Psicologia dell’amore non corrisposto: perché nessuno si innamora di me?

Lui ti aveva detto sin dall’inizio di non volere (per il momento) una storia, lasciandoti intendere che forse nel futuro, chissà… E tu, aggrappandoti a questa remota eventualità, hai finito per accettare una relazione non relazione, sperando che con il tempo si sarebbe finalmente accorto che eri la donna giusta per lui.
Sono passati mesi o anni e stai ancora aspettando.
Altro scenario: ami un uomo sposato che continua a prometterti che lascerà la moglie per te, bisogna solo aspettare il momento giusto, devi solo portare un po’ di pazienza e sistemerà tutto.
Solo che continuano ad insorgere sempre nuovi ostacoli e complicazioni e nel frattempo lui rimane sposato e tu continui a fare l’amante.
O forse sei un uomo, innamorato dell’unica donna che non puoi avere, una donna che magari ha preferito un altro uomo a te. Non ti mancherebbero occasioni con altre donne ma tu continui a volere solo lei che ti ha rifiutato.
Se ti ritrovi in una di queste situazioni che sono purtroppo molto comuni, sappi che non si tratta di un caso.
Ci sono delle motivazioni psicologiche profonde che ti tengono legata ad un amore non corrisposto o ad una storia finita da tempo che non riesci a dimenticare.
La riprova? Chi è coinvolto in queste situazioni sa bene quanto sia complicato e difficile uscirne, anche quando razionalmente si è compreso perfettamente che si tratta di una relazione senza prospettiva.
Anzi, la maggior parte delle persone che vivono un amore impossibile non solo non riescono a lasciar perdere ma non desiderano neanche farlo.

 Lui è freddo e sfuggente? Cambiare l’ altro non è mai la soluzione!
In una prima fase chi soffre di amore non corrisposto si incolpa del mancato innamoramento dell’altro, pensando di non essere abbastanza (affascinante, interessante, sexy, giovane, ecc) per farlo innamorare, raddoppiando gli sforzi per conquistarlo.
In una seconda fase, dopo averle tentate tutte, si comincia a chiedersi se l’indisponibilità del partner non dipenda da qualche una problematica psicologica ed inizia la fase di ricerca di informazioni sui siti e forum , giungendo alla conclusione (qualche volta anche corretta) che lui/ lei sia un narcisista, borderline, manipolatore, vampiro affettivo o quant’altro.
Sebbene la scoperta di eventuali problematiche del partner possa portare un senso temporaneo di sollievo (non è colpa mia se lui/lei mi tratta così!), questa consapevolezza da sola non basta far desistere l’innamorato dal suo attaccamento ossessivo.
Anzi, non è infrequente che l’innamorato non corrisposto si attivi, insistendo affinché il partner vada in terapia, proponendo una terapia di coppia oppure, peggio ancora, improvvisandosi terapeuta del compagno e scandagliando il suo passato alla ricerca di traumi che spieghino il suo atteggiamento distaccato.
E’ superfluo aggiungere che questi comportamenti servono solo a generare nel partner un senso di intrusione e fastidio che lo portano a disinnamorarsi e ad allontanarsi ancora di più.
A chi si trova in situazioni come questa consiglierei di smettere di forzare nel partner un cambiamento di cui non riconosce la necessità o che non è pronto a fare ma di concentrarsi sull’unica persona su cui abbiamo  un qualche margine di cambiamento : noi stessi.
L ‘ALTRO NON E’ MAI IL PROBLEMA! E’ vero lui/lei sarà anche un narcisista, un anaffettivo o quant’altro ma siamo stati noi a  decidere di stare proprio con una  persona  fatta così e a continuare a sceglierla nel tempo malgrado i  suoi continui rifiuti e abbandoni.
In molti casi persino interrompere la relazione non è la soluzione : se  non prendiamo consapevolezza delle nostre dinamiche interne che ci hanno fatto  innamorare di un partner sfuggente e inaccessibile, ripeteremo questo schema nelle nostre prossime relazioni, scegliendo un altro amore impossibile. Potrà essere un altro uomo sposato, qualcuno che vorrebbe amare ma non ci riesce o un partner troppo distante geograficamente o per età per poter costruire qualcosa di duraturo.

La paura passiva del legame
Chi rimane legato ad un amore impossibile ha intensi bisogni affettivi di intimità, vicinanza e calore ma si ostina a chiedere queste cose proprio ad una persona che per indole o per delle circostanze esterne non è in grado di soddisfare le sue esigenze emotive, soffrendone molto.
Anzi, spesso chi ha questa problematica si imbarca in relazioni che partono già male sin dall’inizio, scegliendo compagni che dichiarano dai primi appuntamenti la loro indisponibilità ad un coinvolgimento affettivo più profondo.
Non è un caso che si  provi attrazione per partner  sfuggenti, freddi, che hanno paura di legarsi e che bisogna convincere a stare insieme! La scelta di una persona dal ” cuore di ghiaccio” non è il problema ma è il sintomo di una problematica psicologica nella sfera affettiva.
Dal punto di vista clinico la scelta di un compagno con queste caratteristiche rivela la paura inconscia del legame,  paura  di cui non si è consapevoli e che viene espressa  passivamente  scegliendo di stare con persone che rifiutano a priori la coppia e il coinvolgimento affettivo.
Questa paura ha di solito delle radici molto profonde ed è originata da situazioni  complesse vissute nell’infanzia e da esperienze negative con le figure di attaccamento.
Queste paure fanno sì che una relazione affettiva profonda, pur desiderata, venga profondamente temuta perché in grado di suscitare aspettative dolorose di essere rifiutati, dominati, delusi e umiliati dall’ altro.

I vantaggi nascosti degli amori impossibili
Gli innamorati non corrisposti soffrono e si struggono ma l’amore impossibile ha i suoi vantaggi. Tanto per cominciare l’amore impossibile, basandosi sull’idealizzazione dell’ altro, è un amore che fa provare delle forti emozioni ma  allo stesso tempo consente all’innamorato di evitare gli aspetti più difficili di una  relazione  vera come il doversi confrontare con  i propri limiti e quelli del partner.
L’innamorato non corrisposto si sente intimamente in relazione con l’altro ma allo stesso tempo ha tutta la libertà e i vantaggi di chi è single tra cui tempo da dedicare a se stessi e alle proprie passioni.
Quando la scelta di compagni irraggiungibili diventa uno schema ricorrente è sintomo di una difficoltà a fidarsi degli altri e di se stessi.
Chi soffre di questa problematica fa fatica a immaginare di poter essere amato e che i propri bisogni possano essere soddisfatti in una relazione.
L’amore impossibile consente di mantenere una distanza di sicurezza: il disinteresse dell’ altro fa disperare ma anche rassicura. Un partner  distratto o sfuggente è anche un partner che non opprime con la sua possessività, che non pretende troppo da noi, che non ci controlla e che non ci domina.

Perché l’amore può  fare paura?
E’ nella nostra famiglia d’origine che impariamo che cos’è l’amore e che cosa possiamo aspettarci da una relazione. Chi si innamora sempre di compagni già impegnati o rifiutanti non ha potuto instaurare una relazione d’attaccamento sicuro con i genitori ma ha vissuto situazioni familiari complicate e poco serene.
Sulla base della mia esperienza professionale, ho potuto constatare alcuni elementi ricorrenti nelle storie delle persone con paura passiva del legame.
L’ aspetto principale è che tutti hanno un vissuto di aver avuto un genitore molto critico e controllante che non li accettava pienamente unito alla percezione che i genitori non fossero felici come coppia.
I genitori avevano un matrimonio burrascoso e molto conflittuale oppure vivevano da separati in casa in una situazione di silente infelicità che è per un bambino più dannosa del conflitto aperto.
In altri  il padre  aveva abbandonato il nucleo familiare per una nuova compagna, disinteressandosi  completamente del figlio o della figlia.
Se i genitori rimanevano sposati, il rapporto appariva caratterizzato da uno squilibrio di potere spesso a sfavore della madre, che aveva rinunciato alle sue aspirazioni a favore della sua famiglia e si trovava in una posizione di dipendenza dal marito.
Un altro elemento ricorrente nei racconti di chi ha una paura passiva dei legami è  un rapporto troppo stretto con la figura materna, descritta quasi sempre come una donna insoddisfatta della sua vita e del matrimonio che  si rivolgeva al figlio/a come confidente intimo  con cui sfogare la rabbia e l’amarezza verso il marito e verso la sua vita.
La madre sembrava troppo presa dai suoi problemi e/o dal conflitto con il marito per potersi occupare dei bisogni emotivi del suo piccolo/a  in modo adeguato.
Nei casi peggiori, madre sembrava aver vissuto la maternità come un dovere più che una gioia ed era molto critica o persino rifiutante verso il figlio/a.
Il papà viene descritto come un padre assente oppure come un padre molto critico, severo e anaffettivo ( ” mio padre c’era solo quando si trattava di dare delle punizioni” mi ha raccontato una donna con questa problematica).
Un bambino/a cresciuto in questo clima familiare ha ricevuto molti messaggi negativi relativi alla coppia e alla famiglia.
Ha imparato che le relazioni uomo donna fanno soffrire o sono destinate a finire, che gli uomini sono egoisti ed insensibili come il papà, che il prezzo per mantenere unita la famiglia è quello di annullarsi e subire .
Chi è cresciuto in un contesto familiare con queste caratteristiche, anche se può sognare la famiglia del mulino bianco a livello inconscio si aspetta ben poca felicità dalla vita a due e per tale ragione finisce per innamorarsi proprio di quelle  persone che la famiglia non la vogliono.
Un altro elemento ricorrente è che chi ha la paura passiva del legame ha avuto un rapporto poco sereno con entrambi i genitori che non ha permesso l’instaurarsi di un attaccamento sicuro con tutte le difficoltà che questo comporta (in primis la capacità di fidarsi dell’ altro e di se stessi).

Come superare la paura di amare
Diventare consapevoli che non è solo la sfortuna che ci fa incontrare solo uomini o donne sfuggenti ma che le nostre scelte affettive dipendono da paure radicate in noi può essere un bel passo in avanti. Bisogna accettare che c’è una parte di noi, profondamente ferita, che ci consente di amare solo a distanza di sicurezza.
A questo punto non ci vivremo più come vittime di un uomo o una donna senza cuore ma avremo un maggior rispetto per i nostri limiti e per quelli degli altri.
Purtroppo questa consapevolezza da sola non è sufficiente per innescare un cambiamento, soprattutto se si ha più di 35 anni ed è uno schema che si ripete relazione dopo relazione .In casi come questi è consigliabile intraprendere un percorso psicoterapeutico ( che per onestà devo precisare non sarà breve né semplice ) che può aiutare a sciogliere questi nodi irrisolti.

Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

Purtroppo, a causa dell'elevato numero di commenti e di lettere che ricevo tutti i giorni, non riesco a rispondere a tutti (come vorrei) e a farlo in tempi brevi. Inoltre le risposte ai commenti sono molto sintetiche, considerata anche la natura pubblica del sito web.

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By | 2020-05-01T10:12:08+00:00 28 Gennaio 2018|Amore e disamore|22 Comments

22 Comments

  1. Margherita 12 Marzo 2018 at 15:52 - Reply

    Salve Dottoressa, ho letto il suo articolo e credo di possedere la caratteristica descritta: la paura passiva del legame. Tendo a cercare continuamente partner impossibili, ad affezionarmici in fretta e magari a spaventarli. Alla fine vengo sempre lasciata, e mi risulta comodo: non devo impegnarmi in una relazione. O ancora resto impigliata in relazioni-non relazioni che mi fanno comodo. Tuttavia, la situazione a casa mia è sempre stata sanissima. Ho genitori che si amano molto, che si rispettano e che mi hanno sempre rispettata, si sono dimostrati sempre presenti e mai assenti. La causa probabilmente sarebbe da ricercare, invece, nel fatto che durante la mia primissima relazione, da adolescente, abbia subito violenza psicologica e fisica, e questo mi porta inevitabilmente a non riporre piena fiducia nelle relazioni sentimentali? Grazie anticipatamente per la risposta.

    • Anna Zanon 17 Marzo 2018 at 18:58 - Reply

      Gentile Margherita, purtroppo è possibile che un brutto trauma avuto da adolescenti, soprattutto se a farle del male è stata una persona di cui lei si fidava e che le voleva bene, l’abbia segnata nel profondo, compromettendo la sua fiducia nelle relazioni e negli uomini.
      Forse per questo motivo lei sceglie amori impossibili che le consentono di amare..ma a distanza di sicurezza ( essere troppo vicini significa aprirsi alla possibilità di essere di nuovo feriti).
      Essere consapevoli di una propria ferita purtroppo non basta per risolverla anche se rappresenta il primo passo verso la guarigione.
      Se lei soffre per questa situazione, forse potrebbe essere utile fare un percorso per capire un po’ meglio le dinamiche che le tengono lontana dall’amore e aiutarla a risolverle.

    • Simone 3 Luglio 2022 at 15:11 - Reply

      Gent.ma Dott.ssa,
      Da qualche tempo a lavoro ho incontrato una collega che è nel mio stesso ufficio. Non riesco a fare altro che pensare a lei. Solo con lei sto bene. Lei è stata sposata ed ha una figlia. La mattina non vedo l’ora di arrivare in ufficio per stare con lei, anche se, come è scritto nell’articolo, io le sono indifferente: mi tratta come un qualsiasi altro collega, eppure non riesco a staccarmi da lei. Questa cosa mi sta consumando. Alcune volte mi immagino che lei sia innamorata di me e che noi stiamo insieme. Poi peró, procedendo in questa fantasia, anche involontariamente, emergono le contraddizioni: lei ha già avuto un matrimonio alle spalle ed una figlia, ma la mia mente fatica ad accettare razionalmente queste cose. Quello che le ho sommariamente descritto, non è la prima volta che mi capita, mi era già successo nell’adolescenza: per tutta questa età io sono stato imprigionato in un “amore” non corrisposto, o meglio, che esisteva solo nella mia mente. Purtroppo mi ritrovo perfettamente nelle ragioni che portano a queste situazioni: ho avuto una madre abbastanza fredda e respingente (anche se non mi sento di darle tutta la colpa, in quanto anche lei ha avuto una situazione familiare abbastanza difficile), un padre assente che mi ignorava ed al quale sentivo di non piacere; lo squilibrio familiare, a sfavore di mia madre (la serenità di coppia era una cosa solo apparente); una madre che si annulla a e alla quale alle volte dovevo fare da spalla su cui piangere. Insomma, tutta una serie di situazioni che mi portano sempre in questi circoli viziosi dai quali non riesco a uscire. Mi chiedo, a più di 40 anni e senza mai aver costruito nulla di buono nella mia vita, se un giorno anche io potrò provare “l’ebbrezza” della felicità.

      • Anna Zanon 5 Luglio 2022 at 08:40 - Reply

        Buongiorno Simone, è già una cosa molto buona aver intuito da dove derivano certi disagi. Nel suo caso mi sembra che lei non si sia sentito amato dai suoi genitori e questo l’ha portato a costruirsi un immagine di sè come persona poco amabile e ad innamorarsi di donne che non sono interessate. In questo modo però può vivere l’amore ad una ” distanza di sicurezza” senza farsi coinvolgere in una relazione correndo il rischio di essere rifiutato per davvero.
        La frase che mi ha colpito di più della sua lettera è ” non ho costruito niente di buono”. Sono sicura che non è vero. Nella sua lettera lei accenna ad un lavoro, almeno c’è un aspetto della sua vita in cui ha costruito qualcosa.
        Il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso psicologico per imparare a guardarsi con occhi diversi, rinforzando la sua autostima e si porrà in modo diverso con l’altro sesso.

  2. Marco 12 Agosto 2018 at 07:16 - Reply

    Salve dottoressa,

    I ho avuto diverse relazioni con diverse donne nei miei anni. So come far funzionare le cose, riesco ad instaurare un rapporto positivo e duraturo ma queste relazioni, dove la regia è condotta dalla ragione, mancano di quella intensità passionale degli amori impossibili.
    Ho smesso di avere queste relazioni perchè non mi sembrava giusto perdere il tempo di entrambi ma adesso non so cosa fare.
    Il mio sogno sarebbe di essere veramente corrisposto da qualcuna che mi fa innamorare e vivere con lei un rapporto intenso d’ intimità.
    Qualche suggerimento?

    • Anna Zanon 16 Agosto 2018 at 14:12 - Reply

      Gentile Marco, se avessi una risposta a questa domanda e conoscessi la formula perfetta che permette di poter vivere la relazione perfetta in grado di coniugare passione e stabilità, sarei milionaria di euro in un resort alle Maldive. Scherzi a parte, è difficile darle un consiglio senza conoscere nulla della sua storia e della sua personalità.
      Mi consenta una provocazione ma non è che a volte si scambia l’ adrenalina procurata da una storia impossibile per un forte sentimento? Chi si abitua a bere grappa finisce per trovare insipido persino lo champagne di migliore qualità quando il problema non è lo champagne ma il proprio palato assuefatto a sapori forti che diventa incapace di apprezzare bevande più raffinate e più dissetanti

  3. Nadia 19 Ottobre 2018 at 17:57 - Reply

    Buonasera dottoressa, il suo articolo è davvero molto interessante e ho praticamente rivisto la mia infanzia nella descrizione che ha fatto.
    Io però non mi innamoro di uomini impossibili, non mi innamoro affatto. Non riesco proprio a lasciarmi andare abbastanza per stare in coppia. Non riesco a fidarmi ed espormi, ho troppa paura di essere ferita. E arrivata a 30 anni sono consapevole che non supererò mai questa cosa. C’è qualcosa che posso fare per sentirmi un po’ meglio? Escludendo la terapia psicologica? Perché non ho le risorse né economiche né psicologiche per affrontarla.
    Grazie

    • Anna Zanon 29 Ottobre 2018 at 10:28 - Reply

      Gentile Nadia, quando una persona per le troppe ferite ricevute non riesce a fidarsi di nessuno, non può farlo neanche con un terapeuta.
      Ma il fatto di esporsi pian pianino con qualcuno in un ” ambiente protetto” come quello della terapia è il primo passo per risolvere il problema. Le consiglierei la lettura del ” Il mondo interiore del trauma” di Donald Kalsched

    • Daniela 5 Settembre 2019 at 13:35 - Reply

      Buongiorno,
      Sono innamorata di un uomo meraviglioso ma che dice che nn si innamora’ mai più. Gli ho dimostrato tutto il mio amore in tre mesi e ora mi accontento di vederlo solo 1 volta alla settimana. . Dice che nn possiamo avere una storia perché lui nn vuole ferirmi visto che lui nn é innamorato e io si…per lui nn è facile poi sta male e si fa sensi di colpa nei miei confronti.

      • Anna Zanon 17 Settembre 2019 at 15:50 - Reply

        Tre mesi sono pochi per fare un bilancio. Solo lei può sapere se ci sono dei piccoli progressi o se il rapporto rimane un po’ in stallo.
        Detto questo, di solito le storie che iniziano con questi presupposti è difficile che possano progredire

        • Sandra 7 Dicembre 2020 at 23:37 - Reply

          Ho letto con grande emozione ciò che ha scritto… il libro della mia vita! Ho 57 anni e soffro per l’ennesima grossa delusione, da un uomo sposato che ho amato e sofferto fino a consumarmi… molte promesse da parte sua di lasciare la moglie alternate ad abbandoni improvvisi e lunghi perché ogni volta lui preso dai sensi di colpa, mi diceva che ci doveva riprovare con lei, ed io invece venivo così sempre rifiutata…la conferma ed il dolore ogni volta di non valere niente… poi dopo mesi lui ritornava sofferente, in lacrime, e mi diceva che non poteva vivere senza di me… ora, dopo 8 anni è finalmente finita…
          questa volta però invece di torturarmi nel dolore del rifiuto e nel pensiero di quanto lui sia crudele con me, ho voluto pensare a me… cosa c’era che non andava in me? Perché non riuscivo a fare innamorare un uomo così tanto da scegliermi?… e finalmente mi si è accesa una lampadina… non era la prima volta… anzi! era già successo nella mia vita… molte altre volte … io ho dentro di me una sorta di desiderio di sfida… se riesco a fare innamorare un uomo difficile da conquistare, allora vuole dire che sono una donna importante…
          inutile dire che per mio padre non esistevo, per mia madre ero un incidente di percorso… io a loro dovevo dimostrare tutto, avevo dei doveri nei loro confronti e zero diritti… ho sempre anelato verso di loro un riscatto affettivo ed un riconoscimento personale… che più o meno ho (vagamente) guadagnato dopo i 32 anni, ma sputando sangue… ho probabilmente inconsciamente associato che anche in amore dovesse funzionare così…
          cercherò di tenere in mente questa sua rivelazione cara dottoressa, perché il mio desiderio è sempre quello di raggiungere un po’ di serenità in amore ed ho sempre invidiato le mie amiche che ci sono riuscite (anche con due matrimoni) mentre io ho visto scorrere la mia vita nell’osservarle e nel non riuscire mai a concretizzare…
          Spero che questo sia un piccolo passo…

  4. Acnigle 7 Gennaio 2019 at 13:27 - Reply

    Buongiorno dottoressa sono una ragazza che non si sente ben accettata, nessuno si e mai innamorato di me nemmeno il mio ragazzo, penso che lui mi vuole solo bene, poi sono gelosa della bellezza delle altre r ragazze anche perché io non sarò mai bella come loro

  5. Paola 9 Ottobre 2019 at 09:01 - Reply

    Buongiorno,Dott.ssa
    devo dire che leggendo questi articoli , ne sono rimasta affascinata e nello stesso tempo incuriosita dal cercare una tipologia che possa rispecchiare la mia storia con un lui di cui sono innamorata.
    un anno fa esattamente ho conosciuto quest’uomo della mia stessa età , ed io avendo un trascorso e passato traumatico per altre ragioni , non volevo iniziare subito la storia ma andare per gradi .
    Premetto che entrambi abbiamo 58 anni ed entrambi siamo di marzo ci chiamiamo con nomi di battesimo uguali Paola e Paolo ma il bello è che abbiamo vissuto sin dall’inizio una storia talmente in maniera naturale spontanea con le stesse abitudini e gli stessi interessi . siamo simili in tante cose . Premesso che lui non ha avuto un infanzia bellissima in famiglia in quanto si è sempre sentito il diverso in famiglia e 2 al fratello maggiore ma 2 in tutto . Chiuso introverso o poco espansivo ,ma sensibile educato rispettoso ed attento nella mia persona oltre che protettivo . All’arrivo di un anno ho sollevato un piccolo cambiamento in lui , avevo riscontrato un pò di apatia ma non solo con me ma proprio nella sua vita statica solite cose quotidiane che prima vivevamo con più fri sorridenti scherzosi e felici mentre lui era più serioso e addirittura aveva sospeso anche il suo interesse per la palestra (fondamentale dal suo punto di vista) , consapevole e non sapeva cosa gli succedeva , mi ha richiesto : so che ti chiedo troppo ma ho bisogno di tempo … Avevamo anche intrapreso una semi convivenza voluta espressamente da lui che essendo solo senza figli e non avendo molti amici e un buon rapporto con il fratello , diciamo che è stato un solitario forse per tanto tempo non so . Dico solo che da 4 mesi se l’ho sentito per messaggio o altro è solo dipeso da me . Ora vorrei capirci qualcosa veramente e a che paura da lui stessa dichiarata appartiene . Spero in una sua risposta visto che ci sto soffrendo molto (era molto per me che non avrei mai pensato e con lui ho avuto la serenità che aspettavo non so darmi una spiegazione ) lui stesso dice che non sa cosa gli sia preso .La ringrazio vivamente se mi risponderà . Buona giornata Paola

    • Anna Zanon 16 Ottobre 2019 at 09:55 - Reply

      Gentile Paola, non sempre riesco a farmi un idea chiara di una situazione basandomi sulle poche righe di un post. Se le fosse possibile, le consiglierei di parlarne meglio e in un modo più approfondito con una consulenza.

  6. Enrico 2 Luglio 2020 at 09:47 - Reply

    Salve Dottoressa.. in realtà io non sono andato a cercare un amore impossibile. Lei era fidanzata da 7 anni, dopo avermi conosciuto ha cominciato a riflettere sulla situazione fino ad arrivare al punto di lasciare il suo ragazzo di allora.. Poi però le cose non sono andate come previste, lei dice che non si è innamorata di me, nonostante le piaccia fisicamente e caratterialmente e mi dice spesso “ provo spesso a capire perché non abbia funzionato tra noi, sono sicura che il problema sono io”.. All’inizio era tutto quasi perfetto, poi con il tempo è cambiato tutto, lei ha addirittura cominciato ad avere problemi nel farsi toccare (anche con gli altri ha questo problema), cosa che all’inizio non accadeva, anzi è nata come una storia ESTREMAMENTE fisica (la sua storia personale è particolare, tolta dai genitori naturali da piccolina e adottata poi a 14 anni, forse può influire sulla sfera affettiva), per cui ora mi risulta anche difficile abbracciarla o darle un bacio sulla guancia.. Dice che le da fastidio quando la toccano, le fa “schifo”, dice che non sopporta le dinamiche di un rapporto, la “routine”, che le persone la annoiano, che cerca delle sensazioni che ancora non riesce a trovare e che, a detta sua, forse non troverà perché non si accontenta mai. Poi è molto contraddittoria, perché qualche settimana fa mi ha detto che se volevo abbracciarla o prenderle la mano potevo farlo (evidentemente mi ha visto esitante nel toccarla, visto che ho paura di come possa reagire, e probabilmente questo l’ha spinta a dirmi così), ma poi se la tocco, A PAROLE dice che devo allontanarmi nonostante poi si faccia abbracciare o baciare (certo non è il massimo vedere questa sua resistenza verbale).
    Io sto provando a conoscere altre ragazze, sono convinto che chiodo scaccia chiodo.. Sono però consapevole che se lei ci fosse stata , non avrei cercato altro, anche se ripete sempre che per lei io sono così preso dalla situazione proprio perché non posso averla e questo mi crea questo enorme desiderio. Non è affatto così perché odio soffrire e so solo io quanto la desideri.
    Continuiamo a vederci ogni tanto, addirittura mi ha proposto di farci una giornata di mare e io le ho detto che dovevo pensarci perché per me non è banale come cosa, visto che mi piace così tanto e frequentarla da un lato mi va, dall’altro mi logora..

    Non sono fossilizzato si di lei, anche se ammetto che se ci fosse un modo per farla innamorare sarei l’uomo più felice al mondo. Per me poi il contatto fisico è fondamentale, sono una persona piuttosto affettuosa e questo distacco che lei mi impone mi fa star male..

    Che consiglio può darmi?
    La ringrazio tanto

    • Anna Zanon 2 Luglio 2020 at 15:10 - Reply

      Buongiorno, purtroppo la vita affettiva non è facile per le persone, che come la sua ragazza, hanno avuto dei traumi durante l’infanzia. E’ possibile che la sua ragazza viva un conflitto tra un bisogno profondo di amare e di essere amata e una parte di lei che non vuole legarsi per paura di soffrire come le è successo. Purtroppo più una relazione diventa importante e profonda più le paure prendono il sopravvento e la ripugnanza verso il contatto fisico potrebbe essere una parte di questo quadro…

  7. Gionatan 23 Settembre 2020 at 22:42 - Reply

    Dottoressa, la mia ragazza mi ha lasciato da poco e dopo un anno mi ha scritto, nemmeno parlato di persona, che non è riuscita ad innamorarsi di me e nemmeno fidarsi.
    Sono esausto, appena dopo essermi trasferito al nord per stare vicino a lei, cambiare vita, lavoro, e lasciare i miei affetti, mi ha abbandonato.
    Non nego che sto avendo pensieri suicidi, ed sto cercando di distrarmi, ma è possibile che solo perché non vada a genio alla sua famiglia, leu ha il coraggio di dire che non mi ama, dopo tutto quello che c’è stato, io mi sento ferito ed illuso, perché non me lo merito, dopo tutti i sacrifici che ho fatto per lei.
    Io non so cosa devo fare, tra l’altro ho saputo che mia madre non sta bene a livello neurologico e non posso nemmeno prendere un permesso per starle vicino.
    Ho chiesto aiuto invano, per cercare di riapprocciare con la mia ragazza, ma mi ha bloccato da tutti i social, e non ho fatto nemmeno lo stalker e non mi permetto nemmeno di andare sotto casa sua, ma cosa potrei fare di pratico.
    Io sto semplicemente cambiando il mio modo di vivere qui al Nord, solo e lontano da tutto e tutti, qui non conosco nessuno, ne tanto meno ho voglia di levarmi sentimentalmente a nessuno, perché la amo ancora.

    • Anna Zanon 3 Ottobre 2020 at 09:53 - Reply

      Buongiorno, sicuramente quanto successo deve essere stato per lei un trauma. Ha lasciato tutto per stare vicino alla sua ragazza, cambiando vita e trasferendosi in un posto che dove non conosce ancora nessuno e che sente inospitale ma proprio quando ha compiuto questo passo così coraggioso è stato abbandonato all’improvviso e senza troppe spiegazioni. E’ chiaro che quando finisce una relazione d’amore importante sulla quale si era puntato tutto e finisce con queste modalità si prova una grande senso di sconcerto e di fallimento. E’ un lutto e ci vuole tempo per elaborare l’accaduto. Se il dolore è troppo intenso e ci sono pensieri suicidi, le consiglierei di provare a fare qualche seduta con uno psicologo.

  8. Beatrice 15 Gennaio 2021 at 12:56 - Reply

    Gentile dottoressa,
    Le scrivo perché leggendo il suo articolo mi sono riconosciuta in ogni parola.
    Fin da piccola ho vissuto in una famiglia con un padre malato psichico e con una madre che abbandonò le sue aspirazioni personali per dedicarsi completamente alla famiglia e a mio padre. Chiaramente questa fu una situazione di frustrazione per lei e riversava ogni sua negatività su noi figlie con violenza verbale e fisica, alternando anche momenti in cui era molto affettuosa. Crescendo ho ricercato sempre relazioni svalutanti e deludenti, fonti di ossessione per me. Ad oggi ho conosciuto un ragazzo che mi ama per quella che sono, un ragazzo sano, con dei principi e con progetti che vuole fare insieme a me ma tutto questo mi spaventa spesso e volentieri e a volte lo evito. Alterno momenti in cui mi sento innamorata di lui a momenti in cui non sento nulla e sembra quasi non interessarmi il legarmi a qualcuno. Non so proprio come fare per innamorarmi di lui che lo merita e anche io so di meritare finalmente una relazione sana dopo tante sofferenze. La ringrazio anticipatamente per la sua risposta.

    • Anna Zanon 17 Gennaio 2021 at 19:43 - Reply

      Cara Beatrice, difficile credere nell’amore quando non si mai è mai state amate e quando la persona che avrebbe dovuto amarla di più al mondo ( sua madre )usava la violenza verbale e fisica! A livello inconscio per lei l’amore è rifiuto e dolore e perciò si difende anestetizzandosi o evitando la compagnia del suo ragazzo.
      Io credo che ci sia un cura per la sua situazione: il tempo! Vedrà che poco a poco l’amore di questo ragazzo riuscirà a colmare questo buco..

  9. RebeccaIss 5 Agosto 2021 at 08:54 - Reply

    Buongiorno,
    Mi sono molto ritrovata nelle parole che ha scritto e sto seguendo un percosso psicologico proprio per capire meglio queste mie dinamiche. Però ancora non intravedo la soluzione e nonostante io cerchi di adottare un atteggiamento diverso, alla fine vedo che non porta a niente rispetto a quello che ho già vissuto. A me sembra di impegnarmi, di comportarmi diversamente anche a costo di violentarmi (ovvero non seguire quello che naturalmente sentirei di fare, visto che so che sono meccanismi di difesa magari eccessiva) ma non mi porta mai a niente di buono comunque. Comincio a disperarmi perché i miei tentativi semnrano vani e io non so come devo fare a uscirne, anche se mi sforzo. Anche l’ultima relazione, cominciata bene e nel pieno dell’interesse di entrambi, alla fine si è scontrata con un lui che dopo alcuni episodi sostiene che mi vuole bene solo come amica, nonostante io gli piaccia molto come persona, lo at traggo mentalmente e anche un po’ fisicamente e vorrebbe approfondire comunque la conoscenza con me perché siamo estremamente compatibili da tutti i punti di vista. Io non capisco. Come avrei potuto prevederlo? E se non posso prevederlo, sono quindi condannata a scontrarmi sempre con sta cosa?!?

    • Anna Zanon 17 Agosto 2021 at 09:53 - Reply

      Buongiorno, dalla sua lettera mi sembra di percepire una certa ansia. Abbia fiducia che la terapia possa aiutarla ma soprattutto abbia fiducia che può avere una vita bella e appagante anche senza un compagno.

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