Un papà è stato condannato per lo scapaccione dato al suo bimbo poco studioso. Nuovo spiega ai genitori quali sono i limiti che non si devono superare
Suo figlio, che ha 6 anni, non ne voleva sapere di studiare:così è volato uno scapaccione. Ma il gesto è costato caro a un padre di 50 anni,che vive nei pressi di Arezzo:l’uomo, denunciato per lo schiaffo dalla sua ormai ex moglie, è stato condannato a un mese di carcere, con la pena sospesa, per abuso dei mezzi di correzione.
La vicenda risale al 2009, però il Tribunale di Arezzo ha appena emesso la sentenza, stabilendo una multa di 500 euro e anche il risarcimento per i danni morali subiti dalla mamma del bambino, che siera costituita parte civile.
Una punizione lieve, rispetto alla disavventura capitata a un altro papà pugliese, in vacanza con la famiglia in Svezia: nel 2011 ha addirittura trascorso un paio di giorni in cella, prima di essere condannato dai giudici locali a pagare una multa di 700 euro. Il motivo?
L’uomo aveva strattonato il figlio di 12 anni, che stava facendo i capricci all’ingresso di un ristorante, a Stoccolma.
I magistrati stabilirono che l’uomo aveva “volontariamente provocato dolori a suo figlio, tirandogli i capelli”. E loaveva condannato per maltrattamenti lievi. La decisione si spiega con la legge svedese del 1979: la prima al mondo che proibisce le punizioni corporali
nei confronti dei bambini. (altro…)
Genitori e bimbi, Stop vi dice come ritornare a scuola senza più paure (Pubblicato su Stop 14/09/2012)

Ritornare in ufficio dopo le ferie, lo sappiamo bene tutti, è un vero incubo.
Ma il dramma del dopo vacanze non è esclusiva degli adulti: anche i piccoli di
casa, infatti soffrono di stress da rientro a scuola.I ragazzi infatti devono dire addio, almeno fino alla prossima estate, ai lunghi pomeriggi d’ozio sotto il solleone, per ritornare alla quotidianità scandita dalla sveglia mattutina e da una pesante cartella,
zeppa di libri e di responsabilità. Insomma pure i bambini possono essere soggetti ad uno stato psicologico transitorio caratterizzato da tristezza e di cattivo umore.
Mamma e papà sanno bene di che cosa si tratta : il ragazzo fa più capricci del solito per finire i compiti, scalpita per uscire a giocare e non tollera la frustrazione di un esercizio noioso.
Ma rendere più indolore il ritorno sui banchi dei figli è possibile. (altro…)
Mamme che non ce la fanno ( pubblicato su Vero n.32)
Se la maternità ti affligge, ritrova la serenità con l’aiuto dei tuoi cari.
Trent’anni, innamorati, un piccolo appartamento a Parigi. Barbara e Nicolas sono una coppia libera e felice. Poi ad un certo punto lei resta incinta e di colpo tutto cambia: E non esattamente in meglio. (altro…)
La tua coppia è solida oppure scricchiola? (Nuovo n.31)
Altro che amore per sempre! Oggi il matrimonio dura meno di 15 anni. Nemmeno il tempo di finire di pagare le rate del mutuo. L’instabilità coniugale in Italia è ormai un dato di fatto e una carica di ex innamorati, con l’esercito di bambini che si porta dietro, avanza inesorabilmente.
Se nel 1995 si sono registrati 158 separazioni e 80 divorzi ogni mille matrimoni, nel 2010 siamo saliti a quota 307 e 182.
Numeri più che raddoppiati in meno di 20 anni.
“Il problema è che le coppie sono sempre meno preparate alla vita coniugale, ci spiega l’avvocato Elena Menon, presidente dell’associazione milanese dell’Ami, associazione nazionale dei giuristi matrimonialisti. (altro…)
Il litigio costruttivo aiuta la coppia

statistiche dicono che quasi un matrimonio su tre finisce con un divorzio e la
percentuale è in costante aumento.
L’incapacità di gestire i conflitti che si presentano nella gestione della vita
a due è una delle principali motivazioni che possono condurre una coppia alla
separazione.
Una famosa ricerca condotta negli anni 90 da J. Gottman sulle differenze tra le coppie che duravano e quelle che invece divorziavano giunse alla sorprendente conclusione che le coppie felici hanno gli stessi problemi delle coppie in crisi. Anche le coppie più riuscite litigano e hanno dei disaccordi importanti
ma quello che cambia, rispetto alle coppie che scoppiano, è il modo in cui il conflitto viene gestito ed è questo fattore che ci permette di predire se un rapporto durerà o meno.
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