Perche' vengo sempre lasciato

Perché vengo sempre lasciato? Una possibile spiegazione psicologica alle delusioni d’amore.

Sempre lasciati: quando il copione si ripete…
Alcune persone sembrano non avere fortuna con l’altro sesso : desiderano più di ogni altra cosa una relazione amorosa piena di romanticismo e passione ma si ritrovano a vivere solo storie brevi e deludenti.

Queste persone sono spesso piene di indubbie qualità e hanno una grande capacità di dare amore che l’altro sesso però sembra non apprezzare.

Capita, infatti, che quando si interessano a qualcuno, la persona amata al posto di essere felice per l’affetto e la dedizione che le vengono offerte con tanta generosità, fugge nel giro di breve tempo, spesso ponendo fine al rapporto in modo improvviso e senza dare spiegazioni.

Altre volte, invece le persone “sfortunate” in amore vivono storie che sembrano promettere molto bene all’inizio. Vengono infatti cercate, corteggiate e desiderate ma solo fintanto che si dimostrano fredde e distaccate.

Infatti non appena iniziano a lasciarsi andare e a ricambiare il sentimento di cui sono oggetto, il partner cambia e il rapporto subisce un brusco raffreddamento.

Quello che era fino a poco tempo prima un fidanzato/a premuroso e attento diventa improvvisamente distaccato, insicuro delle sue intenzioni per poi alla fine decidere di interrompere il rapporto.

In altri casi ,invece, la storia non comincia nemmeno. Chi è “sfortunato in amore” viene spesso respinto senza sapere il perché. Se è uomo viene considerato dalle donne come il classico amico fidato, la spalla su cui piangere, di cui però nessuna si innamora mai.

Se è donna viene spesso liquidata con il famoso discorso :” sei una donna da sposare, meriti di meglio,ecc”. Tutte scuse che servono ad addolcire l’ abbandono.

Se ti sei ritrovato in questi esempi e hai vissuto una vita affettiva piena di delusioni,non scoraggiarti: puoi ancora imparare a stabilire dei rapporti affettivi gratificanti.

Attaccamento e amore
Il modo in cui amiamo è influenzato in maniera profonda dal modo in cui siamo stati amati.

Le relazioni con i genitori, e in particolare con la madre, costituiscono una sorta di imprinting affettivo che conserviamo anche da adulti nel nostro modo di relazionarci agli altri.

Secondo la teoria dell’attaccamento, il bambino sviluppa un particolare tipo di legame chiamato ” attaccamento ” verso la persona che si prende cura di lui. Di solito, la persona più coinvolta nell’accudimento del bimbo è la madre, ma può essere la nonna, un altro parente o qualsiasi adulto fornisca al bambino cure stabili.

Quando la madre sa porsi in sintonia con i bisogni del bambino e rispondervi in modo soddisfacente, il piccolo svilupperà un ” attaccamento sicuro”.In altre parole si sentirà sicuro sia dell’amore della madre nei suoi confronti sia della sua amabilità come individuo, e, una volta adulto, trasferirà questa sicurezza affettiva a tutte le sue relazioni.

Questo fortunato individuo saprà amare in modo equilibrato, essendo presente senza essere soffocante e sensibile ai bisogni dell’altro senza annullarsi per lui. E’ superfluo aggiungere che questa sicurezza affettiva costituisce il presupposto per delle relazioni con gli altri gratificanti e soddisfacenti.

Purtroppo non tutti hanno avuto la fortuna di poter stabilire con i propri genitori un legame di attaccamento sicuro.

In molti casi, il bambino ha dovuto confrontarsi sin dai primi mesi di vita con una figura di riferimento poco presente, incapace di rispondere ai suoi bisogni in modo adeguato, talvolta forse rifiutante.

Quando questo succede, il bimbo svilupperà quello che viene definito un ” attaccamento insicuro”. E questa insicurezza affettiva di base permarrà anche in età adulta, rendendo difficili e complicati i rapporti con gli altri.

Esistono diversi tipi di “attaccamento insicuro”, ma le persone che vengono sempre lasciate, hanno in genere sviluppato quello che gli psicologi denominano un modello di ” attaccamento insicuro ansioso” .

L’ attaccamento insicuro ansioso e delusioni d’amore.

Chi ha un modello di attaccamento insicuro ansioso tende ad innamorarsi molto e a fare di tutto per far funzionare il rapporto di coppia, ma, nonostante disponga di una grande ricchezza affettiva, viene costantemente lasciato o finisce per ritrovarsi invischiato in rapporti freddi e poco soddisfacenti.

Una possibile spiegazione a questo paradosso è ascrivibile nel fatto che chi ha questo modello di attaccamento ha interiorizzato sin dai primi mesi di vita la profonda convinzione che le relazioni sono fragili e che possono finire da un momento all’altro .

Da adulto vivrà tutti i rapporti con la paura di essere lasciato e abbonato, farà fatica a fidarsi del partner, e tenderà a soffocarlo con continue richieste di affetto.

Relazioni che nascono su base sbagliate
Chi ha un modello di attaccamento insicuro ansioso è perennemente alla ricerca di un fidanzato/a per colmare la carenza d’amore originaria.

La fame d’amore è tanta e tale che ci si attacca alla prima persona disponibile senza aver valutato la compatibilità reciproca.

In altre parole, chi ha questo tipo di modello di attaccamento tende a innamorarsi subito e ardentemente.

I problemi sorgono quando il potenziale fidanzato/a non viene visto per quello che è realmente, ma in funzione dei propri bisogni e desideri .

In altre parole, l’aspirante innamorato/a viene idealizzato, di lui o di lei si colgono solo gli aspetti positivi e si ignorano e si minimizzano gli aspetti negativi.

In sintesi, ci si innamora dell’immagine idealizzata dell’altro con disillusioni che possono essere molto dolorose.

Come in una favola all’incontrario, chi ha un attaccamento insicuro di tipo ansioso fa spesso la scoperta che quello che credeva essere nelle prime dell’incontro un principe è un ranocchio e che la donna che pensava essere una fata è una strega.

Un altro aspetto problematico è che chi ha un attaccamento di tipo insicuro tende a pretendere dall’altro un impegno prematuro e a sommergere il potenziale fidanzato di attenzioni e di gesti d’affetto.

Tutta questa devozione, quando il rapporto è ancora allo stato embrionale sortisce in genere, un effetto contrario a quello sperato: il partner tenderà a vivere queste eccessive manifestazioni d’affetto come pressioni per fidanzarsi e finirà per sentirsi soffocato e allontanarsi.

Chi ha un attaccamento insicuro ansioso tende infatti a stabilire con il proprio partner un rapporto di tipo simbiotico. Vuole vedersi tutti i giorni, trascorrere molto tempo insieme e condividere tutto. Chi ha questo tipo di attaccamento vive male le assenze e i silenzi del partner. Quando l’altro si prende i suoi spazi, la persona con attaccamento insicuro ansioso si sente trascurata e abbandonata e reagisce diventando ” appiccicosa” , insicura e gelosa. Se il partner, come spesso capita, non ha un buon equilibrio affettivo, finirà per sentirsi oppresso oppure perderà velocemente l’interesse nella relazione.

Un’altra caratteristica che rende difficile a chi ha un attaccamento di tipo insicuro ansioso instaurare delle relazioni soddisfacenti è l’incapacità di stabilire dei limiti.

Pur di non essere abbandonato, chi ha questo tipo di attaccamento è disposto ad accettare di tutto e ad aggrapparsi con le unghie e con i denti a rapporti pessimi o fatiscenti salvo.. poi disinnamorarsi improvvisamente non appena spunta all’ orizzonte un partner migliore o più presente.

Il segreto per stabilire delle relazioni più soddisfacenti
Chi ha un attaccamento insicuro ansioso deve imparare a vincere la paura della solitudine che lo caratterizza. In genere, chi ha questa forma di attaccamento ha una bassa autostima e nella vita non ha molti sogni e obiettivi a parte quello di realizzarsi nella sfera affettiva. Soltanto imparando a sopportare la solitudine e cercando di realizzarsi su più dimensioni ( lavoro, amicizie, interessi, spiritualità) può raggiungere quella autonomia psicologica che è il presupposto necessario per avere una vita sentimentale più appagante.

Un secondo aspetto a cui fare attenzione riguarda la scelta del partner. Chi ha un attaccamento insicuro deve evitare di buttarsi a capofitto in una relazione e prendersi tutto il tempo per capire se la persona che ha davanti merita o meno il proprio interesse .

Spesso chi ha un attaccamento ansioso insicuro si impunta su una persona, la idealizza e fa qualsiasi cosa per conquistarla nella speranza di fidanzarsi senza lasciare all’altro la libertà e i tempi necessari perché l’amore cresca e si consolidi.

Soltanto conoscendo l’ altro e lasciando che il rapporto si sviluppi gradualmente e in modo rilassato senza chiedersi in continuazione se durerà, se è la persona giusta, si riusciranno a fare delle scelte affettive migliori e a stabilire una relazione soddisfacente.

 

Dottoressa Anna Zanon

Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

Purtroppo, a causa dell'elevato numero di commenti e di lettere che ricevo tutti i giorni, non riesco a rispondere a tutti (come vorrei) e a farlo in tempi brevi. Inoltre le risposte ai commenti sono molto sintetiche, considerata anche la natura pubblica del sito web.

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By | 2011-05-26T21:16:44+00:00 11 Maggio 2011|Amore e disamore|32 Comments

32 Comments

  1. Anna 5 Settembre 2011 at 21:29 - Reply

    Cara dottoressa, ho 35 anni e mi riconosco nel profilo di chi si fa sempre lasciare. Effettivamente mi sono accorta che quando frequento una persona che mi piace tendo a chiedere prematuramente un impegno da parte sua, anche se non lo faccio in maniera esplicita perchè sono orgogliosa. Anzi, so bene che non ci si può innamorare così in fretta e di conseguenza chiedere un impegno…che oltretutto non può essere preteso! Però ogni volta finisco per pressare l’altro mostrandomi insofferente, insoddisfatta, come se le attenzioni e le conferme non bastassero mai…però è anche vero che spesso mi sento attratta da persone indisponibili, fredde, insicure su ciò che vogliono, oppure addirittura impegnate (!). Quindi in un certo senso la mia fame di conferme è giustificata…
    Questo è il mio modo di “soffocare” l’altro: secondo questa parte di me il ‘lui’ di turno dovrebbe risolvere alcuni miei problemi e lacune della mia vita..come la mancanza di amici, di una vita sociale.
    Per quanto riguarda l’idealizzazione, sono le qualità che la persona ha ed io non ho che idealizzo, ma per il resto vedo subito nell’altro una montagna di difetti e sono piuttosto ipercritica…tant’è che l’altro intuisce che non sono innamorata, ma come dire, solo “attaccata”..gesti d’affetto da parte mia sono scarsi, anzi sto molto sulla difensiva e non dimostro ciò che provo veramente, anche perchè se lo facessi completamente l’altro fuggirebbe! 🙂 Il non riuscire ad accettare i limiti degli altri è il mio più grande ostacolo ad una relazione. Poi certo c’è la paura di lasciarmi conoscere, perchè anch’io sono piena di problemi…
    Lei consiglia di realizzarsi in altre dimensioni..Sono anni che tento di farmi delle amicizie ma alla mia età è difficile. Purtroppo non le ho coltivate quand’era il tempo ed ora mi ritrovo da sola, con un’unica amica sposata che sento ogni tanto al telefono. Ho un lavoretto ma guadagno poco ed è la mia unica fonte di relazione sociale. Ciliegina sulla torta: soffro di depressione e attacchi di panico e prendo antidepressivi da anni. Psicoterapia? Già fatta, mi ha aiutato un pò ma sopravvivo e la mia vita non decolla..
    Le capisce come, in una situazione simile, vedere il ragazzo che frequenti da qualche mese scegliere un’altra persona possa essere dura da sopportare..

    • Anna Zanon 11 Settembre 2011 at 13:47 - Reply

      Vorrei invitarla a non scoraggiarsi :nella sua lettera lei dimostra notevoli capacità di introspezione e la consapevolezza dei propri aspetti problematici è il primo passo per modificarli. Da dove cominciare per imparare a costruire delle relazioni più gratificanti? Io mi permetterei di suggerirle un lavoro per rinforzare l’autostima, magari con l’ aiuto di uno psicoterapeuta.
      Non si concentri sulla ricerca di un partner che la completi e l’aiuti a risolvere i suoi problemi ma si impegni concretamente a migliorare la propria vita. Si imepgni a cercare di essere il più felice possiible anche senza avere un uomo accanto.
      Non occorere che lei rivoluzioni tutta la sua esistenza, a volte anche piccoli miglioramenti fanno la differenza e portano con il tempo a miglioramenti sempre più grandi. Nella misura in cui lei riesce ad occuparsi di sè e ad essere più soddisfatta della sua vita sentirà di poter essere amabile e terrà più lontano l’amore dalla sua vita.

    • Gianni 9 Maggio 2021 at 17:02 - Reply

      Salve dottoressa,
      Ho trovato il suo articolo molto interessante ed illuminante.
      Sono uscito da una relazione,seppur breve,che mi ha fortemente segnato.
      Il senso di inadeguatezza e confusione che ho provato al termine di questo rapporto mi hanno spinto a cercare il consiglio di un terapeuta per avere delle risposte che non ho potuto avere da un dialogo di chiusura con questa persona.
      La mia ex partner soffre di disturbi alimentari, credetti dunque che dietro a quelli ci fossero delle logiche che durante la relazione non sono riuscito a comprendere e che ho pensato potessero essere il motivo di cosi tanta confusione che mai avevo provato nelle mie relazioni precedenti.
      La dottoressa alla quale mi sono rivolto ha menzionato,che sebbene non può diagnosticare un disturbo senza svolgere un percorso terapeutico con la persona in merito, i comportamenti da me descritti della mia ex,sommati al disturbo alimentare della bulimia,sembrassero quelli di un soggetto borderline.
      Quella è stata la punta dell’iceberg,da quel giorno iniziai a informarmi sul tema (cercando di essere minuzioso e selettivo nelle informazioni che raccoglievo,per intenderci,non volevo trovare a tutti i costi una diagnosi suggestionandomi oltremodo),sono venuto a conoscenza dei disturbi del cluster B,della comorbidità che può manifestarsi tra loro,dei meccanismi di difesa che questi soggetti attuano in maniera più o meno consapevole,come la proiezione e il gaslighting,che sono dannosi per le persone che li ricevono (ed io credo di esserne stato vittima).
      Ora,la psicologa dopo una decina di sedute depennò che io potessi avere un disturbo dello stesso cluster,ed ora leggendo questo suo articolo,sommandolo al percorso intrapreso con la mia dottoressa mi fa sorgere una domanda dal quale sento possa dipendere un mio più veloce recupero.
      La cosa che mi porta qui a scriverle è il fatto che in realtà io credevo di aver fatto un gran lavoro dalla fine della mia ultima storia (durata 5 anni e terminata anni fa in mala maniera) sono diventato più indipendente,ho sviluppato nuovi hobby,ho iniziato a viaggiare in solitaria ed ho scoperto un nuovo livello di intimità con me stesso.
      Ora però dopo aver vissuto questa ultima relazione mi sento come se tutto quel percorso fosse svanito,non ho più un forte senso di identità e la mia autostima è a pezzi.
      È possibile che in realtà non abbia costruito basi solide? O certe porte in realtà non si chiudono mai a chiave e bisogna imparare a non riaprirle?
      Dalle informazioni che ho tratto sembrerebbe che la mia ex avesse una comorbidità con un disturbo narcisistico “covert” e da quanto ho compreso queste persone possono essere dei veri e propri esperti nel trovare le debolezze dell’altro e sfruttarle per rendere il partner insicuro e dipendente cosi da poterlo controllare.
      Se questo fosse il caso tutto avrebbe senso e potrei trovare un moto d’orgoglio per ricostruire di nuovo il mio ego ferito, ma dove posso trovare queste risposte? La mia psicologa non sembrava molto ferrata in relazioni tossiche,forse avrei bisogno di qualcuno esperto in questo ramo?
      Grazie.

      • Anna Zanon 9 Maggio 2021 at 17:26 - Reply

        Buonasera, mi fa delle domande complesse a cui non è facile dare risposta. I suoi miglioramenti solo reali, solo che quando siamo sotto stress- e l’incontro con una persona patologica può essere considerato alla stregua di un brutto incidente di percorso- emergono delle fragilità che credevamo ormai superate. Un pò, è una brutta metafora ma non mi viene in mente altro, quando una persona che ha un difetto posturale e cammina male, impara a camminare bene con la fisicoterapia ma ha un incidente, il muscolo si indebolisce e riprende a zoppicare. Non è che le abilità e le consapevolezze che lei ha acquisito siano scomparse ma è come se avesse un momento di regressione. Il poter capire quello che è accaduto l’aiuterà a elaborarlo ma soprattutto ho l’impressione che lei abbia bisogno di perdonarsi per essere finito in una relazione tossica, accettare quello che è stato e andare avanti.

  2. tiziana 24 Ottobre 2011 at 15:03 - Reply

    ciao,
    sono tiziana ho 26 anni e un po mi riconosco in questa descrizione. tutte le mie storie si concludono con un tradimento dell’altro perche i all’inizio sono normale lascio spazi e poiquando mi innamoro io dico così ma nn è giusto soffoco l’altro vedo tradimenti ho paura e finisce come l’altro giorno che ho scoperto di essere tradita da due anni perche assillante e troppo frettolosa nel fare un famiglia. inoltre quando scopro il tradimento perdono perche nn riesco a chiudere la relazione forse paura di rimanere sola.come posso cambiare?migliorare almeno?

    • Anna Zanon 25 Ottobre 2011 at 08:58 - Reply

      Salve, la consapevolezza è il primo passo per risolvere i propri problemi. Nel suo caso essere consapevole della tendenza a soffocare il partner, può aiutarla a cercare di contenere la possessività e la gelosia.
      Di solito questi problemi nascono da antiche ferite, abbandoni e trascuratezze subiti nell’infanzia.
      Forse per lei , visto che il problema si ripete in tutte le sue relazioni di coppia, sarebbe indicato un percorso terapeutico per rafforzare l’autostima e vivere più serenamente la sua affettività.

  3. Weruska 9 Dicembre 2011 at 22:40 - Reply

    Sono una persona , solare , faccio subito amicizia , ho un lavora che mi gratifica ,viaggio , economicamente sto bene , sono imprenditrici , i miei ex scappando tutti , credo che la distanza , si un problema , ma credo spesso che gli uomini di oggi sono poco propensi a prendere impegni Oggi si pensa a soldi soldi soldi , quasi sempre prima d’ iniziare non dico mai cosa faccio , dico che sono una dipendente della societa’ , poi ovviamente arriviamo ad un punto dove dico la verita’ , la cosa non cambia subito , cambia il tutto , alcune volte quando incominciano a non poter contrare, ho un ex che ogni 6 mesi ritenta , mi chiede un periodo di riflessione ( e’ comanante di nave) e poi scappa nel nulla , senza nessun segnale , Sono di origni meridionale , dedita alla famiglia , ho la sensazione che tutti , gli ex , iniziano attratti dal tipo di lavoro , ed esperienze , io vivo nel latino America, ho 37 anni anni ed ho viaggiato abbastanza , poi tentando di cambiare la situazione , cercando di gestire la mia vita .Spesso mi domando , sono io o loro 🙁

    • Anna Zanon 10 Dicembre 2011 at 12:00 - Reply

      Buongiorno, è difficile dare una risposta alla sua domanda. E’ vero che gli uomini d’oggi fanno sempre più fatica ad assumersi un impegno sentimentale. E’ anche possibile che lei involontariamente ” spaventi” gli uomini : molti uomini non si sentono a loro agio con una donna che ha più successo di loro .. O forse lei in qualche modo li fa sentire “inferiori” o sceglie uomini che sente sotto qualche aspetto non alla sua altezza…
      Per darle una risposta più precisa dovrei conoscere meglio la sua situazione

  4. Weruska 10 Dicembre 2011 at 17:18 - Reply

    Dott.ssa anche io , ho pensato la stessa cosa , mi domando :mi conoscono perche’ sono una persona forte , non capisco , perche’ debbano sempre picconare , la montagna , mi sembra che si arrivi ad un punto dove l altro va in competizione ,Mia madre dice sempre che spavento gli uomini , sono pura di mente , non riesco a fingere , per accalappiare l uomo , credo che oggi molte divisioni sono dovute a falsi comportamenti . Con l ultimo , si era giunti a mettere paletti si parlava di creare una famiglia , fugge , poi ritorna poi rifugge , un sacco di volte , gli ho detto di stare tranquillo , di cercare di comunicare , alla fine fugge ,ovviamente dopo la terza volta mi sono stancata .Spesso mi domando quale sia la forma corretta , per stare con una persona,vedo amici e parenti , e vedo che spesso uno dei due e’ infelice, perche’ ha dovuto rinunciare a qualche cosa , o perche’ l altro e’ assillante, per il mio carattere ed il mio lavoro , ho una buona diplomazia e calma , ovviamente, c’e sempre un limite ,anche se debbo dire che in amore sono loro che fuggono , ho la sensazione che essere onesti , a questo mondo non serve in amore , ho anche cercato di modificare il mio lavoro , cercando di vendere tutto e rientrare in Italia , ovviamente la cosa non e’ semplice ,per la famiglia mi adatto , pero’ incomincio a pensare che non ne vale la pena , cambiare tutto per un altra persona ,la loro fraggilita’ , mina sempre tutto . Ahahaha la cosa che piu’ mi fa’ ridere e che mi innamoro sempre delle cose complicate ,come diceva un mio prof , se non ti complichi la vita non ti diverti, forse nel lavoro si , ma nella vita privata cerco rifuggio , sono romantica ,ancora credo nel principe , solo che i miei rospi rimangono rospi !! :))))))

  5. Valentina 17 Giugno 2012 at 21:08 - Reply

    Cara Dott.ssa, ho 28 anni e alle spalle un passato caratterizzato da qualche turbolenza..ho avuto sempre relazioni strane sin da quando ero piccola, tra le mie relazioni piu’ importanti un ragazzo violento e molto paranoico che ho dovuto lasciare per necessità e non perchè effettivamente non lo amassi piu’, da li’ una storia di una anno con un ragazzo un po’ indeciso che quando si è deciso ho mollato io…fin quando non incontro lui: il mio “tre metri sopra il cielo”, un colpo di fulmine, durato un anno e conclusosi perchè litigavamo spesso, vivevo una sitauzione familiare molto particolare che riversavo sulla mia storia, abbandono che non ho accettato e ho cosi’ portato avanti una relazione fisica giusto per non perderlo, risultato???…devastazione..che mi passa quando incontro quello che ad oggi credo la persona che mi ha consentito di vivere una relazione matura, la piu’ matura tra tutte..purtroppo pero’ anche con lui non è andata, credo davvero mi abbia amata, ma mi sono resa conto che quando non ami te stessa, ed hai mille problemi che ti circondano, soprattutto con i tuoi genitori che ti fanno vivere nel logoramento perchè si devono lasciare, non riesci ad amare e rendere davvero felice una persona…lui adesso mi ha lasciata, mi sta vicino perchè sa che non sto benissimo anche fisicamente, ma non vuole riprendere la nostra storia..
    ok la consapevolezza, e la mia autoanalisi, ma dove sbaglio davvero?

    • Anna Zanon 31 Agosto 2012 at 10:08 - Reply

      Buongiorno, ho la sensazione che ci siano molte questioni irrisolte, molte cose che la fanno soffrire e che le impediscono di vivere serenamente la sua affettività. Credo che le potrebbe essere utile un lavoro psicologico per trovare una serenità maggiore. Quando lei ruscirà ad amarsi di più anche i suoi rapporti con gli uomini miglioreranno.

  6. Svi 27 Dicembre 2012 at 09:52 - Reply

    Salve, ho 39 anni e un mare di relazione alle spalle! Tutti i miei ex mi hanno lasciata, esasperati direi! Ho affrontato uomini con seri problemi (violenza e droga) altri chiusi affettivamente (almeno con me) e con tutti ho fatto la medesima cosa, ho cercato di aiutarli! I distacchi sono stadi dolorosissimi e tre anni fa ho dovuto affrontare un periodo di depressione (seduto con psichiatra) che mi ha lasciata stupita poichè pensavo di essere una donna forte. Ad oggi mi tengo alla larga dagli uomin (un anno e mezzo senza avere nessun tipo di relazione con loro) per paura di ricaderci e consumarmi dietro ad un amore che credo di provare solo io! il problema è che la mia scelta ricade sempre sulla stessa tipologia e credo fortemente che sono io ad essere “distrubata”. Di mio nn riesco a lasciarli e se lo fanno loro mi sento persa, sofferente, bisognosa! mi dico che avrei bisogno di un uomo “padre” che mi curi e mi ami, invece accade sempre il contrario! Sono stanca di soffrire, ho una vita soddisfacente, un lavoro, molti amici, diversi interessi ma se arriva un lui all’orizzonte mi annullo!!! I miei genitori, con i quali vivo ancora (non sono stata mai sposata e nn ho figli), sono persone eccezionali, amorevoli, chiocchie forse e quindi nn so come sono arrivata a “questo punto”! So solo che come essere umano ho molto da dare sono una persona solare, attiva, energica, schietta! ho praticato molti sport e fatto moltissimi viaggi “zaino in spalla”, amo leggere e docuemntarmi, sono curiosa del nuovo, non sono persona che si spaventa all’idea di “fare” ma se si tratta di uomini be’… sono sicuramente in alto mare. E ad oggi mi sento sola!

    • Anna Zanon 27 Dicembre 2012 at 10:14 - Reply

      Buongiorno, sarà banale ma il fatto di rendersi conto di avere un problema, cercare di capirne le ragioni e interrompere i propri comportamenti autodistruttivi è il primo passo verso una vita migliore ed è il passo più difficile.
      Lei si chiede come mai sia attratta da uomini cosi problematici che per giunta la lasciano nonostante tutto quello che ha fatto per loro.
      Non è possibile in questa sede trovare una risposta a questa domanda, io le consiglierei di leggere ” Donne che amano troppo” che parla proprio dei meccanismi psicologici che scattano quando si vive un rapporto poco sano.
      E’ possiible che ci sia in lei una parte molto sofferente, anche se cerca di essere allegra e di tirare su il morale agli agli altri, di cui lei è scarsamente consapevole. Lei si prende cura dei suoi uomini in difficoltà e cosi si prende cura indirettamente della sua sofferenza.
      Io le consiglierei un percorso di terapia per imparare a vivere più serenamente la sua affettività.
      Coraggio: cambiare è sempre possibile!
      La saluto con affetto e le auguro buone feste

  7. chiara 20 Gennaio 2013 at 09:19 - Reply

    Ho 36 anni e credo di non aver mai avuto una vera storia.sono sempre stata lasciata..e ho sofferto…penso di essermi innamorata solo due volte e l’ultimo era separato.il mio primo amore si e’ sposato con un’altra…ho un lavoro che non mi soddisfa soprattutto l’ambiente al limite del mobbing…ultimamente a parte il lavoro esco pochissimo…leggo tanto e amo la musica..mia madre ha sofferto e a periodi soffre di depressione e mio padre soffriva di attacchi di panico.io da anni sono in cura da una psicologa per gli attacchi di panico…..vedo altre più possessive di me in coppia….il mio ex vedeva altre e me lo diceva certo che ero gelosa soprattutto quando trovava tempo per me un giorno al mese…so che vivro’ da sola perché il mio cuore e’ spezzato e ormai non mi fido piu’ ma vorrei smettere di soffrire.

    • Anna Zanon 22 Gennaio 2013 at 14:23 - Reply

      Buongiorno, devo dire che il dolore che traspare dalla sua lettera mi ha molto toccata e anche un pò preoccupata. Si, mi preoccupa il pessimismo e lo sguardo sfiduciato che lei ha sulla sua vita e sul suo futuro. E’ come se ormai non si aspettasse piu’ niente dalla vita. Lei vede tutto con gli occhiali neri della depressione..Nessuno conosce il suo futuro nè sa quello che la vita può riservagli e le dico che a volte la vita riserva delle belle sorprese, degli incontri che scaldano il cuore..
      I rapporti non vanno male solo per la possessività. Ho l’impressione che lei, non ritendendosi degna d”amore, abbia scelto inconsciamente gli uomini sbagliati. Si sia innamorata di uomini feriti e sfuggenti con cui non si poteva costruire nulla.
      Bellezza e prestigio attraggono ma non sono certo le principali motivazioni per cui si decide di sposarsi: se fosse cosi ci sarebbero pochi matrimoni, non crede?

  8. chiara 20 Gennaio 2013 at 16:16 - Reply

    Mi sembra che gli uomini siano attratti a parte dalla bellezza dal prestigio familiare della futura moglie.oppure si sposano con amiche di amici.io sono sempre stata un pesce fuor d’acqua famiglia normale….sono depressa ma da un po’ ci penso e quello che mi e’ capitato me lo conferma.sono io pessimista?

  9. Andrea 9 Aprile 2013 at 23:27 - Reply

    Gentile Dottoressa,
    ho 32 anni e, poco dopo la mia Laurea (2010), ho iniziato a soffrire di depressione e attacchi di panico. Leggendo i commenti, mi rendo conto di aver “perso la testa” già da un po! Queste cose non colpiscono solo le donne ma anche gli uomini (purtroppo). Esco appena dal terzo tentativo di relazione finito e male e conclusosi, più o meno, allo stesso modo delle volte precedenti. Vengo lasciato e mi sento perso. Mi rivedo in molte cose scritte in precedenza: solitudine (la cosa peggiore di quando si viene lasciati), mancanza nel prendere una decisione quando mi accorgo che il mio partner non è la persona giusta per me (soprattutto nelle differenze di carattere, obiettivi e situazioni): tutte queste tre ragazze si erano lasciate da poco tempo dopo una storia importante di diversi anni e, nonostante io sappia, che il loro interesse primario sia vivere la loro vita, divertirsi, sentirsi libere e non dar conto a nessuno, io, per paura della solitudine e della situazione in cui mi trovo, decido di accontentarmi e di frequentarle per poi dovermene distaccare in maniera dolorosa e portandomi dietro molto rancore. Le esperienze precedenti non mi sono servite a nulla. Mi rivedo anche nel fatto che all’inizio, quando mantengo un certo distacco, sono loro a cercarmi di più e poi, quando inizio ad affezionarmi, loro si allontanano: sembra un gioco di prestigio che si conclude sempre con lo stesso finale. Ammetto che la mia insicurezza impedirebbe all’altra persona di vivere la sua vita, preferendo rinchiuderla in casa. Mi manca la sensazione e la bellezza di una persona che posso ritrovare ogni giorno nella mia vita, che sia un’ancora, che sento tutti i giorni e con la quale parlare di quello che accade durante la giornata ed è brutto quando tutto questo viene sempre a mancare in poco tempo. Provo a dirmi stavolta devo restare più indifferente e nn affezionarmi troppo ma poi finisce sempre allo stesso modo. E, comunque, ammetto che l’idea di una storia seria e immediata mi spaventerebbe e non poco.

    • Anna Zanon 11 Aprile 2013 at 17:21 - Reply

      Buongiorno, non si scoraggi: diventare consapevole dei propri meccanismi psicologici che non funzionano è il primo passo per cambiarli. E’ già molto buono che lei riesca ad individuare degli schermi comportamentali ricorrenti. Ma la invito a non buttarsi troppo giu’: le persone con attaccamento ansioso hanno una grande capacità di dare amore, devono solo imparare a dosare la propria affettività e imparare a valutare se una storia merita prima di buttarsi anima e corpo.
      Nel frattempo però potrebbe aiutarla un percorso psicologico per rinforzare l’autostima e ridurre l’ansia.

  10. ella 22 Aprile 2013 at 09:10 - Reply

    Gentile Dottoressa
    Mi ritrovo nel profilo da lei fatto come davanti ad uno specchio. Amata molto dai miei genitori, ma spesso messa in secondo piano da mia madre a favore di mio fratello primogenito. Andata a vivere all’estero ancora adolescente per amore di un uomo irraggiungibile e per sete di conoscenza del mondo. Vissuto all’estero per quasi due decenni, subito un divorzio dolorosissimo..eventualmente rientrata in Italia…Non ho problemi a conoscere uomini, a detta degli altri sono una bella donna, intelligente, colta, sensibile, altruista, divertente..poi pero’ inevitabilmente mi lasciano..non scatta la chimica dicono..o forse quella e’ la loro scusa. Io tendo a non impormi se non quando davvero necessario, ad adattarmi alle persone che ho davanti, a far loro piacere perche’ qs mi fa star bene..sono affettuosa ma non soffocante (credo), tendo a prendermi cura degli uomini, amo cucinare x loro e coccolarli…ma se c’e’ qcosa che non mi sta bene tendo a tenerlo per me, diventa quasi soffocante esprimerlo e proprio non riesco ad esprimere come mi sento (io che posso parlare loquacemente di qualunque argomento). Non so piu come essere davvero me stessa quando in relazione con un’ altra persona e capisco che devo trovare una nuova strada. La ringrazio in anticipo qualora volesse darmi un consiglio. Cordiali saluti

    • Anna Zanon 4 Maggio 2013 at 10:02 - Reply

      Cara Ella, credo che nella sua lettera lei abbia capito bene il suo problema che è la tendenza ad adattarsi all’altro per paura di perderlo. Questo aspetto del suo carattere che è anche un pregio non da poco, diventa ,se portato all’eccesso, un difetto perchè le relazioni diventano poco autentiche e vitali. Una donna che è troppo compiacente e accomodante viene percepita dagli uomini piu’ come una mamma che una compagna.
      Per cambiare provi ad invertire l’ottica con cui affronta i rapporti: è anche il suo partner che deve conquistarla e renderla felice. Se un uomo scappa perchè lei gli fa qualche rimostranza oppure qualche richiesta scomoda significa che non la ama oppure che è un grande egoista. Un uomo cosi meglio perderlo (subito) che continuare la relazione.

  11. maxxx 15 Novembre 2013 at 10:58 - Reply

    Gentile dottoressa,sono rimasto colpito in modo assurdo dalla descrizione dell’attaccamento insicuro e ansioso da lei descritto,sembrava parlasse di me.
    Io ho avuto 2 relazioni entrambe di 2 anni e mezzo finite perchè l’amore era finito tra noi e in entrambe le relazioni io sapevo che l’amore era finito ma non ho mai avuto il coraggio di prendere la decisione di lasciarsi perchè ho paura di stare SOLO.
    La mia prima relazione è nata pure sapendo che quella persona non mi piaceva fisicamente e me la sono fatta piacere perchè non potevo ancora avere una fidanzata,ma l’amore nn c’era e la mia possessività,gelosia egocentrismo e voglia di continue attenzioni l’ha fatto finire.
    La seconda è iniziata cn una persona conosciuta su internet in un sito per lasciati e mi ci sono messo solo perchè non potevo ancora stare SOLO…Quest’ultima storia è finita da un mese,e nel corso di questi 2 anni.mi creda nel primo anno ero affettuoso amorevole,premuroso,l’ho portata alle stelle tanto che lei voleva sposarmi,ma ero più distaccato proprio perchè non volevo risoffrire..il secondo anno con lei,inizio a pretendere che lei mi dicesse almeno qualche volta Ti amo,per esempio io le dicevo:perchè io ti dico ti amo tutti i giorni tu invece poche volte? perchè a volte ti addormenti e nn m’invii tramite sms la buonanotte?perchè io più di te?
    Questi miei atteggiamenti hanno portato inevitabilmente alla fine della storia,anche perchè abbiamo convissuto 8 mesi e sono stati 8 mesi di litigi pesantissimi,lei aveva un carattere nervosissimo,ma io iniziavo ad aumentare il suo nervosismo.
    Però nonostante sapevo che esageravo io dicevo:tanto non mi piace se ci lasciamo è un bene..ma ancora una volta non avevo il coraggio per lasciarla..mi sono confidato cn lei dicendole che ho paura di stare solo e allora lei mi lascia dicendomi:impara a stare solo..
    Quando inizio un rapporto abbandono tutto e tutti:Amici,Hobby,Interessi,tutto tutto solo per lei..che poi sò che non è la persona adatta a me però a 27 anni posso essere single quando tutti si sposano? No e quindi accetto tutte pure di stare cn qualcuna e la idealizzo e credo che sia come piace a me…
    Non so più cosa fare..adesso sto riacquisendo la mia vita ma sò che se ci dovesse essere un altra ragazza che mi mostra interesse ritornerò ad essere appiccicoso dopo un pò di tempo e insicuro..
    con l’ultima ex non facevo altro che ripeterle:tu mi lascerai,io resterò solo,ero ipergeloso nonostante non mi piaceva più nè fisicamente nè intellettualmente,la odiavo quasi ma ero geloso!!!perchè?perchè???

  12. Rosa 16 Maggio 2014 at 13:06 - Reply

    Gentile Dottoressa,
    scrivo a distanza d tempo dalla pubblicazione ma spero il messaggio arrivi comunque. In certe cose descritte mi sono anche ritrovata, alcuni comportamenti simili in passato li ho avuti. Il problema è che anche una volta corretti questi la situazione non è migliorata. Penso di essere abbastanza obiettiva nelle valutazioni, quando ho sbagliato io l’ho ammesso senza atroppi problemi. Sono stata due anni da uno psicoterapeuta che per tante cose mi ha aiutata. Il problema ricorrente nelle relazioni è sempre lo scarso interesse dopo un po’ dell’altra persona. Ma, come dicevo, anche senza determinati comportamenti. Faccio l’esempio dell’ultimo rapporto: all’inizio non volevo cedere, poi lui si è dimostrato super interessato e mi sono lasciata prendere. Dopo un po’ ho cominciato a ricambiare, a provarci, senza né soffocare, né essere assente. Era lui a cercarmi in continuazione, lui a fare discorsi in ottica futura, a manifestare affetto e sembrare convintissimo. Senza mai essere assente, mai un segnale d’insofferenza, anzi. Per un mese poco più è andato tutto bene, poi dopo un litigio ha detto di essersi reso conto, da un giorno all’altro, di non esser interessato. Ma non per il litigio in sé o rancore, si è proprio reso conto dello scarso interesse dal mancato slancio suo per cercarmi. A questo punto vedo nero per il futuro, non so perché non riesco ad interessare più di tanto l’altra persona, è sempre la stessa storia anche variando l’approccio, sia stando ‘attenta’ che essendo me stessa. Anche con persone che solitamente si legano, non parlo dei classici uomi ‘non voglio impegnarmi’. Vedo nero perché penso di apparire semplicemente ‘non in grado di far innamorare, non troppo interessante’ di base. Non trovo più altre spiegazioni. Non è che non piaccio in assoluto, alla fine ho auto un inizio di relazione con quasi tutti i ragazzi che mi piacevano, anche se pochi perché in realtà sono di ‘gusti’ difficili. Ma non decolla mai. Dopo la penultima relazione per questa sfiducia sono caduta in ansia e depressione e adesso ho paura di fare lo stesso percorso.
    Cordiali saluti.

    • Anna Zanon 16 Maggio 2014 at 21:07 - Reply

      Cara Rosa, senza sapere bene come sono andate le tue relazioni, è difficile darti un consiglio.
      Mi sembra che l’ultimo fosse un narcisista ( nel sito ci sono diversi articoli su questo argomento)..

  13. Manuela 24 Settembre 2014 at 14:28 - Reply

    Buonasera…è possibile per chi vive questo tipo di situazioni, comprese relazioni malate, uscirne con un qualche tipo di terapia? anche di coppia? Grazie

    • Anna Zanon 25 Settembre 2014 at 06:52 - Reply

      E’ un discorso complesso: la terapia aiuta molto ma non sempre è possibile ( e consigliabile) salvare una relazione malata

  14. Alessia 21 Novembre 2014 at 10:37 - Reply

    Gentile dottoressa. Mi rispecchio in alcune cose del suo articolo. Dopo la mia storia decennale finita 2 anni fa che ho deciso di troncare perchè non lo amavo più, ho avuto a che fare con altre 3 persone che puntualmente dopo qualche mese decidono di allontanarsi perchè si sentono oppressi. Ho 29 anni, so benissimo che ho tutto il tempo per trovare “la persona adatta a me”, ma queste situazioni mi fanno pensare che abbia un approccio sbagliato. All’inizio sembrano quasi volersi buttare nel fuoco per me; questo fino a quando ho un atteggiamento abbastanza freddo e distaccato, ma appena mi affeziono e dimostro a queste persone più interesse ecco che iniziano ad allontanarsi quasi spaventate. Ciò che chiedo a queste persone è solo un po’ di presenza nella mia vita per poterci conoscere. Involontariamente dimostro una certa fretta nel voler consolidare le storie e puntualmente queste persone scappano. Penso che questa fretta sia sbagliata, specialmente dopo pochi mesi e vorrei capire come fare per avere un approccio diverso per le prossime “storie”. Grazie

  15. Bianca 19 Luglio 2020 at 20:58 - Reply

    Dopo una storia decennale che ho concluso perché innamorata di un altro, sono stata abbandonata da quest’ultimo senza alcuna ragione. Sparito nel nulla senza nemmeno comunicarmelo. Era una persona molto problematica e fragile. Se non lo volevo mi stalkerava in tutti i modi pur di stare con me, ma appena mi avvicinavo lui perdeva interesse e cercava altre. Tutte gli dicevano di no. Il fatto di essere stata abbandonata senza ragione da una persona del genere mi fa sentire non meritevole di amore. Ho solo 27 anni, ma ho già la convinzione di non avere alcun futuro in ambito sentimentale. Avevo una storia bellissima che ho chiuso per uno che poi è sparito nel nulla. Significa che non merito niente. So che il mio commento esula un po’ dal tema. Ma non trovo nulla sull’essere abbandonata nel nulla senza ragione, senza mai più un accenno di risposta dopo quattro anni di relazione (e dieci di amicizia).

    • Anna Zanon 13 Agosto 2020 at 11:54 - Reply

      Cara Bianca, ha proprio ragione: le modalità- repentine e senza spiegazioni- della rottura la rendono traumatica. Sicuramente da come lo descrive il suo ex aveva delle problematiche affettive che prescindevano dalla relazione con lei. Non tutte le persone sono “attrezzate psicologicamente” per avere un rapporto stabile. Per alcune l’unica modalità di entrare in relazione è quella di entrare ed uscire in continuazione dai rapporti. Chissà se il suo ex l’ha abbandonata agendo così la sua paura dell’ abbandono ( ti abbandono io prima che tu possa abbandonare me?). Ad ogni modo quello che è successo non è stata colpa sua ma di un incapacità del suo ragazzo. Forse però lei non accetta di aver commesso un errore, abbandonando una relazione consolidata per un uomo fragile, a cui tutte dicevano di no, e che l’ha abbandonata dopo quattro anni di relazione

  16. Alessio 17 Ottobre 2020 at 19:15 - Reply

    Gentilissima Dott.ssa,
    sono un ragazzo omosessuale che si ritrova moltissimo nella descrizione da lei presentata. Ho 30 anni e ho avuto numerose relazioni che sono finite quasi sempre allo stesso modo anche se in passato ho cercato subito di sostituire la persona che mi abbandonava con un nuovo partner. Ora però non ne ho voglia e penso sia un atteggiamento sbagliato ma sto vivendo un dolore fortissimo per la rottura col mio compagno avvenuta due mesi fa. Sono un partner”dipendente” ma quando noto un atteggiamento distaccato o mi sento messo in secondo piano dal partner inizio a tradirlo e ad avere rabbia nei suoi riguardi pur non volendo distaccarmene. Passata la fase di rabbia, infatti, sento di desiderarlo più che mai. I miei partner però perdono fiducia in me e decidono di troncare la relazione. Cosa potrei fare per interrompere questo circolo vizioso? Non so come uscirne. Grazie mille per la disponibiltà.

    • Anna Zanon 21 Ottobre 2020 at 10:44 - Reply

      Buongiorno, io penso che potrebbe esserle d’aiuto imparare a gestire la sua rabbia invece che agirla con il tradimento. Gestire la rabbia significa capire da dove nasce ( forse sono aspettative eccessive che abbiamo sul nostro partner? ) e imparare ad esprimerla in modo costruttivo.
      Non è detto che ci si possa riuscire da soli, nel suo caso vedrei molto utile un percorso terapeutico.

  17. Alessio 21 Ottobre 2020 at 16:15 - Reply

    Grazie Dott.ssa.
    Sì, molto probabilmente sono le aspettative e anche l’idealizzazione del partner. In quei momenti di tradimento non sento nessuna colpa solo successivamente sto tanto tanto male.

  18. Gianni 9 Maggio 2021 at 18:42 - Reply

    Grazie per la sua risposta dottoressa.
    Ha detto bene,avrei bisogno di capire ciò che è successo,ma dove posso trovare oggettività?
    Dato che questi disturbi di personalità sono egosintonici e la proiezione è un meccanismo che ne fa parte dubito anche di me stesso. Se fossi io il problema e fossi stato io a proiettare i miei difetti su di lei? In fondo anche le mie relazioni non hanno avuto successo in passato,forse il problema sono io?
    In realtà mi immedeso molto di più nella sua descrizione in questo articolo che in una personalità del cluster B, anche se onestamente posso dire di rispecchiarmi in alcuni tratti diagnostici come l’insicurezza,la paura dell’abbandono e del rifiuto ed al momento anche forti sbalzi d’umore che ormai perdurano da diversi mesi.

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