Mi arrabbio e ti offendo: la sofferenza nascosta dietro la rabbia

Amore e odio sono sentimenti che spesso coestistono all’interno di una relazione. Se un estraneo può farci irritare con un suo comportamento arrogante e sconsiderato, sono le persone a cui vogliamo bene quelle che ci fanno arrabbiare di più , in grado di tirare fuori il peggio di noi che mai emergerebbe in altri rapporti. E’ per questo motivo che le discussioni più accese si hanno con i genitori, con i familiari, con il proprio partner, con gli amici più cari. Se questo fa parte della normalità, bisogna riflettere quando basta una piccola indelicatezza o una minima scorrettezza da parte di una persona cara  per suscitare una forte reazione di rabbia. In questo caso, bastano delle piccolezze come un ritardo di un quarto d’ora o la mancata risposta ad un sms per provocare una lite furibonda durante la quale si dicono o si fanno delle cose di cui in seguito  ci si pentirà amaramente. Anatomia di una crisi di rabbia La caratteristica di queste crisi di collera è che la reazione è eccessiva e inappropriata rispetto all’ episodio ( solitamente banale) che l’ha scatenata. La rabbia viene espressa in modo esplosivo, non mediato dalla ragione e non di rado viene agita con comportamenti che mirano a distruggere l’altro e la relazione. Durante queste liti furenti si offende pesantemente la persona cara, si dicono cose orribili con l’intento di ferire e umiliare e si minaccia di porre fine alla relazione. A volte si può diventare fisicamente aggressivi ( magari rompendo oggetti) o mettendo in atto dei comportamenti di ritorsione ( per esempio tradire per ripicca o rivelare confidenze personali)che segnano la condanna a morte del rapporto. Chi ha problematiche con il controllo della rabbia è poco consapevole sia delle vere motivazioni per cui si arrabbia sia degli effetti distruttivi che le sue esplosioni di collera hanno sugli altri. In genere chi non riesce a controllare la rabbia, una volta che si è sfogato vorrebbe che tutto ritornasse come prima, che l’ altra persona dimenticasse facilmente quanto è successo e  non si rende conto che queste crisi possono danneggiare il rapporto in modo irreparabile. Ma anche se la situazione sembra tranquillizzarsi dopo l’esplosione di collera, le cicatrici rimangono: il partner o l’amico della persona irascibile comincia a sentirsi a disagio e può finire per allontanarsi e abbandonare il collerico al suo destino. Che cosa innesca le crisi di rabbia?La sofferenza nascosta dietro la rabbia Malgrado le apparenze, le esplosioni di rabbia ripetute rivelano una profonda sofferenza interiore. In molti casi le persone che si arrabbiano troppo, a causa della loro storia personale, sono particolarmente sensibili alle esperienze di perdita, rifiuto e abbandono. Per questa ragione ogni minimo segnale di rifiuto o di disinteresse da parte di una persona significativa è in grado di innescare una sensazione di disperazione che si esprime con rabbia e accuse. Se ci pensiamo bene a farci arrabbiare  non è mai l’ evento in sè ma l’interpretazione che si da dell’evento. La persona che non riesce a controllare la rabbia tende a leggere il comportamento delle persone care in modo negativo ed esagerato, giungendo a delle conclusioni infondate che confermano suoi peggiori timori. Per esempio, se il partner non risponde ad un sms, l’iroso penserà cose  altamente ansiogene del tipo: ” Fa cosi perchè non gliene importa nulla di me”, ” Non può rispondermi perchè è con un altro/a” oppure ” Lo sapevo: ha intenzione di lasciarmi”. Banali comportamenti di qualcuno a cui si vuole bene vengono interpretati come il segnale che l’ altro non ci tenga, abbia cattive intenzioni oppure che sia sul punto di lasciare o tradire. In realtà il problema di base è l’incapacità di fidarsi dell’altro, per cui si tende a focalizzarsi sulle sue mancanze e sui suoi comportamenti negativi, dimenticando tutte le volte in cui la persona cara è stata gentile e disponibile. Siamo esseri umani, ed è normale che anche nelle migliori amicizie o negli amori più belli ci siano delle situazioni in cui l’ altro è distaccato, insensibile o preso dai suoi problemi:questo non significa che l’altro non ci tenga o che il rapporto sia in crisi. Perchè mi arrabbio troppo? La persona che si arrabbia in modo eccessivo spesso ferisce l’altro ( amico/ partner/ familiare) in modo consapevole e crudele. In preda all’ira dice quelle  cosa che sa che colpiranno l’altra persona nel suo punto debole. Lo scopo disfunzionale di questo comportamento è quello di far sentire all’altro la sofferenza che si prova, ferendolo come si è stati feriti. Un altra motivazione è quella di suscitare una reazione nell’ altra persona che si percepisce come distaccata e indifferente. Una mia paziente, per esempio, per suscitare un maggior coinvolgimento nel ragazzo con cui usciva da poche settimane, durante un litigio gli urlò di averlo tradito ( non era vero ma glielo disse per testare la sua reazione). La minaccia di rompere la relazione è molto comune e risponde al bisogno di liberarsi del dolore che il rapporto causa: la sofferenza che si prova nel sentirsi incompresi e non amati è tale che mettere immediatamente fine alla relazione diventa l’unica soluzione. E’ vero il contrario: la rabbia testimonia la presenza di un forte legame, per questa ragione non bisognerebbe mai rompere un amore o un amicizia quando si è furibondi ma sarebbe meglio prendere questa decisione in modo più meditato e consapevole. Gli effetti della rabbia Si sente spesso parlare della necessità di non tenersi tutto dentro e di esprimere la rabbia, poca attenzione viene invece posta sulla necessità di esprimere la collera in modo appropriato. L’amico o il partner della persona irosa rimane sconcertato dalle sue improvvise collere che spaventano e intimidiscono. La sensazione è quella di trovararsi davanti a qualcuno che ha una doppia personalità: un giorno è un diavolo e il giorno dopo è un angelo e non si sa  che cosa aspettarsi. Amici, partner e familiari dell’iracondo vivono in un continuo stato d’ansia: non sanno mai che cosa può scatenare la crisi di rabbia cosi finiscono per soppesare ogni parola che dicono.Sanno che anche una battuta innocente o un commento di troppo possono scatenare una reazione aggressiva. Il clima diventa teso: si cerca di tenere buona la persona irascibile evitando il confronto e magari nascondendo delle cose per non farla arrabbiare. Anche se si fa la pace, le brutte parole dette durante i litigi rimangono dentro, lasciando cicatrici difficili da rimarginare.   Il rischio è che se gli episodi di rabbia si ripetono, il partner o l’ amico della persona iraconda finisca per non fidarsi più e decida di interrompere la relazione o l’amicizia. La cura per la rabbia eccessiva Chi tende ad esplodere durante un litigio con le persone care deve diventare consapevole delle conseguenze negative del suo atteggiamento. Le scuse non cancellano le offese fatte nel momento di rabbia: le cicatrici rimangono. Una volta presa coscienza della distruttività del proprio comportamento, bisogna cercare di capire quali pensieri ed emozioni possono innescare la crisi di rabbia. E’ importante analizzare l’episodio che ci fatto infuriare (per esempio : il partner non risponde al cellulare per tutto il pomeriggio). Questo fatto ci ha fatto arrabbiare perchè l’abbiamo vissuto come un segnale di disinteresse?  l’abbiamo vissuto come una mancanza di rispetto? o abbiamo pensato che ci stesse tradendo? Esiste qualche spiegazione alternativa a queste? Spesso basta imparare a leggere le situazioni in modo diverso per imparare a gestire la collera. Se questo non basta, se si finisce sempre per arrabbiarsi eccessivamente mettendo a rischio la relazione, bisogna intraprendere un percorso psicologico.

Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

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By | 2014-01-24T21:39:38+00:00 24 Gennaio 2014|Amore e disamore|168 Comments

168 Comments

  1. anna toni 12 Febbraio 2014 at 08:10 - Reply

    cara dottoressa le faccio i miei complimenti per il suo articolo.
    Condivido con lei tutte le riflessioni sulla coppia, tema centrale e dal quale derivano tutte le difficoltà del nostro contesto culturale. La famiglia, la relazione è messa duramente alla prova, dove tutto pare remi contro…i messaggi distorti, i mass media che creano falsi concetti di amore, il post sessantotto che, oltre ad aver lottato contro i tabù, e questo è positivo, ma ha tralasciato i valori, l’onestà, l’affidabilità e ne ha creato uno ancora più grave IL TABU’ DI AMARE..
    Troppe false dottrine, falsi messaggi, idee distorte create per soddisfare un marketing della persona rendendola solo mezzo di scambio. L’uomo erotizzato al massimo con un minimo sforzo per un impegno sponsale dove ci si mette in gioco fino in condo, dove il progetto e la stabilità rende le coppie durature e impegnate continuamente a crescere insieme, a perdonarsi, a ricominciare sempre in nome DI QUELL’AMORE ORIGINARIO CHE SI E’ PERSO..e che poi naturalmente chi è che ne paga le conseguenze? I figli che brancolano nel buoi e che creeranno a loro volta delle famiglie deboli e la sofferenza è il pane quotidiano…

    • Anna Zanon 12 Febbraio 2014 at 08:45 - Reply

      Cara collega..non posso che concordare con lei! Sono assolutamente d’accordo con quanto mi scrive..

  2. Federica 22 Settembre 2014 at 22:55 - Reply

    Io con questo problema (latente) di controllo della rabbia….lui narcisista provocatore….che ovviamente lo ha individuato subito… incredibilmente, grazie al fatto che lui prende il sopravvento nella “fase B” del rapporto diventando violento, io vedo la mia rabbia e ne provo vergogna… io imputo a me le sue esplosioni, ed inizio a capire che le cose vanno gestite con assertività e con moderazione e non sempre con rabbia. Il cercare di non esplodere di fronte alle sue provocazioni continue (attuate proprio per farmi esplodere), mi mettono nella condizione di sfidare me stessa a crescere e migliorare, pensando che alla coppia avrebbe fatto bene, e a me stessa in primis. Risultato: io il problema non ce l’ho più… lui è ancora un narcisista. Mi urlava contro dicendo che sapeva che non potevo essere cambiata, che le persone non cambiano, e che sapeva che io ero la solita arrogante e violenta. Io non ho ceduto. L’ho fatto per noi. Lui…. mi ha lasciata. Ti preferivo prima, disse…. in pratica Dottoressa, a forza di fare così lui mi ha confessato di essersi accorto di essere cattivo con me, e di non sapersi spiegare il perché io gli tiri fuori il peggio. Non aveva più la possibilità di dire che la sua cattiveria era una conseguenza della mia rabbia e della mia arroganza. E’ stato costretto a guardarsi…in me. Ed è scappato via, dicendo di avere tanta paura…
    PS: condivido appieno il commento di Anna Toni. Anche io credo che i (falsi) modelli sociali di questa società liquida ed instabile stiano minando le fondamenta stesse dell’Amore inteso come matrice originaria, spinta propulsiva alla condivisione, al rispetto, alla crescita. L’amore è tenace, non teme confronti, non ha bisogno di sfide perché è Verità. Ci vogliono separati, perché l’unione fa la forza….

    • ele 14 Settembre 2015 at 11:22 - Reply

      Concordo pienamente… La rabbia é esattamente pura conseguenza di provocazioni, di atteggiamento prepotenti reiterati pur dopo averli discussi e dibattuti. La rabbia é conseguenza di una ferita profonda dettata da mancanze, dimostrazioni di menefreghismo e disinteresse…sicuramente le esperienze segnano, ma certe reazioni vengono tirare fuori solo da poche persone…da chi non ci accetta nel profondo, da chi reputa l altro un passatempo e da chi non sa darci il giusto valore. Ho sfogato la mia rabbia in ogni modo… Piangendo, con le mani, urlando, parlando…lui ha sempre provato a farmi tacere, a minimizzare, a far passare me x il problema, a non ascoltare..oggi, dopo mesi, ho ancora flashback e incubi a causa del suo essere doppio e contraddittorio in tutto…ancora mi risuonano un mente episodi e parole che mi squarciano e mi hanno ferita nel profondo. Ho conosciuto chi é e so che é ciò,che una donna non meriterebbe mai. Non riesco però a dimenticare il dolore che ,soprattutto quando sono sola, torna fuori pesantemente. Spero passi..sto facendo di tutto x liberarmene.

      • Sara 19 Novembre 2016 at 14:07 - Reply

        Speto che sia passata presto xche io sto vivendo adesso tutto cio!!…ed e molto difficile

        • Marina 24 Gennaio 2017 at 16:47 - Reply

          Ciao Sara, sto vivendo anche io la stessa situazione. Mio marito mi urla. Mi chiama bestia. Pazza. Mi dice idiota. Non c’è la faccio più. Mio figlio di 6 anni assiste a queste sfuriate. Si può fare qualcosa per recuperare il rapporto? Non c’è più fiducia! Non so che fare. Ho paura

          • Anna Zanon 31 Gennaio 2017 at 10:27

            Cara Marina, non voglio farla sentire in colpa ma assistere a queste scenate traumatizza suo figlio. Deve farsi aiutare. Ci sono dei centri contro la violenza. La violenza non è solo lo schiaffo o il calcio, è anche l’insulto, la mancanza di rispetto, l’umiliazione, il vivere in una situazione di ansia e paura costanti

    • FABRIZIA 28 Luglio 2016 at 15:54 - Reply

      CONDIVIDO APPIENO, IO STESSA SITUAZIONE TUA, LHO LASCIATO E STO SOFFRENDO TANTISSIMO, MA NN POTEVO CONTINUARE COSI.
      FABRIZIA

    • Maury 14 Gennaio 2021 at 01:36 - Reply

      Buona sera mi scuso se scrivo qui ho letto tutto quello che ha scritto e mi rivedo io con la mia compagna.
      Sono un ragazzo di 32 anni e sono davvero buono ma a volte solo con lei che per me e tutto sfodero la mia ira verbalmente e come mi calmo mi sento la peggior persona del mondo perché lei non merita questo come posso fare a controllare questa cosa esistono farmaci? Terapie? O altro? Grazie

      • Anna Zanon 17 Gennaio 2021 at 19:37 - Reply

        Buonasera, certo le consiglierei un percorso terapeutico per imparare a modulare questa emozione in modo che non distrugga più i suoi rapporti. Si, la rabbia è sempre un espressione di una sofferenza ( non mi sento visto/ considerato/ apprezzato/ amato) e si può imparare a capirla, a gestirle e ad esprimerla in modo costruttivo.

    • Sarah Vitti 22 Luglio 2021 at 09:28 - Reply

      Ciao Federica,
      anch’io come reazione a un commento poco piacevole, a una provocazione (un modo del maschio di stuzzicare per attirare l’attenzione) ho la tendenza ad arrabbiarmi oppure a non rispondere per lungo tempo tenendo dentro la “stoccata” fino a trovare alla fine una nuova motivazione (magari in momenti del tutto fuori luogo) per sfogarmi ed esplodere. A forza di queste incomprensioni reciproche è vero che la relazione si deteriora, ognuno ha proprie debolezze, ma comunque dovrebbe cercare di portare amore verso il prossimo. Purtroppo la persona umana è tanto preziosa al giorno d’oggi che quando si sta con qualcuno nella vita di tutti i giorni si fa l’errore di “impossessarsene” e il terrore che questa alla fine ci sfugga è enorme. A volte la facciamo diventare un mantello che nasconda i nostri punti deboli, le paure… Oppure la cerchiamo per non superare le nostre crisi. Le persone che cercano di costruire una relazione perché hanno bisogno di questo sono troppo fortunate se trovano chi le sopporta e ubbidientemente subisce i loro continui “malumori” anziché ricevere il loro amore.

      • Anna Zanon 30 Luglio 2021 at 09:30 - Reply

        A mio parere la base di queste dinamiche può derrivare da una mancanza di fiducia nell’ altro che non ci permette di andare oltre ad una frase maldestra o ad una provocazione. Se non si è intrappolati in una relazione tossica ma si vive una relazione ” sufficientemente buona” bisogna ricordarsi che la base della coppia è l’amore e che il nostro partner ci ama, anche se qualche volta può deluderci o ferirci.

  3. stefano 15 Novembre 2014 at 15:32 - Reply

    Cara dott.ssa,vorrei capire in primis se sn io a provocare mia moglie,quindi colpa mia,o lei ha un disturbo.1) in continuazione lancia ripicche,2) mentre è un angelo,in un secondo diventa satana.3)diventa rossa rossa,si gonfiano le vene,strilla come mai sentito,e fa del bianco attorno le labbra.Ho notato Ke la reazione è sproporzionata in confronto all accaduto..Se le sto vicina dice:Ke passiamo troppo tempo, se mi allontano x un oretta poi mi chiama e dice perché sono andato in giro…io non ci capisco più nulla!

    • Anna Zanon 20 Novembre 2014 at 16:48 - Reply

      Caro Stefano..difficile dirlo. Bisognerebbe che lei raccontasse in modo un pò più dettagliato qualche episodio concreto..

  4. Lucia 1 Dicembre 2014 at 14:13 - Reply

    Gentile d.ssa dopo 5 anni io ed il mio compagno ci siamo lasciati con rabbia e ferendoci con violenza. Il mio ex marito ammalatosi seriamente era ritornato su mia richiesta in casa mia. Ho cercato di gestire la situazione ma ho combinato un disastro. Per non ferire il mio ex marito (che reagiva con gelosia al mio rapporto) ho cominciato a tentennare, inoltre avevo avuto occasione di verificare che il mio nuovo compagno, unico in tutto, in momenti di rabbia era capace di ferirmi, di chiedermi ad es. di restituirgli un prestito che lui mi aveva fatto con generosità. L’ho lasciato al culmine della confusione e dolore con un vigliacco sms. Ha cercato di ritornare insieme ma all’ennesimo mio tentennamento, mi ha restituito i regali e preteso indietro i suoi, mi ha chiesto la restituzione del prestito con interessi, ecc. tutto per rabbia. Io credo che mi odi. Purtroppo quest’anno sono stata operata di tumore al rene e gliel’ho detto. E’ stato freddo e cortese e quando gli ho comunicato l’esito dell’operazione mi ha risposto: per favore non contattarmi più si riapre una ferita. Ed ora soffro io. Ma da una parte ho cominciato. il mio ex marito ora sta meglio e giustamente è tornato a vivere per conto suo; io vivo però di ricordi tutto quello che avevo non l’ho più amore, affetto, generosità, leggerezza che il mio compagno mi aveva regalato. Cosa ne pensa? Io ho perdonato (ma non dimenticato) e lui mi odia o forse ora sono indifferente. La ringrazio Lucia

    • Anna Zanon 2 Dicembre 2014 at 16:43 - Reply

      Cara Lucia, credo proprio che bisognerebbe cercare di capire meglio come mai lei tentennasse malgrado avesse accanto un compagno cosi fantastico.
      Forse lui aveva degli aspetti caratteriali che la ferivano e la spaventavano e per questa ragione non riusciva a fidarsi completamente di lui?
      La rabbia e la confusione di cui parla mi fa pensare che nel vostro rapporto, malgrado l’amore, ci fosse un malessere di cui entrambi siete poco consapevoli.
      Adesso che lei si trova sola ad affrontare una dura prova di salute idealizza forse il passato, dimenticando tutte quelle ragioni che l’hanno spinto a lasciarlo con un sms.
      Io sono rimasta gelata dalla durezza della reazione di lui quando lei gli ha detto del tumore.
      Se però ha dei rimpianti, perchè non gli scrive una lettera di scuse? Forse si sentirebbe meglio..

  5. […] (si lo so uso Google in stile oracolo) e mi sono imbattuta in questo articolo sulla sofferenza nascosta dietro la rabbia che vi consiglio di leggere se come me siete inclini all’arrabbiamento verso le persone […]

  6. patrizia 4 Giugno 2015 at 17:40 - Reply

    Grazie dottoressa sono una moglie ferita da tradimenti e ripetute umiliazioni da parte di mio marito Narciso e secondo lui professionista in tutto ,disoccupato da 8 anni sulle mie spalle e ora ha deciso dopo continue delusioni da parte di tutti GRAZIE E UN BRAVO PREDICATORE vuole andarsene al Nord per realizzare prima il suo successo e forse altro poi forse salire li da lui .Cosa devo fare?Mi aiuti.Volevo dirle che sto utilizzando il profilo di mio figlio.La saluto

  7. maria 2 Settembre 2015 at 16:29 - Reply

    Ho letto attentamente il suo articolo “Mi arrabbio e ti offendo” e ritrovo, in tutto quello che lei scrive, mio marito. Lui è proprio così. Si infuria, a volte per motivi seri altre per un nonnulla, e non si ferma più. Urla, cammina a grandi passi per la casa, sbatte le cose a terra, insulta e contrattacca immediatamente. Quando lui è così io cerco di non controbattere altrimenti rischiamo di portare la lite ad un livello troppo rischioso ma, certamente, non posso neppure farmi mettere i “piedi addosso”, inogni caso è molto complicato gestire la situazione. Quando è tranquillo gli faccio notare che, in quei momenti, esagera veramente e lui spesso lo ammette ma la volta successiva torna a comportarsi nello stesso modo. Certamente il suo atteggiamento, che peraltro fa proprio parte del suo modo di essere, mi ha molto allontanata da lui e mi fa veramente tanto male. Tutto ciò mi rende sempre tesa, preoccupata e, nelle occasioni particolari, gli chiedo, per favore, di non fare le sue solite scenate, di trattenersi anche se c’è qualcosa che lo fa infuriare. In condizioni normali, mio marito, è una persona ragionevole, con il quale si può parlare tranquillamente. E’ un dirigente, laureato, colto e anche per questo le persone non si aspettano da lui un comportamento simile. Quando “si esprime al meglio”, con le sue scenate, se siamo di fronte ad altra gente devo dire che sono un po’ imbarazzata ma ho imparato a difendermi da tutto questo. Ad esempio, se la scenata la fa in banca io esco e lo lascio lì a strepitare da solo. Mentre mi fa stare molto male se la sfuriata la fa quando c’è nostra figlia. Perchè sto scrivendo tutto questo? Non so, forse per sfogarmi un po’. Al momento non ho intenzione di separarmi per diversi motivi e quindi cerco di gestirmi la situazione ma un domani, quando mia figlia sarà adulta, indipendente, allora potrei anche farci un pensierino … Saluti

    • Anna Zanon 11 Settembre 2015 at 13:55 - Reply

      Gentile Maria,
      se non intende separarsi, è molto importante che impari a dare dei limiti a suo marito.
      Se suo marito comincia ad urlare, le consiglio di uscire di casa dicendogli con molta calma che non accetta che lui le parli in questo modo e che tornerà quando si sarà calmato.
      Se lei non gli dà dei limiti, suo marito si comporterà sempre peggio con lei ( purtroppo questi comportamenti tendono ad avere delle escalation)

    • Laura 20 Ottobre 2021 at 15:47 - Reply

      Mio marito ogni volta che spiego che mi da delle mancanze,vuole tornarsene a casa dei suoi genitori nonostante abbiamo una bimba di 2 anni….
      Ogni volta che esprimo il mio stato d animo della s trascuratezza esplode offende insulta urla,cambia il colore dei suoi occhi a mio parere diventa un diavolo.non riesce a controllare la sua personalità,mi sfida si avvicina sempre più incutendo paura…cerco di calmarlo ma mi spinge,sbatte cose subito apre la porta e minaccia di andarsene..non si ferma neanche davanti alla bimba…oggi,per mia paura,l ho chiuso fuori al balcone,gli ho detto entrerai dentro quando ti calmerà….come posso uscirne e dimostrare tutto questo?

  8. elisa 9 Settembre 2015 at 13:35 - Reply

    cara dottoressa,
    ho letto con molto interesse i suoi articoli, ha ragione le persone non cambino casomai peggiorano.
    Vivo una situazione molto brutta, uomo che mi insulta e perde le staffe con poco, ma se cosa le dico
    io mi riprendo la mia vita, che vada al diavolo, ho sopportato molto ora basta……
    i pazzi andrebbero rinchiusi e buttata via la chiave, la colpa e’ comunque di genitori che crescono
    figli con problemi e li vessano in continuazione,mi fano pena, io non saro’ mai più una vittima
    grazie

  9. Sara 23 Settembre 2015 at 22:07 - Reply

    Cara Lucia, se dopo 5 anni di storia chiedi al tuo ex marito, che sarà stato pure tuo marito, ma è appunto anche un EX, di tornare a casa con te perché è malato…. per quanto grave la malattia, avresti potuto essere più presente con lui MA NON riprenderlo in casa sbattendotene altamente della persona che era con te da 5 anni. Mi chiedo cosa vi separate a fare, se poi dovete vivere il resto della vostra vita ferendo altre persone perché il vostro ex è “l’intoccabile”. L’hai anche lasciato con un sms…….fa bene a non tornare con te, troverà certamente qualcun’altra che lo amerà e lo rispetterà davvero.

    • Elisabetta 20 Aprile 2017 at 18:19 - Reply

      Questo commento sembra scritto da una persona che vorrebbe dire queste cose non a Lucia, ma a qualcuno che l’ha ferita. Come può sapere tutta la storia, a cosa serve una risposta così?

  10. David 25 Settembre 2015 at 13:25 - Reply

    Io ho subito per 8 anni le rabbie ferocissime della mia ex , rabbie che potevano essere scatenate per le ragioni più banali ed imprevedibili, soprattutto. Alla fine ho ceduto e me ne sono andato. Ora la rabbia sua mi perseguita ancora : ricatti, minacce , offese , pretese, strumentalizzazione dei figli. Non ho dubbi : so che non mi ama. Ma io resto il suo ” cestino ” preferito. La legge non mi difende, anzi. Se continua cosi dovrò scappare…ormai anche lavorare diventa sempre più difficile . L’articolo, molto bello ( complimenti ) non cita il termine “paranoia” , ma so che paranoia ed insicurezza sono facce della stessa medaglia. Possono essere persone pericolosissime . lo Stato non solo le protegge ma a volte le fomenta. Possono sviluppare una mente criminale solo orientata a distruggere. Per di più diventa per loro un’abitudine. Quand’anche si chetano perché han finito le energie , appena le recuperano ripartono. Per la vittima , specie senza protezioni legali ( i padri l’han sempre persa contro le madri) , la vita diventa impossibile.

  11. ale 25 Settembre 2015 at 13:33 - Reply

    vorrei sapere se la rabbia rientra nel disturbo ossessivo compulsivo,in quanto è come, a mio parere,un pensiero appunto ossessivo che disturba la mente e quindi individuo.. quindi se fa parte del doc come tale dovrebbe essere nn nutrita,non presa in considerazione ma lasciata andare nella nosta mente..prenderne consapevolezza ma nn combaterla,lasciarla scorrere.. nn bisogna cercare di scacciarla xke gia questo implica attenzione quindi energia x tenerla viva..ma bisogna vederla ,prendere coscienza che cè e lasciarla scorrere come un pensiero qualunque,senza giudicare o porgli importanza.. è giusto quindi comportarsi come nei confronti di un pensiero ossessivo? grazie

    • Anna Zanon 27 Settembre 2015 at 18:26 - Reply

      La rabbia è sempre indice di una profonda sofferenza e quindi andrebbe capita piuttosto che ignorata. A volte non si è arrabbiati tanto per la situazione attuale ma perchè la situazione che si sta vivendo riporta a galla vecchie ferite…

  12. maurizia 10 Ottobre 2015 at 22:40 - Reply

    Purtroppo..mi riconosco in tutte le persone rabbiose.
    Ho avuto un’infanzia dura,durissima.
    Mio padre ha avuto amanti ovunque e mia madre ha
    trascorso la vita sua vita facendosi corrodere dalla rabbia
    e dalla gelosia dietro a un uomo assente Che nn l’ha mai
    considerata.Noi figli oggi ci portiamo dietro le cicatrici
    indelebili di un rapporto malato.
    Non ricordo un solo giorno di pace nella Mia famiglia.
    Una madre depressa e nevrotica e un padre completanente assente.
    sono una donna solare piena di énergie ma l’insicurezza la paura dell’abbandono
    ..e il timoré constante di non essere accettata a lungo andare deteriorano tutti i miei
    rapporti. Insulto chi amo esattamente per fargli provare il Mio stesso dolore, il Mio dolore
    il Mio grido disperato.
    È lacerante rendersene conto e nn riuscire a cambiare.
    Mi sento cattiva e poi piango perché mi faccio pena da Sola..perché so di nn esserlo..ho solo
    tanto dolore dentro..
    Grazie.

    • Anna Zanon 13 Ottobre 2015 at 10:41 - Reply

      Grazie a lei per aver condiviso con noi la sua testimonianza. Ha mai pensato di iniziare un percorso per cercare di guarire dal dolore che si porta dentro? E’ venuto il momento di cominciare ad occuparsi di se stessa..

  13. Vittorio 20 Ottobre 2015 at 17:38 - Reply

    Ho letto con molta attenzione questo articolo restandone colpito dalla esauriente e perfetta esposizione.
    In passato in qualche occasione, è capitato anche a me di perdere le staffe e arrabbiarmi, come del resto penso possa essere capitato a metà della popolazione della terra. Conosco il meccanismo del vomitare addosso alla controparte di tutto e di più con lo solo scopo di ferire, ma per mia fortuna sono sempre riuscito a fermarmi prima di dire cose di cui non pensavo, non sono mai arrivato ad umiliare ed offendere le persone a me care, anche in piena crisi irosa, anche se questo in ogni caso non abbia giovato certo ad una eventuale rottura del rapporto.
    Oggi mi sono ritrovato per la terza volta, dalla parte opposta e cioè da quello che subiva la rabbia della persona amata, per motivi a dir poco inesistenti e inutili. La nostra relazione è iniziata da poco tempo, per cui ho preferito non controbattere e cercare di capire la motivazione di questi scatti irosi, interrogandomi se per caso non avesse avuto ragione, per un mio comportamento “sbagliato” o per qualche cosa che forse avevo detto e che senza rendermene conto l’aveva offesa. Ma non è facile parlare con chi segue le sue logiche e le sue verità ignorando e anzi, offendendo anche con ironia le tue scuse o il tuo punto di vista. Scuse che tra le altre cose non sapevo neppure per cosa scusarmi. Alla fine, in tutte quelle sue verità vomitatomi addosso, emergeva in sostanza il fatto che lei non si fidasse degli uomini e quindi neppure di me. Avrei voluto abbracciarla e dirle che non c’era nulla di vero in quello che diceva, ma dopo questa terza sfuriata ho sentito la necessità di andarmene, perchè avrei rischiato di lasciarmi trascinare in quel gioco al massacro ribattendo colpo su colpo e rabbia su rabbia, con il solo risultato che ci saremmo fatti ancora più male per nulla. Forse avrei dovuto tenere duro e aspettare che si calmasse ma quando ti feriscono così profondamente non se ne ha la forza. Io credo che la frase ” di te mi fido ma non ti credo” sia un po’ come amare, ma senza usare il cuore..!!! ..del tutto inutile. E mi chiedo, citando una frase di un autore a me caro, ” come si può dire di amare una persona e recarle così tanto dolore con offese e insulti? ”
    Grazie.

    • Anna Zanon 22 Ottobre 2015 at 10:03 - Reply

      Si, può quando si capisce che a parlare non è la persona ma sono le sue paure..
      Non è detto però che si riesca a sopportare degli attacchi così feroci. Il mio consiglio, quando la persona inizia a vomitarle addosso tutta la sua rabbia, è quello ( ove possibile) di interrompere questo sfogo distruttivo.

      • Pippo 22 Ottobre 2015 at 18:39 - Reply

        Mi scusi, ma non sono molto d’accordo con lei, nel senso che a leggere quanto ha scritto mi sono come ritrovato in un quadretto perfetto nella storia con la mia ex, in cui ero quello a ricevere questi sfoghi di rabbia anche se a far piu’ male (oltre agli insulti) era la continua sua gelosia (moltissima nei confronti del mio rapporto con la famiglia) e mancanza di fiducia. Lei dice che “a parlare non e’ la persona ma sono le sue paure”, ma mi scusi… a negare la fiducia e a voler usare la persona “amata” come sacco su cui vomitare addosso chi e’? Sono le paure? La persona con le paure che ruolo ha in questa storia? Sarebbe una marionetta controllata dalle paure, o non sono forse anche le paure ad essere parte caratterizzante della persona stessa? Si puo’ definire relazione quella in cui non c’e’ ne’ rispetto ne’ fiducia? Quando si dice “ti amo” a qualcuno, cosa vuol dire veramente? Se vuol dire semplicemente “voglio passare quanto piu’ tempo con te”, credo che sia un concetto abbastanza riduttivo, perche’ come lei ha affermato nell’articolo la persona irosa in genere ci tiene molto alla relazione… ma e’ la relazione da salvaguardare o l’altra persona con tutti i suoi pensieri e sentimenti di cui avere cura? Perche’ se chi tratta male qualcuno magari ci tiene alla relazione, ci tiene veramente all’altra persona nel senso di volere la sua felicita’ e che non soffra? Che differenza c’e’ tra il quadro che lei ha descritto e una situazione di abuso emotivo? Ci sono abusi volontari o involontari, ma sempre di abusi si tratta, per chi li subisce. E la vittima sarebbe colui o colei che non sa capire e/o gestire le paure dell’altro/a? (Mi scusi per le tante domande in sequenza, ci penso tanto da tanto tempo, e mi piacerebbe in qualche modo avere qualche risposta a riguardo…) Sembra quasi che il colpevole sia in realta’ la vittima, colei che non ama abbastanza da capire queste dinamiche e che sono le paure a parlare. Credo che sia questo il punto fondamentale da chiarire. Qualche volta, per far capire questi concetti alla mia ex, le dicevo che se si considera l’altra persona come “preziosa” e’ come avere una macchina “preziosa”, diciamo una Ferrari. Non perche’ io valgo tanto, ma semplicemente perche’ quando usiamo le parole “tesoro”, ad esempio, intendiamo dire che quella persona e’ “preziosa” agli occhi dell’amato. Se avessimo una Ferrari, la useremmo per fare un rally nel fango? Anche la persona piu’ rabbiosa molto difficilmente lo farebbe, allora vuol dire che le paure sanno incanalare determinati comportamenti ma allo stesso tempo la persona, se vuole, sa reprimerne altri. Anche la persona piu’ rabbiosa sa contenersi ad esempio con il proprio capo ma si sfoga e vomita addosso l’inverosimile sul partner. Non credo, quindi, che siano (solo) le paure a parlare, ma anche una cultura (magari appresa in famiglia o nel corso degli anni) secondo la quale non e’ cosi’ grave offendere per scaricare le proprie paure. E’ quindi una scelta, una consapevole scelta che genera determinati comportamenti giudicandoli come normali, tanto poi basta dire “scusa” e tutto passa. Fa niente che la vittima vive camminando continuamente sulle uova e arriva sull’orlo dell’esaurimento nervoso: e’ tutto normale, e anzi sarebbe strano se cosi’ non fosse.
        Credo, percio’, che occorra una propaganda forte a condannare qualunque di questi atteggiamenti e promuovere il rispetto e la fiducia all’interno di una relazione, senza le quali non si puo’ parlare, appunto, di relazione. Si puo’ anche analizzare il problema e cercare le paure che originano sospetti infondati, ma dicendo frasi come “la rabbia testimonia la presenza di un forte legame” si incentivano determinati episodi perche’ se non si hanno dinamiche rabbiose allora vuol dire che il legame potrebbe essere debole (provati sulla mia pelle questi ragionamenti), oppure dicendo “a parlare non è la persona ma sono le sue paure” si deresponsabilizza chi compie determinate azioni. Fino a qualche anno fa la violenza fisica era presente in moltissime relazioni, perche’ appunto considerata normale, poi fortunatamente si e’ cominciato a far capire che e’ un comportamento sbagliato e le cose, in buona parte, sono cambiate. Riguardo a quel tipo di relazioni, dubito che si userebbero frasi come “la rabbia (violenza) testimonia la presenza di un forte legame” o “a parlare (picchiare) non è la persona ma sono le sue paure”. Quando ho lasciato la mia ex, una delle varie cose che mi ha detto e’ “stai facendo una scelta sbagliata perche’ non ti avrei mai fatto del male”. Forse non mi avrebbe mai preso a pugni (anche per una differenza di stazza), ma di male me ne aveva fatto gia’ tanto con le false accuse e gli insulti, ma appunto non si e’ resa conto di quanto male generano: l’importante e’ non fare un occhio nero… il resto non e’ cosi’ grave. Credo che occorra cominciare a usare un metro molto simile per la violenza verbale, altrimenti nulla cambiera’.

        • Anna Zanon 23 Ottobre 2015 at 18:30 - Reply

          Salve, cercare di comprendere le cause di un atteggiamento sbagliato non vuol dire giustificarlo. Le ho suggerito questa chiave di lettura perchè lei mi sembrava molto ferito ( e risentito) dal comportamento della sua ex. Con questo non intendo dire che lei dovesse accettare la violenza verbale della sua compagna..

      • Vittorio 23 Ottobre 2015 at 17:29 - Reply

        La ringrazio per la risposta.
        L’altro ieri sera ho provato a contattare la mia compagna per vedere se si poteva parlare o almeno capire..per tutta risposta non mi ha neppure fatto parlare, ha detto che me ne ero andato e che quindi avevo deciso di farla finita, che non gliene frega niente di me che non ero la persona che cercava e che ierì nel pomeriggio sarebbe uscita con una sua vecchia fiamma. Che dire…che sia vero o non vero ha ritenuto più giusto offendere ancora che parlare. A questo punto mi fermo…non ho armi per difendermi o controbattere.

  14. anonella 21 Ottobre 2015 at 12:21 - Reply

    Mi riconosco anche io in questo articolo che lei ha pubblicato…dico cose nel momento di rabbia che non penso veramente…alcune volte sfogo la mia rabbia tramite sms specialmente con la persona che amo….ho un rapporto complicato con il mio uomo lui è sposato e quando mi trascura penso tante cose così gli dico che lo lascio e lo lascio libero da me….alcune volte piango la sera perchè ne ho bisogno per sfogare la rabbia che ho in me…ma non è solo lui che scatena questa cosa in famiglia la mia situazione familiare è diventata pesante sono diventata una specie di badante perchè c’è mia zia a casa mia che sta male ha bisogno di farsi l’insulina e l’unica capace a farla sono io perchè mia madre e gli altri non sono capaci…poi anche mia madre non sta bene…. tempo fa è caduta fratturandosi l’omero e la spalla così le hanno messo la protesi ora non può più fare tante cose così le faccio io quelle che non può più fare lei…in questo momento sono stressata ho tutto sulle mie spalle…così si accumula la rabbia e certe volte sfogo a casa con gli oggetti o con l’autolesionismo dandomi delle botte in testa,sbattendo la testa nel muro o sbattendo le mani nel muro o su altre cose…io credo che la colpa di questo e nella mia famiglia perchè sono ottusi di testa retrogradi con i paraocchi con troppo regole per paura che la gente che parli io sono diversa da loro…ho una mente elastica che va oltre a certi pregiudizi…loro mi stanno soffocando ora di più perchè si è aggiunta anche mia zia che ha pure l’alhzeimer così la mia vita è diventata un inferno….ma con il mio amore è una rabbia diversa non la aggredisco con botte ma gli faccio male in un altro modo con le parole quando gli dico che lo lascio o me ne vado con un altro….ho paura dell’abbandono che lui mi lascia così cerco io di lasciarlo per primo e un autodifesa che mi creo io….ma quando capisco che sbaglio con lui gli chiedo scusa che non penso veramente quelle cose…e una mia sofferenza che deve uscire se no scoppio così gli faccio male per fargli capire che sto soffrendo…il problema e che da piccola ho subito violenza credo che ancora porto gli strascichi di questa cosa…l’unica volta che stavo bene quando lavoravo qualche anno fa un lavoro manuale che mi faceva stancare e mi sentivo soddisfatta per quello che facevo ero tranquilla…menomale che riesco a piangere cosi almeno sfogo un pò la rabbia in questo modo…grazie dottoressa Zanon per questo articolo buona giornata…..

    • Anna Zanon 22 Ottobre 2015 at 09:46 - Reply

      Gentile Antonella, mi sembra che la sua rabbia celi una profondissima sofferenza sia con la sua famiglia sia con il suo uomo che è sposato e che non può darle quello di cui lei avrebbe bisogno.
      Eppure questa rabbia è anche un campanello d’allarme che non può essere ignorato: dov’è è lei in tutto questo? I suoi bisogni vengono sempre dopo quelli di altre persone e anche allora non sono soddisfatti..Lei deve curarsi degli altri ma chi pensa a lei?
      Io credo che lei stia arrivando al limite delle sue risorse e non può andare più avanti così.
      Il mio consiglio è quello di farsi aiutare per cercare di cambiare questo stato di cose ( si le soluzioni ci sono ma quando si è troppo coinvolti in una situazione non si riesce a vederli)

  15. Eleonora 3 Novembre 2015 at 15:04 - Reply

    Gentile Dottoressa,
    ritrovo in tutto ciò che ha descritto in questo articolo le problematiche che vive il mio fidanzato, la rabbia che esprime verso le persone a lui piu care e da più di un’anno che stiamo insieme anche nei miei confronti. Credo che il gran dolore che porta dentro abbia origini familiari che si porta dietro dall’infanzia e che ha paura di accettare… Ma questi sono problemi che andrebbero affrontati da un’esperto, se solo lui lo volesse. Quando ha questi forti attacchi di rabbia, che nascono per cose veramente banali, diventa violento verbalmente, dice cose offensive e poi dopo se ne pente passando da uno stato emotivo all’altro nel giro di poche ore. Cade nella depressione, in sfiducia verso se stesso, ed esprime sensi di colpa per ciò che ha fatto. Quando si arrabbia cerco sempre di mantenere la calma, ma sono anche io una donna con i miei sentimenti e sono ormai stanca di sopportare i suoi attacchi, perché anche se lo perdono per quello che dice in quei momenti, senza rinfacciargli nulla di quello che fa, non riesco più a vivere questo rapporto in maniera serena, ma con la continua paura che lui possa arrabbiarsi da un momento all’altro, essendo io di mio una persona molto pacifica e aperta al dialogo costruttivo. Ho provato tante volte a consigliarli un percorso terapeutico ma non vuole accettarlo. Giorni fa gli ho detto chiaramente che così non è possibile andare avanti. Mi sto dando del tempo per riflettere. Cosa mi consiglia fare? La ringrazio di cuore in anticipo.

    • Anna Zanon 4 Novembre 2015 at 18:38 - Reply

      Posso capire la sua sofferenza: le brutte parole anche se dette in un momento di rabbia lasciano dei lividi nell’anima che non è sempre possibile guarire. Se il suo fidanzato non si controlla, può provare a dargli lei dei limiti ( un consiglio per tutte le persone in questa situazione : mai subire!) interrompendo la discussione e lasciando se è possibile la stanza o la casa.
      In quei momenti il suo fidanzato non sa controllarsi e ha bisogno di un aiuto esterno che lo aiuti a contenere questo fiume di rabbia

  16. Skoltan 10 Novembre 2015 at 09:50 - Reply

    Credo di essere uno dei “rabbiosi”. Una di quelle persone descritte abbastanza bene nell’articolo della dottoressa. Alla fine è vero. Sono timoroso, ho paura di perdere l’affetto che altri, in passato, mi hanno negato o che il fato mi ha negato.
    Credo di essere una persona amorevole. Do tanto, do tutto me stesso. Ma appena intuisco o “leggo” nel comportamento della mia eventuale partner un segno di distacco, inizio a rodermi internamente.
    Cerco di leggere i segnali, apparenti, come normali alti e bassi di una relazione. Il non rispondere ad un sms come un semplice motivo di impegno lavorativo. Ma, alla lunga, quando queste cose si manifestano più e più volte, la lettura ottimistica dell’evento non funziona più.
    E allora inizio a covare risentimento, tenendomelo però ben stretto dentro di me. Ma poi, purtroppo, tendo ad esplodere. E quando lo faccio, anche volontariamente, faccio terra bruciata attorno a me. Ferisco la partner sputandole addosso tutte le sue (presunte) mancanze. Non nascondo che a volte l’attacco verso lei sia proprio per cercare di spronarla. Di dimostrarmi, se ce ne fosse ancora bisogno, che mi vuole bene, che tiene a me. Ma il mio comportamento, il comportamento del “rabbioso” è logorante per chi lo subisce. Lo so, ne sono conscio.
    E so che per quanto ci possa essere affetto ed attenzione dall’altra parte, dopo tante rasoiate ricevute, l’altra persona si stanca. Non combatte più. Perchè, sui piatti di una ipotetica bilancia, i contro iniziano a pesare più dei pro.
    Cosa fare quindi? Le soluzioni, forse le conosco. Tutte partono da una analisi interna di me stesso e del mio rapportarmi con le persone. Ma, purtroppo, ogni volta cado negli stessi errori. Nelle stesse paure.
    Chi prova rabbia ha paura. Paura di non essere amato, di non essere cercato, di non essere capito, di essere escluso alla prima occasione.
    A volte ci facciamo male noi stessi, rabbiosi, volontariamente. Per evitare o anticipare il dolore che altri potrebbero farci.
    Tutto qui…

    • Sofia2827 12 Giugno 2019 at 20:16 - Reply

      Salve dottoressa anna, ho letto con piacere il suo articolo e mi rispecchia perfettamente.. a volte ho questi attacchi…in questo periodo più spesso,sento profondamente di non essere voluta,di non essere capita….questo crea in me un senso di paranoia..e a volte vorrei non ascoltare quelle stupide vocine che ho in testa …ma come posso superare qualcosa di così profondo? Sono dei momenti…magari rimane la cicatrice che, torna nei momenti peggiori come una bomba pronta ad esplodere..ma nei momenti in cui passa sembra tutto esplodere in una bolla…e perde il significato…cosa mi consiglia di fare?

      • Anna Zanon 13 Giugno 2019 at 09:03 - Reply

        Di solito quando ci arrabbiamo in modo eccessivo per piccole disattenzioni e carenze dell’ altro significa che il suo comportamento è andato a risvegliare delle vecchie ferite molto profonde. Il primo passo per uscirne è rendersi conto che il problema non è il comportamento dell’ altro ma le nostre ferite e imparare a contestualizzare il comportamento dell’ altro. Quando si ha questo problema si tende a pretendere una devozione assoluta e costante, che non è ottenibile in nessuna relazione e quando l’ altro sbaglia ci si concentra sull’unica cosa sbagliata che ha fatto, annullando magari le 10 cose positive che ha fatto per noi. Ci concentriamo, per esempio, su quanto è stato distratto e insensibile, dimenticando tutte le volte in cui è stato premuroso e attento. Per superare questo problema sarebbe consigliabile una terapia psicologica.

  17. Eleonora 14 Novembre 2015 at 21:32 - Reply

    Gent.ma Dott.ssa,
    La persona che in questo articolo descrive sono io. Da un anno a questa parte inveisco brutalmente (a parole e con le mani) nei riguardi del mio compagno.
    Ogbi volta che litighiamo o che mi risponde male inizio ad urlare cone una pazza mi picchio da sola, sino poi ad arrivare a lui.
    Soffrivo anni fa di epilessia mi trovarono una ciste accanto il cervello e fui operata e sospesero le medicine.
    Non so perche faccio cosi mi faccio schifo lui non ha mai reagito ed io mi odio. Non capisco cone possa amare una schifezza come me. Penso che sono una aprofittatrice perche so che lui nn mi farebbe nulla. Vorrei inttaprendere una cura ma non ho denaro e non so che fare. Ho paura. Paura anche perche non posso avere un bambino con questo carattere. Mi aiuti

    • Anna Zanon 21 Novembre 2015 at 08:56 - Reply

      Cara Eleonora, purtroppo se lei non si fa seguire da qualcuno non può uscire da questa situazione. Qualsiasi consiglio che io le possa dare ( come quello di credere all’amore del suo compagno per lei) sarebbe inefficace. Perchè non si rivolge al CPS della sua zona? Credo che nel suo caso un farmaco potrebbe aiutala a controllarsi meglio.

  18. stefano 16 Novembre 2015 at 09:42 - Reply

    Buongiorno gentilissima Dottoressa.
    Ho letto con attenzione il suo articolo e lo trovo interessante. Sono un marito e da un pò di tempo sono vittima delle continue arrbbiature di mia moglie. La questione è che l’anno scorso di questi tempi ho intrecciato una comunicazione in chat con una donna di cui ricordavo all’epoca del liceo. Inizialmente avevo condiviso con mia moglie questo contatto e le cose che si scrivevano su FB. Poi la conversazione è passata su WAPP e diciamo che è diventata più intima, ma non volgare almeno da parte mia). Avevo imbroccato un colpo di testa che mi faceva sragionare; addirittura avevo pensato ad un incontro con l’altra che non c’è mai stato, nemmeno ci si è incontrati. Non riesco a capire cosa mi sia accaduto all’epoca, di fatto per poter uscire da quella situazione ho chiesto aiuto a mia moglie che è l’unica mia confidente e le ho raccontato tutto, anche se in parte (la verità poi l’ho messa tutta a nudo con il tempo). Premetto che mia moglie è molto gelosa e l’accaduto, ovviamente l’ha fatta andare su tutte le furie. sta di fatto che ormai da un anno vivo il continuo tormento di essere continuamente offeso, non solo per questo evento; la cosa spiacevole è che lei di tutta una vita passata insieme (circa 24 anni, fra fidanzamento e matrimonio, con due figli) ora lei mi continua ad insultare per tutti gli episodi spiacevoli cjhe mi hanno caratterizzato. Magari cose molto marginali, ma tutto va bene, pur di ferirmi e denigrarmi. Dopo circa tre mesi dall’accaduto avevamo intrapreso un percorso di cura presso una psicologa, ma si è rilevato poco fruttifero. ora da circa un mese ci siamo rivolti ad una seconda professionista che a mio parere è più brava, professionalmente parlando. La mia domanda a lei (perchè ogni informazione che possa aiutarmi a discernere meglio, mi è salutare) è capire se effettivamente la cosa col tempo si potrà appianare o pensa che la soluzione ultima, della separazione o della morte (mia ovviamente), possa porre fina a questo misfatto. Sono molto giù, psicologicamente vulnerabile e vorrei solo spegnere l’interruttore di tanta sofferenza. la ringrazio in anticipo se decidesse di rispondere. Cordialità. Stefano.

    • Anna Zanon 21 Novembre 2015 at 08:43 - Reply

      Buongiorno, credo che il problema sia che questa sua cotta virtuale per un altra donna abbia incrinato la fiducia di sua moglie nei suoi confronti portando a galla una serie di insoddisfazioni e rancori che duravano da tempo. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non so come fosse il vostro rapporto prima di questo episodio ma credo che ci fosse un insoddisfazione reciproca visto che lei si è infatuato di un altra donna.
      Questo periodo per quanto difficile può essere positivo perchè è come se steste facendo le pulizie di fino: sta venendo a galla lo sporco ( la rabbia, i rospi buttati giù) nascosto sotto un armonia che era solo apparente.
      Io non so dirle quanto andrà avanti e come evolverà il vostro rapporto ma le posso dire che questa crisi è una preziosa occasione per riprendere il vostro rapporto su nuove basi.

  19. stefano 1 Dicembre 2015 at 09:16 - Reply

    Grazie. Effettivamente è ciò che sta accadendo.

  20. Piggi 21 Dicembre 2015 at 12:19 - Reply

    Gentile dott.ssa, le espongo la mia situazione, sperando riesca a descriverle nel modo più completo possibile ciò che sto vivendo.
    Ho una relazione da più di due anni con un mio ex collega, o forse “avevo”. All’inizio sembravo essere la persona più importante della sua vita, mi dedicava attenzioni anche eccessive, parole importanti che in qualche modo mi rendevano dubbiosa, come se la sua fosse una richiesta d’affetto e di attenzioni smisurata rispetto all’evolversi della ns. relazione. Ero contentissima ma al tempo stesso non capivo queste improvvise accellerate sentimentali. Ancor prima del ns. primo appuntamento mi dedicava pensieri importantissimi, investiva il suo “amore” e la sua “passione” su un rapporto che era ancora agli albori e stava per nascere. Mi diceva che era innamorato, che gli mancavo come l’aria, mi ringraziava per esserci perchè lo rendevo felice e tutto questo prima ancora di iniziare a frequentarmi nel concreto. Quindi grande corteggiamento e attenzioni quasi maniacali prima ancora di iniziare concretamente la relazione (mi scriveva di notte, all’alba…e in qualsiasi momento della giornata). Voleva sapere ogni cosa di me, della mia infanzia, delle mie sofferenze….sembrava essere la persona più sensibile sulla faccia della terra. Poi all’improvviso tutto ha preso una piega diversa…. Dopo un mese di messaggi, telefonate, mail, abbiamo deciso di vederci e di trascorrere insieme due giorni. Siamo stati benissimo, ma una volta rientrato a casa (lui abita in un’altra città) sono iniziati i problemi… Mille dubbi per la sua fisicità, sottostimandosi come bellezza e sovrastimando invece me, mille paranoie perchè non capiva e non capisce che cosa trovi di bello in lui, perchè si vede brutto e fisicamente poco dotato. E’ iniziata una gelosia ossessiva e distruttiva, addebitandomi ogni colpa per ricevere apprezzamenti anche sani da parte di altre persone, perchè ero io che con il mio modo di fare li attiravo, ero io che con il mio camminare o semplicemente l’essere solare (secondo lui) cercavo conferme negli altri. Cosa che gli ho spiegato tentando di smentire piu che potevo questi insani pensieri, cercando in tutti i modi di trasmettergli sicurezza, di fargli capire che non mi interessavano, che pensavo solamente a lui…a “noi”. Quindi ha iniziato con il disprezzarmi, con il costruirmi altre storie inesistenti, mortificandomi e definendomi una persona facile. Nonostante tutto abbiamo continuato a vederci, a sentirci….ero quasi sempre io che lo cercavo scusandomi quando in realtà non era necessario perchè non avevo commesso nessuna mancanza di rispetto e non avevo nessun pensiero al di fuori di lui. Siamo andati avanti così per molto tempo…in cui IO lo rincorrevo per dimostrargli il contrario di tutto quello schifo che mi aveva costruito attorno. Poi un giorno ha deciso di troncare definitivamente, di farla finita e di non sentirci più perchè non si fidava di me e perchè lo esasperavo con i miei messaggi, nel frattempo ha anche cambiato lavoro. Dopo un paio di mesi mi ricontatta e da lì a poco ci siamo rivisti su sua richiesta…. Mi ha detto che lui è fatto così, che tratta male le persone che gli voglio bene, che è sempre stato così. E’ stato trattenuto perchè non voleva trattarmi come l’ultima volta e che dovevo cercare di capirlo. Io gli ho detto che non potevo mai pensarlo come amico o semplicemente ex collega e che doveva capire anche me. Quindi dopo qualche settimana mi chiede di vedermi un’altra volta, siamo usciti in moto. Da tutto il suo trattenersi alla fine ne è scaturito un bacio e una volta rientrati a casa ci siamo scritti nuovamente, con rispetto e normalità. Poi, trascorse due settimane, ha iniziato di nuovo a trattarmi male, umiliandomi, definendomi una gatta morta e ancora costruendomi attorno uomini inesistenti…sotterrando sempre di più il mio umore, rendendomi triste e sofferente come lo sono tutt’ora. Lui non ripsonde più a nessun messaggio, sembro esser diventata una nullità, la persona più spregevole sulla faccia della terra..
    Dott.ssa capisco che non è facile far diagnosi da un semplice racconto ma le chiedo una sua opinione, una visione che non riesco razionalmente a trovare. Io sono innamorata di questo uomo, nononstante tutto, lo amo e mi trovo nel pieno della disperazione …. non so se si possa definire patologico e non so più come comportarmi.
    La ringrazio di cuore

    • Anna Zanon 23 Dicembre 2015 at 10:36 - Reply

      Buongiorno, non sarebbe professionale fare una diagnosi via internet su una persona che non ho mai visto, però da quello che mi racconta il comportamento del suo ex sembra essere quello di un uomo con una personalità disturbata nel senso clinico del termine.
      L’ alternanza improvvisa e brusca tra fasi di normalità e fasi di svalutazione ( in cui le butta addosso tutto lo ” schifo”) fa pensare ad una personalità scissa e instabile. Lei purtroppo non può farci nulla: lui non riesce a fidarsi e per questa ragione non riesce a stare nella relazione e deve distruggerla.
      La capacità di fidarsi si forma nel primo anno di vita: una persona che ha interiorizzato esperienze negative precoci non riuscirà a fidarsi degli altri per quante dimostrazioni di affetto riceva. Si salvi..perchè questa relazione rischia di distruggerla psicologicamente

  21. Nathalie 9 Gennaio 2016 at 15:57 - Reply

    Che dire… ?
    Io ho represso tante emozioni con il mio compagno che è proprio uno che si arrabbia con tutti e per tutto. Ora che non ne posso più , sono io quella che urla tutta la sua frustrazione.
    Ho tentato in tutti i modi di fargli capire che il suo egoismo , egocentrismo e il fatto che sfrutta tutti co presa me mi faceva male. Ad ogni lite lui rinnovava promesse dicambiamenti e parole d’amore estasiastiche. Ma dopo un paio fi giorni tutto torna uguale.
    Dopo l’ultima litigata feroce scatenata dal suo pessimo comportamento con mio fratello e dopo averlo offeso pesantemente , non ne posso pkù e sto cercandomi un appartamento. Non so se riuscirò ad andarmene ma ora sono bloccata emotuivamente. Non ho più voglia di discutere di niente con lu.
    Mi sono già separata dal marito ed era lui la mia speranza di stare meglio mi ero innamorata con colpo di fulmine…
    Ho avuto un ‘ infanzia dura e sono cosciente di avere delle carenze affettive.
    Ma non sono compatibile con lui. Non ce la faccio piû a sopportare tutte le sue critiche su tutto e tutti.

  22. Ivan 18 Gennaio 2016 at 20:23 - Reply

    Salve dottoressa mi Chiamo Ivan 37 anni.amo tanto la mia ex e vorrei capire se nella rabbia che prova per me c’è ancora del sentimento da parte sua nei miei confronti.mi ha lasciato da 4 mesi perche gli ho provocato a causa deo miei comportamenti forte rabbia e rancore.adesso sono psssati 4 mesi dalla separazione,per i primi due mesi l ho supplicata di perdonarmi dicendole che sarei cambiato (da quello che racconta adesso ha confermato che delle sue amiche mi vedono cambiato e lei ci crede ma dice che e buon per me e per la mia prossima ragazza)adesso sono trascorsi altri due mesi senza piu chiamarla ne altro applicando il principio del nessun contatto suggerito nel web.la settimana scorsa una mia amica che è anche sua gli ha chiesto se mi ero più fatto sentire,la mia ex le ha risposto con tranquillità dicendo di no,oggi invece alla stessa domanda che gli ha rifatto ha risposto molto arrabbiata minacciando che sarebbero guai se la dovessi chiamare e che dovevo pensarci prima a non trascurare e non adesso che è troppo tardi.secondo lei Cos ha nel cuore la mia ex?grazie dottoressa

  23. Nereo 2 Febbraio 2016 at 14:50 - Reply

    Salve dottoressa. Non so di preciso perché le sto scrivendo. So che le risposte all’inferno che sto vivendo da qualche anno, risiedono soltanto in me e nessun altro. Quindi, in definitiva, Lei non potrebbe aiutarmi, anche volendo. Almeno non su un sito internet. Ho sempre rifuggito l’idea di seguire un percorso psicologico, per il semplice fatto di essere sempre stato certo di non averne bisogno. Ma ultimamente mi sto ricredendo. Avrei bisogno di un percorso psicologico, di una buona cura ricostituente per combattere la depressione anche fisica, ed un esercito di frati francescani che mi rinnovino la fede e la credenza nel matrimonio tra un uomo ed una donna. Lo dico perché sono stremato. Mia moglie è una campionessa mondiale di irascibilità. Ormai non passa giorno che non ci sia il rischio di accendere un focolaio più o meno grande di irascibilità e collera. Ormai conosco la forma biologica della collera. Riesco a dare un volto ed un nome a questa forma di repressione. E quando hai anche dei figli, nel mio caso una figlia, allora la repressione diventa schiavitù. Gli amici ti consigliano di “non darle retta, falla sfogare”. Ma è impossibile. Sono costretto a partecipare mio malgrado a scenate tremende di urla, insulti, strattoni, bava alla bocca, vene gonfie ed occhi luciferini. Si trasforma. Un diavolo al confronto è un angelo vestito di rosso. E ciò che è peggio, non si ferma nemmeno davanti alla figlia piccola che piange a dirotto. Di sicuro è una donna che vive una profonda situazione di disagio, e che ha vissuto in passato pesanti screzi con la mia famiglia di origine, in particolare con mio fratello. Da allora, dopo almeno 4 anni, viviamo tutti i giorni lo stesso giorno. Lo stesso dolore. Anzi di più. Mi sono allontanato quasi del tutto dalla mia famiglia di origine. Ma non è ancora abbastanza. Nel suo immaginario dovrei combattere per la sua affermazione familiare, affinché lei fosse trattata meglio dalla mia famiglia. Ma c’è un piccolo particolare: praticamente la mia famiglia di origine è stata annientata. Frequentiamo solo mia madre anzianissima per un paio di ore al mese, per permetterle di vedere la bambina. Ma ogni volta è comunque una storia e si finisce con assurdi e pretestuosi litigi, ed ovviamente attacchi d’ira prossimi all’epilessia. E questo già solo per la presenza di mia madre, che ormai è uno zombie. Da anni non parla più di niente per paura di sbagliare qualcosa. Ho dato tutto a questa donna. Tutto quello di cui disponevo, ed oltre. Lo dico con cognizione di causa. Veramente mi sono annullato in modo tragico per portare avanti il nostro progetto di vita. Ma sono allo stremo. Sono quasi certo che non mi ama più da tempo e che tornerebbe volentieri a vivere dai sui genitori, a 40 anni, portandosi con se la bambina. Il grande ricatto. Dopo anni di collera e nervature, arriverà presto il momento in cui sarà lei ad andarsene sfasciando la famiglia. Ed io, onestamente, non so più che fare. Mi sento impotente, incastrato tra una esplosione di urla ed una stracciata di capelli. La sua famiglia di origine, ovviamente, la appoggia in pieno su tutto. Per loro io sono l’untore. Io che l’ho sempre amata e trattata come una regina, mettendola davanti alla mia stessa vita. Quindi è già tutto pianificato. Dottoressa, sto provando di continuo a lenire le ferite che mia moglie si porta dentro e che generano la collera continua. Ma sembra impossibile. C’è qualche miracolo possibile che possa evitare che presto, incolpevolmente, io debba vivere lontano da mia moglie e mia figlia, luce dei miei occhi? Ultimamente il mio pensiero è questo: magari dovessi combattere contro una malattia, di certo, avrei più speranze di farcela. Mia moglie è un circuito chiuso. Lei sa tutto, lei prevede sempre il male, pensa sempre a male, e nelle persone è capace di far emergere tutti i difetti possibili. Io ho vissuto sempre una vita leggera. Sono stato punito da me stesso. Mi sento come una persona mortificata che ormai ha come unica possibilità quella di accettare il tragico e collerico destino impostato dalla propria moglie. Ho anche vergogna a scriverle onestamente. Per quante parole io possa scrivere, non ce ne sarà mai nessuna capace di descrivere il vuoto pneumatico che sto vivendo in questi tempi.

    • Anna Zanon 3 Febbraio 2016 at 08:35 - Reply

      Buongiorno, lei non dovrebbe subire passivamente l’ira di sua moglie ma darle dei limiti. Se non lo fa, sua moglie la tratterà sempre con minor rispetto..

      • Nereo 3 Febbraio 2016 at 10:57 - Reply

        Cerco ogni volta di indicarle chiaramente i limiti, cercando di non urlare anche io. Cercando di dar fondo a tutta la pazienza di cui dispongo. Ma il risultato è un aumento ancora più drammatico delle urla, con addirittura collassi collerici. Il bello poi, è che agli occhi degli altri finisco ad essere anche io l’untore. Quello che la fa stare male, che non sa prenderla, che le provoca questi malesseri. E’ una prigione ben congegnata. Dovunque mi muovo c’è dolore. Sono impotente davanti a questa furia. Sprigiona odio da tutti i pori, e quando non si lascia andare all’odio, fa comunque qualcosa per rabbuiare la più bella giornata di sole. Un inferno dantesco. Non le farò mai il seppur minimo male. Ma io non so per quanto ancora riuscirò a farcela. Sono stremato ed annientato. Non riesco nemmeno più a concentrarmi sul lavoro, sono in confusione totale. Mi dimentico tutto. Certe volte ho paura del degrado raggiunto dal mio cervello. A forza di stare attento a qualsiasi dettaglio, parola o atteggiamento, e l’incredibile impegno nel recitare la parte del marito “normale e comprensivo”, il mio stato psico-fisico si sta irrimediabilmente compromettendo. E la cosa più incredibile è che devo essere io a giustificarmi. Io, e la mia famiglia di origine ormai da anni spazzata via. Noi, l’esercito dei malvagi che sta deturpando un così dolce e delicato fiore. Peccato che di questo passo, il delicato fiore a cui ho dedicato tutta la mia esistenza, mi perderà. Probabilmente finirò sottoterra uno di questi giorni. Oggi già ci sono psicologicamente. Chissà, di questo passo il mio corpo cederà. Lo sento. E’ un malessere che ormai si è insinuato in ogni mia singola cellula. E mi trascino, giorno per giorno. Aspettando la prossima escalation di collera. Stando lì ad assorbire i colpi senza poter fare praticamente nulla.

        • rew 7 Agosto 2016 at 22:40 - Reply

          ciao, come ti capisco, hai descritto quasi la mia vita, sono sposato con una donna che soffre di disturbo di personalità con episodi di ira, principalmente si sfoga su di me, ha fatto terra bruciata intorno a noi con tutte le persone che lei “classifica” come nemici! Lei alterna periodi di calma apparente in cui sembra un agnellino a periodi di ira e cattiveria, mi sono fidato di lei in un periodo in cui sembrava essere diventata piu’ tranquilla e “malleabile” e ho deciso di avere un bambino, purtroppo dopo la nascita di nostro figlio invece di calmarsi ha iniziato nuovamente piu’ agguerrita di prima, nonostante il bambino che ha pochi mesi, lei continua con le sue “esplosioni” e non si riesce a fermare ma la cosa piu’ assurda che non ha la consapevolezza di quello che fa, sempre tante giustificazioni, magari di cose banali, che la fanno reagire in questo modo!
          Sono anche io disperato perchè non c’è una soluzione, è sempre peggio , giorno dopo giorno ti annientano sia fisicamente che psicologicamente, sono costretto a restare con lei perchè c’è il bambino , altrimenti avrei provato a scappare via da lei…

          • Anna Zanon 13 Agosto 2016 at 15:40

            Ma ha provato a convincere sua moglie a farsi seguire? So che non sarà facile, ma un sostegno psicologico e/o farmacologico aiuta. Se sua moglie rifiuta, il mio consiglio è quello di chiedere una consultazione per sapere come comportarsi. Purtroppo c’è anche il rischio che il bambino finisca per risentire del clima teso che si respira in famiglia

        • Alessandra1979 7 Novembre 2016 at 17:41 - Reply

          Se posso permettermi Nereo , con tutta la delicatezza che posso ti suggerisco di DIVORZIARE.
          Mio padre ha sposato la stessa donna che hai sposato tu. Sono insieme da 45 anni. Logorato fino allo stremo ora ha il parkinson e la ludopatia.
          Questa coppia ha generato due figlie che sono rimaste profondamente traumatizzate.
          Ns padre ci ha abbandonate mille anni fa, non ci ha mai protette da lei, mai aiutate, anzi… ha sempre e solo sorretto lei in tutte le sue esplosioni di cattiveria. Ora noi non proviamo più niente nè per lui nè per lei solo rabbia, frustrazione e delusione.
          Se ami tua figlia stalle vicino non lasciare che il dolore/rabbia di tua moglie distrugga il vs rapporto. Tua figlia ti ripagherà di tanto sacrificio.
          La sua famiglia ti odia, chissene, pensa al benessere tuo e di tua figlia restituisci loro l’adorato pacco urlante.
          Benedici il fatto di essere padre. Al giorno d’oggi non è scontata nemmeno la fertilità.
          Un abbraccio
          Alessandra

          Alessandra

  24. Flender 8 Marzo 2016 at 09:21 - Reply

    Un esempio banale… Si può dire di amare la pizza con i carciofi ma senza carciofi?

    • Anna Zanon 9 Marzo 2016 at 10:47 - Reply

      Se lei intende la capacità di avere un amore maturo, ha perfettamente ragione : chi si adira frequentemente con il proprio partner non ha una piena capacità di amare. Non tutte le persone hanno una buona capacità di gestire le proprie emozioni,per cui molti , pur volendo bene ( anche molto bene) al proprio partner, non riescono a gestire le proprie paure e insicurezze ed esplodono.

  25. adele 16 Aprile 2016 at 09:11 - Reply

    Cara Dott.ssa complimenti per il suo articolo. Il mio fidanzato ha nei miei confronti queste crisi di rabbia esattamente come le descrive lei e vorrei capire cosa si può fare. Ormai mi ha detto cose pesanti che stanno distruggendo il nostro rapporto. La ringrazio per la sua risposta

    • Anna Zanon 18 Aprile 2016 at 09:49 - Reply

      Gentile Adele, per stare con una persona ” rabbiosa” bisogna imparare a darle dei limiti..mai subire..

  26. Mark 20 Maggio 2016 at 17:06 - Reply

    Le faccio i miei complimenti per l’articolo. Essendo stato io stesso vittima di esplosioni di rabbia sulla mia ex ragazza, dovute più alle mie paure e insicurezze che sui gesti reali. Ciò dovuto anche all’insanità del rapporto. Ho avuto una relazione (la mia prima) durata 5 anni con una ragazza MOLTO probabilmente dipendente affettiva con tendenze borderline (idealizzazione, svalutamento, autolesionismo,paura dell’abbandono e istinti suicidi). Ho 20’anni e le mie insicurezze e bassa autostima mi hanno reso geloso, esplodevo di rabbia continuamente, la insultavo. Lei invece continuava a non aiutarmi, litigavamo ma non arrivavamo mai a risolvere. In fondo, come faccio ad avere autostima con una ragazza che mi dice che le ho rovinato la vita? (l’avevo lasciata dopo i primi 3 anni, tuttavia le son rimasto accanto, mi ha sempre visto come il suo ”salvatore”, innamorandomi di nuovo). Da qui io ho iniziato seriamente a degenerare psicologicamente, lei mi ha sempre rinfacciato di averla lasciata, anche dopo 2 anni dall’accaduto. Ora mi ha lasciato senza troppe spiegazioni, senza neanche chiedermi come sto. Io ora giro su internet per cercare di capire se sono o non sono un manipolatore affettivo, ho letto che ci sono modi per riconoscerlo, ma come si fa a capire se lo sono o meno? Grazie.

    • Anna Zanon 24 Maggio 2016 at 11:41 - Reply

      Buongiorno, è sempre meglio evitare le autodiagnosi su internet. Perchè non parlare invece degli aspetti del suo modo di vivere l’ affettività che fanno soffrire lei e la sua partner con un terapeuta? forse potrebbe aiutarla a capirsi meglio e a reagire in modo diverso nelle situazioni critiche. Cosa ne pensa?

  27. Alessia 31 Luglio 2016 at 11:45 - Reply

    Salve, e complimenti per l’articolo!

    Purtroppo ho paura che mia madre soffra di ciò di cui lei ha parlato poco sopra. Io continuo a cercare di sostenerla, misuro ogni singola parole, ma a volte cado di nuovo in errore e lei si arrabbia, manda commenti per me dolorosi, che mi stanno distruggendo lentamente e silenziosamente. Tutto ciò per poi non mi parlarmi più e addirittura recriminarmi il mio poco parlare con lei.

    Nonostante io abbia comunque 20 anni, ho una vera e propria paura, seguita da dei forti stati d’ansia quando lei mi parla, o anche solo quando la sento passare. Quando invece non è arrabbiata, è una persona con la quale si può parlare, ma in altri momenti vado in crisi: non so che fare, vado in panico e mi chiudo in me stessa, non parlando più, peggiorando ancora di più la situazione!
    Proprio oggi, dopo qualche giorno di quiete apparente, si è arrabbiata perché ha espresso una sua opinione su una persona, ma io non ho risposto così mi ha accusata di non “calcolarla”. E tutto è ricominciato di nuovo.
    Come potrei comportarmi?

    • Anna Zanon 17 Agosto 2016 at 08:32 - Reply

      Se con sua madre quando è calma si può parlare, e non appartiene a quella schiera di persone non accettano le critiche, proverei a parlarle con molta tranquillità oppure a scriverle una lettera. Riprenderei dei litigi e le spiegherei quando mi sono sentita ferita da certe sue frasi.
      Se invece con sua madre non si può parlare perchè non è capace di fare autocritica e diventa una belva quando qualcuno le fa notare una sua mancanza, deve accettare che sua madre abbia questo carattere difficile e spinoso, accettando che non è possibile avere un rapporto bello e stretto con lei.
      Da quello che mi dice però, temo che questo rapporto così difficile con sua madre la stia rendendo insicura e ansiosa..credo che un supporto psicologico potrebbe aiutarla tanto

  28. rew 3 Agosto 2016 at 22:50 - Reply

    cara dottoressa ho letto con molto interesse il suo articolo,vivendo con una persona affetta da D.O.C. e disturbo di personalità , con frequenti crisi di rabbia soprattutto nei miei confronti (offese, urla, ripicche etc.) per situazioni banalissime ma agli occhi di mia moglie vissute in modo esagerato. Le vorrei chiedere un suo parere su un argomento che viene poco chiarito: quasi sempre queste persone non accettano i propri disturbi, un partner che si trova a subire di continuo queste “violenze psicologiche” che può fare per tutelarsi soprattutto quando , come nel mio caso, ci sono anche dei bambini piccoli costretti a subire queste scenate! A me sembra che sono piu’ tutelate loro che noi che siamo costretti a subire la propria ira, anche perchè hanno pronte mille risposte per giustificare i proprio comportamenti finendo per passare come vittime!!!

    • Anna Zanon 13 Agosto 2016 at 15:49 - Reply

      Difficile dare un consiglio su una situazione così delicata che andrebbe approfondita in altra sede. In linea di massima, queste persone non hanno dei limiti e quando si arrabbiano non sanno controllarsi nè contenersi. I limiti deve darglieli l’ altro in modo molto fermo, non tollerando certi comportamenti offensivi.
      Di solito se vedono che l’ altro è fermo, non si lascia trattare come uno zerbino nè schiacciare dalla loro rabbia si calmano.

  29. giulia 15 Agosto 2016 at 21:25 - Reply

    Buonasera dottoressa, mi chiamo Giulia e con le mie scenate in due anni ho distrutto il rapporto. Sono insicura, non mi fido, sono terrorizzata dall’abbandono e mino continuamente il rapporto con discusioni che con il tempo si sono fatte sempre piú accese. Nell’ ultima scenata volevo distruggere tutto e sono arrivata ad offendere un suo familiare. Ora il rapporto é definitivamente terminato da tre mesi, mi ha lasciata ma continuiamo a vederci perché colleghi e io continuo a tormentarlo per tornare insieme, sono sinceramente pentita e non credo possa mai piú comportarmi cosí male. Lui peró sostiene di non amarmi piú, che le nostre liti hanno coinvolto altre persone e che intorno abbiamo solo terra bruciata. Per lui é una storia finita perché il sentimento é morto sepolto da rabbia rancore e ferite che non si rimarginano. Sono in terapia da molto, l’abbandono di mio padre mi ha lasciato questa ereditá e non é il primo rapporto che distruggo…lui peró é l’uomo di valore che desideravo. Cosa posso fare dottoressa? Come posso sparire per dargli tempo se lavoriamo insieme? Mi dia un consiglio la prego…sono disperata…

    • Anna Zanon 16 Agosto 2016 at 12:49 - Reply

      Gentile Giulia, comprendo il suo profondo dolore..a volte però quando i rapporti si incrinano troppo profondamente non è più possibile ricostruirli. Lei ha già provato immagino a scusarsi sinceramente con il suo ex spiegandogli le ragioni del suo comportamento.
      Purtroppo credo che la cosa migliore da fare sia accettare che questa storia è finita e far tesoro dell’esperienza.Ha sbagliato ,è vero, ma non è condannata a ripetere gli stessi errori. La vita le riserverà ancora nuovi incontri che imparerà a gestire meglio.

  30. AliciA 16 Agosto 2016 at 11:26 - Reply

    Buongiorno,
    Scrivo pechè sto vivendo una relazione molto complicata, con una persona di cui sono molto innamorata ma con il quale è molto complicato relazionarsi. Non saprei dire se soffre di scatti di rabbia, di personalità borderline, narcisimo… o cosa perchè non posso essere io a fare la diagnosi. So che ha delle reazioni eccessive per qualsiasi cosa, e quando si innervosice risulta impossibile dialogare con lui, mi insulta, mi dice che rovino sempre tutto, che finirà la nostra storia a causa mia, che sono io quella a innervosirsi e impossibile da trattare. Fa ricadere tutte le colpe su di me, rigirando i fatti e dicendo peró che sono io farlo. Io mi sono messa in discussione per molto tempo, pensando ch forse aveva ragione, fino ad arrivare al punto di non capire piu niente, sono spaesata, ansiogena e ho paura che una frase o una reazine sbagliata lo portino a esagerare. Ora non posso piu fargli notare niente che non vada, non posso arrabbiarmi (come è solito in qualsiasi coppia) per nessun motivo perchè se no rivolta la frittata e si arrabbia e mi mette il muso. Ho provato da prima a cercare di risolvere la soluzione col dialogo ma non ha portato a niente, poi ho provato anche io a reagire ai suoi eccessi arrabbiandomi e non accettando i suoi insulti, ma anche questo ha portato solo a liti ancora piu furibonde, quasi violente. Ora sto reagendo in silenzio, quando ha queste reazioni eccessive sto in silenzio, mi “scuso” a denti stretti per calmare la situazione e perchè tanto è inutile cercare di chiarire, non sente ragioni, usa ogni mia parola contro di me, se gi spiego il mio punto di vista dice che cerco di giustificarmi, se gli dico che voglio capire dove ho sbagliato, mi accusa di vittimismo. Sono molto preoccupata, anche per lui, che non ammette di avere un problema e anzi, dice che la pazza sono io (giocando sul fatto che io vado da una psicologa da diversi anni in seguito alla perdita di un genitore). Sono molto avvilita e frustrata perchè da quello che leggo l’unica soluzione è lasciare le persone cosi e ricostruirsi ma non posso credere che non ci sia una modaltà piu giusta per affrontare la situazione senza perdersi…

    • AliciA 16 Agosto 2016 at 11:34 - Reply

      Forse dovrei aggiungere he questa persona ha avuto una famiglia molto poco presente (soprattutto la mamma col quale non ha piu rapporti) fin dall infanzia. Ma sostiene di non aver nessun problema rispetto a questo e di aver elaborato perfettamente la cosa nonstante non ne voglia parlare.

      • Anna Zanon 16 Agosto 2016 at 12:31 - Reply

        Gentile Alicia, purtroppo uno dei criteri che distinguono un paziente trattabile da uno difficilmente trattabile è la consapevolezza ovvero la consapevolezza di avere degli atteggiamenti disfunzionali che fanno soffrire se stesso e gli altri e la disponibilità ad affrontarli.
        Nel suo compagno questa consapevolezza manca, lui non sbaglia, è sempre colpa degli altri e neppure si rende conto di stare male..Lei stessa le ha provate tutte e niente ha funzionato..
        Che cosa la fa tenere aggrappata ad una storia che avrà degli aspetti positivi ma che le causa tanto dolore? Vuole veramente stare con una persona con cui non può parlare e con cui deve camminare sulle uova per timore delle sue reazioni improvvise e imprevedibili?
        Non pensa di aver già sofferto abbastanza nella vita?

        • AliciA 16 Agosto 2016 at 13:13 - Reply

          Grazie dottoressa grazie per la risposta immediata,
          “temevo” che questa sarebbe stata la sua risposta… Perchè in cuor mio so che sarebbe l’unica soluzione per riappropriarmi della mia vita, della mia felictà e spensieratezza. Non riesco a staccarmi, un po perché non riesco a accettare che una persona che si dice innamorata riesca a diventare a tratti completamente un altra persona, un pô perchè so che è una persona di fondo buona, estremamente sensibile e con mille fragilità che nasconde dietro a questi atteggiamenti, un po perchè anche io ho sicuramente il mio lato malsano e le mie difficoltà, essendo la prima relazione seria dopo la morte di mio padre. Dovrei “arrendermi” e lasciare che sia lui da solo a decidere se affrontare o non affrontare le sue difficoltà relazionali. Ma so che mi rimarrebbe un profondo senso di fallimento e di vuoto nel non essere riuscita ad aiutarlo o, almeno, nel aver fallito nel tentativo tenere unite due persone che si amano veramente tanto. E qui do la colpa a me stessa che non riesco purtroppo a accettare l idea che una persona non si metta in discussione per amore, non si lasci andare per paura, non
          si metta mai nei panni dell’altra persona. O semplicemente, evidentemente non sono io la persona giusta per lui. Magari in un altro rapporto non avrebbe determinate reazioni. Scusi lo sfogo, non sono solita scrivere on line le mie emozioni, è la prima volta che lo faccio perchè mi sento molto sola, i miei affetti dicono che sia una storia sbagliata, con i suoi amici non ne parlo per rispettare la sua privacy. Inoltre non riesco neanche piu a parlarne perchè non capisco piu se forse sono veramente io a avere dei “problemi”, se forse sono realmente io quella che distorce la realtà. Metto tutto in dicussione e questo non Mi fa ragionare lucidamente.

          • Anna Zanon 16 Agosto 2016 at 16:43

            Io ” temo” che lei si dia da sola la responsabilità dell’andamento del rapporto. Lei può e deve fare la sua parte ma con tutta la buona volontà del mondo non può fare anche la parte di lui. Perchè un rapporto vada bene devono impegnarsi tutti e due..non basta l’impegno di uno.
            Il mio consiglio è quello di provare ad aiutare di più se stessa, le dico questo perchè l’impressione che questa storia le assorba delle energie che potrebbe spendere diversamente nella vita..

  31. Lina 16 Agosto 2016 at 18:36 - Reply

    Anche io stavo cercando, in preda all’angoscia, un modo per questi miei attacchi di rabbia, ho letto il suo articolo e penso che sia una bomba che apre gli occhi.
    La cosa che mi ha lasciato amareggiata stile ‘e allora chi vorrebbe mettersi insieme a qualcuno come me’ è stata la frase che, nonostante alla fine, non importa in che modo, fai sapere all’altro che sai di aver esagerato e ti scusi e simile, la cicatrice resta e quindi quella persona ha sempre paura che ti scateni su qualcosa che lui non sa nemmeno, mentre in realtà magari son sempre quelle 4 cose, o almeno, per me è solo una e di solito ho un margine di resistenza molto alto, infatti in famiglia ho quelle crisi tipo una due volte l’anno.
    Col mio ragazzo invece è successo dopo 5 mesi che stavamo insieme, in quanto una sua ex continuava a stalkerarlo su facebook dovunque e anche a scrivergli spesso su whatsapp facendogli pesare che lui l’ha abbandonata e che gli è morta la madre tipo un anno e mezzo fa (non stavano insieme da circa un annetto, attenzione) e quindi io gli ho rubato l’uomo che era la sua famiglia e tutte queste cose che son ricatti emotivi abbastanza visibili ma, in quanto il mio ragazzo è uno molto sensibile, non l’ha mai percepito come ricatto emotivo e quindi aveva ‘solo’ crisi di senso di colpa perchè lui vuole sempre fare del bene ed evitare di far star male tutti.
    Fatto sta che dopo un tot di mesi mi sono stufata, anche perchè mi è parso di vedere che il suo lutto sia passato in quanto pubblicava post su facebook taggando la madre morta e facendosi selfie sorridenti e allora non vedevo motivo per essere ancora morbidi con lei e allora gli ho detto che questa ragazza ha rotto le scatole, perchè mi stava facendo diventare l’uomo un fascio solo di ansia e senso di colpa.
    Lui mi ha però risposto ‘ma sai, ha perso la madre, le ho visto piangere le stesse lacrime amare di quando ho perso io mio padre, poi ha anche subito tante cose nel passato e….’
    inutile dire che dopo cinque mesi che continuava a voler essere morbido con lei, anche io, che diciamo che ho una gestione di emozioni abbastanza buona, son scoppiata e mi è venuta una crisi di rabbia perchè lui aveva detto che aveva sistemato e che non gli avrebbe più scritto, ma lei, come prevedevo, l’ha fatto e allora mi è andato il sangue al cervello e le ho risposto io (in quanto era uno dei tanti commenti ridicoli su facebook dove praticamente ci passa la vita ed era sotto ad un mio post con lui)
    Bhe, abbiamo avuto un interessante scambio di messaggi con la mia acuita ironia e pensavo di essere stata chiara senza essere pesante con lei (l’ho praticamente trattata come un essere umano invece di un cucciolo di animale di specie protetta, quindi normalmente), ma il mio ragazzo mi dice ‘sei stata fuori luogo, potevi lasciar correre, è stato solo un commento…e poi…etc’
    e lì mi si è scatenata una crisi di rabbia verso di lui perchè stava dando ancora modo che lei gli stesse addosso come una pulce e per me significava proteggerla.
    Bhe, ora lui sta malissimo perchè ci sono andata pesante con le parole con lui ieri sera dicendogli ad esempio che hanno rotto le scatole tutte e due, lui con la sua sensibilità e lei con il suo stalking. Io invece sto così così, perchè sinceramente ho detto in chiave più pesante le stesse cose che avevo detto nei 5 mesi assieme. Quindi nulla è stata menzogna dettata dalla rabbia del momento.

    non so proprio come fare, mi sento in un vicolo cieco, perchè comunque abbiamo un bel dialogo e speravo che lui potesse capire e starmi vicina con le mie crisi di rabbia come io gli sto vicina nelle sue crisi di isteria e emotività.

    Buona serata a tutti, fa comunque piacere avervi trovato, perchè si sa che non si è soli, ma è un’altra storia quando lo vedi 🙂

    • Anna Zanon 17 Agosto 2016 at 08:06 - Reply

      Premetto che anch’io al suo posto mi sarei arrabbiata come penso la maggioranza delle persone. Se lei ha veramente esagerato, in questi casi bisogna scusarsi e scusarsi sinceramente ma anche fargli capire che per lei non era facile assistere a questo scambio con la sua ex ragazza.
      Vedrà che farete pace. La rabbia interviene quando c’è poca comunicazione..ho l’impressione che lei accumuli fino ad arrivare al suo punto di esplosione.

  32. Giulia 5 Novembre 2016 at 06:06 - Reply

    Dottoressa buongiorno, nel suo articolo rivedo mio marito,irascibile e pronto a risponder male per qualsiasi cosa. Lavora a stretto contatto con i genitori (troppo presenti nella sua e nella nostra vita), ho anche un bimbo piccolo che voglio preservare da questi momenti di rabbia del padre nei quali vengo offesa pesantemente e che davvero mi stanno creando uno stato d’ansia accompagnato da frequenti dolori di stomaco( si vede che somatizzo cosi). Io ho cercato in tutti i modi,parlandogli quando é più tranquillo..urlando anch’io per difendermi da parole e accuse ingiuste…andando via lasciandolo sbraitare da solo..minacciandolo di andarmene con il mio bimbo.Non so come fare se dovessi consigliare a lui un incontro con uno specialista mi direbbe che son io ad averne bisogno..lui vive nel giusto..non chiede mai scusa per le parole cattive crudeli che mi urla addosso.. Io gli dico di sfogarsi senza arrabbiarsi con me se ha problemi o col lavoro o con i suoi(molto frequenti dato che lavorano insieme) e che non é giusto riversar tutto su di me..Io voglio esser serena per il mio bimbo che non merita di sentir suo padre così. Sono esausta e adesso dopo troppe volte ad aver momenti di tregua alternati a momenti di liti io non ne posso più..non voglio ammalarmi e farmi schiacciare da lui per quieto vivere..Mi ha allontanata..e lo capisce perché divento fredda,d’altronde non si può aspettar calore dopo aver buttato rabbia e insulti su di me. Adesso lui si comporta come se non fosse accaduto nulla…C’é qualcosa che posso fare? Io son esausta..se dovessi parlarne con i miei genitori mi direbbero di venir via..soprattutto per il mio bimbo(anche se lui devo dire é un bravo papà su questo non posso aver critiche).

    • Anna Zanon 15 Novembre 2016 at 09:51 - Reply

      Purtroppo in una situazione così non ci sono soluzioni facili e lei deve preservare suo figlio. L’unico consiglio che mi sento di darle è di far capire a suo marito che o si corregge, magari anche facendosi aiutare, o lei si separa.

  33. Alessandra1979 7 Novembre 2016 at 17:15 - Reply

    Ho conosciuto di persona la Dott.ssa Anna Zanon qualche anno fa (2011) mi sono trovata molto bene, mi ha permesso di dipanare molti dubbi sulla mia dipendenza affettiva.
    Leggo il vostro blog con molto piacere, e cerco sempre spunto per migliorarmi.
    Ora sto combattendo il mio problema legato alla gestione della rabbia causata da una madre border line narcisista ed un padre passivo e aggressivo.
    Auguro a tutte/i una buona serata
    Alessandra

  34. Natha 19 Novembre 2016 at 12:21 - Reply

    Ciao sono una ragazza ho 18 anni e.sono fidanzata da 9 mesi.. sono molto aggressiva con lui molto acida e.rabbiosa la mia rabbia avvolte oltrepassa il limite lo offendo molto… anche.per le minime cose non capisco il perche ho cosi rabbia verso di lui. Spesso mi sento esclusa, lui mi ama e lo so ma sembra non dimostrarmelo molto. L ultima volta mi e morta la gattina ei suoi amici hanno giocato con i miei sentimenti io ci so rimasta male ma non hafatto un granche per.difendermi? Cosa posso fare ???? Sto male ho tutta questa rabbia che.non riesco a.controllare!

    • Anna Zanon 21 Novembre 2016 at 15:53 - Reply

      Cara Natha, il primo passo è quello di capire che c’è dentro di te molta rabbia che non dipende dalla tua relazione con lui ma da alcune tue insicurezze e da alcune ferite interiori che ancora ti fanno male. Il passo successivo è capire perché certi comportamenti su cui altre persone sorvolerebbero, ti fanno così infuriare. Quali sono le situazioni che ti fanno arrabbiare di più? Quali pensieri ed emozioni provi in queste situazioni ( per esempio, mi sento presa in giro/ forzata a fare cose che non voglio/trascurata/ esclusa/ecc..).
      Il passo successivo sarebbe quello di rivolgersi ad uno psicologo che ti aiuti a capire e a gestire meglio certe tue rabbie

  35. marta 22 Novembre 2016 at 16:14 - Reply

    Gentile dottoressa sono una ragazza di 20 anni fidanzata da due anni con un ragazzo di 28 anni.
    Il nostro rapporto va a gonfie vele quando non litighiamo,andiamo d’accrordo e abbiamo gli stessi modi di pensare nella maggior parte delle cose e abbiamo una grande carica di amore e sessuale,con lui mi sento finalmente sicura di essere voluta e amata.
    Ma alcune volte succedono cose strane ad esempio 7 mesi fa è successo un episodio..stavamo litigando (la maggior parte delle liti sono per motivi stupidi) allora lui vedendomi alzata che gridavo dicendo la mia si avvicina con l’intenzione di volermi abbracciare ma siamo inciampati e lui mi ha messo appoggiata fuori dalla macchina bloccandomi le mani per non farmi scappare allora io essendo abbastanza nervosa mi dimenavo perchè volevo scappare e lui mi diceva di stare ferma e di stare calma ma io gli ho spiutato in faccia (io non so il motivo di questa reazione) lui si è sentito tutta la saliva in faccia institivamente mi ha detto uno schiaffo da quel giorno io nn l ho voluto vedere per vari giorni..poi però ho cercato di dimenticare questo avvenimento e lui non faceva altro che scusarsi dicendomi che si è sentito umiliato ed aveva rabbia per quel gesto e istintivamente ha risposto con un altro brutto gesto. Una volta sempre durante una lite siccome io gli dico sempre è finita oppure voglio andare a casa mi ha fatto stare sotto casa mia senza farmi salire dicendo che dovevo stare con lui a a parlare e chiarire come le persone civili ma quando lo diceva sembrava molto aggressivo,anche un altra cercava di fermarmi e io gli dissi di non voler andaere a casa e lui mi ci portò ma nel tragitto mi prese la mano e mi diede un piccolo morso dicendo:come devo fare con te? perchè non vuoi parlare mai?perchè mi lasci sempre? io volevo solo andare a casa quando si comporta così cambia..poi per altro ha anche un problema della vena sul lato destro del collo che è diciamo ristretta e il sangue ha difficoltà a passare e quindi quando la pressione si alza rischia molto..e lui dice che alcuni suoi comportmenti non sono suoi…2 settimane fa invece io durante una lite siccome urlava non riesco a parlare e alllora per evitar gli ho detto andavo a casa ma mi preso dalle spalle e mi ha messa a sedere dicendomi che dvv ascoltarlo sempre con tono arrabbiato io mi sento che vuole avere il controollo su di me che vuole dirmi cosa fare quindi voglio andarmene e anzi mi ha lasciato andare riaprendo la porta della camera che aveva chiuso..io non lo capisco non capisco davvero queste reazioni agggressive questi comportamenti durante le liti,a volte mi capita di pensare a questi avvenimenti e sentirmi triste..sono molto innamorata di lui della sua dolcezza e tenerezza ma è anche una persona di testa calda e si innervosisce facilmente per niente,oddio anche io sono così infatti durante le liti urla a più nn posso senza concludere mai nnt…ma non mi viene di bloccarlo oppure dargli un morsetto sulla mano ..lei cosa pensa ?

    • Francesco 15 Maggio 2020 at 00:05 - Reply

      Cerco aiuto … Sto da un anno con una ragazza che amo molto. Purtroppo durante i nostri litigi per errori da me commessi o semplici incomprensioni capita che perde la testa fino a rompere oggetti e alzare le mani. Sono stato costretto a lasciare casa e non so come comportarmi considerando che abbiamo anche una figlia appena nata.
      I miei più cordiali saluti

      • Anna Zanon 26 Giugno 2020 at 17:52 - Reply

        Buonasera, che brutta situazione! Il periodo del post partum è sempre un periodo molto delicato per una donna. Cerchi di convincere la sua ragazza a farsi curare.

  36. marta 22 Novembre 2016 at 16:23 - Reply

    per altro più volte ho cercato di parlare con lui del perchè di questi comportamenti ma lui non parla dice solo che ha chiesto scusa o piange,per altro gli ho rinfacciato questo mio malessere ogni qualvolta mi viene in mente..perchè capita di ripensarci e sentirmi umiliata…a volte mi sento che non mi merita che un’altra persona non mi avrebbe trattato così ma dall’altro penso che mi ama e nessun’altro è come lui…lui mi dice sempre io non ti ho picchiata! e io gli dico si ok lo so ma in ogni caso hai avuto atteggiamenti aggressivi con me! tu come lo reputi darmi un morsetto sulla mano? reagire ad uno sputo con uno schiaffo? bloccarmi e non lasciarmi libera di andare durante un litigio? che urli e mi offendi? (e questo lo faccio pure io),che mi fai stare sotto casa e non mi fai salire che con rabbia mi dici di restare solo mi blocchi il portone con i piedi per non farmi salire e ti tieni le chiavi? ora diciamo sono mesi non capita nulla l’ultimo episodio è quello del morsetto con la frase e quando mi ha fatto sedere sulla sedia per ascoltarlo…io ho difficoltà a non pensare a quelle cose e non essere triste ho difficoltà a non ripensarci e a credere che sotto a questi gesti ci sono delle motivazioni e se ci sono quali sarebbero? ..

    • Anna Zanon 27 Novembre 2016 at 11:29 - Reply

      Cara Marta, una delle caratteristiche fondamentali dell’amore è il rispetto reciproco. Purtroppo nel vostro rapporto si sono create delle dinamiche relazionali molto distruttive (che non dipendono solo ed esclusivamente dal suo ragazzo) che fanno sì che pur volendovi bene, vi feriate a vicenda.
      Attenzione perché certi episodi creano risentimento e rancore e con il tempo finiscono per distruggere quello che di bello c’è tra voi.
      Vi amate ma certe volte vi vedete come nemici e vi comportate come tali, innescando relazioni esplosive. Se ci tiene a questo ragazzo, deve per prima imparare a gestire meglio i conflitti imparando a dire quello che pensa con tranquillità, senza urlare, scappare, sputare

  37. Gianfri 56 24 Novembre 2016 at 11:54 - Reply

    Gentile dottoressa,

    dopo essere rimasto vedovo, ho incontrato una vecchia amica e visto che anche lei era rimasta sola, abbiamo iniziato a vederci e a uscire insieme come amici, poi mi sono trasferito in un appartamentino di sua proprietà situato vicino a lei, la aiuto in tutte le sue necessità e le voglio molto bene, anche lei sembra volermene, all’inizio tutto bene, ma poi ha iniziato a criticare le mie amicizie e anche la mia disponibilità verso gli altri, poi ha iniziato a criticare il mio rapporto con le mie due figlie, che secondo lei non sono abbastanza mature. Poi tutte le sue amicizie l’hanno lasciata, sempre perché tende a criticare tutti e a dire sempre quello che pensa, dice che vuole avermi solo come amico, devo sempre essere a sua disposizione e aiutarla, cosa che faccio sempre volentieri, quando usciamo insieme mi presenta come il suo compagno, dice che le faccio fare bella figura, ma poi vuole stare da sola, che ha chiuso con gli uomini, va bene dico io, ma appena mi distacco un po’ mi cerca, insomma se mi avvicino troppo inizia a criticarmi aspramente su tutto quello che faccio, mi parla sempre dei suoi ex, di come l’hanno trattata male, ecc. facciamo anche le vacanze assieme, ma mi critica se passo qualche giorno insieme alle mie figlie; insomma non so come devo comportarmi con lei a volte ho paura a parlare, recentemente una mia conoscente mi ha parlato della patologia del doppio legame, potrebbe essere questo? Perché deve sempre trovare in me qualcosa che non va, nonostante mi faccia in quattro per lei?

    • Anna Zanon 27 Novembre 2016 at 11:14 - Reply

      Buongiorno, la mia impressione è che si tratti di una donna molto insicura, che si sente inferiore agli altri e che li critica per sentirsi meglio.
      Lo sminuire le sue amicizie, a mio parere, potrebbe nascere da questa insicurezza ( vuole farle il vuoto attorno per averlo tutto per sé) e dall’invidia perché Gianfranco ha degli amici mentre lei non riesce ad averne.
      La mia impressione che più si sente inferiore e insicura, più la critica per guadagnare potere nella relazione. Se ci tiene a questa donna e vuole stare con lei, deve imparare a metterle dei limiti altrimenti se accondiscende alle sue richieste, se comincia ad avere paura di esprimersi per timore di farla arrabbiare, se assume un ruolo remissivo, la sua compagna comincerà a diventare sempre più critica e tirannica e il vostro rapporto diventerà sempre più insoddisfacente.

  38. […] (si lo so uso Google in stile oracolo) e mi sono imbattuta in questo articolo sulla sofferenza nascosta dietro la rabbia che vi consiglio di leggere se come me siete inclini all’arrabbiamento verso le persone […]

  39. cinzia 29 Gennaio 2017 at 16:13 - Reply

    Salve io sto vivendo una situazione secondo me non accettabile. Il mio compagno, con cui ha due figli, esplode x ogni non nulla. Siamo insieme da circa 18 anni. Circa due anni fa ho deciso di lasciarlo, sempre x questi motivi, ma poi x i figli ho deciso di riprovarci, sono andata anche da una psicologa…ma la situazione e’ sempre la stessa…adesso gli nascondo di nuovo le cose più banali per non farlo arrabbiare e lui cmq quando esplode mi offende e mi ferisce davanti ai miei figli…e mi sminuisce anche in momenti di calma ( lui e’ più bravo di me, lui li porta sempre in giro ecc..) io vorrei terminare questa relazione ma SICCOME LA CASA LA FATTA LUI, questo e’ quello che mi rinfaccia sempre non ho il coraggio di dirgli di andare via…non so più con fare sono sempre triste…e questo i miei figli lo vedono…

    • Anna Zanon 31 Gennaio 2017 at 09:59 - Reply

      Gentile Cinzia, forse potrebbe esserle d’aiuto un percorso terapeutico per rinforzarsi un po’. Le separazioni sono sempre dolorose e difficili ma si possono trovare dei modi per separarsi senza farsi troppo male

  40. emcla 8 Marzo 2017 at 10:55 - Reply

    beh stesaa cosa von mia madre che secondo me però è narcisista patologica (gaslighting proiezione mancanza di empatia….) nn per fare diagnoso ma so molto bene quello che ho vissuto…quindi nn c è solo rabbia che mostra sofferenza…ma lei ha atrutturato un falso se che come viene messo in discussione o criticato provoca la sua reazione…e arrivata a dirmi che nn sapeva di aver partorito un animale altrimenti avrebbe abortito…rinfacciandomi cose che le ho detto in preda alla rabbia in adolescenza e quindi giustificando quanto detto…differenza io l ho detto in un periodo dove nn avevo la maturità x capire cosa provocavo lei lo dice oggi che ha 50 anni…ma forse emotivamente è peggio di un bimbo di 5 anni…

  41. Marianne 20 Marzo 2017 at 12:57 - Reply

    Buongiorno Dottoressa,
    Ho letto e riletto molte volte il suo articolo.

    Una settimana fa una relazione che avevo da u anno con un mio vecchio compagno di collegio. Abbiamo passato un anno, a ritrovarci in giro per il mondo.

    Lui in un momento estremamente complesso dove ha perso tutto casa, lavoro, la moglie che lo ha abbandonato anche se il loro rapporto era finito da molto tempo.
    Padre di famiglia esemplare, uomo brillante, era molto benestante, ora non ha neanche i soldi per mangiare, si arrangia stando due mesi a casa di una sorella, o di un amico.

    Il giorno preciso in cui ha lasciato la sua casa, tutto è cambiato, poi nel tempo ho scoperto anche che era impotente. Da giovane era considerato il play boy del collegio, un ragazzo molto bello, molto ricco, che già all’epoca parlava 5 lingue alla perfezione, dettaglio importante, è sudamericano. Ha provato in tutti i modi a salvare il suo matrimonio ma sua moglie non ne ha voluto sapere niente, lui era pure amico dell’amante della moglie, ma per lui era importante che tutto appariva agli occhi degli altri come perfetto, soprattutto agli occhi dei nostri ex compagni di collegio.

    Il primo problema che ho avuto con lui, è stato un giorno quando candidamene mi ha ammesso che aveva fantasie sessuali guardando foto fi ragazzine di 14 anni e si masturbava. Rimasi sconvolta, e gli dissi ma potrebbe essere tua nipote, ha un figlio di 33 anni, lui ha 58 anni.

    Così ho rispolverato vecchi libri di analisi, e sono arrivata alla conclusione che la sua impotenza era in realtà una forma per coprire una ferita narcisistica, ovvero una profonda vergogna e consapevolezza di sentirsi un uomo fallito, agli occhi della sua famiglia e del mondo, e perciò non doveva far sapere niente.
    Una settimana fa così all’improvviso mi ha detto è finita, ora mi rendo conto che essendo un uomo debole, si è spaventato delle mie frequentazioni, ho un uomo che mi gira attorno molto famoso molto importante, con un grande successo mondiale nel suo lavoro, il mio grave errore fu di mandargli un video della rai dove parlavano di quest’uomo e della sua vita. Da lì secondo me per lui è stato una sorta di smacco e con la ovvia conseguenza di avermi lasciato.

    4 giorni dopo mi sentivo offesa furiosa ho fatto la peggiore cosa del mondo.

    Ho scritto una lettera tremenda smontando la sua vita e mostrando chi fosse in realtà, parlando anche della sua impotenza e consigliandoli un buon psicologo perché al limite della pedofilia ed è una lettera di una cattiveria tremenda, perché vera racconta tutto, ho tradito la sua fiducia, l’ho distrutto agli occhi dei suoi amici, perché l’ho spedita non solo a lui ma anche a 3 suoi amici di collegio aprendo un gruppo su un social.
    La sua risposta è stata solo grazie delle tue parole, grazie per avermi distrutto.

    Non si è comportato bene con me, per tanti motivi, ma io sono stata peggio di lui, perché ho voluto ferirlo intensionalmente, ora vivo male con me stessa per quello che ho fatto, mi rendo conto di essere stata una persona mediocre ed ho fatto tanto male ad una persona che stava già molto male. Vivo con un senso di colpa orrendo. Mi faccio orrore.
    Ieri notte, gli ho spedito un messaggio chiedendogli scusa perché so che non riuscirò mai a perdonarmi quello che ho fatto, e non so bene dove e cosa devo fare a questo punto con me stessa, ho pensato anche che domani scriverò un’altra lettera di scuse e riformerò lo stesso gruppo, non perché questo possa cambiare qualche cosa tra noi, ma perché provo una grande vergogna per essermi abbassata ad un livello cosi orrendo solo per rabbia.
    Cordiali saluti Dottoressa.

    • Anna Zanon 17 Aprile 2017 at 22:09 - Reply

      Gentile Marianne, ma perché deve giudicarsi così severamente? E’ vero gli espresso la rabbia in un modo poco opportuno ma in fondo lei gli ha detto una cosa giusta, facendogli notare che ha un grosso problema e che deve curarsi.
      E poi discuterei su chi dei due ha fatto più male all’altro..

  42. Skar 30 Marzo 2017 at 00:51 - Reply

    Io e il mio fidanzato avremmo dovuto sposarci questo anno, ma abbiamo bloccato tutto perché da mesi litighiamo per la scelta della casa. Questo l’unico motivo dei nostri continui litigi, fino all’esasperazione. Mentre io però mi mantengo più calma e tendo a salvare il rapporto lui entra in escandescenza, mi insulta dandomi della stupida, prende posizioni drastiche, dice di non fidarsi di me, poi mi blocca e cancella dai social, onde evitare che io gli scriva, evita ogni possibilità di dialogo dicendo di non avere nulla da dirmi, e tiene la sua rabbia per molto tempo, settimane…e settimane. Ha più di 40 anni, non è piccolo, ha subito un trauma a seguito della rottura del suo precedente fidanzamento… Ma non so che fare dinanzi ad una persona che sta in deprex e rabbiosa per lungo tempo senza poter dialogare. Non è mai violento ma non sa chiedere scusa e li per lì mi da della stupida e prepotente. Ma non capisce che può sbagliare anche lui! Cosa mi consiglia di fare? Come la vede?

    • Anna Zanon 17 Aprile 2017 at 21:38 - Reply

      Sinceramente quello che mi preoccupa non è il disaccordo sulla casa ( tutte le coppie prima o poi hanno dei disaccordi importanti) ma il modo di gestire questo disaccordo. E’ preoccupante che non riusciate a superare questo disaccordo, trovando una soluzione accettabile per entrambi..Si immagini sposata a qualcuno che la ignora per settimane e settimane..

  43. Penelope 3 Aprile 2017 at 07:10 - Reply

    Buongiorno, da circa 7 mesi ho lasciato la casa coniugale per tornare nella casa in cui abitavo prima del matrimonio. Io e mio marito ci siamo sposati piuttosto grandi, lui con un divorzio già alle spalle, io mai sposata, entrambi senza figli. L’ho lasciato con enorme sofferenza a causa di una escalation di comportamenti rabbiosi da parte sua a fronte di inezie anche se mai si è giunti a violenza fisica o altri comportamenti materialmente distruttivi (rottura piatti e simili). Lui tende a reagire molto con meccanismi di ripicca, sa essere molto affettuoso ma anche molto duro quando le cose non vanno come dice lui. Io ho fatto l’errore di compiacerlo in moltissime cose anche perché lui è stato sempre poco disponibile a venire incontro a me, se qualcosa non gli piaceva non la faceva punto e basta, io invece dovevo adeguarmi. E’ un uomo molto solitario, non ha amici, col tempo ha allentato anche i rapporti con la mia famiglia, è geloso del tempo che passo con i miei fratelli e le mie cognate con cui vado (ancora) motlo d’accordo. Vuole un rapporto simbiotico in cui tutto deve essere condiviso e deciso insieme, io mi sono sentita soffocata e non libera e ferita e offesa dai suoi comportamenti. I miei tentativi di parlarne, finchè abbiamo vissuto insieme non hanno sortito alcun effetto e quando gli ho proposto di andare da una terapeuta la sua risposta è stata di un sarcasmo folgorante.
    Dopo che sono andata via mi ha chiesto scusa e perdono e, dopo tempo, ha accettato di venire dalla terapeuta che, però ci ha dato appuntamenti piuttosto distanziati.
    Ora ci stiamo di nuovo frequentando, a me pesa perdere quello che abbiamo costruito insieme e con l’età inizio a sentire il peso di un futuro in solitudine, soprattutto se posso recuperare questo sentimento.
    Ma mi chiedo, e le chiedo, un uomo che punti tutto su un rapporto così simbiotico, può cambiare il proprio modo di vedere le cose o l’unica via è quella di confermare la separazione?
    grazie

    • Anna Zanon 17 Aprile 2017 at 21:25 - Reply

      Cara Penelope, lei mi fa una domanda molto complessa che richiederebbe almeno un colloquio approfondito con suo marito. Così on line senza averlo mai visto non ho proprio gli elementi per valutare. Penso che in caso di un matrimonio in cui non ci siano stati abusi fisici né verbali e ci sia la buona volontà di provare a mettersi in discussione si possa provare a dare una seconda possibilità. Anche considerato quello che lei mi dice sull’ età e sulla paura di un futuro in solitudine

      • Marylu 8 Giugno 2021 at 11:49 - Reply

        Cara dott.ssa,
        Le scrivo perché mi trovo nella seguente situazione: 33 anni fidanzata da quasi 3 anni con un ragazzo di 34 anni che ha perso il padre da una decina di anni e ha faticato nell’ultimo anno per prendere la decisione di “abbandonare” la mamma per venire a vivere a casa mia. Lui figlio unico, io anche. Questa premessa per dirle che in questi giorni c’è stata una banale discussione terminata con “questa sera vengo a prendermi le mie cose e me ne vado”. Non è la prima volta che in una discussione lui se ne esce con questa frase ed è la seconda volta che prende le sue cose e se ne va (la prima volta l’ho spinto io ad andarsene per poi ritornare dopo qualche gg). Ovviamente queste discussioni sono farcite da insulti e parole del tipo “tu sei esattamente quello che non voglio per me” o addirittura “mi fai schifo”, “muori”. Ogni discussione un po’ più pesante è così e finisce sempre con la frase “basta torno a casa mia”. Io cerco di non rispondere ai suoi insulti e delle volte lo evito, ma in alcune discussioni (come quella di ieri) in cui provo a chiedergli scusa perché magari ho espresso in maniera colorita il concetto che l’ha fatto infuriare, lui non accetta le scuse e dice che sono la cosa più lontana che può essere al suo fianco. La discussione è nata perché in questo periodo lui sta ristrutturando la sua casa per andarci a vivere insieme e in questi mesi è sotto spese, com’è giusto che sia. Quindi stiamo molto attenti a fare una cena in più in questo periodo, ma nonostante ciò ci siamo prenotati la vacanza estiva. Lui vorrebbe fare altri due weekend fuori con i suoi amici ed io al secondo weekend ho storto un po’ il naso. Perché magari noi coppia ci priviamo di alcune cose e poi lui senza pensarci organizza il secondo weekend fuori con gli amici. Da li il putiferio! Io lo sapevo che ti incavolavi, non posso fare mai niente etc, etc. Queste le parole insieme ad altri rinfacci di due anni fa in cui io gli ho vietato di sentirsi con una sua ex fiamma (come giusto che sia) ed altri rinfacci relativi a sue amicizie che io commento in maniera secondo lui “altezzosa” dando giudizi su di esse. Insomma lui parte prevenuto e mi tira fuori argomenti non attinenti a questa discussione ma relativi a vecchie discussioni. Ogni litigio è così. Rabbia repressa. Io non riesco a capire se sbaglio io o è lui che ha ragione. È venuto a riprendersi le sue cose e nella litigata precedente al suo arrivo a casa mi ha detto che a casa sua ha ristrutturato tutto lui e che io stavo facendo la bella con i soldi che lui aveva messo per la ristrutturazione. Mi ha dato dell’arrampicatrice sociale semplicemente perché gli ho detto che con me si limita nel fare una cena in più e con gli amici vuole farsi due weekend fuori in un momento di spese generali. Casa sua per me significa che quando vuole può prendersi il lusso di cacciarmi nel momento in cui io andrò lì. Da questa ed altre discussioni io percepisco questo e percepisco una persona che non vuole prendersi responsabilità a lungo termine, nonostante sia affettuoso e buono nei miei confronti, ma che quando discute sputa fuori il peggio di se. Io vorrei discuterci normalmente, ma lui anche da lucido mi conferma che quelle cose le pensa veramente. Inoltre se dopo giorni torno da lui piangendo per cercare di recuperare mi dice che faccio la vittima. In queste discussioni ho sempre fatto io il passo per tornare da lui. Sto pensando di rivolgermi ad uno specialista perché forse sono io che non so affrontare una relazione.
        Grazie per l’attenzione.

        • Anna Zanon 5 Luglio 2021 at 09:07 - Reply

          Buongiorno, la sua conclusione mi ha un pò preoccupato perchè mi sembra che lei tenda eccessivamente a colpevolizzarsi. Da quello che racconta, il suo fidanzato è in difficoltà nel gestire un confronto e al posto di discutere civilmente le sue ideee reagisce con rabbia, svalutandola e minacciando di rompere la relazione. Mi sembra di capire che lei tenda a subire e prendersi la colpa per averlo provocato. Detto questo, mi sembra che nella vostra coppia ci sia una difficoltà di comunicazione e di gestione del conflitto. Mi sembra di percepire che pur convivendo, lei si senta insicura sulle intenzioni a lungo termine del suo ragazzo. Il mio consiglio è quello di affrontare con calma le questioni “calde” riguardanti la gestione del denaro ma anche e sopratto le aspettative reciproche sulla vostra relazione, se è possibile con l’aiuto di un esperto che faccia da mediatore.

  44. Silvio 2 Maggio 2017 at 14:26 - Reply

    Gent. Le Dottoressa,

    con il mio partner sto vivendo esattamente la situazione descritta nel suo impeccabile articolo. Vengo attaccato e insultato per dei motivi futili che per lei rappresentano gravi mancanze di rispetto. Le faccio un esempio: siamo stati fuori questo weekend e siamo tornati il 30 aprile sera per andare a pranzo da mia madre il giorno successivo. Inizialmente, il fatto di essere tornati prima, sembrava andare bene anche a lei, ha fatto decidere me quando insistevo nel far decidere lei il da farsi. Il giorno stesso del pranzo, però ha tirato fuori tutta la sua collera e ha inveito contro di me e anche contro mia madre accusandola di averci rovinato il weekend, arrivando a minacciare la chiusura del rapporto (minaccia già subita in altri episodi, come se volesse farmi intendere che o mi sta bene cosi o me ne vado). Nei momenti di collera è praticamente impossibile parlarle e farla ragionare e ad ogni modo è sempre convinta di avere ragione su qualunque cosa. Siccome è l’ennesimo di una serie infinita di episodi, io non so più cosa fare e non vorrei rovinare tutto per cose futili.

    La ringrazio.

    • Anna Zanon 23 Maggio 2017 at 14:26 - Reply

      Gentile Silvio, le consiglio di non tollerare certe modalità ma quando la sua compagna è calma di parlarne in modo pacato, facendole capire quanto certi suoi atteggiamenti la feriscano

  45. Margherita 9 Agosto 2017 at 10:30 - Reply

    Buongiorno dottoressa,
    sono insieme a mio marito da una ventina di anni. Lui spesso ha delle reazioni spropositate alle varie situazioni che gli si presentano. Infatti soffre anche di stati ansiosi con tachicardia, gli tremano le mani……
    La sua rabbia gli fa dire le cose normali con toni davvero accesi. Le faccio un esempio. Ieri gli chiedo dalla sala dove fosse il telecomando che stavo cercando. Lui, dalla cucina, mi risponde urlando con tono rabbioso: “NON LO SO MA COSA NE SO IO!! CERCALO TU!” capisco che il contenuto non rende l’idea dei toni. Le urla in quel momento non le ho sopportate (le ho vissute come una totale mancanza di rispetto nei miei confronti) così gli ho risposto: “Ma si risponde così? Mavai a cagare” lui subito mi ha chiesto se avesse sentito bene che gli avevo detto di andare a cagare e io gliel’ho confermato. E’ la prima volta che l’ho insultato e mi è dispiaciuto ma questa volta non ho sopportato il suo tono rabbioso, non ce l’ho fatta ed è andata a finire che mi sono abbassata al suo livello, insultandolo a mia volta. Il problema è che lui non capisce che il semplicemente dire le cose con rabbia porta ad offendere. Il fatto che lui non abbia detto parolacce lo porta a pensare che lui non ha fatto nulla di male e il fatto che io abbia reagito (insultandolo) rimarrà come colpevolo solo il mio comportamento. Ma io Le chiedo: “E’ giusto che lui spesso mi parli con una rabbia irrefrenabile? Non mi devo difendere? In che modo lo posso fare senza offendere? Io con questa sua rabbia non c’entro nulla”

    • Anna Zanon 17 Agosto 2017 at 11:00 - Reply

      La capisco, anche per me sarebbe difficile. Spesso l’iracondo non si rende conto dell’impatto che i suoi comportamenti hanno sugli altri. Il mio consiglio è quello di cercare un momento tranquillo e di parlargli con estrema dolcezza del dolore che lei prova quando lui le rivolge la parola in questo modo.
      Cerchi di non usare frasi accusatorie ( tipo ” tu mi manchi di rispetto”), metta invece in luce la sua sofferenza..
      Speriamo che aiuti!

  46. Maria 9 Agosto 2017 at 23:10 - Reply

    Salve a tutti interessante questo articolo. La mia storia è finita x un sì banale motivo direi . Spesso mi trattava male soprattutto ultimamente metteva in risalto solo i miei lati negativi. Due mesi fa mi ha accusata di nn avergli tel,si in effetti ero pure un po’fredda nei mex ma gli avevo anche parlato di futuro insieme due giorni prima al che non sapeva che risp x via forse anche di altri problemi subentrati. Dopo questi due giorni passo da lui a casa era freddo e mi accusava di non avergli tel e che gli dovevo portare rispetto. Mi ha provocato fino a risp anche io e ha avuto una reazione incontrollata fino a dirmi di andarmene. Dopo una settimana gli tel con la scusa degli auguri x l’onomastico e poi mi risp grazie, sto bene da solo siamo troppo diversi, tu non mi sei mai venuta incontro. Io allora gli ho detto sarcasticamente” vuoi dire che l l’amore è finito?”ha esitato un attimo ” si evidentemente si. Gli ho scritto l indomani una lettera in cui mi sfogavo di tutti i suoi comportamenti cattivi con me e dicendogli anche che la sua rabbia verso tutti a cosa gli serviva. Infine mi è costata fatica ma ero nervosa gli ho scritto “ognuno prenderà la sua strada speriamo solo di non dover vivere di rimorsi” so che l ha letta dodici volte nell arco anche di pochi mn l uno dall altra. Come intenderebbe cara dottoressa questo suo comportamento? Grazie anticipatamente spero mi risp.

    • Anna Zanon 17 Agosto 2017 at 10:55 - Reply

      Difficile inquadrare una situazione sulla base di poche righe. Non so se è il suo caso ma a volte le persone minacciano di andarsene, per vedere se l’ altro le ama abbastanza per restare. Mi rendo conto che si tratta di un meccanismo nevrotico ma le persone che hanno una forte paura dell’ abbandono, abbandonano l’ altro per non essere abbandonate. Questo tipo di persona è estremamente insicura e tende a vedere in ogni piccola freddezza del partner una minaccia di abbandono incombente che provoca in loro delle reazioni sproporzionate.
      Se si desidera stare con una persona così, bisogna rassicurarla sul proprio affetto nei suoi confronti e non reagire alle sue provocazioni, capendo che ci sta chiedendo amore in modo contorto.
      Detto questo, capisco anche che una relazione così possa essere molto difficile e dolorosa da gestire e che giustamente una persona possa non poterne più ad un certo punto

  47. Giulia 7 Settembre 2017 at 16:33 - Reply

    Gentile dottoressa, il suo articolo ha confermato tutto ciò che penso sul mio compagno. Siamo una coppia molto giovane, ma su sua richiesta abbiamo iniziato una convivenza. Per la prima volta ho capito cosa fosse l’amore ed ero entusiasta del nostro rapporto. Ma lui è la rappresentazione di quanto lei ha descritto nel suo articolo. Per qualsiasi cosa, piccola o grande, si infuria. Ha rotto diversi mobili, minaccia di violenza nei miei confronti, minaccia di lasciarmi, insulta ecc. Mi mortifica su tutto, sul anche sull’aspetto sessuale del rapporto… Riducendomi a pezzi. Più volte ho cercato di fargli notare la cosa, di cui sembra essere consapevole… Ciò di cui non prende consapevolezza è ciò che lascia in me con questi comportamenti, che seppur riconosce come sbagliati, giustifica addossando a me la colpa di queste sue reazioni. L’ho spinto più volte verso un percorso psicoterapico perché vorrei, per il suo bene, che lui lavorasse su questo aspetto. Io per amore posso provare a capire, a risolvere… Ma il mondo fuori no e così si autodistruggerà. Io non so quanto possa ancora reggere le urla, le offese e tutto il resto… Questo articolo mi ha aiutata a sollevarmi un po’

  48. Casalinga 23 Settembre 2017 at 15:34 - Reply

    Salve, sto vivendo in pieno la situazione descritta nell’articolo con mio marito con cui sono sposata da 15 anni ed abbiamo due figlie. Lui si arrabbia per tutto, mi incolpa di ogni cosa, urla, rompe le cose, cerca amicizie femminili e vuole fare cose da solo come quella di andarsene per un concerto o una partita senza curarsi di ciò che penso. Dice che lui è uomo e può farlo mentre io sono donna e non posso farlo. Le nostre figlie hanno 14 e 12 anni e ci sentono sempre litigare. Però quando è calmo è simpatico, allegro ed anche geniale. Abbiamo iniziato un percorso di coppia con una psicologa che poi si è trasformato in un percorso individuale perché non riuscivamo a capirci. Ora lui non vuole più continuare questo percorso iniziato. Gli ho proposto la separazione e non l’ha accettata per motivi economici. La psicologa mi ha prospettato l’idea di rivolgermi ad un centro antiviolenza per le donne ed ha nominato anche il tribunale dei minori. E così lui mi accusa di volerlo rovinare e che lo faccio apposta a farlo arrabbiare conoscendo il suo carattere. Volevo sapere cosa posso fare per uscire da questa situazione? C’è speranza che cambi? Io non voglio il suo male. Mi piacerebbe che cambiasse altrimenti dovrei lasciarlo. Ma non so come fare nemmeno a lasciarlo senza farlo infuriare. Sono disperata

    • Anna Zanon 24 Settembre 2017 at 10:39 - Reply

      Gentile casalinga, mi dispiace tanto per la sua situazione. Prenda le decisioni che deve prendere ma senza aspettarsi che suo marito cambi. Le persone cambiano solo quando sono motivate a farlo e anche allora non è detto che ci riescano. Se fossi in lei seguirei il consiglio della sua psicologa

  49. Benny 26 Settembre 2017 at 17:10 - Reply

    Salve, ho letto questo articolo che mi ha colpito molto. Un paio di mesi fa mi recai sotto casa della mia ex ragazza per salutarla, non ci vedevamo da molto tempo. E’ esplosa e mi ha attaccato verbalmente in maniera veemente.
    Come interpretare un atteggiamento simile, devo veramente pensare che ci sia ancora un legame tra noi anche da parte sua?

    • Anna Zanon 27 Ottobre 2017 at 11:19 - Reply

      Sicuramente! Il contrario dell’amore non è l’odio ma l’indifferenza. E’ possibile che la sua ragazza si senta in qualche modo danneggiata da quello che è successo tra voi e provi ancora rancore e indifferenza

  50. Tata 2 Ottobre 2017 at 06:09 - Reply

    gentile dottoressa,
    ho lasciato da poco un uomo per questi suoi episodi di collera e violenza verbale. Ora mi manca l’angelo che lui sapeva essere ma credo si debba accettare anche il lato oscuro di una persona per far sì che la relazione funzioni. Non sono una donna “facile” e lui viene da storie con donne che ha potuto comandare (e dalle quali si è fatto tranquillamente usare, lui le viziava, loro lo accontentavano in tutto e lo lasciavano decidere), che non ha sentito il bisogno di controllare… trovandosi di fronte una donna abituata all’indipendenza, capace di star sola, credo sia andato in crisi. Possessivo, geloso, è arrivato a calunniarmi o dirmi bugie solo per ripicca, a volte mi sembrava di esser assieme ad un bambino. Se ci soffro ora non è tanto per la decisione presa, quanto per le sue ultime parole, taglienti, perfide, so che un carattere impulsivo può sbottare e dire cose orribili ma io non riesco a giustificarlo e credo che dietro a quest’omone apparentemente coriaceo e imperturbabile, fin troppo avvezzo (perlomeno per i miei gusti) a ridere e scherzare e prendere in giro gli altri, ci sia una personalità fragile ed incapace di misurarsi con una donna che gli tiene testa. Quello che non mi spiego è come possa diventare così geloso, rabbioso, possessivo e crudele verbalmente uno che non ha precedenti di perdite subite…. ha sempre chiuso lui le storie, non ha avuto perdite significative in famiglia e a fronte di grossi problemi ha sempre avuto chi gli parava la caduta. E sa che io invece, al contrario di lui, arrivo da una storia di perdite e di non poter far conto sulla mia famiglia.
    Non potevo portare avanti una storia col dubbio di avere accanto qualcuno che non mi merita (non è presunzione la mia, è un aver dato tanto ma troppo spesso a vuoto ed è consapevolezza del mio valore). Fa male perché nonostante questo eravamo ferro e calamita…., forse solo trovando un altro uomo riuscirò a girar pagina, o forse col tempo passerà anche questa. Alla fine forse, quello che lui chiamava grande amore era orgoglio di aver accanto la donna che in realtà cercava e di cui aveva bisogno, ed esser stato lasciato proprio da questa donna ha ucciso questo suo orgoglio facendo emergere il peggio di sé. Ora, come un ragazzino, manda messaggi subliminali su whatsapp, messaggi che possono leggere o vedere tutti, tipo foto di lui con un altra, giusto per aggiungere sale alla ferita. In un certo senso mi fa sorridere…. Leggo volentieri un suo commento, se ne trova il tempo. Grazie

    • Anna Zanon 27 Ottobre 2017 at 11:09 - Reply

      Siamo tutti diversi fisicamente e psicologicamente. Alcune persone sono più forti di altre anche a livello psichico. Probabilmente lui ha una fragilità strutturale. Trovo molto sano da parte sua invece proteggersi da questa relazione che aveva tutto il potenziale per diventare una relazione nociva.

  51. andrea 2 Novembre 2017 at 13:14 - Reply

    Gentilissa Dottoressa,
    il problema mio è che lei quando discuttiamo, lei si arrabbia e nelle risposte insulta anche fortemente.
    Non dico di essere un uomo perfetto, perchè ho difetti anche io, ma io con lei penso che non mi sia mai arrabbiato al punto di offendere.
    Stiamo assieme da 10 anni, e conviviamo da 4.
    Diciamo che io non sono una persona che parla molto, anzi, la maggior parte sto zitto, ma con tutti non solo con lei.
    L’ultima discussione risale a Lunedì sera, quando gli ho chiesto se mi tradiva.
    Questo perchè da circa un mese e mezzo, è diversa, cioè, all’inizio andava a lavoro ( cameriera ) con le sere, a fine turno andava via con le colleghe e tornava a casa al massimo all’una. Da un mese e mezzo, torna a casa anche alle 4 di mattina, quindi la domenica che possiamo stare assieme, lei dorme, quando si sveglia si attacca al cellulare. Dall’ultima settimana, è perenemente al cellulare, non lo lascia un secondo, a incominciato a tenersi benissimo. Quindi lunedì sera, gli ho semplicemente detto che la vedo un pò diversa e gli ho chiesto se ha un’altro.
    Ha iniziato a urlare, rinfacciarmi cose passate, detto che mi aveva quasi tradito 4 anni fa ( avevamo gìà preso casa ) ma che si è bloccata, mi ha detto che non me ne frega niente di lei , che ha buttato via 10 anni della sua vita, fammi un favore, certi un’altra, se trovo uno non mi fermo stavolta, che mi aveva chiesto di non bere( questo lo ammetto è colpa mia), che io do tutto per scontato con lei.
    eccc. … Io mi sentivo una merda, e gli ho solo detto che avevo paura di perderla e per quello gli ho chiesto. Martedì durante il giorno, ci siamo scritti, la sera è andata a lavoro, ed è tornata a casa alle 4, Ieri era come non averla a casa, perchè era stanca, però sempre con il cellulare in mano.
    Sulla discussione di lunedì, non ha detto più niente.
    Quindi io le chiedo cosa devo fare, perchè mi sto logarando dentro, perchè vorrei parlare della discussione, ma ora ho paura, che si incavoli di più e se ne vada.
    Non so e non riesco a capire però se quello che mi blocca è, perchè l’amo ancora, o se ho paura di rimanere da solo, o non so…
    Se ha un consiglio da darmi la ringrazio moltissimo
    saluti
    andrea

  52. anonimo 1 Dicembre 2017 at 21:08 - Reply

    scusatemi io ho un problema simile nel senso solitamente sono una persona paziente e anche tanto ma nel momento in cui la perdo non riesco piu a controllare le mie parole sostanzialmente mi sembra ingiusto subire senza replicare mi sembra di non avere il diritto di nulla(infatti vorrei che mi spiegassi il concetto visto in articoli precedenti tipo dare limiti ai loro mariti) ce mica siamo cani se stanno cosi le cose allora anche noi uomini possiamo darvi limiti non e che ci governate e questo non perche sono maschilista ma penso che in una relazione bisogna essere una squadra io sono umanista penso che uomini e donne siano uguali entrambi necessari, e quando sento cose simili mi fanno abbastanza irritare,… poi uno supporta sopporta sopporta e come faccio a non esplodere se sto sopportando per un mese cose che vengono viste dall altra persona come puttanate ma fanno soffrire me per carita la persona con cui sto ha anche lati bellissimi sostanzialmente mi servirebbe capire come iniziare e finire una discussione seria in modo che anche l altra persona capisca perche se in quasi ogni discussione finisce con sono io che non mi sono spiegata bene o sei tu che non hai capito (mi sembra evidente che non posso sbagliare sempre io)come non posso nemmeno sempre avere ragione pero nel momento in cui non alzo la voce non riesco a farmi rispettare quindi che devo fare troncare una relazione durata anni e a cui tengo????inoltre volevo sapere se e normale che a una persona dia fastidio il fatto che sempliciemente muovo il piede o faccio momenti che prendono il mio corpo e lo fanno vibrare sono cose che faccio normalmente e non capisco se devono essere accettate o viste come un problema se sono tranquillo su una panchina e muovo un piede perche dovrebbe dare fastidio?ce boh mi sembra un volere che l altra persona sia precisa e uguale a te e non accettarla per quello che e….. e parlarci normalmente discutendo e abbastanza inutile perche alla fine non si risolve nulla ognuno resta con la propia idea,,,,piu ci discuto e piu mi innervsisco e quind i o lascio perdere e vado avanti oppure tiro fuori una sorta di persona bastarda che vuole ferire perche non vuole essere messa sotto io scrivo per un consiglio oh puo anche essere che non capisca io delle cose vi ringrazio anticipatamente

    • Anna Zanon 2 Dicembre 2017 at 10:19 - Reply

      Buongiorno, la rabbia ha una funzione positiva perché ci segnala che i nostri confini non sono stati rispettati, che c’è qualcosa che non va ma deve essere espressa in modo costruttivo. Quando una persona sopporta e sopporta, le alternative sono due o implode ( con la depressione o non provando più affetto per l’altro/a) o esplode. Entrambe le alternative sono distruttive per se stessi e/o per la relazione. Il segreto è non accumulare rabbia facendo finta di niente ma imparare a parlare, far notare con i dovuti modi i comportamenti che possono dare fastidio( spesso l’ altro/a non si rende conto di avere un comportamento irritante)

  53. Angela 5 Dicembre 2017 at 09:02 - Reply

    Buongiorno dottoressa…mi trovo in una storia come da lei descritta, sono sposata con 2bambini, ho una relazione da 2 anni exstra coniugale(lo so che sto sbagliando) ,sto con questa persona che quando tutto è tranquillo è perfetta mi ama tanto..di discussioni ne abbiamo sempre avute e il suo comportamento è sempre stato lo stesso solo che ultimamente sono molto frequenti un giorno si e l’altro pure. Mi insulta sgradevolmente mi dice che sono una mer..mi chiama anche così per nome che faccio schifo che non mi merito niente. Mi minaccia dice di ammazzarmi, che se viene (perché queste discussioni succedono quasi sempre per telefono) mi stacca il cuore con le mani che devo fare quello che dice lui, che va da mio marito a raccontargli tutto, che io sono solo sua tutto questo lo dice urlando e rompendo cose a casa sua…non mi ha mai chiesto scusa almeno che non sia io proprio a chierglielo, lui mi urla per telefono e io a piangere perché non posso rispondergli se no si altera ancora di più. Ho provato tante volte a lasciarlo a farglielo capire che io sto male ma a lui non importa dice che la colpa è mia perché non sto insieme a lui, tante volte quando litighiamo di presenza mi ha dato schiaffi nn forti però il gesto in se stesso fatto in quel momento che è arrabbiato per me è un gesto orrendo…io non so più come fare mi sento morire dentro non ho più voglia di fare niente e so che a me servirebbe un psicologo…mi aiuti la prego, mi dica come devo comportarmi con lui

    • Anna Zanon 8 Dicembre 2017 at 10:56 - Reply

      Cara Angela, lei mi sta descrivendo dei comportamenti molto gravi e anche potenzialmente pericolosi. Mi sembra di capire che non ami più quest’uomo ma che sia spaventata di quello che potrebbe succedere lasciandolo. Forse ha anche paura che informerebbe suo marito.
      La sua situazione è piuttosto complessa e io non posso darle un consiglio su una persona che non conosco ma le consiglierei di rivolgersi ad un centro per la violenza sulle donne e di farsi seguire li.
      Mi sembra che sia un uomo che manchi di empatia, con cui non è possibile ragionare ..poco in grado di accettare quello che lui vive come un rifiuto o un abbandono.
      Non sottovaluti le sue minacce, i comportamenti violenti hanno spesso un escalation. Per fortuna ci sono dei centri gestiti da esperti su questa problematica che le potranno suggerire le strategie migliori da attuare in questa situazione. Coraggio!

  54. Francesca 29 Gennaio 2018 at 12:07 - Reply

    Salve, ho letto con estremo interesse l’articolo, perché tante persone parlano a sproposito e vedono nell’irascibilità instabilità emotiva. Invece io credo al contrario, che l’irascibile sia profondamente stabile ma ‘impazzisce’ di fronte al cambiamento, ad una situazione che credeva stabile.
    Vorrei dell’aiuto, perché mi sono resa conto che, sebbene non metta in atto atti disastrosi e esagerati, è vero invece che minaccio.

    Io sto molto bene da sola e non dipendo dalle relazioni e sono molto indipendente. Però quando sono in una relazione mi disturbano le assenze dell’altro.
    Delle volte capita che io mi accorga che quando ho qualche problema, che esprimo sempre chiaramente, tentando l’inizio di un dialogo per la risoluzione, l’altro non sia interessato, e li non riesco più a controllarmi.
    Per fare un esempio: “questo è un bel problema” “lo risolveremo” “ne parliamo domani” “dormiamo” o il silenzio sono gli atteggiamenti che mi mandano in bestia, perché delle volte basterebbe solo la manifestazione dell’interesse. Allora mi viene da minacciare la fine del rapporto per scatenare la reazione, mettere in mezzo le altre opportunità che avrei, con mio profondo dolore.

    Secondo lei è esagerazione e io sono l’irascibile che dovrebbe accettare l’assenza dell’altro? Non riesco a rendermene conto.

    Inoltre io delle volte di rado mi sono sentita molto amata, e tendo a riferirmi a quelle situazioni come modello, e vedere le altre come mancanti e vuote. Quando c’è amore c’è la partecipazione attiva dell’altro, sempre, l’aiuto e soprattutto il voler capire… Quando non c’è amore c’è la distanza e l’indifferenza che provoca la rabbia.
    Secondo lei anche questo è un errore?

    La rigrazio dell’attenzione cortese..

    • Anna Zanon 25 Marzo 2018 at 20:45 - Reply

      Cara Francesca, quando si prova rabbia è perché viene risvegliata una vecchia e dolorosa ferita. Lei si arrabbia quando sente che l’ altra persona non c’è per lei come vorrebbe o non l’ ascolta e ferisce la persona minacciando di porre fine al rapporto.
      Purtroppo questa sua reazione, anche se comprensibile, non è la reazione migliore e serve solo a fare allontanare di più il suo partner.
      Il suo partner infatti può pensare che lei non sia innamorata, non tenga a lui e alla vostra relazione. Ha pensato come si deve sentire ?
      Se mi posso permettere di darle un consiglio, MAI e dico MAI usare la minaccia di lasciare per stimolare una relazione nell’ altro, diventa una profezia che sia autoavvera. Non dico che deve subire tutto ma si possono dire le cose nei dovuti modi, criticando il comportamento ma mai la persona.
      Mai accusare l’ altro del proprio dolore e infelicità provate che dipendono anche da lei

    • Nainis 12 Ottobre 2020 at 21:21 - Reply

      Salve dottoressa , lei ha perfettamente ragione !! Ane accade con chiunque , anche con l’.akico virtuale o con lo sconosciuto virtuale !! So da dove nasce : la mia rabbia e il mio dolore , nascono dal mancato affetto nn ricevuti da piccolo , le mancate prese in giro , ad esempio , dicevo alle xosne di smetterla e loro continuavano . Ad oggi essendo consapevole e pieno di dolore del mio passato qst rabbia si innesca con mia madre e mio padre , mia madre e molto fragile emotivamente ed io finisco x sentirmi in colpa. Lei e assillate ,,gli dico che nn posso aiutarla ,eeconomicamente e mi piange , gli dico che nn ho soldi e mi chiede le cose , io mi sento preso per i fondelli . Quando iniziai il percorso di emdr , quello che imparavo , cercavo di isegnarglielo. Xk la vedo fragile e incapace di vivere , ma a lei nn interessava . Qst innescava rabbia , e smisi di autoaiutarmi xk in casa e Ra ed e inutile farlo .lei ormai e istallata dentro di me. In oltre io soffromla solitudine da sempre anche a esco , ad oggi ho qlk amico anche se nn adatto a me , ma sento il vuoto e più morendo consapevole che loro sono stati assenti xk educati così , più io provo vuoto e dolore. E non ri sco più ad essere affettuoso m con le xsone che voglio bene mi sento a disaggio e sono poco affettuoso. Io nn so se credere che ci sia una soluzione . Tra i svariati psicologici e psicoterapeuti che ho avuto , sono sempre allo stesso punto.

      • Anna Zanon 21 Ottobre 2020 at 10:30 - Reply

        Buongiorno, volevo dirle di non scoraggiarsi.. purtroppo quando si ha avuto un infanzia un pò traumatica restano delle cicatrici e bisogna imparare a conviverci e ad accettare che qualche volta queste cicatrici possano fare male. E’ già molto che lei abbia compreso da dove viene la sua rabbia e che cosa la scatena, per cui non credo che lei sia sempre allo stesso punto. Ha ricevuto una diagnosi? Forse potrebbe aiutarla anche un percorso farmacologico.
        Esistono poi dei terapeuti specializzati nel trattamento dei traumi, se vuole mi riscriva e vediamo se posso darle qualche indicazione

  55. Francesco 3 Aprile 2018 at 05:39 - Reply

    Cara dottoressa sono il tipo d’uomo pienamente descritto dal vostro articolo d’inizio. Ho 53 anni tra pochi giorni e sono stato lasciato da una donna di un paese dell’est con cui ho avuto una relazione per 5 anni. Non ho scuse con lei, quando mi sentivo abbandonato mi esplodeva la collera e la riempivo di brutte parole a sfondo sessuale, la sfera in cui lei mi accusava di fare cilecca. Cos’altro posso dirvi, quando iniziammo la relazione capii subito che sarebbe stata una storia in salita, viviamo in una zona d’Italia parecchio depressa economicamente e socialmente, ho visto in lei una donna onesta e schietta e mi promisi di starle accanto. Dopo un paio d’anni cominciavo a perdere le speranze che saremmo stati insieme per sempre in quanto non sono propriamente benestante e le.sue richieste di denaro per aiutare anche la.sua famiglia d’origine in Ucraina cominciavano a pesarmi, poi la sfera sessuale ha cominciato ad incrinarsi abbastanza presto in quanto.soffro d’artrosi e provando dolore ho come dire una certa staticità che lei cominciò a rinfacciarmi, la cosa che poi mi ha fatto infuriare la prima volta fu che compresi che lei non avendo piena psdronanza della.nostra lingua, spesso mi diceva si ma senza capire appieno un discorso. Cara dottoressa a prescindere dal mio carattere tendente all’iracondo e dei comportamenti della.mia ex compagna, sta di fatto che mi ritrovo nuovamente solo soletto e creda non è per nulla piacevole alla mia età. Posso dirvi pure di essere un celibe senza figli e di non avere avuto per nulla molte relazioni nella mia vita, tra storie e flirt meno di 10. Non ho mainpreteso molto dalla vita ed ho ottenuto ancora meno. Vi saluto.e buone cose

    • Anna Zanon 5 Aprile 2018 at 21:40 - Reply

      Gentile Francesco, non è mai troppo tardi per migliorarsi e per attrarre di conseguenza una persona migliore.
      Ricominciare da capo è faticoso specie a 53 anni ma forse è stato un bene che questa storia così dolorosa sia finita. Nella vostra relazione si era creata infatti una dinamica distruttiva in cui ciascuno faceva sentire l’altro inadeguato e non amato.
      Credo che la sua rabbia nascesse dal fatto che la sua ex compagna toccandola nel tasto della virilità ( il tasto più delicato per un uomo) e dei soldi, l’ abbia fatta sentire una nullità, un fallimento.
      E lei ha reagito, colpendola a sua volta nella sfera sessuale accusandola di essere una poco di buono per difendersi.
      Quando si creano queste dinamiche non è mai colpa solo di uno dei sue ma significa che non si è adatti per stare insieme

  56. Rossella 14 Maggio 2018 at 07:42 - Reply

    Gentile dottoressa Anna,
    Sono una ragazza di 24 anni e, pur volendolo da tempo, non mi sono mai avvicinata alla psicanalisi.
    Questo suo blog è un buon momento per esternare un mio cruccio, relativo proprio al comportamente talvolta iroso del mio ragazzo, con il quale sto ormai da 3 anni e più.
    Premetto che nella maggiorparte dei contesti è molto premuroso e affettuoso e i nostri litigi non sono mai pesanti. Se ci sono, sono legati in particolare ad alcune sue reazioni irose per argomenti ai quali lui tiene. Senza volermi dilungare, una situazione che vorrei esporle è un episodio che accade più volte e che riguarda un gioco online con il quale siamo soliti intrattenerci. La sua rabbia nei miei confronti si manifesta nel momento il cui subiamo sconfitte. Tutto bene se la cosa finisse qui, ma purtroppo da una cosa tanto banale com’è, finisce poi per degenerare e finisco per essere insultata pesantemente. Mi scuso in anticipo se questo mio commento potrà sembrare banale, ma appunto, come dicevo, una cosa tanto banale come un gioco finisce per essere motivo di un suo scatto iroso e la mia paura è che, alle lunghe, io possa ritrovare questo suo comportamento anche nella vita di tutti i giorni.
    Le mie paure sono fondate? Come dovrei comportarmi secondo lei?

    • Anna Zanon 30 Maggio 2018 at 09:17 - Reply

      Cara Rosella, se ha questo timore perché non cerca di capire con lui quale vissuto si scatena quando perde al gioco on line? Perché è così importante per lui vincere a tutti i costi a quel gioco? Se il suo ragazzo fosse irascibile di carattere in tre anni se ne sarebbe accorta sicuramente.
      E’ possibile che la sconfitta al gioco on line scateni in lui un intollerabile vissuto di frustrazione legato a qualche sua ferita personale.
      Gli insulti pesanti mi sembrano un comportamento molto grave e spero almeno che il suo ragazzo comprenda e si penta. Se non si pente quando esagera, potrebbe essere un campanello d’allarme da non sottovalutare

  57. Dolcenera 14 Giugno 2018 at 22:23 - Reply

    Salve sono una moglie e una mamma. Mio marito purtroppo si comporta così con me da ormai quasi due anni…più e più volte mi ha detto parole del tipo, ti odio, mi fai schifo etc…ho cercato di resistere per il bene della famiglia (da premettere che lui non vive a casa con me e la bimba, ma a casa dei suoi, vicino al lavoro, tra l altro a pochi Km da dove abitiamo io e la mia bimba)è assente con la scusa della stanchezza…viene da noi una volta a settimana solo quando è libero. Ultimamente è arrivato a dirmi che non mi amava più, nel momento in cui avevo deciso di trasferirmi nella città dove lui lavora, per cercare di riunire una volta e per tutte la famiglia e con la speranza che lui abbia avuto dei comportarmi diversi nei miei confronti. Purtroppo però quando era quasi tutto pronto , mancava solo lo sfratto, ha avuto di nuovo una crisi iraconda nei miei confronti…portandomi così ha buttare tutto all aria…anche i miei rapporti con i miei suoceri ha compromesso. Lui in tutto ciò da la colpa a me e dice che non è la prima volta che litighiamo e che comunque mi ama..ma io sono stanca di sentirmi in colpa e di essere trattata così. Ho preso la decisione di separarmi ma mi fa sentire in colpa…con dicendomi che è solo una litigata come le altre …ma non capusce che però lui ha buttato tutto all aria. Mi dia un consiglio. La ringrazio

    • Anna Zanon 4 Luglio 2018 at 08:57 - Reply

      Gentile Dolcenera, brutta situazione. Potete provare con la terapia di coppia. Quello che vedo più preoccupante del suo racconto non sono le brutte frasi che lui le dice nel momento di rabbia ma il fatto che lui, sposato e padre, viva ancora a casa dei suoi genitori soprattutto considerato che voi abitate solo a pochi km di distanza.
      Non voglio sbilanciarmi ma mi fa pensare che suo marito non abbia tagliato il cordone con i suoi genitori e che di fatto la sua famiglia sia quella d’origine. Con questi preuspposti non ci può essere un vero matrimonio che presuppone una separazione psicologica dai propri genitori

  58. Dolcenera 16 Luglio 2018 at 14:17 - Reply

    Si…probabilmente lei ha ragione. Sta di fatto che anche dopo la lettera di separazione, che gli ho inviato anche per scuoterlo, sperando che lui facesse qualcosa di concreto verso di me e il bimbo, non ha fatto nulla…anzi avanzava proposte per stare insieme che poi ritirava nel giro di poche ore.
    La situazione è degenerata…mi minaccia di togliermi la bimba e di farmi la guerra…perché secondo lui gli sto togliendo la sua famiglia…ma quale famiglia se in questi anni è stato presente a singhiozzi?
    Per lui e per tutti sono la strega cattiva.
    Io non posso far vivere mio figlio cosi.
    Cosa pensa lei?

  59. Grace 9 Agosto 2018 at 14:59 - Reply

    Gentile dottoressa,
    Non è la prima volta che rileggo questo articolo. Mi capita di cercare articoli sugli attacchi di rabbia ogni volta che il mio partner sì comporta così nei miei confronti.
    Stiamo insieme da poco meno di due anni e conviviamo da 6 mesi. Già all’inizio della nostra storia lui aveva avuto degli attacchi d’ira esagerati quando cercavo di avere con lui un confronto costruttivo.
    All’inizio della nostra relazione provavo una forte gelosia e una paura dell’abbandono e sono andata da una psicologa fino al mese scorso pensando di essere io il problema di tutto.
    Ora finalmente mi rendo conto che nessuna frase può giustificare l’aggressivita Verbale del mio partner. Non mi ha mai messo le mani addosso, ma una volta è arrivato a mandarmi via di casa sapendo che non avevo un posto dove dormire e più volte mi ha insultata con frasi poco carine.
    Qualsiasi cosa io faccia la discussione non si ferma…e ultimamente mi capita di rispondere con grida e piango ai suoi insulti perché non ce la faccio più a sopportare.
    Quando stiamo bene abbiamo un ottimo rapporto. Non ho mai avuto tanto feeling con una persona. Ma questi eventi annullano tutto. Ho paura anche di partire per le ferie con lui perché so che per qualche motivo si litigherà…
    Lui sta andando in terapia da qualche mese…la mia domanda è: vale la pena aspettare? Questa situazione può davvero cambiare con la terapia? Ma soprattutto come devo comportarmi in quei momenti?
    Grazie mille per il suo aiuto…

    • Anna Zanon 16 Agosto 2018 at 14:17 - Reply

      buongiorno, purtroppo non avendo mai visto il suo compagno non sono in grado di dirle se la terapia possa essere efficace e in quale misura. Non sono neppure in grado di rispondere alla domanda se valga o meno la pena di aspettare che la terapia faccia effetto, solo lei può rispondere a questa domanda ma il solo fatto che se la ponga mi fa pensare che questa relazione l’ abbia ferita in profondità.
      Il mio consiglio è quello di proteggersi durante questi attacchi di rabbia lasciando la stanza o la casa ( da quello che racconta ho l’impressione che qualsiasi cosa lei dica o faccia durante questi litigi il suo compagno si agiti ancora di più).

    • Lea 23 Marzo 2022 at 17:55 - Reply

      Io mi riconosco in queste descrizioni. Scenate di rabbia. Però il mio ex fidanzato è l unico che riesce a tirare fuori il peggio di me. Ho solo con lui queste reazioni. Ho capito che tutto questo dipendende dalle mie insicurezze, e lui sa come ferirmi. Anche adesso che ci siamo lasciati, ogni volta che lo sento o lo vedo vado fuori di testa. Continua a torturarmi con il mio stesso difetto. Io veramente non riesco a non arrabbiarmi. Sono condannata a vita

      • Anna Zanon 25 Marzo 2022 at 17:27 - Reply

        Non mi piace l’espressione ” condannata a vita”. Spesso non è sbagliato arrabbiarsi, anzi. La rabbia in molte situazioni è giustificata e anche quando è eccessiva rispetto alla causa banale che l’ha scatenata, quando ci arrabbiamo per piccolezze, è segno che qualcosa ha rsivegliato i noi una sofferenza. Quello che è spesso sbagliato non è provare rabbia ma il fatto di esprimerla in modo distruttivo o di proiettare sul nostro partner la rabbia che abbiamo verso un genitore o un ex partner. Ma anche in questi casi, la rabbia ha un messaggio importante per noi: c’è qualcosa che non abbiamo mai affrontato e che si riattiva nella relazione con il nostro partner. La rabbia va compresa e accettata, solo così si potrà esprimerla in modo costruttivo e non distruttivo. Solo quanado noi non capiamo le ragioni profonde che ci spingono ad arrabbiarci, siamo ” condannati” ad arrabbiarci senza controllo.
        Coraggio: si può imparare a controllare la propria rabbia magari anche con un percorso di counseling

  60. Bla a bla 4 Settembre 2018 at 01:30 - Reply

    Povere donne tra voi ed un cagnolino non passa molta differenza. La vostra spinta ormonale mensile pervade il vostro essere in ogni sua manifestazione o quasi. Che altro dire povere voi e poveri noi che dovremmo capire ciò gia prima dei vent’anni d’età. Qulacuna di voi sarà pure diversa ma la regola non cambia. Vir

    • Anna Zanon 4 Settembre 2018 at 14:22 - Reply

      Scusi ma a cosa mira il suo intervento? A provocare? A sfogare il suo disappunto verso il genere femminile? Se ha qualcosa da dire, la dica pure ma parliamone in modo costruttivo, argomentando le sue ragioni.
      Faccio presente che questo è un forum di psicologia che tratta argomenti delicati e non un bagno pubblico in cui vomitare il proprio malessere.

  61. Luisa 28 Ottobre 2018 at 16:54 - Reply

    Gentile Dottoressa,
    Sono una ragazza di 28 anni fidanzata da 3 anni con un ragazzo meraviglioso. Purtroppo però, sono consapevole del fatto di non saper gestire la rabbia.
    Mi rendo conto con il senno di poi di essere eccessiva. Sono una persona estremamente precisa dunque tendo ad arrabbiarmi troppo ad esempio se lui fa ritardo, perché la vedo come una mancanza di rispetto. Se lui alza un po di più la voce io comincio a sentirmi attaccata, sofferente ed urlo più di lui, dicendogli che non si deve permettere, che non mi deve mancare di rispetto. Credo che questo dipenda dalle liti tra i miei genitori ai quali ho assistito dove era mio padre a prevaricare. Voglio risolvere questa situazione per amore del mio ragazzo che è estremamente meraviglioso ma anche perché dopo averlo trattato male mi sento in colpa e soffro molto. Mi aiuti.

    • Anna Zanon 29 Ottobre 2018 at 10:08 - Reply

      Buongiorno, lei ha fatto il primo passo individuando la causa dei suoi litigi con il suo ragazzo ( non se sente abbastanza importante per lui) e capendo di reagire in modo eccessivo. Detto questo, se i litigi avvengono con una certa frequenza o le sue reazioni sono davvero eccessive, le consiglierei qualche colloquio con uno psicologo per lavorare sulle sue fragilità che sono alla base di queste esplosioni di rabbia.

  62. Linda 8 Agosto 2019 at 17:55 - Reply

    Buongiorno, dopo 4 anni di un amore con la A maiuscola il mio uomo (lui 30 io 45) mi ha lasciata senza motivi apparenti gravi se non qualche discussione tipo descritta nell,articolo. il mio amore per lui è così grande che ancora non riesco a farmene una ragione. Un anno fa il fattore scatenante, la morte della mamma che ha scatenato tutto il peggio, ed io sono diventata il suo capo espiatorio! Dopo 2 mesi di distacco assoluto lui è ancora molto arrabbiato con me, chiamandolo ha iniziato ad insultarmi urlarmi e a colpevolizzarmi di cose inesistenti…….è chiaro che sta soffrendo ancora molto! Come posso approcciarmi a lui per chiarire e per non chiudere una storia d’amore meravigliosa è piena di tanto amore cercata con tanta difficoltà

    • Anna Zanon 25 Agosto 2019 at 17:49 - Reply

      Gentile Linda, non è sempre facile inquadrare una situazione complessa basandosi sulle poche righe di una mail. Nel suo caso io sento che mi mancano parecchi elementi per mettere meglio a fuoco la situazione e cercare di capire che cosa è successo. La prima cosa che mi viene da dire è che non credo agli amori con la A maiuscola, soprattutto se poi finiscono improvvisamente e malamente. Spesso in rapporti così domina il non detto, l’idealizzazione dell’ altro e il nascondere i problemi in primis a se stessi e poi all’altro. Ma i problemi, non affrontati, si ingigantiscono fino a far crollare tutto.
      Chissà se il suo fidanzato aveva dei dubbi, delle riserve mentali, delle ragioni di scontento di cui non le ha mai parlato perchè non tutte le persone riescono a tollerare il confronto e il conflitto? Visto che la causa scatenante è stata la morte della mamma c’è qualcosa che il suo fidanzato le rimprovera? Forse non l’ha sentita ( a torto o a ragione) abbastanza vicina in questo lutto? Cosa ne pensava sua madre della vostra differenza di età? Io le consiglierei di fare qualche colloquio con uno psicologo per cercare di capire e di elaborare l’accaduto

  63. Antonio 3 Settembre 2019 at 04:43 - Reply

    Buongiorno dottoressa,purtroppo mi riconosco nel nostro che insulta e vomita rabbia,ho lasciato mia moglie dopo 21 anni matrimonio, perché tra noi oramai nn c era che il nulla,più dialogo,ognuno a seguire il nostro cellulare,la goccia che ha fatto traboccare vaso e il suo continuo incolpare di nn averli dato figlio,e me lo rinfacciava ogni 3 per2,nonostante 10 aani fa fallito il percorso fecondazione assistita dissi a lei di trovarsi un uomo che la rendesse madre.
    Non accettò perché sposandoci ho accettato tt e mi pare tradire quella promessa,
    Con lei però mai una frase rabbiosa,o sbrocchi violenti verbali,
    Un anno fa ho conosciuto e frequentato fino a 2 giorni fa una ragazza di 25 anni straniera del maghreb( io ne ho 55),e ci siamo vissuto questa storia bellissima fin ora .
    A me quello che fa scattare rabbia che poi mi porta a insultarla pesantemente, a dirgli che sbaglia sempre,ecc sono i suoi silenzi alle mie richieste di spiegazione,sul perché delle cose,i silenzi le mancate spiegazioni a miei domande mi fanno perdere controllo verbale,e allora parto in quarta offendendola a più nn posso .
    Ora dopo l ultimo episodio di insulti( stavolta per Cell essendo lei in vacanza nelle sue terre),mi ha mandato affanculo e anche giustamente,però io sono distrutto.
    Mi manca lei nonostante quando ci siamo messi insieme sapevamo che non sarebbe stata per entrambi la storia d’amore della vita,o come temo la mia e paura di restare solo?
    Preciso che il mio vissuto senza madre fin da piccoli probabilmente influisce su questo terrore di essere abbandonato.
    Spero possa aiutarmi cn sue parole ,grazie

    • Anna Zanon 17 Settembre 2019 at 16:20 - Reply

      Scusi, ho letto solo adesso. Non è sempre possibile capire una situazione che mi sembra un po’ delicata. Se lei vuole possiamo approfondire in un altra sede

  64. Antonio 3 Settembre 2019 at 10:23 - Reply

    Specifico inoltre che lei mi ha più volte perdonato,ma stavolta ha detto che nn tornerà da un uomo che la considera di tutto e di più in negativo,che qualunque cosa faccia lei per me e sbagliata.
    Dottoressa perché questa rabbia e venuta fuori a 55 anni,mi aiuti la prego sono veramente disperato più per il nn controllo della rabbia ,che per essere stato lasciato dalla 25 enne ,perché questo vecsolobla conseguenza della rabbia e collera che ho nell’animo.
    Di nuovo grazie dottoressa

    • Anna Zanon 17 Settembre 2019 at 16:07 - Reply

      Gentile Antonio, si sente di raccontarci meglio quello che è successo in modo da poter capire perchè tutta questa rabbia è saltata fuori proprio a 55 anni ? Di solito quando reagiamo eccessivamente ad un evento è perchè quest’ evento è andato a risvegliare delle vecchie ferite.

  65. Antonio 18 Settembre 2019 at 23:06 - Reply

    Sindrome da abbandono,mia madre mi ha abbandonata cm scritto sopra ,sono stato in collegio,la 25 enne presumo abbia aperto una porta nella mia anima da cui esce questa rabbia repressa.lasciandoni a ragione dico io
    Ora cn la 25 enne nn so come comportarmi, riprovare a ripartire,ma mi dice che ancora ha molto odio nei miei confronti,per le parole schifose a lei dette,dice che 90% vuol tornare cn me ma il 10 restante e odio puro ,nn se la sente addirittura di dare un bacio sulla guancia,che fare rinuncio a lei o riprovo e le do tempo che serve

    • Anna Zanon 26 Settembre 2019 at 09:08 - Reply

      Gentile Antonio, la persona giusta non è quella che riapre le nostre vecchie ferite e ce le fa sanguinare di nuovo. In questo caso se non ricordo male c’è una notevole differenza di età che complica le cose e il vostro rapporto mi sembra caratterizzato da dinamiche complesse che fanno sì che non siate tranquilli e sicuri con l’ altro

  66. Antonio 19 Settembre 2019 at 19:47 - Reply

    Riprovo a postare dott.ssa,la mia rabbia sicuramente e data dall abbandono in collegio da parte di mia madre ,alla quale il tribunale ha tolto me e fratello e sorella.
    La 25enne e l unica probabilmente che è riuscita a aprire questa porta del mio animo chiuso,il suo lasciarmi mi ha scatenato quella rabbia nascosta che nn avevo tenuto conto fin ora, insulti a lei erano insulti a mia madre?

    • Anna Zanon 26 Settembre 2019 at 09:11 - Reply

      credo che questa 25 enne lasciandola in malo modo le abbia risvegliato il trauma dell’ abbandono con la rabbia connessa. Il mio numero è a cui telefonare per richiedere una consulenza ( che non è gratuita) è 3392555948

  67. Sara 5 Gennaio 2020 at 16:19 - Reply

    Mi sono da pochissimo lasciata con il mio ragazzo, il quale ho amato profondamente. La sua gelosia è apparsa quasi subito, ma ho cercato di giustificarlo e molto spesso di non farci più di tanto caso. il tempo passava e gli episodi di rabbia aumentavano..vivevo nell’ansia di dire o fare cose che potevano alterarlo. Sí passava da momenti idilliaci a momenti di distribuzione totale. Mi accusava di cose che non erano vere alle quali non potevo diffendermi perché non avevo le prove, ma soltanto la mia parola contro la sua. Mi ha detto più di una volta che sono una rizza cazzi e che mi piace mettermi in mostra. Ho evitato i tacchi, il trucco, non uscivo più pur di tranquillizzarlo. Quando si camminava per strada mi diceva: “sono tutti che ti guardano”. Ogni volta che si litigava mi faceva sentire sbagliata e in colpa. Mi buttava sempre fuori di casa. Non ce l’ho fatta e dopo quasi un anno me ne sono andata e gli ho suggerito di andare da uno psicologo.
    Ovviamente, ho sperato che lui capisse il male che mi ha fatto; che capisse l’umiliazione che ho provato.
    Lo reputo una persona intelligente e non ho messo mai in dubbio i suoi sentimenti nei miei confronti. È arrivato a fare cose bellissime per me, anche nella quotidianità. Ero sempre al primo posto per lui. È questo, forse, che mi tiene legata a lui.
    Nonostante tutto l’amore che provo e la comprensione che provo, ho deciso di tornare a casa mia… lontano da lui.
    Mi chiedo, perché? Perché nonostante vada dallo psicologo non è cambiato nulla? Perché solo dopo la sfuriata si accorge della cavolata? Perché la paura di perdermi non è così forte da cercare una soluzione? Perché…? Perché…? Perché….?

    • Anna Zanon 6 Gennaio 2020 at 20:41 - Reply

      Gentile Sara, purtroppo non sempre la terapia ha dei risultati soddisfacenti e in tempi brevi soprattutto quando si tratta di problematiche di una certa gravità e complessità e che fanno parte del modo di essere di una persona. Il problema del suo ragazzo non dipende dalla vostra relazione o dai suoi comportamenti ma da uno stile affettivo che gli psicologi chiamano ” attaccamento insicuro”. In estrema sintesi chi ha questo modo di amare ha avuto delle carenze affettive nell’infanzia che gli hanno fatto interiorizzare profondamente la convinzione di non essere amabile, poter essere amato e di non poter ricevere dall’altro quello di cui ha bisogno. Questo stile affettivo porta a vivere tutte le relazioni con estrema paura e insicurezza, sentendo di poter perdere l’ altro da un momento all’ altro. Più si tiene all’altra persona più si ha paura di perderla e ci si sente inadeguati e si diventa gelosi e controllanti. Forse lui ha molta paura di perderla ma proprio per questo in alcuni momenti è talmente obnubilato dall’insicurezza e dalla gelosia dal non riuscire a controllarsi. Quando abbiamo paura non pensiamo con lucidità.
      L’incapacità di fidarsi dell’ altro rappresenta il vero problema. Purtroppo sono dinamiche che si formano nei primi anni di vita e che possono modificarsi solo negli anni e mai in modo totale.

  68. Vera 26 Gennaio 2020 at 22:19 - Reply

    Gentile dottoressa, la ringrazio molto per questo suo articolo. Capita a fagiolo in quanto rivedo il mio fidanzato.
    Abbiamo io 27 anni e lui 34 anni e mezzo.
    Anche lui ha queste esplosioni di rabbia, è sempre insoddisfatto, solo arrivata al punto che aspetto che mi chiamo lui, perché se lo chiamo io non è mai il momento bijou.
    Salvo poi farmi battutine per farmi notare che non lo chiamo.
    Dunque abbiamo avuto una discussione ieri pomeriggio.
    Ieri ho avuto un battibecco con il mio fidanzato.In realtà ha fatto tutto da solo in quanto io ero di ritorno da un funerale, mi ha chiamata al cellulare chiedendomi se per oggi c’era in programma il cinema o la mostra, io gli ho risposto che non lo sapevo, in quanto sarei andata a pranzo dai miei zii, poiché è stato nei giorni precedenti il compleanno di mia cugina, che anche ieri sera avrebbe festeggiato con gli amici, lui era stato invitato, ma ha detto appena gliel’ho comunicato che non sarebbe venuto.Al che mi chiede:” quindi non ci vediamo ne oggi né domani”io gli ho detto:” Oggi la vedo un po’ difficile”da lì il putiferio.Mi riattacca il telefono dicendo che non ci saremmo visti nemmeno la settimana prossima.Lo richiamo dopo un po’ per sapere se fosse arrivato a casa, lui in tono alterato mi risponde, gli dico che un atteggiamento di questo tipo non lo avrebbe portato a nulla e che la sua reazione era alquanto esagerata.Mi ha insultato, ha insultato la mia famiglia, mi ha detto che nei suoi confronti ho avuto delle mancanze di rispetto, ma non è stato un grado di fornirmi un esempio, ha screditato la morte di un mio amico, morto suicida a 28 anni nel 2017, poco prima che mi fidanzassi con lui, dicendo che a lui non fregava niente, in quanto anche lui aveva perso suo padre, morto il giorno di Natale di qualche anno fa e che io il giorno di Natale non ci sono stata lì con lui, ci siamo visti il 26. Io non sono andata quel giorno appunto perché era un giorno particolare e non volevo essere un terzo incomodo, ho pensato fosse meglio che lui lo trascorresse con la sua famiglia.io gli ho detto che non è importante il giorno in cui una persona muore, perché è comunque morta, e che non ci sono morti di serie a e morti di serie b.sconvolta da ciò che udivo.la cattiveria ed il disprezzo con cui mi ha detto tutto ciò, la rabbia che aveva.
    È andato a ritirare fuori cose vecchie, ed io gli ho detto che era inutile una cosa simile.
    Per tutta la chiamata non ha fatto altro che insultarmi, deridendomi rifacendomi la voce.Io ho cercato di placare gli animi, facendogli presente che le cose che stava dicendo erano del tutto fuori luogo.Mi sono sentita umiliata ed offesa.Fino ad un attimo prima mi diceva Ti amo ed appunto mi chiedeva per il giorno dopo, poi tutto questo odio.Io non gli ho mai mancato di rispetto, ci sino stati dei periodi in cui non sono stata presente, ma semplicemente perché a dicembre mi sono laureata ed è stato un anno molto intenso tra gli ultimi esami da dare, la tesi da scrivere ed essendoci passato, sa benissimo cosa si vive.Quando finivo di fare tutto ciò, le mie attenzioni erano per lui.sorprese al lavoro, il weekend trascorso interamente con lui. Tutti i weekend.Tra l’altro mi ha anche tradita e l’ho perdonato.il punto è che lui non mi chiederà scusa. Non l’ha mai fatto.per lui, non ha commesso errori. Scatena guerre per niente.
    È sempre nervoso, si lamenta ogni giorno per qualcosa. È molto arrogante, pignolo.
    E mi si scaglia contro con parole di una pesantezza unica. Credo di essere arrivata al limite.
    Siamo insieme da quasi 3 anni.
    Da ieri non l’ho più sentito.
    Abbiamo vissuto molti momenti belli in questi tre anni e complessivamente la definisco una storia bella.
    Rose e gesti carini ( che anche quando mi tradiva con altre faceva).
    Però alla luce di quello che mi ha detto mi chiedo: davanti ai miei si comportava così perché fingeva? I vari abbracci erano finzione?
    Metto in dubbio tutto.
    Al livello familiare: sua madre ha la sua stessa arroganza.
    Lei si ritiene la più intelligente del mondo e sta sempre dalla parte dei figli anche quando sbagliano, lo ha detto chiaramente durante un pranzo. L’estremo nervosismo mi ha detto che il mio fidanzato l’ha ripreso da suo padre, di cui lui su questo lato gli dà una pista.
    È una donna che tende molto a squadrare, ti fa le lastre quando ti vede.
    Temono molto il suo insindacabile giudizio.
    Il mio fidanzato quando deve comprarsi le cose, si fa accompagnare da lei.
    Lei mi ha detto una volta che i suoi figli a lei non sono mai stati attaccati, molto di più al padre e che il motivo per cui attualmente erano legati è perché si sono trovati, altrimenti non se la filavano.
    Mi ha inoltre detto che una volta davanti al padre ha chiesto al mio fidanzato se lui volesse più bene a lei o al padre, rispondendo lei che lui voleva più bene al padre.
    Il mio fidanzato di recente si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico, ed il medico ha dovuto fargli delle domande, anche in merito a se avesse mai fumato ecc. a tutte le domande ha risposto lei al posto di lui.
    È entrata con lui nella stanza.
    Suo figlio assomiglia tutto a lei, dice lei.
    Davanti alla figlia dice che la figlia è acida, anche se non è cattiva.
    Mi ha detto che la figlia non è stata buona a tenersi i fidanzati e che entrambi l’hanno piantata e tradita.
    Anche la sorella del mio fidanzato ha sperato i 30 anni.
    Lo scorso anno mi ha detto il mio fidanzato che li ha minacciati di togliergli la macchina per capodanno, poiché non sono stati in grado di organizzare la vacanza sulla neve in posto in cui lei non era mai stata e li ha insultati dicendogli che erano egoisti.
    La sorella se n’è andata nell’altra stanza, lui le è corso dietro.
    Lei entra quando lui sta in bagno.

    • Vera 26 Gennaio 2020 at 22:28 - Reply

      (Continuo..) Ho dimenticato di specificare che la madre ha detto che ora sono legati “perché si sono trovati”, proprio a causa della morte del padre.
      Che, ad esempio, quando andavano all’università e davano gli esami, chiamavano sempre prima il padre e poi dicevano a lui di riferirlo alla madre.
      Il mio fidanzato, inoltre, soffre di asma, causata anche dalla sua allergia al pesce e prende il cortisone o uno sciroppo.
      Suo padre prima di morire di cancro ha avuto un infarto qualche anno prima. In uno di quei giorni il mio fidanzato era in cucina e chiedeva alla madre se si dovesse prendere lo sciroppo, la madre stava cucinando e alla ennesima sua domanda in tal senso ha reagito sbattendo il mestolo e gli ha dato in modo brusco questo sciroppo.

      • Anna Zanon 7 Febbraio 2020 at 09:25 - Reply

        Gentile Vera, mi sembra che nella famiglia del suo ragazzo ci siano delle modalità di relazioni un po’ disfunzionali che si ripercuotono anche nel rapporto con lei. Gli amori sani partono sempre da una base di rispetto reciproco, invece mi sembra che la vostra storia d’amore assomigli un po’ ad un ottovolante con molti momenti belli che si alternano con tradimenti e mancanze di rispetto. Tante volte si confonde l’amore con l’ossessione, con l’adrenalina che da l’imprevedibilità del partner..

  69. Bruno Moscetti 1 Febbraio 2020 at 21:11 - Reply

    Buonasera Dott. Zanon. La ringrazio per la preziosa esposizione. Mi chiamo Bruno ed ho una storia complicata con una donna che, occasionalmente travisa alcuni miei comportamenti e mi ferisce, e tanto. soffro, e sto soffrendo in questo momento ma non penso altro che a tornare da lei e fare pace perchè spero che lei voglia ancora vedermi. Il suo articolo mi dà comunque non poco conforto. Grazie ancora e buonanotte.

  70. Luisa 20 Febbraio 2020 at 15:18 - Reply

    Buona sera,
    mi sono riconosciuta tantissimo nel suo articolo, che descrive in modo perfetto il mio comportamento con il mio ragazzo. Abbiamo 31 anni e siamo insieme da due, è una storia a distanza e lo sarà ancora per qualche anno ma ci vediamo spesso. Lui è un tipo un po’ orso, ma sono arrivata a capire che mi vuole bene, anche se non me lo dimostra con tutte le sicurezze che vorrei. Ho pensato a lungo che fosse “colpa” sua, che non mi voleva bene, ora sto cominciando a capire che sono io a soffrire di una eccessiva insicurezza. Non riesco però proprio a controllarmi, basta un suo silenzio non per un pomeriggio ma solo per qualche ora, perché io pensi che lui è con un’altra ragazza, cerco di contenermi ma poi esplodo e gli riverso contro parole cattive e lacrime. Ho paura che lui si stancherà prima o poi. Sto pensando di cominciare una psicoterapia anche se, a Roma, non so come decidere a chi rivolgermi e non voglio dire a nessuno la mia intenzione

  71. Irene 16 Maggio 2020 at 22:13 - Reply

    Buonasera,
    premetto che mi sono rivista nell’articolo, non per quanto riguarda la rabbia ma riguardo le insicurezze affettive e in più io attuo minacce di suicidio.
    io e il mio compagno a luglio 2019 siamo andati a vivere insieme dopo dieci anni. Prima ognuno a casa propria, io con mia figlia e lui coi suoi genitori. Purtroppo dopo una pesante malattia il papà è morto a gennaio 2019, dopo pochi mesi ha perso anche la mamma; era maggio 2019. Mi dice dunque che vuole venire a vivere con me, e ne parla con mia figlia, cha acconsente. Nel giro di un mese troviamo casa e traslochiamo a luglio. Il giorno del trasloco lui era ricoverato perché era stato male più di una volta con dolori a petto, e si sospettava un infarto. In realtà nei mesi successivi comincia a stare sempre peggio, non dorme per mesi, da qui il consulto con una psichiatra che gli da dei farmaci che lo fanno stare meglio. Sono sempre stata accanto a lui, sia durante la malattia dei genitori, che dopo, e gli sto accanto lavorativamente, oltre a fare il mio lavoro, oltre a mettere su la casa perché lui non aveva la forza, oltre a prosciugare il mio conto corrente perché non ce la facevamo con il mio stipendio, e la sua attività non rendeva abbastanza. In tutto questo tempo litigavamo spesso, non facevamo più l’amore (prima paura dell’infarto, poi mancanza di desiderio sua, e tanta stanchezza mia). Lo sento tanto distante da quando siamo a casa nuova. E arriviamo al Coronavirus. Tutto chiuso e quarantena, e forte preoccupazione per l’attività chiusa e i soldi che non ci sono più. All’ennesimo litigio prima lo prendo a pugni, gli dico che lo odio, lui non reagisce allora non ci vedo più, prendo un coltello. Alla vista del coltello lui mi dice di buttarlo e io lo faccio. Ma ormai é tardi. É andato via, dice che ha paura di me, che lo possa aggredire di nuovo. Che non riesce a fare sparire quell’immagine nella sua mente. E anche se mi ama, anche se gli manco, anche se riconosce che sono stata preziosa nella sua vita non tornerà, anche se poi finisce la frase con “per ora”. Mi ha chiesto di andare via da casa, traslochiamo dopodomani. L’ho cercato, supplicato di darmi una possibilità, ma fin dal primo momento mi ha detto che devo fare un percorso psicologico, che peraltro io ho iniziato immediatamente, che lo farà anche lui con la psichiatra e.. poi si vedrà. Ieri sono andata da lui, come facevo sempre, per dargli una mano per la riapertura di lunedì. Mi ha telefonato la sera stessa per dirgli che lo mette in imbarazzo, che é a disagio, che non vuole vedermi a casa e nemmeno al lavoro. Non so cosa mi attende, sto male mi trascuro, sto dimagrendo ancora di più, non ho voglia di vivere. Ma non lo cercherò più, non sopporto il tono estraneo con cui mi ha parlato, gentile ma falso. Non riesco ad accettare che dopo dieci anni di attesa e di amore possa finire tutto, io so che il mio gesto era una richiesta di aiuto ma lui non mi crede. Lei crede che accadrà di nuovo? Io penso che sia stato tutto estremizzato dalla quarantena e dalla forte ansia e stress che ne sono conseguiti. Grazie dell’ascolto

    • Anna Zanon 26 Giugno 2020 at 17:49 - Reply

      Buonasera Irene, capisco che non sia facile separarsi dopo 10 anni e dopo che aveva appena cominciato a realizzare il suo progetto di coppia con una convivenza. Mi preoccupa tuttavia quello che mi ha raccontato. Lei ha preso quel coltello minacciando di farsi del male o di farlo a lui? Poco conta, quando si arriva a fare un gesto così estremo significa che il dolore e la rabbia che stiamo provando sono così forti che non possono essere espressi con le parole e non possono essere controllati. E’ vero che abbiamo vissuto per via del covid un periodo di grande stress ed è stata una circostanza eccezionale ma è anche vero che se è arrivata ad un punto del genere significa che stava davvero male. Il coltello arriva come estremo tentativo di rompere una relazione che ci fa del male ma che da cui non riusciamo a separarci e l’unico modo che abbiamo è quello di far sentire all’ altro il male che ci sta facendo attaccandolo o anche distruggendolo.
      Questa relazione però sembra aver tirato fuori il peggio da lei, attivando le sue parti più patologiche e credo che il suo partner abbia preso una decisione molto sana nel interrompere una relazione che lei stessa descrive come profondamente insoddisfacente. Continui litigi, un partner che la prosciugava emotivamente e materialmente, mancanza di desiderio sessuale.

  72. Emanuela 19 Maggio 2020 at 20:51 - Reply

    Gentile dottoressa la ringrazio per il suo articolo. Descrive perfettamente il comportamento di mio marito con il quale sono sposata da 23 anni. In questi anni ho tentato diverse strade sia di terapia di coppia sia singolarmente. Purtroppo senza evidenti risultati. Abbiamo due figli, uno di 20, uno di 17 anni che risentono moltissimo di questa relazionalità disfunzionale del padre. Quando i figli erano piccoli ho resistito a situazioni di tensioni fortissime in casa, ma ho continuato per non lasciare i figli senza padre e sperando sempre che gli specialisti che ci stavano seguendo ci potessero aiutare. Negli anni tutte le sue relazioni importanti sono andate in crisi: la sua famiglia di origine, gli zii, gli amici. La colpa è sempre degli altri, che non lo accettano, gli vogliono male, che focalizzano sulle sole parole aggressive che lui dice e non sul resto di ciò che dice e fa. Anche i figli che ora sono grandi, ma non abbastanza da andarsene da casa, sono colpevoli di non amarlo abbastanza e di non cercare il dialogo con lui. Non c’è modo di far capire a mio marito che una volta ferita nel profondo una persona difficilmente ricomincia il dialogo e la fiducia come se nulla fosse successo. Ogni volta che si prova a riportarlo di fronte ai suoi avvenimenti di rabbia lui tende a banalizzare, a sminuire o negare ciò che è avvenuto, colpevolizzando l’interlocutore che lo vuole far riflettere e vittimizzandosi fino ad ottenere un formale perdono.
    Ora che i figli sono grandi il clima quando mio marito è in casa è sempre più teso perché anche loro sono stati spesso offesi negli scatti di rabbia del padre; si cammina sulle uova per non irritarlo, il piacere di stare insieme in quattro non esiste, anzi i ragazzi sembrano stare sulle spine persino quando siamo a tavola in quattro Sto pensando di interrompere la nostra unione. Vorrei che i figli vivessero sereni in casa e si sentissero al sicuro. Mi domando però se questo mio desiderio di lasciarlo sia dovuto alla perdita della speranza di migliorare le cose o dal desiderio di non essere abbandonata dai figli nei quali sempre più forte è il desiderio di allontanarsi dal padre (e quindi anche da me visto che vivo con lui).

    • Anna Zanon 22 Maggio 2020 at 09:05 - Reply

      Buongiorno, mi dispiace per la situazione complessa che sta vivendo. Purtroppo non è facile accettare che certi aspetti del carattere di suo marito siano immodificabili nonostante la terapia e che siano talmente pesanti da rovinare tutto il bello che potrebbe esserci nella vostra famiglia. Io credo che per i suoi figli non siano sano vivere in questa atmosfera e forse potrebbe essere addirittura creare dei traumi che possono compromettere il loro benessere psicologico. Se lei ha una figlia femmina rischia che riproduca nelle sue relazioni future questo schema comportamentale oppure che rifugga le relazioni sentimentali per paura di essere dominata e sminuita. Mi perdoni se le dico delle cose un po’ delicate e dolorose..ma se continua così rischia che i suoi figli siano molto arrabbiati con lei perchè la possono percepire come una madre che non li ama abbastanza per proteggerli e che in un certo senso è ” complice” del padre.
      Purtroppo quando una persona vive in contesti pesanti finisce per abituarsi a certi comportamenti considerandoli quasi normali e sminuendone la gravità.
      Il mio consiglio è quello di farsi aiutare in modo da capire quale decisione prendere

  73. Emanuela 24 Maggio 2020 at 09:10 - Reply

    Grazie del suo consiglio. Molto prezioso.

  74. Fedele Angeletti 23 Agosto 2020 at 09:07 - Reply

    Buongiorno
    Mi chiamo Fedele
    Sono sposato da 11 anni e negli ultimi mi capita ogni tot di mesi di esplodere di rabbia contro mia moglie perché accumulo, accumulo, accumulo e poi scoppio. Le motivazioni sono che mi sento sempre dire le stesse cose ma quello che mi fa rabbia e su quelle banali, del tipo: “miraccomando se esci da casa chiudi tutto” oppure “Hai preso i documenti prima uscire?” “Hai chiuso la macchina?” Hai parcheggiato dove si poteva?” Ecc… ecc…
    Voi a primo impatto direte che non ci sarebbe modo per queste banalità ad arrabbiarsi, però, al contrario, tutto ciò mi fa andare fuori di testa perché, personalmente, avendo 41 anni, con due figli di 11 e 8 anni con un lavoro da responsabile di turno, sentirsi costantemente ripetere da fare le cose più banali della vita quotidiana, un po’ mi fanno arrabbiare. Tutto ciò mi fan sentire un idiota, un mentecatto come se lei non avesse fiducia in me, però quando queste cose gliele faccio presente mi dice che non è cosi, poi dopo qualche mese siamo punto e a capo. Premetto che tutto questo lo fa non solo con me, ma anche con i nostri figli ai quali anche li mi fa arrabbiare perché dal mio punto di vista li rende insicuri per qualsiasi cosa fare.
    Il mio errore so che è quello di sbroccare a volte anche in presenza dei figli però non mi voglio in nessun modo giustificare, ma a volte quando tiri e tiri, la corda prima o poi si spezza.
    Grazie per l’ascolto.

    • Anna Zanon 31 Agosto 2020 at 15:38 - Reply

      Gentile Fedele, il motivo che lo porta ad esplodere con sua moglie non è banale ma le sembra che queste domande siano una forma di disconoscimento che l’ offende profondamente. Le sembra che sua moglie in quei frangenti non la veda come un adulto responsabile che ha un lavoro impegnativo e gestisce le sue responsabilità di padre ma come un poveretto di cui non ci si può tanto fidare. Sarebbe interessante sapere perchè sua moglie fa così, forse le sue raccomandazioni sono un suo modo per prendersi cura di lei ed è magari convinta di comportarsi in modo premuroso ( molte donne si comportano in modo materno con il loro compagno svilendolo). Io credo che potrebbe aiutarla conoscere il punto di vista di sua moglie ( credo che se la considerasse un irresponsabile non avrebbe fatto dei figli con lei) ma soprattutto non arrivare all’accumulo, facendo notare subito a sua moglie l’intromissione.

  75. Eveline 20 Maggio 2021 at 11:45 - Reply

    Buongiorno dottoressa, io sono stata lasciata dopo una mia sfuriata molto pesante. Premetto che soffro della ferita dell’abbandono poichè sono stata adottata all’eta’ di due anni e quest’uomo mi aveva promesso che non mi avrebbe mai abbandonata e che con lui non avrei mai piu’ sofferto di questa paura. Siamo stati insieme un anno e mezzo, con un anno di convivenza, io sono borderline, lui ha tratti narcisistici ed è una persona che non sa stare vicino al dolore delle persone perchè in primis lui stesso non è mai stato vicino al suo.(lui è disabile dall’eta’ di 19 anni) Siamo praticamente due bambini con delle ferite profonde in corpi di adulti. A gennaio scopro di essere incinta ma lui non avendo un lavoro da quando lo conosco ed in seguito anche a diverse problematiche decidiamo ASSIEME di interrompere questa gravidanza. Scelta estremamente sofferta per me che sono gia’ mamma di una bambina di 4 anni. Temevo che per questa gravidanza mia figlia avrebbe sofferto moltissimo, lui non è mai riuscito ad interagire bene con la mia bambina, arrivando a dire anche che non la amava, che le voleva bene ma non si sentiva di essere papa’ per lei (tenendo conto che mia figlia è senza padre, il padre biologico se ne è lavato le mani di entrambe quando ero ancora incinta) In seguito all’aborto io cado in una forte depressione, sensi di colpa….frustrazione ….. in parte incolpo anche lui che mi ha accompagnata ad abortire ed anche perchè non si è mai dimostrato di voler seriamente trovare un lavoro…. io lavoravo, pulivo casa seguivo la mia bambina e lui stava al computer tutto il giorno a fare bene non si sa cosa….. io alla fine esplodo, mi sento abbandonata e non compresa nel dolore di aver abortito..gli urlo le peggio cose, tiro fuori il mio peggio e lui….. alla fine mi lascia. Ora oltre al dolore dell’aborto vivo anche il lutto di averlo perso, lui mi ha bloccata ovunque e non mi parla più e non vuole nemmeno piu’ farlo. Ha chiuso, voltato pagina…io soffro molto e nonostante abbia chiesto scusa e mi sia pentita con lui di quelle parole non è servito a nulla….. lui mi dice di avermi perdonata ma che non tornerà…

  76. Elena 3 Giugno 2021 at 15:30 - Reply

    Grazie per questo articolo interessante, che rispecchia molto la mia esperienza.
    Mia madre, ammalata di cuore, ha dolori continui e sfoga la sua rabbia con me e mio padre: le offese nei nostri confronti sono irripetibili, vanno a colpire entrambi nel profondo e l’atmosfera di negatività che si respira in casa è soffocante. Io passo tutto il giorno con lei perchè voglio fornirle assistenza fisica nel caso dovesse avere male e psicologica nel caso avesse bisogno, ma passo la giornata a essere insultata, a piangere di nascosto quando gli insulti sono troppo pesanti e cercare di non replicare quando invece vorrei sottolineare la cattiveria delle parole che mi dice. Ultimamente sono comparse anche teorie complottiste, secondo cui i medici sono tutti contro di lei, io e mio padre non la capiamo e siamo assenti (sottolineo che rimango con mia madre tutto il giorno, trascurando i miei doveri di madre e compagna) e la stiamo uccidendo. Dice che i suoi fratelli hanno ucciso la nonna, e che mia cugina ha ucciso mia zia. Durante il giorno ascolto infinite chiamate a parenti e conoscenti in cui racconta di come noi la stiamo maltrattando. Non so più cosa fare: cerco di trattarla con gentilezza, la pulisco e assisto quando si sporca e stringo i denti ma sono psicologicamente e fisicamente distrutta. Come mi posso comportare? Ho provato a farla ragionare ma non funziona.

    • Anna Zanon 24 Novembre 2021 at 11:20 - Reply

      Scusi per il notevole ritardo della risposta. Ho cambiato molte cose nella mia vita negli ultimi mesi, sono stata molto impegnata e presa dai cambiamenti e ho un pò trascurato la consulenza. Forse sua madre avrebbe bisogno di un supporto farmacologico che immagino rifiuti. Nel frattempo è bene che lei cerchi di distaccarsi emotivamente, non identificandosi con le offese e accuse che sua madre le rivolge. Occuparsi di un genitore malato sia fisicamente che con una patologia psicologica magari indotta dalla malattia è una cosa estenuante e le consiglierei di avere un supporto psicologico.

  77. Marco 8 Novembre 2021 at 19:50 - Reply

    Questo problema io l’ho avuto con mio Padre.Alla fine ho dovuto lasciare il lavoro e mi sto riprendendo.Consiglio alle persone di studiare Retorica.Queste persone spostano dell’errore inenarrabile che avresti commesso a tu sei un errore inenarrabile.Una persona amabile che ti urla addosso fa gaslighting e poi irrompe xon Terzi disperato della tua aggressivita’..e’ importante capire che il proprio valore non lo decide l’altro.Io ho sviluppato un disturbo ossessivo compulsivo perché ragionare con mio padre significava dialogare con una persona che ti urla addosso o irrompe con disgrazie su di Te o con dialoghi tra se e se dove la parte di Se che non gli piace sei Tu.La mente impara in automatico che quando lo vedi irrompe la distruzione del tuo mondo interno e in automatico valorizzi l’altro xhe ti costringe all’idenficazione proiettiva patologica.I danni?Immensi.Anxhe cognitivi perché la mente collega l’attenzione con l’esperienza di distruzione.Tutto cio’ che tu gli hai detto che ti piaceva quando si propone empatico lui lo colpisce.Se chiudi il contatto emotivo si preoccupa del tuo comportamento.In sostanza gli serve uno che e’ stato educato fin da bambino ad assorbire la rabbia dei genitori idealizzandoli.Quando lo schema si rompe vi posso assicurare che la mente fa molto male

    • Anna Zanon 16 Novembre 2021 at 14:08 - Reply

      Percepisco molto dolore e rabbia nel suo post. E’ difficile sviluppare una buona autostima e riuscire nella vita quando ti devi confrontare con una figura paterna che ti svaluta e ti critica in continuazione. Il passo più importante, però, l’ha fatto ed è quello di non farsi definire dalle brutte parole che ha ricevuto. Penso che un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a riconciliarsi con la sua storia

  78. Giuliana Gregnanin 20 Novembre 2021 at 09:41 - Reply

    Buongiorno ho una nipote che ha compihto 18 anni da circa un anno sta con un ragazzo di un anno più giovane, all’ inizio sembrava tutto bene ultimamente però le cose si sono rivelate quasi tragiche. L ei è arrivata a licchiarlo ad insultarlo lui piange e si dispera è buono sempre abche se lei dice che è possessivo nei suoi confronti. La sua collera ed arroganza la usa mia nipote anche verso di noi familiari se le oarli non risponde in modo garbato , anche a mia figlia che è sha madre al fratello di 14 anni .Mio marito mi dice che non comprende i sacrifici che si fanno che é una vera deficiente e montata. Il papà mio genero è deceduto 7 anni fa e da quel momento lei si è trasformata in peggio.!Non vuole aiuti psicologici ma mi fa tanto soffrire. A me resta la preghiera per credere ad avere fjducia in lei! Cosa fare?

    • Anna Zanon 22 Novembre 2021 at 15:33 - Reply

      Buongiorno, mi sembra che sua nipote esprima tramite la rabbia una forte sofferenza. Se la ragazza rifiuta la terapia, potrebbe andarci la madre per avere
      supporto, consigli e strategie per affrontare meglio la situazione.

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