Ti amo o non ti amo? Perchè capire i propri sentimenti può essere difficile

Non so se ti amo ma non riesco a lasciarti

Non riesci a capire quello che provi per il tuo partner. A volte stai benissimo con lui/ lei , altre volte lo guardi e non ti piace più. All’improvviso, noti quel difetto, quel piccolo particolare stonato e un senso di ansia ti assale.
Può essere il modo in cui si è vestito, o quella risata sguaiata, o semplicemente un piccolo difetto fisico che  sembra darti un fastidio intollerabile.
Nella tua mente cominci a perderti in un dedalo senza fine di ragionamenti che ti portano alla stessa angosciante conclusione: non sei innamorato, ti stai accontentando, non è giusto che state insieme se non lo ami, lo devi lasciare!
Dopotutto, pensi, se hai dubbi o ti pesano i suoi difetti è perchè non lo ami.
L’amore dovrebbe essere facile! Se lo amassi dovresti sentirti innamorato e dovrebbe piacerti tutto di lui o di lei, invece non ti senti coinvolto come vorresti. E se provi ansia o altre sensazioni negative significa che qualcosa non va e che non è la relazione giusta per te. O no?
Ma, anche se razionalmente, sei giunto alla conclusione che lasciarsi sia la cosa più giusta per entrambi non riesci a, farlo e ti angosci per  questo. Quando lo vedi, non provi le emozioni che ritieni dovresti provare, ma, se non lo vedi poi ti manca.
Questo dilemma sentimentale può continuare per molti mesi o anche per anni.
Chi lo vive si sente intrappolato in un conflitto ( di cui non è pienamente consapevole) tra un forte bisogno di stare nella relazione e quello altrettanto forte di interromperla.
Questo conflitto porta ad una destabilizzante alternanza di sentimenti di affetto e benessere, innamoramento che si susseguono ad altri momenti in cui non si sente niente per il partner o ci si annoia in sua compagnia.
Se però il partner, esasperato da questa situazione, si distacca  e se ne va, il dubbioso prova una grande sofferenza e sembra rendersi conto all’improvviso dell’importanza della relazione e della profondità del sentimento provato.

Ingannevole è il cuore più di ogni altra cosa
Come capire se il malessere che si prova certe volte quando si sta con il partner è un indicazione che non è la persona giusta e ci si sta forzando a stare con qualcuno che non ci piace abbastanza, o è indice di una problematica  nella sfera psicologica che prescinde dalla relazione ?
Se il disagio dipende da una problematica psicologica sembra sorgere apparentemente  dal nulla o essere scatenato da episodi insignificanti ed è caratterizzato da un intensità insopportabile.
In questi casi chi lo prova ha una buona relazione con il partner, l’unico problema quello di non sentirsi abbastanza innamorato o di non trovare il partner all’altezza dei propri criteri estetici, pur in presenza di una buona chimica.
Un momento prima si sta bene con il partner, il momento dopo si hanno mille dubbi che fanno stare male.
Un mio paziente mi racconto, ad esempio, di una crisi di intenso malessere che gli era capitata una sera mentre era al cinema con la fidanzata.
Lei indossava un paio di pantaloni che le evidenziavano la pancia e lui; notando che non gli piaceva vestita così, comincio a preoccuparsi di non avere abbastanza attrazione fisica nei suoi confronti ( si trattava di una coppia con una buona intesa sessuale). Da lì l’angosciante dubbio: poteva stare con una donna che non considerava abbastanza attraente?  Se non gli piacevano delle cose di lei significava che non era innamorato e che si stava accontentando , ecc. Insomma bstò questo pensiero a scatenare in lui una valanga di dubbi che gli procurarono una forte crisi d’ansia.
Altre volte, invece, il disagio sembra scaturire all’improvviso e senza alcun motivo. Indagando, si capisce come questo disagio insorga dopo un prolungato momento di intimità, dopo aver passato più tempo del solito insieme o in previsione di vacanze o di ricorrenze ( circostanze in cui magari non ci si sente felici come si pensa si dovrebbe essere e giù dubbi !).
Un altro aspetto riguarda l’intensità quasi insopportabile delle sensazioni di ansia e disagio che può sfociare nell’attacco di panico e nel bisogno impellente ed immediato di rompere la relazione per poter trovare un sollievo. Non è infrequente che in passato il dubbioso abbia avuto relazioni in cui era pazzamente innamorato di qualcuno che era impegnato, sfuggente oppure maltrattante  e che ora confronti il sentimento ossessivo che provava verso l’ex scambiandolo per un grande amore con quello molto più tiepido per il partner attuale.

La paura di non essere amati che non ci fa amare
Il modo in cui amiamo è influenzato dal modo in cui siamo stati amati. Se siamo cresciuti con la sicurezza di essere amati, saremmo persone sicure di noi stesse e che si aspettano amore e rispetto nelle relazioni. Ma se i genitori non sono stati in sintonia con i bisogni emotivi del bambino, quest’ultimo crescerà sviluppando una modalità amorosa di ” attaccamento insicuro”. Sarà meno sicuro di sè e vivrà tutte le relazioni con la costante paura ( conscia o meno) di poter perdere l’amore dell’altro.
Poichè l’attaccamento influenza anche la regolazione delle emozioni, le persone con attaccamento insicuro hanno meno capacità  di consolarsi e calmarsi perchè non sono state consolate e calmate e hanno imparato come farlo e sono più in difficoltà nel decifrare le loro emozioni. Anche perchè solitamente sono cresciute in famiglie complicate e non hanno visto un modello di relazione sano tra i genitori.
Una relazione d’amore potrà essere vissuta con l’aspettativa inconscia che finirà male e di non poter essere amati e questa paura renderà difficile fidarsi profondamente del partner e lasciarsi andare al sentimento. Il cuore è chiuso per difesa.
Questo porta ad un atteggiamento ipervigilante e diffidente per scongiurare il rischio di possibili abbandoni e rifiuti : si vuole essere sicuri per lasciarsi andare che questa è proprio la relazione giusta, quella che durerà per sempre e non deluderà ed ogni piccola imperfezione del partner o oscillazione del sentimento fa scattare una sorta di “allarme” interno. Per usare una metafora, quando il partner è lontano ( meglio se si tratta di un partner irraggiungibile) l’allarme non suona, ma quando il partner  si avvicina, troppo e troppo presto, scatta l’allarme.
Molte persone con queste problematiche hanno delle aspettative da “Mulino Bianco” su come dovrebbe essere una relazione e confrontano il partner e la relazione con le loro aspettative idealizzate trovandolo non all’altezza.
Hanno una visione ” tutto o niente” del rapporto che non porta a tollerare l’ambivalenza insita in ogni relazione umana. Una delle distorsioni cognitive più comuni è la pretesa che bisogna essere innamorati dei difetti del proprio partner e se si notano delle imperfezioni che danno fastidio significa che non si ama.

Non riesco a capire i miei sentimenti: che cosa posso fare?
Chi si trova in questa situazione è spesso disorientato dalle propri oscillazioni emotive verso il partner ma bisogna capire che questa alternanza di sentimenti deriva da un conflitto interno tra la paura e la voglia di amare e non da problematiche della relazione.
Bisogna accettare i numerosi  momenti molto intensi di dubbio e ansia,  sapendo che sono semplicemente un espressione della paura di amare e che sono una tappa da superare nel viaggio che porta ad un rapporto stabile basato sulla fiducia e sul bene reciproco.
E’ consigliabile cercare di non arrovellarsi per capire il proprio sentimento e non confrontarsi con le relazioni apparentemente perfette che vivono parenti e amici. Ogni coppia ha la sua storia. Coppie innamoratissime possono perdere l’ entusiasmo strada facendo e coppie più tiepide possono affiatarsi con il tempo.
L’innamoramento travolgente degli inizi poi si stempera con il tempo e non sempre è il sinonimo di una buona relazione. Per la vostra felicità futura di coppia, stare bene con il vostro partner conta di più che  avere le farfalle nello stomaco e la voglia di saltargli addosso non appena lo vedete.

Spegni le aspettative e lascia andare
Le persone con questo tipo di problematiche hanno delle aspettative molto elevate di come dovrebbe essere la relazione:  ci deve essere una sintonia perfetta e sin da subito. Proprio queste aspettative impediscono un incontro vero con l’ altro ma ogni incontro con il partner diventa una sorta di test (cosa proverò ?E se non provassi quello che dovrei provare?  ) che genera ansia. E quest’ansia impedisce di sentire innamoramento ed attrazione fisica. Il consiglio migliore è quello di rilassarsi e di pensare solo a stare in compagnia del vostro lui/lei senza aspettarsi niente di particolare. Abbandonate le aspettative di come dovrebbe essere una relazione per vivere quello che la relazione ha da offrivi e ..potreste avere delle sorprese positive.
 Come capire se mi sto sforzando a stare con qualcuno che non mi piace veramente?
“Ma se le sensazioni negative che io provo ( o l’apatia) fossero il segnale che io non amo il mio partner e mi sto forzando a stare con lui ?”. E’ una domanda che mi viene posta spesso. Se è veramente così, con il tempo, questi momenti di disagio aumenteranno e saranno più intensi ( nel caso di un buon legame dovrebbe avvenire il contrario). Alla fine si stancherà di stare con quella persona e la separazione sarà vissuta con sollievo, pur nel dispiacere di aver dovuto rinunciare ad una relazione che aveva anche degli aspetti positivi.
In questo caso non ci saranno rimpianti, si capirà di stare meglio così.

Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

Purtroppo, a causa dell'elevato numero di commenti e di lettere che ricevo tutti i giorni, non riesco a rispondere a tutti (come vorrei) e a farlo in tempi brevi. Inoltre le risposte ai commenti sono molto sintetiche, considerata anche la natura pubblica del sito web.

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39 Comments

  1. ale 1 Agosto 2020 at 14:17 - Reply

    dottoressa la leggo sempre con molta premura mi piacciono tutti i vostri articoli buone vacanze gentilissima doc

  2. Diletta 5 Agosto 2020 at 14:52 - Reply

    Salve e grazie mille per le sue parole.

    Sono Diletta e ho 25 anni.

    Le volevo -confidare- brevemente la mia situazione che ha mi portato a leggere il suo post. Da molti mesi ormai provavo una sorta di rassegnazione e indifferenza all’interno del mio rapporto. Infatti io e il mio compagno siamo persone davvero diverse, estremamente diverse su molti aspetti della vita. Principalmente io sono una persona riservata, introversa mentre il mio compagno è una persona estremamente sportiva, piena di interessi e amicizie.
    All’inizio questa differenza la vedevo come una cosa positiva. Ho cercato per molti mesi/anni di colmarla cercando di avvicinarmi al mondo del mio partner, mondo che tuttavia non ho mai percepito mio e che al lungo andare non mi rendeva felice anzi. Mi sentivo in continua pressione da lui e i suoi commenti, appena non corrispondevo allo standard che lui si era prefissato.

    Cosi’ per anni (siamo insieme da 2 anni e mezzo) ho cercato di compiacerlo, accompagnandolo e sostenendolo in tutte le attivita’ che voleva fare anche se non mi rendevono felice e non riuscivo ad appreazzare (come sport, etc.). Dopo mesi cosi’ a un certo punto sono scoppiata e gli ho raccontato tutto il mio disagio. Ho messo in dubbio la nostra storia per le grandi differenze che abbiamo; non avevo piu’ la forza di fare tutti questi compromessi. Mi sembrava di vivere la mia vita in una continua recita. In piu’ per la prima volta in maniera seria, gli ho sottolineato che lui al contrario mio non ha mai fatto un passo verso di me e gli elencavo non solo tutte le nostre differenze, ma anche tutte le cose che avrei apprezzato da parte sua.

    Lui è rimasto spiaziato, secondo lui andava tutto bene e non capiva a pieno le mie parole. Mi ha rincuorato dicendo che entrambi andavamo bene cosi’ e non c’era bisogno di nessun mio sforzo.
    Se all’inizio ha cercato di venirmi incontro (almeno a parole); successivamente mi ha detto che tutte le diffezerenze che io gli avevo elencato non gli erano mai saltate all’occhio; insomma non se n’era mai accorto e che effettivamente le nostre differenze erano abissali.. Questo perchè io continuavo a mascherarle e minimizzarle, sapendo dentro di me che la vera ME, la vera persona che sono, non sarebbe stata accettata pienamente dal mio compagno.

    In questo momento in cui io ho cercato di dirgli che io cosi’ non potevo andare avanti ma che avevo bisogno di passi dalla sua parte nei miei confronti, lui si sente smarrito e non sa cosa fare. Sta prendendo consapevolezza delle nostre differenze e ha paura che la nostra idea di felicita’ sia diversa. Oltretutto mi ha confessato che ripensando a quello che io vorrei da lui, ho descritto un uomo completamente diverso da lui e che lui non potra’ mai essere.

    Ora mi sento delusa, frustrata e senza un minimo di speranza in questo rapporto.
    Era un rapporto che da mesi non mi soddisfaceva e ci ho messo altrettanti mesi a esternare tutto il mio sconforto. Da una parte mi sembra impossibile che il mio compagno non abbia visto tutte le nostre differenze, dall’altra me ne do’ una colpa visto che mi sono sempre fatto in 4 per cercare di renderle piu’ piccole.
    Ora lui riflette e continua a non fare alcun gesto per me. Io sto usando le mie ultime energie per vedere se questa storia funziona., Tuttavia sono molto triste e sfinita da questo bagaglio emotivo che mi trascino ormai da mesi e continuo a vivere in questo limbo.

    Secondo lei sono possiibli le coppie formate da persone molto diverse?
    Io sarei disposta a provarci, ma ho paura che dovro’ fare tutto io come ho sempre fatto in questa relazione.
    Io penso che entrambi abbiamo paura di non avere davanti la persona giusta ma è davvero difficile, o quasi impossibile da ammettere.

    Aspettando una sua risposta,

    Le mando un sincero saluto.

    • Anna Zanon 13 Agosto 2020 at 11:33 - Reply

      Buongiorno, io credo che il problema non sia la diversità caratteriale tra lei e il suo partner ma il fatto che lei per adeguarsi a quelle che erano le aspettative del suo partner o alle esigenze della relazione ha assunto comportamenti che non le appartenevano, snaturandosi.
      Ha cercato di diventare un altra persona per venire incontro a quelle che erano (o pensava che fossero) i bisogni del suo partner ma così non è stata se stessa e la relazione è diventata quasi un altro lavoro. Come può sapere se tra lei e il suo partner può funzionare? Abbandonando l’atteggiamento compiacente, tollerando il conflitto e facendo presente i suoi bisogni. Forse il suo partner non si accorto delle vostre differenze perchè lei è stata molto brava a compiacerlo, facendolo con il sorriso e lui ha pensato che anche a lei piacesse quello stile di vita.
      Un sincero saluto anche a lei

    • nicolas rota 16 Settembre 2020 at 11:19 - Reply

      Salve soffro di doc da relazione (diagnosticato) ed è proprio così, mi sta rovinando la vita ma so di amare la mia ragazza e quindi vado avanti.
      A volte mi sembra di mentire/ non essere spontaneo ma sono solo dei sintomi del problema.
      So che voglio solo lei nella mia vita e questo mi fa andare avanti, in effetti se non ci fosse amore l’avrei lasciata se za problemi

      • Anna Zanon 3 Ottobre 2020 at 09:55 - Reply

        Buongiorno, se non è seguito potrebbe pensare di fare qualche colloquio con uno psicologo per poter capire meglio la natura delle sue ansie e imparare a gestirle senza farsi rovinare la vita

    • Sabrina 10 Ottobre 2021 at 14:29 - Reply

      Cara dottoressa,
      ho letto con molta attenzione molti dei suoi articoli su questo tema perché, dopo quasi tre anni, non riesco ancora ad uscire da una profonda crisi.
      Ho 33 anni e convivo da 6 . Dopo 5 anni di amore a distanza abbiamo deciso di vivere insieme (io ho cambiato città e mi sono trasferita) . Da tre anni abbiamo anche acquistato casa .
      Pochi mesi dopo il trasferimento nella nuova casa , ho conosciuto su un sito per fare pratica di inglese , un ragazzo (5 anni più giovane di me ) e dopo chiamate e centinaia di messaggi lui è venuto in italia per incontrarmi . Il seguito lo può immaginare … ho iniziato una relazione parallela . Ci siamo visti qualche altra volta e poi è lui è partito per lavoro negli usa ma abbiamo continuato a sentirci con regolarità . Quando è tornato in Europa ci siamo rivisti (il mese scorso ) e io sono caduta di nuovo in una crisi profonda .
      Il problema è che con il mio finanziato sto benissimo , abbaiamo una relazione fatta di affetto , rispetto , complicità e stabilità . Lui è tutto il mio mondo e , pensare di perderlo , mi fa stare malissimo . D’altra parte , penso che non può piacermi così tanto un’altra persona . Spesso quando sono con il mio fidanzato , penso all’altro e sto malissimo perché penso che non è giusto e dovrei lasciarlo . Dieci giorni fa , ho deciso di chiudere con l’altro ragazzo ma sto ancora peggio . Mi manca tantissimo ed ogni giorno è una lotta per non scrivergli o chiamarlo .. So che però prima o poi cederò . Non so davvero come uscire da questa situazione .
      Qualche suggerimento ?

      • Anna Zanon 21 Ottobre 2021 at 13:46 - Reply

        Cara Sabrina, andrò sul banale..Molto probabilmente il suo fidanzato e l’amante rispecchiano aspetti diversi della sua personalità e soddisfano bisogni diversi. La soluzione in pillole potrebbe essere quella di permettersi di esprimere certi lati di sè anche nella relazione con il suo fidanzato. Se desidera un approfondimento, potrebbe fissare un appuntamento per una consulenza.

  3. Confuso20 7 Agosto 2020 at 07:15 - Reply

    Gentilissima dottoressa le racconto un pò la mia storia e situazione per capire cosa devo fare. Sono un ragazzo di 39 anni separato con due figli straordinari. Circa più di un anno fa conosco per caso una ragazza poco più grande di me , anche lei separata(in casa) e con una figlia.Cominciamo a vederci una volta a settimana e piano piano capiamo entrambi che tra noi c’è qualcosa di profondo. Premetto che per lei è stato un colpo di fulmine e dopo un pò di tempo che ci vedevamo mi dichiara di essersi innamorata di me. Io data la mia precedente esperienza vado molto piano anche se per lei già provavo qualcosa, ma dopo un pò di tempo anche io le dichiaro il mio amore. Tra noi c’è una grande complicità, c ‘ è molta passione (che entrambi non avevamo con i nostri coniugi), insomma capiamo che siamo fatti l’ uno x l’ altra, e lei mi ripete sempre che sono il vero amore della sua vita , che sono la sua stella , che sono una persona speciale, ma anche io conoscendola devo dire che è una ragazza fantastica, mi creda le azioni e i gesti e le parole nei miei confronti sono veramente straordinari. Lei di me è molto gelosa, si arrabbia se esco in continuo anche solo per andare a fare la spesa, perchè lei sa che io non passo inosservato agli occhi delle altre donne ( ed è vero) e lo ha constatato lei stessa uscendo con me. Io sono sempre stato una persona seria anche con la mia ex moglie , nonostante le opportunità le potevo avere ma sono sempre stato al mio posto perchè il rispetto viene prima di tutto. Le dico inoltre che ha raccontato di me alla sua famiglia e ha voluto che conoscessi il fratello, con il quale mi creda si è instaurato un rapporto di amicizia e di rispetto reciproco stupendo, per farla breve ci sentiamo tutti i giorni. Ma andiamo al perchè le scrivo. Il problema che grazie a questo maledetto Covid siamo stati due mesi senza poterci vedere di persona, abitiamo nello stesso comune ma a 8 km di distanza e non ci è stato possibile incontrarci. Come le ho detto in precedenza lei è separata in casa per il bene della figlia e anche con la suocera dentro ( le lascio immaginare), in questi due mesi il suo umore è cambiato con alti e bassi continui dovuti alla tristezza di non potermi vedere perchè per lei io rappresento tutto. Lei immagina la mia frustrazione a saperla dentro casa con il marito e io a non poterla vedere. Finito il lockdown ci incontriamo e lei mi salta addosso dalla gioia e non mi stacca un minuto, anche io ero strafelicissimo di rivederla. Più volte in questo anno lei mi scriveva le frasi ‘non voglio più continuare’ ma sia per vedere una mia reazione e sia perchè non vuole far soffrire la figlia. Circa un mese fa mi confessa che durante il lockdown ha cercato di dire al marito che solo per il bene della figlia lei ci ritornerebbe con lui ma non più in quella casa, ma lui essendo un mammone, una persona superficiale che non ha capito che donna ha perso, dice che vuole rimanere li. Per me questa è stata una doccia gelata ma pensavo fosse uno scherzo per vedere ancora una volta la mia reazione. Dico pensavo perchè ho scoperto che è la verità e che lei fino a qualche giorno fa anche per messaggio ha continuato a chiedere a lui questa cosa, nonostante sono già stati dall avvocato e dove lui non ha mosso una foglia, convinto di separarsi. Lei in questo periodo è arrivata a dirmi che non mi ama più ma mi vuole tanto tanto bene, ma sono sicuro che non è cosi perchè i suoi atteggiamenti nei miei confronti non sono cambiati, e che sta attraversando un periodo cosi, spesso apatica, e leggendo sul suo sito secondo me soffre del ‘doc da relazione’. Lei del marito non prova nulla già da molti anni e se fa questo (e secondo me non è cosciente quando scrive queste cose) è solo per il bene della figlia, ma non è un bene anzi un male perchè litiga in continuo con lui. Sto cercando di aiutarla emotivamente a 360 gradi, e la paura di perderla mi creda è tanta, perchè in questi momenti la fesseria che lei può fare è dietro l’ angolo. Anche il fratello glielo dice in continuo di smetterla e di essere più positiva e di pensare a lei e a me , perchè il fratello per me stravede e vuole che sua sorella sia felice con me. Cara dottoressa le chiedo un aiuto un consiglio perchè non so più dove sbattere la testa. grazie

    • Anna Zanon 13 Agosto 2020 at 11:26 - Reply

      Grazie per la fiducia, non è sempre possibile inquadrare una situazione complessa sulle poche righe di una mail. Sento che mi mancano molti elementi e che dovremmo parlarne in modo più approfondito. Chiaramente se è separata in casa significa che c’è ancora un legame con il marito di qualsiasi ragione sia e che questi aspetti sono prioritari rispetto al sentimento che prova per lei. Le scelte che facciamo rispecchiano i nostri valori e le nostre convinzioni più profonde: forse per la sua donna è più importante non far soffrire la figlia e un marito che sicuramente non ama più ma a cui si sente legata e a cui vuole bene, ecc

  4. Edga 7 Settembre 2020 at 05:18 - Reply

    Buongiorno Dottoressa. Da un anno e mezzo il mio ragazzo ha sviluppato una ossessione riguardo a dei miei difetti e ha iniziato a non sentirsi più attratto. È andato completamente in depressione perché dice che una parte di lui per me prova un amore che mai aveva sentito, e questo l’ha mandato in crisi perché la sua parte della testa continua a fargli notare le cose che non vanno e lui mette tutto in dubbio. Mi ha lasciato pochi giorni fa perché sta malissimo dice di dover capire da solo la sua ansia. Io ho cercato di stargli vicino il più possibile. Devo sparire in modo che capisca cosa vuole ?

    • Anna Zanon 9 Settembre 2020 at 09:13 - Reply

      Bella domanda. Sicuramente deve dargli spazio ma farsi sentire di tanto in tanto per sapere come sta. Se lei non lo facesse, lui forse penserebbe che alla fine non ci tiene così tanto visto che è sparita. Purtroppo trattandosi di un conflitto psicologico tra due bisogni opposti ( fuga e attaccamento) , qualsiasi cosa si fa si sbaglia.

  5. Bianca 17 Dicembre 2020 at 19:00 - Reply

    Salve dottoressa, sono Bianca, una ragazza di 19 anni. Le scrivo perché è oramai circa un mese e mezzo che sto con la mia attuale ragazza, la quale però vive in un’altra regione, per cui mi è impossibile vederla da circa 3 settimane. Io e lei abbiamo instaurato il nostro rapporto molto velocemente, per farla breve la conobbi il primo giorno di università e due settimane dopo già stavamo insieme, per una serie di vari eventi che ci ha portato ad avvicinarci molto. All’inizio è stato strano, un po’ complicato per me, sento spesso questa sensazione di ansia come se i miei sentimenti non esistessero, come se stessi mentendo e stessi con lei senza motivo. So che non è vero, lei è la ragazza che ho sempre cercato e mi ha promesso di restarmi accanto(ho passato gli ultimi mesi prima di conoscerla a fare dei tira e molla con persone che mi hanno sempre abbandonata), inoltre sto benissimo con lei, mi fa ridere, mi fa sentire amata e casa, ma questi pensieri mi rovinano ogni momento, mi sembra di fingere, mi sembra che i miei sentimenti non siano reali, e a volte mi portano ad avere molta ansia perché il solo pensiero di perderla mi distrugge.
    In più il fatto di non vederla da molto tempo dopo aver passato una settimana di quarantena insieme (solo noi due per intenderci) non aiuta per niente. Non so proprio quale possa essere il mio problema, scusi per il disturbo, attendo risposta, buona serata e grazie!

    • Anna Zanon 12 Gennaio 2021 at 13:56 - Reply

      Cara Bianca, credo semplicemente che in lei si sia attivato un meccanismo di difesa contro la paura di essere abbandonata. Quando entra in relazione con un a persona che per lei è importante, la paura che anche questa volta vada male le crea una forte ansia che la porta a non sentire più nulla e a pensare troppo. Lei si difende dalla paura dell’abbandono distaccandosi e dicendosi che in fondo non è poi così importante.
      Se questo fosse vero, il pensiero di perdere la sua ragazza non la distruggerebbe, anzi sarebbe una liberazione ( finalmente non devo più fingere!).
      Le consiglierei qualche colloquio con uno psicologo per capire meglio questi meccanismi mentali.

  6. Lily 8 Marzo 2021 at 09:36 - Reply

    Buongiorno dottoressa,
    mi chiamo Lidia e ho 23 anni.
    Vorrei raccontare brevemente la mia situazione, perchè è da settembre che sto male e non riesco a uscirne e parlarne di persona mi spaventa, non riesco ad aprirmi e non ho le disponibilità al momento per pagare uno psicologo..ma vorrei solo avere qualche risposta gentilmente, sono esausta ..

    Premetto con il dire che sono una ragazza che soffre di ansia da sempre e ora come ora faccio davvero molta fatica a gestirla, sono anche insicura come ragazza e l’autostima che ho in me non è altissima e mi ritrovo in un periodo in cui non so più cosa vorrò fare da grande, mi sembra di sbagliare sempre decisioni, di dover rendere felici i miei e non me. Detto ciò, quasi 7 mesi fa mi sono fidanzata con un ragazzo di 10 anni più grande di me, siamo amici da 2 anni e in questi anni mi è stato vicino da quando ho rotto con il mio ex (persona che non mi dava certezze, che si faceva rincorrere. inoltre mi sono resa conto che vivevo un’ossessione e non una vera e propria relazione equilibrata, spesso mettevo da parte me stessa per poter vedere lui 15 minuti e credo mi abbia anche manipolata molto mentalmente). Il mio attuale ragazzo, inizialmente, non mi attirava esteticamente (non c’era un sentimento) ma avevamo un forte legame mentale; in seguito al primo lockdown qualcosa è cambiato e abbiamo iniziato a uscire.

    A settembre ho trascorso a casa sua 1 settimana e negli ultimi giorni sentivo la necessità di tornare a casa, da lì si sono innescati una serie di pensieri senza uscita sul fatto che, se volevo tornare a casa, allora era perchè mi ero stancata di lui.
    Questi dubbi sono passati a domande come “forse è perchè esteticamente non ti piace?” (quando in realtà ho voglia di baciarlo, di abbracciarlo, di stare con lui ecc), ma questo dubbio è ricorrente adesso nella mia mente e a volte mi fa stare davvero male; me lo domando perchè ho sempre pensato che l’amore fosse un colpo di fulmine, invece con lui è nato lentamente e mi chiedo quindi se possa cambiare qualcosa anche a livello estetico quando ci innamoriamo o se in realtà io mi stia illudendo (e solo pensarlo e scriverlo mi fa venire un nodo allo stomaco, come se non volessi nemmeno pensare ad una cosa del genere).
    Inoltre mi chiedo anche cosa significhi amare; ho paura di non amarlo abbastanza, nel profondo sento che l’idea di perderlo mi spaventa, ma non perchè rimarrei sola, ma perchè non voglio perdere un ragazzo che sento essere profondamente connesso con me, con i miei stessi valori e con cui mi sento me stessa finalmente. Ho un tale legame con lui, così profondo e così bello, mai avuto con nessuno e ho davvero paura di perderlo.

    Ho scritto ad una psicologa che mi ha detto che questi dubbi in realtà sono paure, legate al fatto che non essendo abituata all’essere amata davvero e a vivere una storia sana, le mie insicurezze mi portano a scappare, ad evitare una situazione in cui per una volta sono serena e tranquilla e senza ansie, solo per paura​; ma mi piacerebbe avere anche un altro parere e capire se effettivamente potrebbe trattarsi di pensieri intrusivi e non veritieri. A volte questi dubbi mi sembrano talmente reali che mi spaventano, come se la mia testa volesse farmi chiudere con l’unico ragazzo che davvero vedo nel mio futuro.
    Appena lo saluto mi manca, ma a volte quando sono con lui mi tornano i dubbi sul lato estetico e passo minuti a guardare ogni minimo difetto in viso, invece se non ci penso, con lui sto bene. delle volte capisco che in realtà mi piace davvero, che lo vedo bello che mi attrae, poi mi torna il senso di colpa per aver pensato a quei dubbi e sto di nuovo male.
    Mi scuso per la lunghezza del messaggio, ma vorrei avere un consiglio e capire se siano solo sintomi ossessivi e che quindi il mio sentimento non debba essere messo in dubbio? mi aiuterebbe a tranquillizzarmi una gentile risposta….
    L’idea di perderlo mi distrugge davvero, sono arrivata a non mangiare, ad avere mal di testa costanti e a sentirmi stanchissima… e la sessione in università non aiuta per niente…mi sento persa, come se lottassi costantemente con la mia testa e le dicessi di smetterla, vorrei tornare a stare bene come prima, con lui.
    Ho trascorso gli ultimi giorni senza dubbi ed ero al settimo cielo, sentivo di voler stare solo con lui per sempre ma poi quando sono da sola torno a fissarmi sulle domande come “ti piace davvero esteticamente?” “Ti stai convincendo di amarlo o lo ami?” E mi sento stanca, esausta, perché non vorrei avere questi pensieri, vorrei solo vivere serenamente con lui e senza nessun altro ma mon capisco perché sistematicamente mi tornano questi dubbi.
    La prego riuscirebbe a darmi qualche consiglio?
    Ho paura di perderlo, so nel profondo che non voglio nessun’altra accanto e so di provare qualcosa di molto forte per lui e non voglio più avere questi pensieri, mi distruggono; non voglio averli, mi rendo come che sono partiti da una situazione di “stanchezza” a settembre e ora si sono spostati su questo aspetto estetico, ma in realtà se poi cerco di capire quale magari possa essere l’aspetto estetico che vorrei cambiare, in realtà non cambierei nulla. Lui ha qualche dente storto, ma in fin dei conti non mi dà fastidio questo unico difetto fisico, eppure è come se nella mia testa io cercassi di trovare a tutti i costi qualche difetto o qualcosa che non vada, ingigantendo un aspetto che in realtà non esiste, quando in realtà per una volta va tutto bene… è come se cercassi di sabotare questa storia che sento essere ciò che voglio.
    Grazie

    • Anna Zanon 28 Marzo 2021 at 17:31 - Reply

      Concordo pienamente con quello che le ha detto la collega. Vorrei solo aggiungere che l’amore può nascere in molti modi diversi e nessuno di questi è migliore o peggiore di un altro. Forse quello che sta vivendo le sembra troppo bello per essere vero , per questo non ci crede e cerca la ” fregatura”.
      Si concentra sulle cose che non vanno, in questo caso sul suo aspetto fisico Lei però descrive una relazione molto buona, basata su una connessione emotiva profonda. Cosa fare dei suoi dubbi? Imparare a tollerarli, distaccandosene senza dar loro troppo peso, sapendo che nascono dalla fatica di credere che l’amore e la felicità possano essere destinati a lei.

  7. Rosy 17 Marzo 2021 at 17:27 - Reply

    Buon pomeriggio cara Dottoressa, volevo chiedere un consiglio dopo aver letto il suo articolo; sto con il mio ragazzo da 11anni , avevamo entrambi rispettivamente 15 e 17 anni quando ci siamo fidanzati , siamo cresciuti insieme quindi … quest’anno abbiamo la possibilità di poter andare a convivere poiché ha costruito casa .. premettendo che sono una ragazza molto ansiosa, abbiamo sempre avuto qualche problema di comunicazione( perchè siamo gli opposti in tutto) che per volontà di entrambi abbiamo in qualche modo superato , tuttavia sarà per la pressione di una nuova situazione (convivenza) però mi sento insicura sul nostro rapporto, , gran parte di questa insicurezza deriva dal fatto che andremo a stare accanto sua sorella e vicino alla sua famiglia .. io ho la preoccupazione che la sua famiglia possa essere invasiva e non permetterci di creare il nostro “nido” , quindi le nostre abitudini e la nostra privacy , inoltre sono anche incuriosita da un altro ragazzo che ho solamente sentito tramite messaggi , senza averlo visto ancora ( con questo ragazzo però parlandoci sto capendo che non è come immaginavo.) … questi fattori mi fanno essere nervosa e stressata, mi fanno sentire “persa” , e per questo ho chiesto una pausa, ad oggi però mi manca e continuo ad immaginarmi un futuro con lui … Cosa mi consiglia ? La ringrazio anticipatamente Dottoressa

    • Anna Zanon 28 Marzo 2021 at 17:18 - Reply

      Gentile Rosy mi ha scritto il suo messaggio due volte, commentando due articoli diversi. Mi sembra di capire che lei sia proprio combattuta e indecisa per la sua situazione e che questo le generi molta ansia. Perchè non prova a fare una chiacchierata con uno psicologo?

  8. Kia 4 Aprile 2021 at 19:02 - Reply

    Cara dottoressa
    Sono una donna di 35 anni e sto con il mio compagno da 10 e attualmente stiamo attraversando un periodo di crisi.
    Mi rivedo molto nel suo articolo, da sempre ho come un controllore interno che mi chiede se sto bene, se lo amo, se mi sto divertendo in vacanza con lui ecc ecc riesco in parte a superare la cosa e credo di avere un rapporto bello e maturo con lui, ma dopo 10 anni sono stanchissima di questi dubbi che si acuiscono sempre di più (forse perché sento di più la pressione all’idea di stare con lui per tutta la vita). Prima di lui ho avuto un amore a senso unico durato moltissimi anni, ed ero dunque abituata ad inseguire e ad identificare l’amore con la sofferenza. Credo che questa sia una delle ragioni che mi portano a dubitare dei miei sentimenti, dal momento che il mio compagno è praticamente “perfetto” e mi ama molto. A volte ho avuto dei flirt, nonostante non sia mai arrivata a tradire, nei quali ho brevemente rivissuto quella sofferenze di amore impossibile che aveva caratterizzato la mia precedente esperienza, ed ogni volta mi hanno aiutata a riconfermare il mio compagno. Ma anche di quelli sono molto stufa e vorrei smettere di cadere in questi giochetti che mi creo da sola e che si rivelano sempre dei fuochi di paglia. Attualmente sono in crisi da qualche mese. Causa scatenante un flirt particolarmente difficile, un amico e collega al quale voglio effettivamente molto bene ed ho dunque paura che stavolta potrebbe non essere un fuoco di paglia. Ma non posso dire di provare chissà cosa per questo amico, semplicemente penso che se fossi single sarebbe carino provare a uscirci. Razionalmente sono convinta che se lasciassi il mio ragazzo per provare a stare con quest’altra persona, o per stare da sola, farei l’errore più grande della mia vita… penso di voler invecchiare col mio compagno e costruirci un futuro insieme. Ma è come se una voce dentro mi chiamasse nell’altra direzione e mi fa molto soffrire (per non parlare di quanto i miei dubbi fanno soffrire il mio compagno). Non voglio più stare così e non voglio più fare del male al mio compagno. Vorrei capire se è giusto lasciarlo libero perché non lo amo abbastanza per vincolarmi a lui per tutta la vita o se le mie sono solo paure derivate dalle precedenti esperienze o da problemi psicologici.
    Apprezzerei davvero tanto un suo parere

    • Anna Zanon 9 Aprile 2021 at 09:37 - Reply

      Cara Kia, la sua lettera mi fa venire un pò in mente la poesia ” Il sabato del Villaggio” di Leopardi. Il poeta sosteneva che desiderare il sabato e la vita può essere più appagante che viverla. Per alcune persone l’amore è soprattutto nel desiderio e nel malinconico struggimento per qualcuno che non possono avere, la fantasia di un amore perfetto che quando lo troveremo, ci renderà felici e appagherà tutti i nostri desideri. Lei sembra descrivere una relazione molto buona ma si scontra con le fatiche e i limiti che ha ogni relazione. E il flirt con il collega, a mio parere, potrebbe essere semplicemente un gioco che la distrae dai momenti di noia e di disconnessione che capitano in tutte le relazioni di lunga data. E’ un pensiero liberatorio quando sente la pressione della vita a due diventa pesante, cosa che succede di tanto in tanto a tutte le coppie. L’amore non è solo un sentimento ma anche una scelta.

  9. Morgana 6 Aprile 2021 at 22:44 - Reply

    Cara dottoressa,
    Leggendo il suo articolo so di per certo di far parte della categoria indicata.
    Vengo da una famiglia problematica. Ho 24 anni e ho vissuto fino all’età di 15 anni con mia madre(violenta e con dipendenze) poi ho vissuto sei mesi da sul divano di mia nonna, sei mesi sul divano dei miei zii (la situazione era difficile). Con la famiglia da parte di padre non ho mai avuto un rapporto dopo i due anni di vita. I miei zii mi hanno messa in affidamento e tutta la mia famiglia mi ha abbandonato. L’affidamento è stato difficile, non si andava d’accordo, io ero difficile. Ma è stato in quel periodo, all’età di 16 anni, che ho conosciuto l’amore della mia vita. Lui è la sua famiglia sono stati molto importanti per me e mi hanno aiutato tantissimo, finito l’affidamento, a 19 anni, ho vissuto con loro per 4 anni poi io e il mio ragazzo siamo andati a convivere. Io avevo appena trovato lavoro in un posto terribile e stavo molto male al lavoro.
    Per quanto io fossi innamorata di lui fin durante la nostra relazione (durata un totale di 8 anni) l’ho tradito due volte e anche lui un paio me le ha piazzate, ma ho sempre *perdonato” o meglio così pensavo. Era come se volessi vedere se c’era qualcosa di meglio per me là fuori e poi altri giorni non esisteva nessuno che poteva essere migliore di lui e la paura di perderlo era feroce.
    Amo i suoi lati positivi (innumerevoli) e non tollero quelli negativi (banalità). Ero comunque certa che era l’uomo della mia vita, per quanto sembrerebbe strano a dirsi. Attribuivo l:infedeltà alle mancate esperienze sessuali avute nella nostra adolescenza. “Cose che si superano” mi dicevo.
    C’era un problema, la sessualità. Io non ero soddisfatta, non c’era dialogo perché io ero molto bloccata a riguardo e non conoscevo il mio corpo, lui convinto di essere un adone. Pensavo che il sesso non era tutto, che era un mio problema non avere un orgasmo, che dovevo fare di più da sola, che il sesso era un compito che dovevo svolgere. E me lo sono imposto.

    Poi ci fu la goccia, il mese prima di convivere, mi chiede di sposarlo davanti a 1000 persone su un palco ad un concerto. Io felicissima. Finalmente ho trovato qualcuno che mi ha scelta, che mi vuole per sempre. Una persona buona, altruista, che mi ama, che mi viene incontro etc. Fa niente per il sesso, fa niente se non è presente, fa niente se ancora un pò immaturo etc. Dopo due mesi, scopro che mi tradisce.
    E li iniziano tutte le ansie da lei sopra indicate. Tutto intorno ad unica domanda. “sarà la persona giusta per me? Sto con lui è tutto va bene? Le coppie lavorano mettono le cose a posto. E se invece è quello sbagliato e mi rovino la vita? E se lo lascio e poi mi pento e mi rovino la vita?
    Dopo un anno di tormenti lo lascio.
    Ancora oggi dopo un anno e mezzo da sola non sono convinta. Avrò fatto la scelta giusta? A volte manca a volte no. Nel frattempo ho esplorato la mia sessualità e ho scoperto che posso anche io avere degli orgasmi durante i rapporti, questo all alba dei 26 anni.
    Un parere a riguardo? La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
    Cordialmente.
    Morgana

    • Anna Zanon 9 Aprile 2021 at 09:21 - Reply

      Cara Morgana, è una domanda difficile e delicata quella che lei mi pone e non posso darle un opinione su una questione così delicata, basandomi su poche righe di una mail . Le consiglierei di approfondire parlandone con uno psicologo.

  10. Mibran 4 Maggio 2021 at 09:19 - Reply

    Bellissimo articolo! Grazie! Volevo solo chiederle se è possibile superare questo disturbo o si impara solo a conviverci? Se il problema principale è la paura dell’abbandono, come superarla? Grazie, cordiali saluti

    • Anna Zanon 9 Dicembre 2021 at 18:41 - Reply

      Grazie! Anzitutto dare un nome alle proprie paure, identificarle e capire che cosa sono e da dove vengono e già un primo modo per gestirle. Altrimenti continuiamo a viverle come un qualcosa di inquietante e minaccioso, quasi come se fossimo invasi da una forza oscura. Ma il modo migliore per superare la paura di essere abbandonato è avere una relazione stabile e sicura. Ci vuole tempo, ma negli anni se si ha un legame forte e positivo con il proprio compagno la ferita dell’abbandono si rimargina e si comincia a fidarsi e a vivere serenamente.

  11. Filippa 8 Maggio 2021 at 13:39 - Reply

    Gentile Dottoressa.
    Ho 29 anni e sono fidanzata da 3 anni e mezzo.
    Prima relazione seria, primo ragazzo, primo tutto.
    Innamoratissima fin da subito, abbiamo passato un anno separati ( esattamente dopo un anno di relazione) perché partii per lavorare fuori regione.
    Da un giorno all’altro, mentre vivevo fuori in una città che non mi piaceva e periodo in cui sentivo fortemente la lontananza dalla mia regione e dai miei affetti, mi son chiesta se mi mancasse veramente… Raccontai questo problema in lacrime al mio ragazzo… Conseguenza: presi un aereo il giorno dopo per chiedere scusa… Tutto ritornó come prima…
    Si rinizio a presentare durante le vacanze estive, qualche mese dopo dal primo episodio, intenso… Ma lo amo, non lo amo?
    Nel frattempo lui è andato a vivere da solo e quando io son tornata definitivamente nella mia regione, abbiamo passato 2 mesi separati causa lockdown…
    Mi mancava tanto, ma quei dubbi erano sempre più atroci…
    Post lockdown, decido di andare da lui e non me ne sono più andata… Conviviamo da un anno, ma questi dubbi atroci mi tartassando e mi fanno male dalla mattina alla sera, lasciandomi in pace solo qualche settimana…
    Ora questi dubbi mi convincono che io non lo ami più perché non provo più l’innamoramento che avevo prima… Sto a controllare ogni mio comportamento, mi chiedo se io stia fingendo, mi chiedo perché io faccia così, piuttosto che in un altro modo…
    Sono esausta. Io voglio passare la mia vita con lui… Ma non è che mi stia convincendo di questo?
    Ora dovremo prendere mutuo insieme e si parla di matrimonio, quindi il tutto è peggiorato…
    Purtroppo non mi posso permettere una consulenza psicologica per ora…

  12. Daniele Amoroso 15 Maggio 2021 at 11:11 - Reply

    Buongiorno Dottoressa, mi chiamo Daniele e sto con la mia compagna da 8 anni, abbiamo 2 figli di 3 anni.
    Lei da quasi un anno, non sa più quello che vuole dalla nostra relazione, ha dubbi sul suo amore e ha avuto un flirt che gli ha fatto completamente pensare di doverci separare. Dopo aver scoperto il tradimento io sono andato via di casa, ma dopo pochi giorni lei mi ha detto di star veramente male, ma che comunque non sa quello che prova, avendo paura di poterci ricascare in futuro.
    Sta facendo un percorso con una psicologa per capire cosa vuole dalla vita.
    Lei pensa che questo percorso possa davvero portarla a capire cosa prova, o in realtà lei sa già cosa vuole, ma ha solo paura di lasciarmi per i figli e la casa?.
    Grazie mille

    • Anna Zanon 19 Maggio 2021 at 08:55 - Reply

      Gentile Daniele, è impossibile rispondere a questa domanda senza aver mai parlato con la sua compagna. Quello che penso è che i rapporti di coppia attraversino delle fasi di crisi e che l’arrivo dei bambini possa aver creato un forte stress nel vostro rapporto. Contrariamente a quello che si crede,fare un figlio non unisce ma l’arrivo di un bambino o la fatica di dover accudire un figlio piccolo possono incidere negativamente. E’ possibile che la sua compagna si senta soffocata dal ruolo materno a scapito del suo essere donna? Forse non si sente abbastanza supportata con i figli? Cerchi di capire quali sono le insoddisfazioni della sua compagna. Un altra persona può subentrare quando c’è un insoddisfazione di coppia

  13. Francesco 18 Maggio 2021 at 07:32 - Reply

    Buongiorno dottoressa,
    Leggendo l’articolo credo di esser finito in questa situazione.
    Le spiego velocemente.
    Da circa 4-5 mesi ho una relazione che andava abbastanza bene, ci sono state alcune incomprensioni ma abbiamo risolto.
    Lei ha avuto molti anni fa una relazione dove ne è uscita molto male e da allora non è riuscita più ad amare nessun altro.
    Poi è successo che con la mia ragazza abbiamo avuto una gravidanza non desiderata e si è trovata a dover pensare sul nostro futuro insieme.
    Purtroppo mi ha detto che vede nero sul nostro futuro di coppia in primis e di genitori dicendomi che non riusciva più a provare le stesse sensazioni di prima.
    Nonostante quello che mi ha detto ha voluto prendersi degli ulteriori giorni per riflettere peró sembrerebbe che ha deviso di abortire e di chiudere la nostra relazione.
    Io ora ho deciso di non farmi più sentire per darle tempo di star da sola a riflettere e magari provar a fargli sentir la mia mancanza.
    Non so veramente cos’altro fare
    Sto di un male immenso perché non so proprio cosa fare per farle cambiar idea
    Ha dei consigli a riguardo?
    La ringrazio per la sua attenzione

    • Anna Zanon 19 Maggio 2021 at 08:41 - Reply

      Buongiorno, diventare genitori è un passo importante che può creare ansia persino se è stato un evento desiderato a lungo, figuriamoci
      quando una gravidanza non è programmata! Ancora di più se il rapporto è recente e non si era sicure di volere un figlio. Ma se l’avete concepito con tutti i contraccettivi che ci sono, significa che almeno a livello inconscio eravate aperti a questa possibilità e c’era il desiderio di fare un figlio con lei.. Il mio consiglio è quello di non lasciarla sola in preda alle sue paure ma di starle vicina e rassicurarla sul suo amore e sul suo supporto. E’ spaventata! Chissà invece che l’arrivo del bambino non sia un grande dono

  14. Bramiglia 25 Maggio 2021 at 12:49 - Reply

    Gentile dottoressa,

    Avrei bisogno di aiuto. Ho l’ansia da diversi mesi e da diversi mesi ho iniziato a chiedermi se quest’ansia è dovuta a mio marito. Sono iniziati i dubbi, mi sono chiesta se li amo, forse non sono felice con lui ed è per quello che provo ansia, a volte ho la sensazione di voler scappare lontano da lui. Ma perché?
    Siamo sposati da 10 anni, abbiamo due bimbi meravigliosi, lui è un marito stupendo, abbiamo tutto per essere felici ma malgrado tutto io sto male. L’unico motivo che trovo pensando alla mia infelicità è lui… ma visto che va tutto bene tra di noi, allora inizio a chiedermi se il problema sono i miei sentimenti, se sto sopportando qualcosa, se lo amo, se ho sbagliato tutto. Grazie a questi continui pensieri non riesco nemmeno ad essere spontanea con lui. Mi sembra di prenderlo in giro. Mi sembra di sforzarmi per stare con lui.
    Poi ho delle giornate dove tutto questo sembra cosi assurdo e io sto benissimo e mi chiedo come ho fatto a dubitare di noi. Ma… per nessun motivo evidente, l’ansia torna ed i dubbi anche. Mi viene voglia du scappare e basta. Ma perche!?
    Grazie del suo prezioso aiuto

    • Anna Zanon 6 Luglio 2021 at 14:51 - Reply

      Buongiorno, per darle una risposta dovrei avere un quadro più chiaro della sua situazione. quando è insorta quest’ansia? E’ la prima volta che le capita? Io credo che sia un sintomo di un qualcosa che deve essere capito e affrontato e non significa automaticamente il non amare più.
      Le consglierei un colloquio con uno psicologo per cercare di capire il messaggio che l’ansia ha da darle.

  15. Bramiglia 25 Maggio 2021 at 13:02 - Reply

    Perché il mio post non viene visualizzato?

    • Anna Zanon 6 Luglio 2021 at 14:48 - Reply

      Buongiorno, i post non vengono visualizzati in modo automatico ma devono essere soggetti ad approvazione da parte mia. Devo avere il tempo di leggere e di rispondere, e a volte, possono anche passare delle settimane. Un attimo di pazienza 🙂

  16. Michele 3 Giugno 2021 at 14:40 - Reply

    Salve dottoressa,
    mi chiamo Michele ed ho 30 anni.
    Sono stato insieme alla mia ragazza per 9 anni, nel 2019 ha una crisi nel sentimento e ci lasciamo, lei non mi amava più.
    Da considerare che lei ha subito un lutto molto importante nel 2018 (sua madre) e da allora ha cambiato modo di intendere la vita, diventando molto pessimista.
    Tornando a noi, dopo un anno da separati è tornata da me ad inizio 2020 professando amore e pentimento, spiegandomi che il suo allontanamento e il suo continuo respingermi era dettato dalla rabbia nonostante dentro di se sapesse di amarmi.
    Sembrava davvero molto sincera, pentendosi del male che aveva fatto a me e di come aveva archiviato la nostra relazione.
    Riprendiamo a vederci, lei da subito mi confessa di avere sbalzi d’umore repentini e che spesso si sente come di vivere in terza persona.
    Ci fidanziamo, andiamo avanti e vedo che il rapporto tra noi è come una montagna russa, un giorno non vede l’ora di stare con me, il giorno dopo diventa fredda ed evitante, mi dice che vive per non dare dispiacere alla sua famiglia e che a volte sente di non voler vivere, che si sente obbligata a reggere sempre tutto sulle sue spalle è costretta a fare una vita che non ha scelto, dice di sentirsi vuota e di non riuscire ad amarmi come vorrebbe.
    La cose si fanno frustranti fino a quando mi confessa che sta mettendo in dubbio il suo amore per me, che si aspettava un amore folle in grado di cancellare i suoi malesseri e i suoi problemi e che questo non è successo da quando siamo ritornati, che avremmo dovuto pianificare il matrimonio ma che entrambi non impazzivamo di gioia all’idea (come posso pianificare il matrimonio con una persona che un giorno c’è e l’altro non più?).
    Mi chiede una pausa, io la rispetto e le faccio capire che se avesse bisogno di me sa dove trovarmi.
    Il giorno seguente mi dice che ha iniziato ad andare da uno psicologo per capire di più se stessa e le problematiche dietro il nostro rapporto.
    Non ci sentiamo per un mese, io non le scrivo per non influire minimamente sul processo, al che le chiedo di incontrarci per definire la nostra relazione.
    Mi dice di non sentirsi innamorata, di provare un grande affetto nei miei confronti e che in coppia non si sente felice, che è più felice stando tra amici o da sola e che potrebbe anche commettere un errore rompendo la relazione per poi pentirsene un giorno.
    La lascio andare senza insistere per rispetto delle sue scelte e delle sue sensazioni, ma non posso nascondere che ho molte domande riguardo questa situazione che mi tediano e fanno da zavorra alle mie giornate.
    Mi chiedo spesso se il calo di sentimento da parte sua sia dettato dal malessere generale che la colpisce o dalla fine del sentimento.
    Ora lei, a distanza di due mesi dalla rottura continua ad andare in terapia e sembra molto tranquilla, pur mostrando a mio dire una felicità un po’ forzata.
    Spero di essere stato chiaro e di non essermi dilungato troppo.
    La ringrazio.

    • Anna Zanon 5 Luglio 2021 at 09:43 - Reply

      Buongiorno, difficile capirlo. L’impressione è che la morte della madre abbia scatenato delle ansie e delle insicurezze che prima erano latenti. E’ possibile che la sua ragazza, avendo perso la persona a cui forse teneva di più, si difenda inconsciamente dalla paura di innamorarsi per non dover subire una perdita ( tutte le relazioni umane sono potenzialmente sposte al rischio di perdere la persona amata). La terapia l’aiuterà a far luce sulle sue emozioni e di conseguenza, a orientarla nelle sue scelte.

  17. giulia 14 Ottobre 2021 at 15:40 - Reply

    Buongiorno dottoressa,
    da poco ho chiesto una pausa di riflessione al mio ragazzo dopo 5 anni e mezzo di rapporto con grande stupore di lui che non si aspettava tutto ciò.Io invece da più di un anno non ero felice della relazione,ero insoddisfatta e sempre arrabbiata.Non ho avuto il coraggio di dirlo prima e questo ha portato in me delle grandi sensazioni di sconforto.Tra di noi non c’è mai stato molto dialogo..Siamo due persone introverse e chiuse e quando vi era qualche discussione il mio ex tendeva a non darmi importanza e a chiudere la discussione con menefreghismo.Sono una persona che ha bisogno di affetto e punti di riferimento in quanto ho dei forti problemi famigliari..Credo che il mio rapporto con il mio ex sia stato un attaccamento che nel momento in cui non riusciva piu a darmi tranquillità mi ha portato allo sconforto..Per quanto riguarda lui ha accettato la mia decisione senza battere ciglio..senza un minimo messaggio di sconforto o dispiacere..Io piango spesso e mi dispero..Mi domando se sia normale una reazione del genere..Grazie per l’ascolto

    • Anna Zanon 21 Ottobre 2021 at 13:41 - Reply

      Ho l’impressione che nel chiudere la relazione lei sperava di smuovere l’apatia del suo ragazzo, provocando in lui una reazione. Forse sperava che lui si rendesse conto di quanto era infelice e che facesse qualcosa per salvare questo rapporto che durava da ben cinque anni e mezzo. E invece niente. Forse la reazione apatica del suo ragazzo è stata una forte delusione ma al contempo c’era una ragione se lei non era più felice con lui.
      Io le consiglierei di provare a parlare con il suo ragazzo aprendogli il cuore.
      Può darsi però che il rapporto per lui fosse finito da tempo e abbia portato lei a prendere questa decisione antipatica. Il dolore ci sta perchè er aun rapporto che durava da tempo e nel quale lei aveva investito e creduto e che è finito in modo molto misero.

  18. Emio 31 Gennaio 2022 at 18:23 - Reply

    Salve dottoressa. Sono con la mia compagna da quasi 14 anni. Soffro di doc diagnosticato da quando ero adolescente, prevalentemente del tipo omosessuale. Quando conobbi anni fa la mia attuale compagna ebbi quasi la certezza di aver trovato dopo aver avuto tante relazioni la donna giusta, e con essa la paura che se mi fossi legato troppo senza nessuna difesa, qualora la storia fosse finita, mi sarei fatto seriamente male. Comunque sia il doc omosessuale, che quello da relazione si sono insinuato quasi da subito nella nostra storia d’amore, ma ai tempi non avevo coscienza di avere un disturbo psichiatrico. Sono stato in cura sia farmacologica che psicoterapia, è andato bene per alcuni anni fino a quando l’anno scorso, dopo un lunghissimo periodo di stress e paure varie, mi accorgo di essere in depressione. Inizio così ad attribuire il mio malessere inizialmente a dei pensieri intrusivi che avevano esacerbato il doc omosessuale, fino ad allora gestito abbastanza bene. In seguito ad alcuni problemi relazionali oggettivi che in quel momento stavo vivendo, per lo più dettati da litigi dovuti e nati dal mio essere sempre teso ed in ansia per vari aspetti della vita di cui sentivo il peso in quel momento. Ed ecco che il terrore si è impadronito di me convincendo che più che il doc questa volta fosse davvero finita la mia storia, anche perché in qualche litigio acceso ho pensato di non andarci più d’accordo e che la storia stava andando a rotoli. Su questo pensiero, emozione negativa, si è agganciato il mio doc con la presenza di forti rimurginazioni e forti stati depressivi per i quali sono in cura anche farmacologica attualmente. Per me il pensiero,cin sensazioni annesse che me lo rendono reale, di non amare più la mia compagna mi terrorizza e mi ha provocato intensi attacchi di panico e depressivi. Attribuisco tutte le emozioni negative al fatto di non amarla più e questo mi porta un’ansia e una paura indicibile. Nemmeno la terapia con esposizioni sembra funzionare benissimo questa volta.

    • Anna Zanon 8 Febbraio 2022 at 12:31 - Reply

      Le butto li una provocazione..ma se una parte di lei certe volte non sopportasse più la sua compagna, come succede a tutte le coppie di vecchia data che si amano ma in alcune occasioni si detestano anche ? Che cosa significherebbe per lei non amare più la sua compagna? SE e dico SE, se anche questo pensiero fosse vero, perchè è così spaventoso e inaccettabile per lei?

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