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Come capire se psicologia e' la facolta' giusta per te

Mediti di iscriverti a psicologia, ma non sei ancora sicuro della tua decisione?
Ci sono molte buone ragioni per scegliere la facoltà di psicologia: lo psicologo svolge una professione stimolante e creativa che gli dà la possibilità di aiutare gli altri.
Ma non sono tutte rose e fiori: iscriversi a psicologia vuol dire intraprendere un percorso formativo?professionale piuttosto lungo e impegnativo che non finisce con la laurea e, dopo la laurea, entrare in un mercato del lavoro già saturo.
Alcune considerazioni sulla professione dello psicologo e sul mercato del lavoro, potranno aiutarti nella tua scelta.

La laurea breve non è facilmente spendibile sul mercato del lavoro
Come abbiamo già accennato, per esercitare la professione di psicologo occorre intraprendere un percorso formativo della durata di diversi anni .
A questo proposito vorrei ricordare che laurea breve in psicologia, di recente istituzione, non rappresenta una valida alternativa alla classica laurea quinquennale.
Infatti, con la laurea breve in psicologia non si è psicologi a tutti gli effetti.
La camera dei deputati ha approvato la ridenominazione del profilo professionale del laureato triennalista da ” Psicologo Junior” a “Dottore in Tecniche Psicologiche”. Non è solo una differenza nominale: di fatto, le opportunità lavorative di un dottore in tecniche psicologiche sono molto limitate.
Chi ha la laurea breve può fare il testista ( senza fare diagnosi), l’educatore in una comunità, oppure l’assistente alla formazione aziendale.
In ogni caso, scegliere una laurea breve in psicologia vuol dire entrare in un mercato del lavoro già saturo e doversi confrontare con la concorrenza di colleghi ( o altre figure professionali) con una maggior formazione e competenza.
Ma c’è anche un’altra ragione di carattere ” etico” per cui è consigliabile proseguire gli studi e conseguire la laurea specialistica.
I tre anni della laurea breve non preparano adeguatamente all’esercizio della professione di psicologo che è una professione complessa, delicata e che richiede molta competenza. Il rischio è quello di ritrovarsi privi degli strumenti teorici e pratici necessari per aiutare il paziente e quindi di essere inefficaci, o addirittura danneggiare, per imperizia, una persona che è in una situazione di sofferenza.
La laurea specialistica è solo un punto di partenza.
Una volta conseguita la tanto sospirata laurea non si può ancora esercitare la professione: per avere l’abilitazione alla professione di psicologo, occorre fare un anno di tirocinio gratuito, sostenere l’esame di stato ( che non è una formalità) ed iscriversi all’albo degli psicologi della regione d’appartenenza.
Solo così, si è abilitati all’esercizio della professione di psicologo e si diventa psicologi a tutti gli effetti.
Tuttavia, anche con l’abilitazione, per un neolaureato l’inserimento nel mondo del lavoro rimane difficile, specie per chi intende dedicarsi alla psicologia clinica. Infatti, lo psicologo non può fare terapie, se vuole ” curare ” la gente deve iscriversi ad una scuola di formazione in psicoterapia della durata di quattro o cinque anni e parallelamente sottoporsi ad un percorso di terapia personale.
Come è facile intuire, la frequenza di una scuola di psicoterapia richiede un certo impegno sia a livello di tempo ( quasi tutte le scuole, oltre alle ore di frequenza richiedono un tirocinio) sia molto più prosaicamente a livello economico.
Fortunatamente, negli altri settori della psicologia l’inserimento lavorativo è più facile.
Tuttavia, dato che il mondo del lavoro si sta orientando verso una maggiore specializzazione, è sempre consigliabile iscriversi dopo la laurea ad un master al fine di aumentare le proprie chances professionali.

Lo sbocco naturale della laurea in psicologia è la libera professione.
Se sogni la stabilità e la sicurezza del posto fisso, non dovresti scegliere psicologia.
Purtroppo, lo sbocco professionale più provabile per lo psicologo è la libera professione.
Ormai anche le istituzioni tendono a preferire degli incarichi a tempo determinato, rispetto alle tradizionali assunzioni tramite concorso. Spesso, per problemi di fondi e per l’attuale politica di tagli alla spesa pubblica, gli incarichi non vengono rinnovati.
Scegliere psicologia, vuol dire essere consapevoli che, dopo la laurea bisogna diventare imprenditori di se stessi, e in molti casi ” inventarsi” un lavoro.
Tuttavia, c’ è da dire che, se inizialmente l’accesso al mondo del lavoro può essere molto difficile, una volta ” entrati nel giro” le opportunità lavorative possono essere discrete e sicuramente migliori rispetto a quelle offerte da altre lauree umanistiche.

Motivazioni sbagliate per iscriversi a psicologia.
Molti studenti si iscrivono a psicologia con una serie di fantasie poco realistiche.
La fantasia più comune è senza dubbio quella che fare psicologia possa servire a risolvere i propri problemi personali.
Certo, il desiderio di capire meglio se stessi e gli altri è una motivazione importante per diventare uno psicologo, tuttavia, anche se la facoltà dà una serie di conoscenza sul funzionamento della mente umana, il corso di laurea in psicologia non è una terapia.
La strada migliore per superare il proprio disagio rimane sempre quella di andare in terapia.
Un’altra fantasia sul corso di laurea in psicologia è quella che sia una facoltà facile e di tutto riposo.
Questa convinzione porta molti studenti che non hanno ancora deciso che cosa fare nella vita ad iscriversi a psicologia, sperando di prendere una laurea senza troppa fatica.
Psicologia, in realtà, “vanta” un numero di abbandoni e di fuoricorso molto simili a quello di altre facoltà considerate difficili e solo meno della metà degli iscritti riesce a laurearsi.
Senza contare che psicologia non è una laurea qualsiasi: dal momento che lo psicologo lavora con persone sofferenti, è bene astenersi se non si ha un sincero desiderio di aiutare gli altri.

Iscriverti a psicologia è una buona scelta se:

  • Hai una forte motivazione
  • Sei disposto ad investire tempo e denaro nella tua formazione anche dopo la laurea.
  • Non ti spaventa l’idea di fare qualche anno di gavetta.

Purtroppo date le attuali condizione del mercato del lavoro, è difficile che un neolaureato in psicologia abbia sin da subito brillanti opportunità di guadagno. Naturalmente ci sono le eccezioni, persone particolarmente dotate e fortunate che trovano da subito la loro strada. I più, però, devono essere disposti a farsi conoscere, accettando magari lavori poco retribuiti o addirittura facendo volontariato/ tirocini vari.

Iscriversi a psicologia non è una buona scelta se:

  • Non sai che cosa vuoi fare nella vita.
    Data la lunghezza del percorso formativo, il difficile accesso al mondo del lavoro e la delicatezza della professione, è bene iscriversi a psicologia solo se veramente convinti e motivati.
  • Ritieni di avere grossi problemi psicologici.
    Il lavoro dello psicologo è un lavoro affascinante, ma è anche un lavoro stressante. Anche senza essere psicoterapeuti, si sta a contatto tutto il giorno con situazioni difficili, legate alla sofferenza. Se non si ha un discreto equilibrio psicologico, il rischio di burn out è in agguato.
  • Dopo la laurea desideri guadagni immediati.
    Salvo eccezioni, è difficile che uno psicologo, almeno uno psicologo clinico, abbia delle buone opportunità professionali prima dei 30 anni.
Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

Purtroppo, a causa dell'elevato numero di commenti e di lettere che ricevo tutti i giorni, non riesco a rispondere a tutti (come vorrei) e a farlo in tempi brevi. Inoltre le risposte ai commenti sono molto sintetiche, considerata anche la natura pubblica del sito web.

Se desideri avere un aiuto urgente e mirato riguardo le tematiche affrontate ti consiglio di richiedere una Consulenza Psicologica.
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By Anna Zanon| 2019-05-05T15:57:44+00:00 1 Dicembre 2011|Lavoro e Studio|7 Comments

7 Comments

  1. carmen 16 Maggio 2012 at 15:24 - Reply

    salve, mi chiedevo se con la laurea triennale in scienze e tecniche psicologiche fosse possibile fare counseling

    • Anna Zanon 29 Agosto 2012 at 11:51 - Reply

      Credo che la laurea non basti e sia necessario fare un corso di specializzazione.

  2. Michele quarto 26 Ottobre 2021 at 20:58 - Reply

    Io vorrei diventare uno psicologo l’ho capito a 25 anni per il solo motivo che mi piace capire gli altri mi piace indagare e confrontarmi con i pensieri e cercare una soluzione ai loro problemi l’ho capito tardi ma è una materia che mi affascina

    • Anna Zanon 8 Novembre 2021 at 16:17 - Reply

      A 25 anni non è troppo tardi! Forza e coraggio..futuro collega

  3. Tabita 13 Marzo 2022 at 09:37 - Reply

    Ho 39 anni e vorrei iscrivermi alla facoltà di psicologia per poi in futuro aiutare le persone affette da DCA..spero di riuscirci e che non sia troppo tardi❤️

    • Anna Zanon 17 Marzo 2022 at 17:50 - Reply

      Assolutamente Tabita. Alcuni psicoanalisti ritengono che fino ai 40 anni siamo condizionati dalle aspettive esterne. Dobbiamo concludere gli studi, trovare un lavoro, comprare casa e macchina, trovare un partner e fare dei figli. E’ solo dopo i 40 anni che le priorità di una persona cambiano e si può finalmente diventare se stessi. Il mio analista è diventato psicologo a 40 anni dopo un passato lavorativo aziendale. A più di 80 anni lavora ancora e ha cambiato in positivo la vita di molte persone, compresa la mia.

  4. Deborah 23 Marzo 2022 at 08:17 - Reply

    Fin da bambina ho sempre desiderato diventare psicologa, poi purtroppo il mio sogno l’ho dovuto mettere dentro un cassetto chiuso a chiave. Ho dovuto abbandonare la superiori e non mi sono nemmeno diplomata. Ma quest’anno è successo qualcosa di inaspettato : ho deciso di tornare sui libri, ora che ho 32 anni…mi diplomerò ( mi mancano 3 anni) per poi finalmente realizzare il mio sogno di diventare psicologa…sarà dura, probabilmente sarò laureata ai 40 anni….ma come dice la dottoressa…non esistono paletti…

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