La depersonalizzazione: stranieri a se stessi

Che cos’è la depersonalizzazione?
Può succedere per la prima volta quando ti svegli oppure mentre stai guidando o in qualsiasi altra situazione.

All’improvviso, inspiegabilmente, qualcosa cambia.
Le persone e gli oggetti intorno a te sembrano diversi: strani, stranieri. Anche tu ti senti strano come se fossi un extraterrestre appena sbarcato su un altro pianeta…

Ogni spontaneità e gioia di vivere era scomparsa.
I miei pensieri ruotavano ossessivamente intorno alla stranezza della mia esistenza: perché esisto?
Perché io sono io e non qualcun altro?

Altre volte mi sentivo distaccato dal mio corpo, io guardavo il mio corpo e non potevo capire perché fossi dentro in esso.

Mi ascoltavo parlare con la gente e mi sembrava che la mia voce fosse quella di qualcun altro. Sentivo di non vivere veramente ma di recitare una parte. Non potevo smettere di pensare al significato della vita, della morte e continuavo ad arrovellarmi su che cosa ci fosse di sbagliato in me.

Queste parole descrivono molto efficacemente un episodio di depersonalizzazione.

Almeno il 50 % delle persone sperimentano nel corso della loro vita un episodio di depersonalizzazione. In genere questi episodio è transitorio e sparisce senza lasciare alcuna conseguenza. In alcuni casi la depersonalizzazione diventa una condizione cronica.

Se soffri di un disturbo di depersonalizzazione cronica potresti avere il timore di impazzire, ma questo non succede mai. In genere le persone che soffrono del disturbo di depersonalizzazione sono individui molto intelligenti. Soffriva di depersonalizzazione Jean Paul Sartre e la descrisse magistralmente nella “Nausea”.

I sintomi della depersonalizzazione
La depersonalizzazione può manifestarsi con differenti sintomi, come sentire il corpo intorpidito o privo di vita, la sensazione di avere i piedi, le mani o altre parti non collegate al resto del corpo.

Il soggetto sente il suo corpo come estraneo anche se sa il corpo è suo. In alcuni casi può sentirsi come un robot o avere una sensazione di irrealtà come se fosse in un sogno o dentro un film. Può sentirsi un osservatore esterno del suo corpo e/o dei suoi processi mentali. I pensieri vertono ossessivamente su temi quali vita, morte, infinito, ecc. L’esame di realtà viene mantenuto (per esempio, la persona sa che la sensazione di essere un automa è solo un sentimento e non la realtà) .

Le persone con questo disturbo soffrono in silenzio e agli occhi degli altri sembrano normali.

Quali sono le cause della depersonalizzazione?

La depersonalizzazione come difesa contro un trauma.
Molte persone che soffrono di una depersonalizzazione hanno avuto delle esperienze traumatiche: abusi sessuali o fisici, operazioni chirurgiche importanti, ferite gravi, incidenti stradali, essere aggrediti , essere coinvolti in catastrofi, rapine, ecc.

Nella depersonalizzazione, il corpo si dissocia dalla mente: questo permette alla persona di mantenere l’illusione di un controllo psicologico mentre sperimenta una sensazione di impotenza e di perdita di controllo sul proprio corpo. E’ un po’ come se con il distacco da se stessi, la persona si dicesse: “Non sono io quello che sta vivendo questa brutta esperienza. Non sta succedendo veramente a me, sta succedendo al mio corpo ma la mia mente è da un’altra parte”.

Con il tempo la dissociazione diventa una modalità automatica di risposta in tutte le situazioni che creano ansia.

N.B: Alcune persone che soffrono del disturbo di depersonalizzazione , soffrono anche di autolesionismo. In casi come questi il dolore provocato dalle pratiche autolesive viene preferito alla terribile esperienza di estraneità.

La depersonalizzazione come difesa contro la depressione
Ovviamente non tutte le persone che soffrono di depersonalizzazione hanno subito degli abusi o hanno avuto delle esperienze traumatiche! Molte volte la depersonalizzazione è una forma di difesa da una depressione sentita come intollerabile. In altra parole , la persona piuttosto che sentire un dolore insopportabile “sceglie” inconsciamente di anestetizzarsi con la depersonalizzazione.
In questi casi può essere utile l’intervento farmacologico: medicine quali gli antidepressivi triciclici (desipramina, imipramina) e la fluoxetina sono abbastanza efficaci nel trattamento del disturbo.

Che cosa peggiora la depersonalizzazione?
Il disturbo peggiora facendo uso di stupefacenti. Anche una dose minima di marijuana, può innescare, in una persona predisposta, un episodio di depersonalizzazione.

Come si cura il disturbo di depersonalizzazione?
Se la depersonalizzazione è associata ad altri disturbi come ansia, depressione e attacchi di panico, una volta curati questi disturbi, la depersonalizzazione scompare rapidamente.

Se invece la depersonalizzazione è l’unico disturbo ,è consigliabile scegliere un terapeuta specializzato in disturbi dissociativi: purtroppo la terapia della depersonalizzazione cronica non è semplice né breve.

Alcuni persone rispondono bene ad un trattamento farmacologico con antidepressivi. E’ importante sapere che nel 50% dei casi il disturbo scompare da solo.

 

Dottoressa Anna Zanon
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By | 2016-05-30T11:54:09+00:00 11 Maggio 2011|Depressione e Disagio Psicologico|159 Comments

159 Comments

  1. alessia 3 Dicembre 2011 at 21:37 - Reply

    dottoressa queste parole sono state un’illuminazione per me..non riuscivo a descrivere precisamente come mi accadesse,e le sue parole mi confortano perchè mi ritrovo perfettamente…io soffro di ansia e attacchi di panico,e queste strane sensazione che descrive sono venute da poco a trovarmi e credo di essere diventata matta.sento di non essere dove in realtà sono,mi sento dissociata,come se fossi nel mondo dei morti avvolte,e mi dico ma cosa sto facendo?ma che mi è preso?ma sono io?ma è possbile..e la mia ansia aumenta aumenta aumenta dino a diventare panico!..volevo chiederle cosa posso pensare quando mi capita?come posso distrarmi,cosa posso riperte a me stessa?grazie anticipatamente

    • Anna Zanon 6 Dicembre 2011 at 14:23 - Reply

      Gentile Alessia è importante cercare di capire quali sono le cause della depersonalizzazione. Nella sua lettera lei non mi accenna se fa uso di sostanze ma è bene sapere che nelle persone predisposte un uso (anche salturario e moderato ) di cannabis può innescare la depersonalizzazione. Io ho conosciuto persone che hanno avuto degli episodi di depersonalizzazione dopo una sola ” canna”! Quindi se fa uso di sostanze è importante che smetta. La depersonalizzazione può anche dipendere da un trauma ( un brutto incidente, una violenza sessuale, un aggressione)..in questo caso è importante farsi aiutare per elaborare l’accaduto.
      Durante l’episodio di depersonalizzazione è importante concentrarsi sul proprio corpo per combattere la sensazione di irrealtà. Faccia qualcosa di fisico e concreto : ginnastica, una passeggiata, cucini..

      • Alice 11 Giugno 2016 at 00:09 - Reply

        Salve dottoressa, sono una ragazza molto giovane, ho 15 anni quasi, e mi sento spessissimo “dissociata”, la differenza è che accade tutto all’improvviso, e non so come gestirmi. Un particolare inoltre è che sono ipocondriaca, ma non troppo, e spesso mi sento dissociata solo perchè sono io a pensare di essere così e causarmi tutto ciò da sola.
        Riguardo alle cause, non ho mai fumato nulla,né soffro di depressione. Sono stata operata di appendicite e per me è stato un trauma, ma questo è successo con qualche anno di distanza dall’inizio del primo “attacco”.
        Mi rivedo molto però in questi sintomi, quindi mi chiedo, come si fa a capire se si soffre di depersonalizzazione?
        Inoltre questi momenti mi impediscono di voler avere contatti esterni , di fare cose come, uscire con gli amici o andare a scuola per la paura che tutto possa accadere all’improvviso. Questo ha a che fare con la depersonalizzazione? Cosa si può fare per uscire da questo circolo vizioso insostenibile?
        Spero che possa consigliarmi qualcosa per stare più tranquilla. Molte grazie in anticipo!

        • Anna Zanon 14 Giugno 2016 at 09:07 - Reply

          Cara Alice, non è possibile fare diagnosi via internet. Non è importante sapere se soffri o meno di depersonalizzazione. Quello che conta è che vivi un disagio, delle sensazioni che non capisci e che ti spaventano e che ti senti da sola di fronte a tutto questo. Penso che sarebbe utile per te parlare con i tuoi genitori e chiedergli di farti seguire da uno psicologo.

  2. Davide 11 Ottobre 2013 at 14:07 - Reply

    salve dottoressa, io ho iniziato a soffrire di depersonalizzazione a seguito di un evento post traumatico ovvero quando per la prima ho avuto della renella ai reni, cosa che non avevo mai provato come sensazioni fisiche e non sapendo all’inizio di cosa si trattasse mi sono spaventato parecchio anke perkè siamo dovuti correre un paio di volte dalla guardia medica, e da li iniziai anche ad essere ipocondriaco, e sempre più ansioso e poi ad un certo la cosa che mi ha fatto più paura sono stati proprio i sintomi della depersonalizzazione e non riuscivo a capire cosa mi suceddesse e poi ho scoperto della depersonalizzazione tramite internet e mi ci rispieccavo però questi sintomi durano qualke ora quindi per un tempo limitato però che ti sfiniscono nel vero senso della parola e vorrei sapere se ci sono delle strategie o qualcosa per passare questi momenti. a breve avrò un colloquio con lo psichiatra e spero che mi sara di aiuto.

    • Anna Zanon 13 Ottobre 2013 at 10:54 - Reply

      Buongiorno, si lo so: i sintomi della depersonalizzazione possono essere veramente inquietanti e disturbanti. Ma alla fine si tratta solo di ansia! Quando comincia a sentirsi depersonalizzato si ripeta ” e’ solo ansia che presto passerà”, poi può essere molto utile concentrarsi su qualcosa di fisico che la faccia sentire connesso al suo corpo. Vada a correre per esempio o svolga qualche attività manuale. Coraggio, vedrà che il colloquio con il suo psichiatra potrà aiutarla!
      Le faccio i miei migliori auguri.

  3. Brunella 6 Aprile 2014 at 16:30 - Reply

    Io ho altro sinyomi qualcuno può dirmi cosa può essere allora il mio medico dice che un disturbo di deoersonsluzzazione prendo cymbalta sto meglio sono passati due mesi e mezzo e vorrei capire perché ancora mi sento diversa come se io nn fossi più io sto sempre concentrata sl pensiero di dire ok sono io ok ninte e cambiato oppure la paura di perdere la propria memoria come faccio s ritornare ne stessa graxie attendo nostre risposte

    • Anna Zanon 7 Aprile 2014 at 07:54 - Reply

      Cara Brunella, per capire meglio dovrei saperne di più sulla tua situazione. Nel tuo commento non scrivi nulla di te, come faccio a capire quale potrebbe essere il problema?

      • Brunella 8 Aprile 2014 at 23:27 - Reply

        Io mi sento diversa come se riflettessi sempre sulla mia persona nn di come spiegare sono una ragazza di 26 anni ho perso mia mamma all età di 17 per un brutto male ho altre 2sorelle più piccole di me mio padre nn c’è mai stato a abbandonato mamma io sono già un tipo nervosa ma nn mi ero mai fissata a tal punto di vedere la mia persona strana al limite più che vedere mi sento strana e cone se nn trovassi pace come se mi sentissi in una palla chiusa e nn riesco a trovare uscita ho paura che nn di toglie più mi aiuti dottoressa

        • Anna Zanon 12 Aprile 2014 at 08:48 - Reply

          Cara Brunella, purtroppo la consulenza on line non è indicata per tutti i problemi.
          Nel tuo caso hai bisogno di un aiuto più specialistico e dal vivo: devi farti seguire sia dal punto di vista psicologico che da quello farmacologico.
          E’ possibile che la perdita di tua madre quando eri cosi giovane e un padre che non è presente ti facciano sentire sola al mondo, senza punti di riferimento, sperduta e senza aiuto e questa sensazione di essere sola senza nessuno su cui contare scateni la depersonalizzazione.
          Molte persone sono contrarie ai farmaci perchè hanno paura di diventare dipendenti o hanno avuto esperienze negative ( non da subito si riesce a trovare il dosaggio giusto per la medicina ma non bisogna scoraggiarsi).

  4. Brunella 13 Aprile 2014 at 13:06 - Reply

    Grazie tanto dottoressa in questi giorni mi mesto un po più sollevata però ho sempre il bisogno di pensare alla mia perdona di avere una mia figura e quando lo penso sento come se nn sentissi la mia persona il mio esser cose e stesso l’uomo te che nn mi fa sentire più come prima a volte mi sento come se nn riuscissi a pensare a ninte graxie attendo sue risposte

    • Anna Zanon 15 Aprile 2014 at 07:35 - Reply

      Cara Brunella, hai bisogno d’aiuto ma io non posso aiutarti a distanza.
      Devi trovare un professionista dal vivo e vedrai che lui saprà aiutarti!
      Auguri per tutto!

  5. Brunella 15 Aprile 2014 at 10:56 - Reply

    Grazie infinitamente ma lei mi sa dire se questi pensieri mi passeranno e mi sentito cone prima grazie

    • Anna Zanon 15 Aprile 2014 at 11:00 - Reply

      Certo, devi avere pazienza e affidarti ad un bravo professionista

  6. Brunella 15 Aprile 2014 at 23:15 - Reply

    Lei cosa mi consiglia io vado da un psichiatra più di specifico lei cosa mi indica come trattamento io prendi cymbalta dovrei fare altro per sconfiggere quedto pensiero per esempio proprio in questo momento e come se nn mi sentissi proprio vado ad inerzia grazie

    • Anna Zanon 16 Aprile 2014 at 08:08 - Reply

      Per me sarebbe utile andare anche da uno psicologo. Quando ti senti strana, deve cercare di fare qualcosa che ti connetta con il tuo corpo e non ti faccia pensare: per esempio fare una passeggiata, andare a correre, fare le pulizie di casa, ecc..

  7. Marco 17 Maggio 2014 at 15:06 - Reply

    Salve ho 19 anni, ho letto l’articolo e mi ritrovo in tutto quello che dice, nello specifico ad esempio quando mi guardo allo specchio vedo la mascella dx sporgere enormemente cosa che gli altri non sembrano notare, penso molte volte al senso della vita e della morte.
    Non riesco più a divertirmi pienamente in tutto quello che faccio.
    Anche nell’attività sessuale ho riscontrato un enorme calo della libido.
    Faccio fatica ad alzarmi al mattino e ad andare a letto prima di mezzanotte.
    Tutto questo è iniziato 3 mesi fa quando ho fumato una canna con un mio amico e mi ha preso questa crisi di derealizzazione, avevo il cuore che batteva a mille vedevo le luci molto più intense, non mi sentivo pienamente nel mio corpo, in quel momento stavo impazzendo pensavo, poi la paura di impazzire e scomparsa subito dopo.
    Ora sono 3 mesi che non faccio uso di cannabis, rispetto all’inizio denoto un miglioramento dei sintomi, che però si è stabilizzato da un mese a questa parte.
    Sono andato volte da uno psicologo che mi ha diagnosticato la depersonalizzazione/derealizzazione.
    Ora volevo porle 2 domande.
    La prima è se questi disturbo sparirà completamente o se ci dovrò fare l’abitudine?
    La seconda domanda è: esiste una cura davvero efficace sulla depersonalizzazione?anche costosa non mi interessa, quello dei soldi per fortuna non è un problema.

    • Anna Zanon 18 Maggio 2014 at 20:01 - Reply

      Caro Marco nella maggioranza dei casi la depersonalizzazione passa, solo in pochi casi si cronicizza.
      E’ importante che tu ti astenga da canne e da sostanze simili perchè agendo sulla chimica del cervello sono in grado di peggiorare il disturbo oppure di innescare dal nulla episodi di depersonalizzazione.
      Da quello che mi racconti e da come me lo racconti, mi sembra che tu possa soffrire di una leggera depressione. Mi chiedo se sei contento della tua vita, di come sei, delle tue relazioni con gli altri ( famiglia, amici, ragazza) oppure se senti di vivere una vita che non ti appartiene.
      E qui secondo me forse potrebbe esserci il significato del tuo sintomo ( la depersonalizzazione).
      Sulla cura della depersonalizzazione non si può fare un discorso standard. Bisognerebbe capire meglio la tua situazione, le cause ( per esempio se hai avuto dei traumi), ecc
      Io so che si ottengono dei buoni risultati con dei farmaci antidepressivi ma queste cose è meglio se le valuti con lo psicologo che ti segue.
      Se sei residente a Milano e dintorni ti consiglierei di rivolgerti a http://www.arpmilano.it/, sono specializzati in problematiche come le tue.

      • Brunella 20 Maggio 2014 at 16:21 - Reply

        Salve dottoressa sono di nuovo io Brunella e volevo capire un cosa lei bell ultimo vommento dice che solo in alcuni casi si cronicizza ma in quali casi sono preoccupata perché sono passato 3 mesi e sto ancora che nn mi sento la mia persona quando penso al mio essere mi sento vuota il mio psichiatra dice nn ci devo pensare più ci pensi e più nn ti passaa io nn riesco proprio a ritrovarmi aiutatemi vi prego nn voglio che sia cronico sto fatto come ci fu ritorna cone prima le dico che comunque sto meglio a fronte dell altra volta però credo perché prendo cymbalta che nn mi fa abbattere seno starei a terra sono sicura grazie attendo sua ridpista

        • Anna Zanon 21 Maggio 2014 at 08:29 - Reply

          Buongiorno,
          tre mesi non bastano per dire che un disturbo sia cronico. Nel suo caso poi non si sta cronicizzando, al contrario lei sta migliorando!
          Abbia pazienza e continui a farsi seguire e vedrà che starà meglio.

  8. Marco 20 Maggio 2014 at 00:54 - Reply

    Le rispondo subito, della mia vita non sono felice in questo momento per il solo motivo che sono derealizzato, me lo hanno detto chiaramente che il disturbo era questo poiché succede a una buona percentuale delle persone che abusano di cannabis. A me è successo proprio così, fumavo ogni giorno molte canne, poi per una settimana non ho potuto più fumare per motivi di studio, finita quella settimana mi fumai una canna ed ecco i sintomi, quali fotofobia, non riconoscersi più come quello di prima,umore non addirittura depresso ma neanche felice,diciamo una sorta di apatia, 0 motivazione per qualsiasi cosa, difficoltà visive, ansia frequente.
    Per il primo periodo accusavo anche tremiti alle mani e dolori in varie parti del corpo, che presumo fossero fascicolazioni, in più questo solo i primi giorni palpitazioni.
    All’inizio non mi importava così tanto perché pensavo che con un mese di astinenza da canne e altre sostanE(alcool) la situazioni si sarebbe riportata alla normalità ma non è accaduto così sfortunatamente. Volevo chiederle, lei ha mai avuto un paziente con questi sintomi? Cosa ha fatto in questi casi?

  9. Marco 20 Maggio 2014 at 00:59 - Reply

    Una cosa in più, da cosa si capisce se si è croniciZata?ormai sono 3 mesi e sto sospettando sempre di più di questa cosa. Se si cronicizza presumo voglia dire che non si può curare definitivamente e in quel caso preferirei anche morire perché vivere tutta la vita così non dico che sia impossibile, ma è stressante a livelli patologici.:)

    • Anna Zanon 21 Maggio 2014 at 08:36 - Reply

      Tre mesi, anche se sembrano lunghi, sono pochi per poter dire che un disturbo è cronicizzato.
      Si, ho avuto un paziente con gli stessi sintomi ( tranne tremiti e dolori) la cui depersonalizzazione si era scatenata a seguito di una notte brava con canne e alcool.
      La depersonalizzazione gli è durata 8 mesi, poi pian pianino è ritornato alla normalità.
      Quanto alcool beveva? Io ho l’impressione che il suo corpo si sia intossicato con queste sostanze e che ora si stia disintossicando.
      Penso che la cosa migliore da fare sia rivolgersi ad uno psichiatra e farsi aiutare con un farmaco che le permetterà di stare meglio.

  10. Marco 21 Maggio 2014 at 13:02 - Reply

    Alcool non molto, solo nei fine settimana, mentre le canne tutti i giorni fino a quando è successa questa cosa che mi ha portato a smettere completamente con le canne e a ridurre l’alcool a solo il sabato sera una volta ogni tanto. Un’altra sensazione che provo sempre e un fastidio alla vista, come se la mia vista fosse appannata. Tremiti e dolori ormai sono scomparsi completamente. Dice che un farmaco potrebbe aiutarmi?perché ho sentito che non ce un farmaco specifico per depersonalizzazione e che gli antidepressivi anche di tipo ssri peggiorano la situazione in questi casi.
    Comunque io terrò duro, ma la derealizzazione e un problema correlato al l’ansia vero?perché quel giorno stavo fumando con un mio amico e dopo aver fumato ho notato che gli effetti non erano gli stessi di sempre quindi sono andato in ansia e ho avuto questa crisi.

    • Anna Zanon 21 Maggio 2014 at 18:43 - Reply

      Per questo la cosa migliore è rivolgersi ad un bravo psichiatra che inquadri meglio la sua situazione ed eventualmente le sappia prescrivere il farmaco giusto che l’aiuti a superare questo periodo.
      Alcune persone traggono beneficio dall’uso degli antidepressivi, altre no ma questo deve valutarlo lo psichiatra.
      Tutti fumano qualche volta ma quando il consumo di cannabis diventa quotidiano può essere segno che non si sta bene con se stessi e con gli altri e che si ha bisogno di una sostanza per cambiare il proprio umore.
      Sarebbe utile per lei cercare di praticare uno sport, prendere delle vitamine e fare una vita sana..

  11. Brunella 21 Maggio 2014 at 14:15 - Reply

    Dottoressa credo che lei parla con me quando mi risp che nn si sta cronicizzando se era per me sono contentissima anzi ieri per un attimo mi sentivo benissimo grazie attendo sue risp

  12. Barbara 23 Maggio 2014 at 13:38 - Reply

    Buongiorno dottoressa, io ho 17 anni, le racconto la mia storia .. In seguito ad un fortissimo attacco di panico avuto subito dopo la notte di capodanno, il quale mi ha quasi “estraniata dalla realtà” , ho iniziato a percepire me stessa in un modo differente. Il disturbo non era grave , ma il mio continuo pensiero assiduo al fatto che non mi sentivo piu la stessa, mi ha peggiorato la situazione, al tal punto da ritenerla (vista anche la mia età) del tutto insostenibile. E’ una sensazione stranissima, non mi sento io completamente, spesso mi sento un automa, non provo piu alcun tipo di emozione o sensazione, nulla è quasi piu naturale .. sta diventando un incubo! Sono quasi due settimane che ne provo gli effetti cosi intensi.. Le scrivo pe ril semplice motivo che vorrei capire se è disturbo da depersonalizazione o da inizio, o sono semplicemente io che mi sto facendo influenzare dallle troppe cose che leggo! So solo che ciò mi causa un malessere quotidiano che diminuisce pochino verso la sera … per fortuna ancora non mi sono vista fuori dal corpo e nememno come se fossi in un film, come ho letto da altre parti! Non riesco a preoccuparmi per nulla , è come se mentalmente in un certo senso fossi assente.
    attendo sue risposte , grazie

    • Anna Zanon 26 Maggio 2014 at 19:21 - Reply

      Cara Barbara, credo che la notte di capodanno tu abbia avuto un attacco di panico con depersonalizzazione. Non mi hai detto se hai fatto uso di canne, di alcool o di altre sostanze psicotrope.
      Dai sintomi successivi non riesco a capire se si tratta di depersonalizzazione vera e propria oppure di un pò d’ansia.
      Il consiglio che mi sento di darti è quello di non rimuginarci sopra e di non dare troppo peso al tuo talvolta “sentirti strana”.
      L’autosservazione non fa che peggiorare l’ansia e quindi i sintomi.
      Piuttosto cerca di non farci troppo caso e di fare qualcosa che ti connetta al corpo: ginnastica, una doccia, una corsa, un attività manuale..

  13. paolo 24 Maggio 2014 at 09:59 - Reply

    buon giorno soffro di depersonalizzazione da almeno 30 anni pero non ho preso mai un farmaco,come per magia mi dura 1 anno 1anno e mezzo poi mi passa,io ho 47 anni vorrei sapere se come passano gli anni questa patologia peggiora.

    • Anna Zanon 26 Maggio 2014 at 19:28 - Reply

      Salve, non mi risulta che la depersonalizzazione peggiori ..al massimo (in casi rari) si cronicizza.
      Sarebbe interessante che le cercasse di capire in quali periodi la depersonalizzazione esordisce..sono periodi di stress? di cambiamento ?

  14. annika 24 Maggio 2014 at 14:39 - Reply

    gent.ma dott.sa le scrivo perche’in questo momento mi sento veramente avvilita.Soffro di un disturbo di depersonalizzzazione da circa un anno e ho il terrore di non riuscirne ad uscire piu’.La mia storia è molto complessa, ma cercherò di essere breve.ho 44anni e 14 anni fa ho avuto un arresto cardiaco a seguito di una patologia(displasia aritmogena ventricolo destro)abbastanza seria.ho superato il tutto ,impiantando anche un defibrillatore a cui sostituisco periodicamente le batterie,sempre con interventi chirurgici.nel corso di tutti questi anni ho cercato di avere una vita il più normale possibile ,cercando di non farmi condizionare da quell’evento.sposata, ho successivamente scoperto che mio marito soffriva di oligospermia.l’unica strada possibile per avere figli era la fecondazione assistita.dopo 4 fecondazioni finite male,sempre con una iperstimolazione ovarica,avevo deciso con grande dolore di abbandonare il mio sogno di avere figli.5 anni fa mia madre,la roccia della mia vita,muore in appena 2 mesi a seguito di un tumore fulminante.prima di morir mi fa promettere di riprovare con la fecondazione.con mia immensa felicità, dopo 9 mese di continue minacce di aborto,4 anni fa nasce mia figlia,la luce della mia vita.appena un mese dopo la sua nascita ero di nuovo in sala operatoria per la rottura del defibrillatore causata dal parto.tutto procede nel migliore dei modi.mia figlia cresce vivace e sveglia più che mai .io per due anni lascio il lavoro(sono insegnante )per non perdermi neanche un minuto della sua crescita.sono completamente rapita dal suo mondo.l’anno scorso tento un concorso per dirigente scolastico,studiando disperatamente giorno e soprattutto notte,per non togliere nulla a mia figlia.in seguito al forte stress mi ritornano le fibrillazioni ,ritorno in ospedale per un nuovo intervento e comincio a soffrire di depersonalizzazione.questo da giugno dello scorso anno.ho cominciato a prendere cp di control(oggi ne prendo mezzo mg al giorno)e ho fatto già 4 cicli di samyr(siringhe,per 20giorni alla volta).contemporaneamente una volta alla settimana ho un colloquio con una psicologa.ho tanta paura che il disturbo possa diventare cronico, mi sento sfinita da questa lotta quotidiana,e tanto avvilita perchè,ora che finalmente potrei dire di essere felice,non mi manca nulla,non riesco a godere di queste gioie,soprattutto di mia figlia,alla quale cerco sempre però di non far pesare nulla.nel corso di quest’anno ho anche lasciato il lavoro,non riuscivo proprio ad affrontare colleghe ,genitori e tanti bambini.mi scuso di questa lettera così lunga ma ho un desiderio troppo forte di tornare ad essere quella di prima,una persona solare e positiva,nonostante le avversità.può darmi qualche consiglio?la strada che ho intrapreso è corretta? spero tanto che mi risponda.un sincero saluto

    • Anna Zanon 26 Maggio 2014 at 19:41 - Reply

      Credo che il disturbo di depersonalizzazione sia una conseguenza del fortissimo stress fisico e psicologico a cui è stata sottoposta negli ultimi anni.
      La dissociazione è un meccanismo di difesa di fronte a pericoli, incidenti, violenze ed eventi traumatici.
      La mente si dissocia dal corpo in situazioni pericolose per poter gestire il dolore e la paura ” non sono io la persona a cui sta capitando questa cosa brutta”, ” non è il mio corpo, quello a cui stanno facendo queste cose”.
      Lei ha fatto degli interventi pesanti al cuore, che immagino potessero essere a rischio. Il dolore per la morte di sua madre. La nascita di un figlio, una grande gioia ma anche una grande fatica, le notte insonni su un fisico non robustissimo. La fatica del concorso, studiando notte e giorno ( la privazione di sonno scatena ansia e depressione)
      Credo che lei abbia chiesto moltissimo a se stessa, e se da un lato questo le ha permesso di avere una vita piena, adesso è allo stremo delle sue risorse.
      Il suo sintomo le dice che deve fermarsi, rallentare, occuparsi un pò di sè.
      Si dia il tempo di guarire..e vedrà che tornerà quella di prima..

    • Mariasole 7 Dicembre 2020 at 11:08 - Reply

      Buongiorno dottoressa sn una ragazza di 22 anni e 1 mese mezzo fa ho partorito la mia seconda figlia..la prima ha due anni..da qnd ho partorito dopo qualche giorno ho accusato derealizzazione e depersonalizzazione e da un mese e mezzo a qst parte 24 ore su 24 nn mi lascia più ..nn vivo più le mie giornate mi faccio le solite domande ma esisto sn davvero qui?xké nn sento più di esistere xké sto sempre lì ferma a nn voler fare nulla …mi dicono che o e depressione post parto cn sintomi di derealizzazione..o e qualche trauma del parto o vecchio…sn contraria ai farmaci ..ma voi dite che passerà da solo?xké e un mese e mezzo che mi tormenta e nn vivo più ..quanto tempo dura solito e cosa posso fare naturalmente x farmelo passare? ..grazie in anticipo x la vostra risposta …

      • Anna Zanon 28 Marzo 2021 at 19:35 - Reply

        Buonasera, la consulenza on line non va bene per tutte le problematiche. Quelle più complesse andrebbero approfondite in un altra sede e con altre modalità. Fissi un colloquio con uno psicologo e vedrà che riuscirà a inquadrare meglio la sua situazione e ad aiutarla.

  15. annika 29 Maggio 2014 at 14:49 - Reply

    grazie per aver risposto al mio lungo sfogo…in realtà non ci contavo molto!Le sue parole sono un vero toccasana per il mio spirito.grazie soprattutto per la sensibiltà e la professionalità che permea tutte le sue risposte.

  16. Francesco 3 Agosto 2014 at 08:55 - Reply

    Mi chiamo francesco e ho 18 anni da pochi giorni, due mesi fa circa ho avuto il primo attacco di panico con depersonalizzazione.
    É stato molto intenso e molto grave, a tal punto che sono dovuto tornare a casa e per dormire ci si sono volute due ore,premetto che mi é venuto in tarda serata.
    Pochi giorni fa ( una settimana circa ) ho avuto un altro attacco di panico nel quale avvertivo dolori al petto, depersonalizzazione e tachicardia a livelli molto forti, mi sentivo .. morto, avevo paura di impazzire o morire
    Ho cominciato ad andare nel panico e per paura di morire mi sono messo a dormire con molta difficoltá.
    Per mezza giornata non ho piu avuto attacchi o depersonalizzazione ma nel mentre ero spensierato e stavo bene é tornato tutto in maniera piu lieve e da quel momento ho avuto depersonalizzazioni continue in vari momenti.
    Tendo a pensare solo a quello , penso ” speriamo di non averlo ,speriamo che non mi venga,adesso mi viene ” e puff, mi ritorna sempre, é diventato cronico.
    Premetto che ho problemi gravissimi a livello famigliari e che sono molti anni che non passano, tutto questo penso sia dato da tutte le ansie,le urla,i litigi,i problemi,mancanze di soldi ecc che ci sono sempre stati nella mia vita fin da bimbo.. ora ho 18 anni e sono stanco di avere solo problemi e star male, spero che tutto si risolva ma nel mentre avrei bisogno di uno psicologo con cui parlare ma purtroppo ho ptoblemi finanziari/famigliari estremamente gravi,vorrei un consiglio, grazie di tutto.

    • Anna Zanon 4 Agosto 2014 at 09:29 - Reply

      Caro Francesco, ti consiglio di parlare della situazione con il tuo medico di base che potrà prescriverti una visita in qualche struttura pubblica ( Asl, consultorio, CPS) dove potrai essere seguito gratuitamente ( se la tua famiglia ha gravi problemi economici non dovresti pagare il ticket).
      Per te sarebbe importante dare alle tue giornate una struttura e una routine : andare a letto alla stessa ora, andare a correre, non saltare i pasti, ecc..

  17. Francesco 3 Agosto 2014 at 09:22 - Reply

    Ah e mi scusi,volevo anche puntualizzare che non sono piu felice come prima, la mia ragazza cerca di confortarmi e a volte ci riesce ma subito dopo mi torna tutto..volevo anche dire che cannabis non ne uso, ho fumato in tutta la mia vita 3-4 canne ma tanti anni fa.
    Ho paura di non riuscire a superare tutto a volte ed altre penso piu positivo, mi servirebbe davvero uno psicologo ma non ho soldi.. il mio dramma é sempre stato questo.. problemi di soldi , sempre e comunque problemi,non sono contento della mia vita,per niente.. ho perso 4 anni di scuola perché non avevo piu voglia di far niente e sopratutto non faccio ma nulla dalla mattina alla sera da un po’ ed il pensare di uscire mo crea danni e se esco forzatamente mi prende uns depersonalizzazione molto forte perché in quel momento mi aspetto da un momento all’altro che possa venirmi..non riesco a non pensarci,aiuto!
    Sono sempre negativo,ipocondriaco,ingigantisco tutto, a volte da 10 mesi ho conati di vomito e sensazioni strane alla pancia che mi danno ansia sempre,in continuazione, ed ho sempre la paura di averle ad eventi importanti o a cene,uscite ecc ,cosi evito la maggior parte delle cose, ora però ho meno conati ma appena sembrsva tutto finito é piombata la depersonalizzazione,penso anche per un grave episodio successo prima ” sfratto” che mi ha portato davvero affondo..perché sono anni ed anni che soffro e che non riesco a far nulla per rimediare, é cosi grave? Mi sembra di aver toccato il fondo e mi sembra di non riuscire piu a risalire.
    Pensi anche che indipendentemente dall’orario in cui vado a dormire mi sveglio sempre presto 7.30-8 massimo 8.30, ieri sono andato a dormire alle 03.45 e alle 8 ero in piedi..non riesco piu a riposare bene da addorittura prima dell’attacco di panico ,quindi verso metá giugno.
    Ho troppe cose ,troppo stress e ansie e sono ormai 8 anni che non si risolvono,non so piu come fare, la prego di darmi dei consigli perché soldi per sopravvivere quasi non ne ho, si immagini per curarmi… grazie in anticipo
    Francesco.

  18. Andrea 5 Agosto 2014 at 21:16 - Reply

    Salve mi chiamo andrea ho solo 16 anni, fino a 3 mesi fa ero allegro non so come mi possa essere succcesso ma soffro di depersonalizzazione ci penso ogni minuto della mia vita e quando penso di stare cosi avrei voglia di suicidarmi,ho fatto uso di sostanze ma leggere e poche volte, dopo questo problema ne ho fatto pochissimo uso tipo 2 o 3 tiri non sapendo che coinvolgeva la depersonalizzazione ma ora non ne abuso per niente volevo sapere se si puo guarire se si dopo quanto circa, sto cercando di guarire naturalmente i miei non lo sanno. Soffro di tachicardia e sono un ragazzo molto ansioso, e normale che a volte rimango senza fiato con la tachicardia? Ma piu importante si puo guarire? PERFAVORE AIUTO

  19. Andrea 5 Agosto 2014 at 21:24 - Reply

    Ah volevo sapere se anche il fumo di sigaretta fa danni alla depersonalizzazione, ho cominciato per problemi in famiglia, mia mamma un attacco di cuore nel 2010 poi altri problemi come litigi in famiglia .Adesso mi limito a una sigaretta a settimana e sono molto fiero di me adesso ho capito quanto e importante la vita.
    Per favore risponda al piu presto a tutte e due i commenti grazie!! Non voglio vivere il resto della mia vita cosi !!

    • Anna Zanon 7 Agosto 2014 at 09:57 - Reply

      Caro Andrea, la depersonalizzazione altro non è che una forma acuta di ansia e fortunatamente non è una condanna senza appello.
      La risposta è che si , si può guarire ( nella maggioranza dei casi passa da sola).
      Piuttosto mi sembra di capire che tu sia molto teso per la tua situazione familiare e che questa tensione si ripercuota anche sul fisico, causandoti attacchi di tachicardia. Hai mai pensato di parlare con qualcuno? Non so se nella tua scuola ci sia uno sportello con l’aiuto psicologico.
      Penso infatti che tu ti tenga dentro molti pesi e che ti farebbe molto bene parlarne con un adulto comprensivo

  20. Francesco 9 Novembre 2014 at 08:17 - Reply

    Salve dott.ssa,Ho 29 anni sono stato da uno specialista e mi hanno diagnosticato un disturbo di attacchi di panico con depersonalizzazione sono 3 mesi che sono ridotto in queste condizioni di depersonalizzazione cronica mi hanno consigliato di prendere xnax e sereupin,le volevo chiedere se questi farmaci aiutano e fanno effetto,le aggiungo che in vita mia non ho avuto mai tramumi ma semplicemente da un anno ho avuto 3 infortuni in piu confusione mentale tra lavoro e peso dell universita (quindi e grandissima preoccupazione sul futuro),inoltre pratico molti sport come fitness e calcio,la meditazione oltre ai farmaci potrebbe aiutare?il sereupin puo guarire la depersonalizzazione?grazie.

    • Anna Zanon 13 Novembre 2014 at 09:19 - Reply

      La depersonalizzazione avviene spesso come conseguenza ad un trauma. Cosa si intende per trauma? In questa definizione possono entrarci tutte le minacce all’integrità del proprio corpo: incidenti, interventi chirurgici invasivi, aggressioni, ecc
      Tre infortuni, a distanza ravvicinata, non sono proprio una passeggiata.
      I farmaci aiutano ma sono più efficaci abbinati ad un supporto psicologico.

  21. Mario 9 Novembre 2014 at 23:08 - Reply

    Salve, mi chiamo Mario e ho 16 anni soffro di depersonalizzazione da 4 mesi, prima non sapevo che l’uso di marjuana e alcool poteva influire su questo tipo di malattia psicologica, ma ad ‘Agosto ebbi un episodio bruttissimo di depersonalizzazione una sorta di fase acuta ed’ebbi perfino paura di morire. Gioco a calcio a livello semi-agonistico e prima di fare una partita ho sempre paura di giocare perchè ho il timore che mi succede qualcosa, poi ogni volta che mi guardo allo specchio mi sembra di non conoscermi. Cara dottoressa qualche mese prima che mi venisse la depersonalizzazione ebbi un grave litigio con mio padre perchè io non volevo giocare piú a Calcio e lui lo voleva per forza e mia madre per difendermi ebbe anche 2 spintoni da mio padre. Loro non lo sanno che io soffro di depersonalizzazione. Ora volevo sapere se questo c’entrava con la malattia, e se c’è una cura naturale senza farmaci lei è la prima persona a cui lo dico. Grazie in Anticipo dottoressa

    • Anna Zanon 13 Novembre 2014 at 09:14 - Reply

      Caro Mario la depersonalizzazione altro non è che una estrema forma d’ansia. Forse giocare a calcio ti crea molta ansia e ti senti forzato a fare una cosa molto impegnativa solo per soddisfare le ambizioni di tuo padre. Quando forziamo noi stessi in una strada che non è quella giusta per noi, quando non ascoltiamo i nostri bisogni e desideri più profondi, allora insorge il “sintomo ” ( ansia, depressione e nel tuo caso forse un attacco di panico con depersonalizzazione) e ci ” ammaliamo”.
      Il mio consiglio è quello di parlare con i tuoi genitori e di dirgli fino a che punto stai male. Se poi fossi seguito da uno psicologo, farebbe dei colloqui con i tuoi genitori e cercherebbe di far capire a tuo padre certe cose.

      • Mario 29 Novembre 2014 at 16:58 - Reply

        Cara dottoressa, quindi da quanto ho capito la soluzione è quella di non giocare a calcio, perchè nel periodo di festa che c’è stato tra il 31 Ottobre e il 4 Novembre abbiamo avuto una sosta calcistica e non ho proprio giocato, e in questi determinati giorni mi sono sentito spensierato e senza alcun tipo di elevata ansia, poi quando ho ripreso è ricominciato di nuovo questo circolo vizioso.
        Se lei potrebbe consigliarmi la soluzione, sarei infinitamente grato con lei
        Grazie in Anticipo

        • Anna Zanon 2 Dicembre 2014 at 16:58 - Reply

          Caro Mario, mi sembra che tu abbia ben compreso il problema e sappia anche che smettere di giocare a calcio è la soluzione.
          Parla chiaramente con tua madre, spiegandogli senza mezzi termini quanto ti faccia stare male essere forzato in questa attività.
          Parla con il tuo mister, vedrai che lui saprà capire e convincere tuo padre.
          Coraggio: chi la dura la vince!

  22. roberta 11 Novembre 2014 at 20:15 - Reply

    Salve dottoressa mi chiamo roberta ho 22 anni….. Tutto nasce da una maledetta sera ovvero 4 giorni fa….premetto che sono una ragazza abbastanza serena con una famiglia che mi ama e mi sostiene e anche la mia famiglia vive in una situazione serena….nn ho mai avuto traumi…..ma sabato sera ovvero pochi giorni fa, ho fatto 6 tiri di canna nn era la prima volta…..quando ho smesso di fumare ho iniziato a sentirmi fuori dal mondo e mi sono sentita uscire fuori dal mio corpo come se tutto cio che avevo intorno (cose,persone, suoni…) nn fossero reali, in quanto per me era tutto un sogno. Non appena ho avvertito questi sintomi mi sono spaventata da morire ho iniziato a tremare, tachicardia al massimo, attacco di panico, credevo di stare uscendo pazza, o peggio che ero morta e il mio corpo fosse da un altra parte! Tutti mi dicevanobdi mangiare e che l’indomani dopo averci dormito su nn avrei avuto piu nulla e mi sarei fatta quattro risate a riguardo perche’ era tutto normale! Ma io lo sapevo che non era cosi me lo sentivo…e in effetti avevo ragione perche sono passati 4 giorni e io sto sempre cosi….mi sento in un sogno certe volte di piu certe volte di meno….quando mangio un po mi passa ….ma nn ho piu’ la percezione di me e della realta’. ..ho troppa paura di vivere la mia vita cosi…ho attacchi di panico la sera e inizio a trrmar…..secondo lei perche’ quei tiri di canna hanno causato cio’? Secondo lei ne usciro’? Potrebbe passarmi da un giorno all’altro?? La prego ho bisogno di essere rassicurata………la ringrazio e aspetto sue risposte.

  23. Nunzia 29 Novembre 2014 at 16:21 - Reply

    Slave dottoressa mi chiamo Nunzia
    Ho 23 anni una bimba di due anni e mezzo.Vengo da una storia abbastanza difficile nella mia vita ho subito tanti traumi e continuo a svolgere una vita non del tutto piacevole, ho perso mio padre all età di 11 anni un papà che mi ha sempre amata e non mi ha fatto mai sentire sola, poi dopo sei anni e morta mia mamma dopo una lunga malattia durata 5 anni ed io l ho vissuta del tutto nel senso che sono stata vicino a lei durante tutta la sua malattia e ne ho viste di tutte
    Fino al momento che mia mamma e morta io ero vicino a lei. Dopo la morte di mia mamma il mio fidanzato mi chiese di sposarlo poiché ero rimasta sola io faccio questo passo però poi dopo
    Averlo fatto e trovata da sola in casa incinta con una bimba ho iniziato ad avvertire sintomi di non io iniziai ad andare dallo psichiatra e mi diagnostica una depersonalizzazione io inizia a fare delle cure ma non mi sentivo del tutto bene l
    Ho sospesa sono passati mesi però io non mi sento bene sto malissimo prima superavo uscendo di casa adesso mi sento totalmente estranea male che non riesco più ad uscire di casa non vado a mangiare una pizza non mi sento io è ho paura tanta paura…come potete aiutarmi? Cordiali saluti

    • Anna Zanon 2 Dicembre 2014 at 17:00 - Reply

      Cara Nunzia, dalla tua lettera ho l’impressione che purtroppo tu sia molto sola e che ti senta senza appoggio nell’affrontare la vita. Questa sensazione di precarietà e solitudine si traduce nella depersonalizzazione. Hai mai pensato ad un supporto psicologico?

  24. vanessa 27 Gennaio 2015 at 09:50 - Reply

    salve dottoressa,mi chiamo vanessa e ho 21 anni e mi rispecchio in tutto ciò che ha scritto.aimè due anni fa caddi in uno stato depressivo che mi scombussolò tantissimo,i miei familiari mi dicevano che era dovuto a bassa stima di me stessa,in ogni modo una volta iniziato il liceo la depressione scomparì.Quest’anno a giugno all’improvviso mi venne una crisi di ansia/panico mentre ero a danza e presa dalla paura pensai che quel periodaccio di due anni prima si stesse ripresentando.(per me fu un trauma),nel corso dei mesi successivi ho avuto un’alternanza di crisi di panico e paranoie della serie ” potrò mai impazzire?morire?potrò mai farmi del male?fare del male?potrò mai più guarire?la vita che senso ha se poi tutti un giorno moriremo?la vita cos’è?chi sono io?ecc.. fino al punto di arrivare qui nello stato in cui mi guardo mi ascolto parlare e nn mi sento più me stessa,sn una persona estranea,la vita mi sembra innaturale,un film,e io sn un’attrice.dottoressa ho il timore di nn guarire più,io nn so se si tratta ancora di depressione,in ogni modo ho troppa paura di impazzire e di farmi del male.attendo una sua risposta

    • Anna Zanon 29 Gennaio 2015 at 17:45 - Reply

      Cara Vanessa, sono sempre restia a rispondere a mail come questa: la sua situazione merita infatti una consulenza più approfondita e in altra sede.
      Ci tengo a precisare che non esiste l’ansia, la depressione, la depersonalizzazione ma che ogni persona con queste problematiche è un mondo a sè e senza conoscere nulla della sua storia e della sua personalità posso dare solo risposte superficiali se non anche errate.
      Il mio consiglio è quello di farsi aiutare e di iniziare un percorso terapeutico.

  25. pako 28 Gennaio 2015 at 14:47 - Reply

    Buonasera,

    sono un ragazzo di 30 anni.. tutto è inizato quest’estate quando all’uscita di un locale sono stato aggredito da un gruppo di ragazzi… le settimane successive sono stato preso un pò dall’ansia per paura di trovare in giro questi soggetti che per mia sfortuna abitano nel mio paese…. dopo una serata “brava” con amici a bere e fumare sono stato colpito dalla depersonalizzazione….mi considero una persona abbastanza sensibile con una bella famiglia alle spalle e non ho mai sofferto di ansia ( forse un pò ai tempi dell’università ma era tutto nella norma) e di solito lasciavo che tutto mi scivolasse addosso… Premetto che da un pò di tempo (qualche anno) faccio uso di marijuana ma non per “sballarmi” più che altro per rilassarmi a fine serata dopo una giornata di stress a lavoro (so che è una cosa poco lecita ma non mi ha mai fatto sentire male o altro)….. tornando a noi, per un primo periodo mi sono affidato alle cure di un medico omeopata e successivamente da uno psichiatra che tutt’oggi mi tiene in cura…ora sto assumendo cipralex e anche se è solo l’inizio sembra che pian piano le cose vadino meglio… ho varie domande da farle che ultimamente mi assillano e spero che lei mi possa dare una risposta:

    si esce definitivamente dalla depersonalizzazione?
    secondo lei cipralex è un rimedio valido?
    l’uso di marijuana quanto influisce?

    le chiedo questo xchè ho una voglia incredibile di riprendere la mia vita nella quotidianità, riaquistare la mia fiducia, l’essere spensierato e tranquillo…

    Spero in una sua risposta

    Pako

    • Anna Zanon 29 Gennaio 2015 at 09:11 - Reply

      Caro Pako, la depersonalizzazione è una risposta classica ad un trauma ( un aggressione è un trauma) ma in genere la situazione dovrebbe calmarsi nel giro di qualche mese.
      Temo che la marijuana possa contribuire a mantenere il tuo disturbo ( alcune persone hanno una particolare sensibilità a questa sostanza. Ho conosciuto una persona che è vissuta in uno stato costante di depersonalizzazione per otto mesi solo per aver fumato un unica ” canna” per aver festeggiato il suo cinquantesimo compleanno).
      Se vuoi migliorare, devi assolutamente smettere di fumare!

  26. Rossella 28 Gennaio 2015 at 22:01 - Reply

    Cara dottoressa…,mi chiamo Rossella.. Sono sempre stata una persona abbastanza ansiosa, ma ultimamente credo di essere peggiorata…sono stata al pronto soccorso 1 mese fa perché avevo dei giramenti di testa e non mi sentivo nel mio corpo… Avevo sempre un peso allo stomaco e anche respiri molto corti… Tutto questo si é scatenato nel giro di un mese che mi sta tormentato tutti i giorni… Precedentemente ho avuto qualche attacco di panico ma era sempre associato a “un qualcosa” ad esempio la sera del mio diciottesimo compleanno sono stata malissimo..quasi svenivo… Dopo di che tutto ok… E ora a distanza di un anno ho avuto questa forte ansia che non mi lascia più… Ricordo che anche da piccoli a avevo qualche minuto di de personalizzazione .. Sempre sottovalutata perché durava veramente qualche minuto… Ma io lo ricordo come fosse ieri… E sono le stesse senzadio i di adesso.. Non vorrei che avendo sottovalutato la cosa da piccolina ora la de personalizzazione si fosse cronicizzata..ho questa paura… Attendo sue notizie…

  27. Rossella 29 Gennaio 2015 at 14:50 - Reply

    Salve dottoressa mi chiamo Rossella… Sono stata sempre una ragazza molto ansiosa Sin da piccola .. Ma ho notato che ultimamente sto peggiorando… A dicembre del 2014 sono stata in ospedale per forti giramento di testa, respiri corti attacchi di panico senza motivo ecc… E ora queste sensazioni non mi lasciano più.. l’ultima volta he ho avuto queste sensazioni è stata la sera del mio diciottesimo compleanno… Dopo di che sono stata bene… Ora si sono ripresentati…Ho sempre la sensazione di non essere nel Mio corpo.. Ogni tanto dimentico le cose che faccio o che dico (forse perché sono io che ci penso e me le faccio venire ..non lo so) Non so se tutto questo sia normale… Ora che ci penso anche da piccola avevo dei momenti in cui mi sentivo estranea dal mio corpo ma duravano davvero poco .. Non vorrei che trascurando questa cosa ora si fosse cronicizzata e non mi lascerà più.. Spero solo sia un po di ansia e che passerà presto! Attendo sue notizie

    • Anna Zanon 29 Gennaio 2015 at 16:37 - Reply

      Cara Rossella, non si prende l’ansia come si prenderebbe l’influenza. Il mio consiglio è quello di rivolgersi ad uno psicologo per cercare di capire quali situazioni della sua vita la rendono ansiosa, quali sono le sue paure e come può gestire meglio l’ansia che prova.
      L’ansia che prova le sta comunicando che c’è qualche aspetto della sua vita che la fa sentire a disagio, che ha qualche paura che non sta affrontando..

  28. Lorenzo 12 Febbraio 2015 at 11:28 - Reply

    Per noi che soffriamo di attacchi di panico e ansia, io sono venuto a conoscenza di quest’evento gratuito, lo trovate su facebook qui https://www.facebook.com/events/509721482499146/?pnref=story .
    Dobbiamo cercare ovunque stimoli e consigli che ci aiutino a stare meglio e questa conferenza secondo me è una buona occasione. Almeno, io intendo sfruttarla e trarne il massimo!

  29. Gabriella 22 Febbraio 2015 at 19:19 - Reply

    Cara dottoressa, sono una giovanissima ragazza che soffre di ansia da sempre, ma sono sempre riuscita a gestirla.
    Ho avuto dei momenti buii da questo e lo scorso anno, dei dispiaceri continui che mi hanno fortemente abbattuta nello stato emotivo. Ho pianto in continuazione, ansie incontrollabili per la scuola. Un sentirmi sola e non capita dagli altri. E mentre mi trovavo a scuola nel bel mezzo di una lezione, per la prima volta ebbi un attacco di depersonalizzazione, dove per un attimo non ho sentito più il mio corpo, da lì si ripeté una volta sola sempre durante un’altra lezione.
    Dopo aver cambiato scuola, cominciai a cambiare, ad essere di poco un po’ più sollevata.
    Ma durante una notte, mia sorella ebbe una convulsione che mi preoccupò enormemente, successe un’altra volta ed anche lì ne fui molto spaventata.
    Passò non molto ed un giorno, due settimane fa esattamente, ebbi un altro attacco di depersonalizzazione mente mi lavavo le mani. Non sentì del mio corpo proprio le mani ed i denti. Ma questa volta non fu come le prime volte dove rimasi tranquilla (per non fare brutte figure con i prof.) ma la mia ansia e preoccupazione aumentò. Andai all’ospedale dove mi diedero dei calmanti, che da quel giorno non ho più preso con la paura di non poterne più fare a meno dopo. E mi consigliarono di andare da uno psicologo, dove purtroppo non ho proprio il tempo di andare.
    Adesso spesso ho l’impressione di non saper gestire il mio corpo, di non riconoscerlo. Guardarlo e sentirmi diversa da prima. Spesso ho l’impressione che mi giri la testa, paura di rimanere da sola e sentirmi male non avendo qualcuno che mi soccorra.
    Non so proprio più come fare, lei cosa mi consiglia di fare? Dovrei andare da uno psicologo o cercare di calmarmi da sola? La ringrazio in anticipo.

    • Anna Zanon 25 Febbraio 2015 at 21:40 - Reply

      Cara Gabriella, credo proprio che dovresti andare da uno psicologo. Quello che ti succede ti sembra spaventoso e incomprensibile perchè non hai nessuno che ti soccorra, ti tranquillizzi e ti spieghi meglio i tuoi stati d’animo.
      Forse potresti scoprire che non sei sola, che c’è qualcuno che può aiutarti e prendersi cura di te

  30. Gaspare 1 Marzo 2015 at 14:30 - Reply

    Ce qualcuno Che si e curato , ce qualcuno che e uscito da Questa fobia ?

  31. giuliana 16 Marzo 2015 at 15:05 - Reply

    buonpomeriggio dottoressa, vorrei un informazione.
    Qualche volta mi capita di non sentirmi nel mio corpo, proprio come è scritto sopra, la mia voce non sembra essere la mia e mi sento come esterna alla situazione che ho davanti a me.
    Un anno fa mi era capitato un paio di volte, una di queste è stata prima di un saggio di danza, dove sono arrivata addirittura a dire che non ero in grado di ballare perche non riuscivo a togliermi questa sensazione. Poi alla fine ho ballato e è andato tutto bene. Quest anno non era mai capitato fino a qualche giorno fa, in pizzeria, di nuovo non mi sembrava essere in me, anche se avevo pieno controllo delle mie azioni. Sto male quando succede perche non riesco a capire da cosa dipende e non riesco a a uscirne.
    Ho 16 anni, ho una vita normale, amici, fidanzato, famiglia al completo e non ho mai sofferto di depressione o altro. Per favore mi dica cosa pensa.
    La ringrazio.

    • Anna Zanon 18 Marzo 2015 at 10:36 - Reply

      Cara Giuliana, degli episodi occasionali di depersonalizzazione sono piuttosto comuni e non devono preoccupare.
      Probabilmente quella volta al saggio di danza eri molto in ansia e ti è capitato di avere questo sintomo..tutto qui..

  32. Nicola 19 Marzo 2015 at 17:40 - Reply

    Salve dottoressa, un anno e mezzo fa ho fatto una psicosi con relativo ricovero in ospedale. È da quel episodio mi riconosco nei sintomi della derealizzazione. è possibile guarire dai sintomi anche dopo un episodio traumatico come lo è stato il mio? Cosa devo fare per evitare di peggiorare la situazione? Attualmente sto assumendo un farmaco che si chiama latuda per tenere a bada i sintomi psicotici potrebbe essere anche quello che contribuisce a derealizzarmi un pò?

    • Anna Zanon 22 Marzo 2015 at 10:00 - Reply

      Ha provato a parlare allo psichiatra che lo segue di questi sintomi?

  33. Paolo 19 Marzo 2015 at 22:26 - Reply

    Salve dottoressa, ho 16 anni e sono da 3 settimane che soffro di depesonalizzione
    Tutto è cominciato un giorno, mentre studiavo a casa mi è venuta un ansia incredibile e mi sentivo l cuore a mille, la notte dopo sono andato al pronto soccorso Perchè non riuscivo a calmarmi.
    Sono stato per 4 o 5 giorni con questo pensiero ma poi mi è passato e riuscivo a calmarmi.
    Ora però mi sento strano e preoccupato, come se il mio corpo è diverso, dalla testa ai piedi, e trovo difficoltà ad essere me stesso.Per ora son tranquillo ma questo problema
    M da un fastidio enorme che non riesco bene a focalizzare anche le altre persone, Secondo lei che mi consiglia di fare, a è sto andando anche da una psicologa che mi aiutata tanto a calmarmi, ma per il resto non credo che mi stia aiutando tanto
    7

    • Anna Zanon 22 Marzo 2015 at 09:59 - Reply

      Stia tranquillo e abbia fiducia sull’ effetto del percorso terapeutico che ha iniziato

  34. luca 20 Marzo 2015 at 17:32 - Reply

    Salve dottoressa ho 21 anni e da un paio di giorni penso di soffrire di questo male pero l unico mio problema e che per qualche minuto ogni tanto penso di vivere in un sogno…. Ma sono anche un ragazzo abbastanza ansioso leggo una malattia o dei sintomi simili e penso di averla non uso sostanze e non vado da psicologi ecc…. Vivo tranquillamente solo che ogni tanto penso di sognare booooo oggi per dirle stavo tranquillo ho letto questo articolo o dei sintomi simili e mi sono agitato un po lei ke dice???? Grazie in anticipo

    • Anna Zanon 22 Marzo 2015 at 09:56 - Reply

      Le direi di tranquillizzarsi, il 50% delle persone soffre di occasionali episodi di depersonalizzazione. Cerchi invece di non dargli troppa importanza altrimenti rischia di aumentare il suo stato d’ansia, ” fissando” il sintomo.

  35. marco 24 Marzo 2015 at 15:03 - Reply

    Sera dott. Sono 4-5 giorni che in momenti della giornata penso che la vita sia un sogno o che in quel momento sto solo immaginando le cose e vedendo questo articolo mi e venuto il dubbio che sia questa depersonalizzazione? Lei che dice …..calcoli che sono anche abbastanza ansioso pero lo sempre controllata senza farmaci….secondo lei dovrei andare da qualche esperto? Mi sto preoccupando molto

  36. Valerio 9 Aprile 2015 at 23:07 - Reply

    Salve dot. Mi chiamo valerio e ho 20 anni. Da un po di giorni a questa parte accuso i sintomi della derealizzazione. È diventato un pensiero fisso. Mi sembra di essere un robot. Non mi ritrovo in quello che faccio, nei luoghi dove sono e con le persone con cui parlo. Ho sempre tantissima ansia e ho paura di impazzire. Non ho mai fatto uso di canne o di alcool. Si può uscire da questa situazione? Secondo lei devo andare da uno psicologo immediatamente oppure aspettare che passi da solo? AIUTO

    • Anna Zanon 13 Aprile 2015 at 08:47 - Reply

      Buongiorno, aspetti ancora un pò e se non passa vada uno psicologo.

  37. Nicola 10 Aprile 2015 at 23:36 - Reply

    Dottoressa sono Nicola ho 17 anni e da 5 mesi sto male, ora le spiego quello ke è successo l’8 novembre ero in camare per dormire quando ad un tratto avevo dolori al cuore mi spaventai ma tranquillamente mi addormentai ! L indomani andai a scuola ornai pranzai e alle sei uscii quando ad un tratto sento o meglio vedo un ragazzo di ventidue anni morto davanti a me per infarto in quel momento il mio cervello stavio imurginava a com tranquillita continuai a camminare quando pochi minuyi dopo un mio amico mi dice Nico Lo sai che e morto il tuo amico d infanzia per infarto io in quel momento mi aentii completamente distaccato dalla realta avevo una confusione pazzesca cge mi perseguita ancora oggi non riesco ad uscire a fare le cose che facevp prima sono rinchiuso in casa ….ho provato ad uscire ma nn e servito a niente mi dura tutto il giorno non c e tregua ho la senzazione di vivere per sempre cosi mi sento in una campana di vetro e nonostante cio piu st a contatto con persone e piu mi sento intorpidito confuso e fuori dalla realta

    • Anna Zanon 16 Aprile 2015 at 10:28 - Reply

      Caro Nicola, credo che cinque mesi così siano un tempo molto lungo..Il mio consiglio è quello di andare da uno psicologo e farti aiutare..

  38. andrea 29 Aprile 2015 at 15:13 - Reply

    Ciao sono Andrea, ho 20 anni e quello che mi sto chiedendo io è se prima o poi si esce da questo stato schifosi..se qualcuno ne è uscito e se qualcuno non ne é mai uscito. Io ho questo problema da 3 anni e mezzo, dove nell estate del 2011 mi sono svegliato un giorno che mi sono sentito tutta un altra persona, non pensavo fosse vero, avevo paura che sarei rimasto così per sempre e tutt’oggi ho ancora questo problema ma…ho purtroppo ho fatto spesso uso di cannabis in questi 3 anni e il primo novembre del 2014 ho fumato un ennesimo spinello e quella botta mi ha moltiplicato ancora di più l effetto della depersonalizzazione, ho avuto tantissima paura e ne parlai coi miei perché stavo ancora peggio è coi miei ne ho sempre parlato che avevo questo problema che mi sento fuori di me da anni ma loro non sapevano cosa foss. Abbiamo collegato il fatto del mio rincoionimento che avevo da anni e che si è fatto più fitto dopo che avevo fumato, così i miei hanno pensato che fosse un problema del fumo ( non ho mai assunto nessun altro tipo di stupefacenti a parte la cannabis) e così da quel momento non ho MAI più toccato nulla che si fumasse e ho smesso anche con le cicche dalla paura che ho preso perché ho paura che mi aumenti ancora questa sensazione di depersodepersonalizzazione. ora sono 6 mesi che non fumo niente e ho iniziato a fare palestra quotidianamente da due mesi solo che questa depersonalizzazione c’è lho ancora, cosa posso fare per uscirne? Anzi…. È possibile che posso uscirne? Ho visto fine gente su internet che ne è uscita con delle sedute dal terapeuta e con psicofarmaci… Vi prego aiutatemi che è un inferno vivere così

    • Anna Zanon 3 Maggio 2015 at 17:53 - Reply

      Caro Andrea, penso che ti sarebbe utile andare da un terapeuta. Questi “stati schifosi” come li chiami tu, non capitano a caso ma dicono che in questo momento c’è in te un disagio, che non ti riconosci nella vita che fai..La terapia ti darà gli strumenti per gestire meglio le tue emozioni

  39. ketty 25 Maggio 2015 at 07:23 - Reply

    Buongiorno dottoressa,Sono una ragazza di 23 anni.non so cosa mi stia succedendo ma la vita diventando un incubo.e inziato tutto 5 mesi fa la sera andavo a dormire e non riuscivo a respirare.inzia a pensare che fosse un forma di influenza al pronto soccorso mi detto praticamente che non era nulla e solo ansia.e da li non ritrovato piu la pace in me stessa stando in equilibrio.mi. sento come se questa vita nn mi appartiene e. penso sembra a cosa e dovuto tutto cio.circa un. anno fa mi sono trasferita dalla toscana in posto. vicino brescia dove e soloo natura!!anche se. faccio. amicizia facilmente e alcune volte e come. se quelle persone non fsnno parte di me…mi sono. trasferita con la mia famiglia e il mio ragazzo per. lavoro perche volevo realizzarmi per farmi un. famiglia..lasciando amici e mia sorella con un. nipotino che amo piu della vita…so che ritornero li. . ma ho paura di non tornare quella di prima. allegra e spensierata …passera o restero sempre. cosi ??vorrei anche avere un figlio perche amo i bimbi e sono fidanzara da6 anni ma ho paura che mentalmente come sto orA e meglio di no.ah faccio un lavoro molto stressante mentalmente call center..graziee anticipatamente

    • Francesco 1 Giugno 2015 at 20:29 - Reply

      Gent.ma d.ssa Zanon, sono Francesco, ho 41 anni e mi permetta innanzitutto di ringraziarla per l’opportunità che ci e mi da…è confortante sapere che non si è soli in questa “battaglia” specie perché ho sempre creduto di essere l’unico a “soffrire” di questa maledettissima e particolarissima condizione psicologica (evito volutamente di definirla patologia, ma se mi sbaglio la prego di correggermi). Ovviamente sarei altresí felice se lei potesse leggere e rispondermi su quanto le esporrò di seguito. All’età di 22, a seguito di una serie di interventi chirurgici che si sono ripetuti per ben 2 anni, ho cominciato ad avvertire i primi segni di depersonalizzazione con queste sensazioni: di “non vita” cioè di inconsistenza fisica (mi sentivo come in uno stato “gassoso”); di mancanza degli arti (da qui la necessità di stringere sempre qualcosa in mano); di trovarsi strano guardandosi allo specchio e, in concomitanza di ciò, avere l’attacco di panico scappando via dal punto dove è situato lo specchio urlando di paura e somatizzando lo svenimento! Bhe, credo che le mie manifestazioni siano fra le più gravi in asssoluto. Ho provato a curarmi ma, aimé, con un approccio sbagliato (sala d’attesa con soggetti da “camicia di forza”, un tavor dato al bisogno ed iniezioni di antidepressivo assolutamente inefficaci) da parte di chi avrebbe dovuto capirmi ed aiutarmi. Mi riferisco allo staff di allora del centro di igiene mentale della mia città. Pertanto ho continuato per la mia strada, soffrendo in silenzio ed “allontanantomi dalla vita” nei momenti in cui ricomparivano le crisi specie nei momenti di forte stress! In questi giorni sono ripiombato nella disperazione, a seguito di un forte periodo di stress! Ho consultato un neurologo amico che mi ha prescritto l’ansiolitico “frontal” ed un ricostituente (mi chiedo e le chiedo se non fosse necessario anche un antidepressivo, visto che ho spesso la necessità di piangere)! Inoltre ho contattato una pisicoterapeuta, sperando mi aiuti nell’immediato, visto che fra 20 gg ho l’impegno più importante della mia vita, il matrimonio, e temo di non riuscire nemmeno a reggermi in piedi! Cosa mi consigliereste? Chiedere ad es. alla psicoterapeuta di indirizzarmi anche da uno psichiatra per l’eventuale prescrizione di un antidepressivo? Grazie ancora, specie se avrà la pazienza di leggere il mio lungo “sfogo”!

      • Anna Zanon 7 Giugno 2015 at 19:17 - Reply

        Caro Francesco, la tua depersonalizzazione ha un origine traumatica ( una serie di interventi chirurgici) e non è una patologia quanto una forma di difesa.
        Hai imparato ad anestetizzarti per non sentire il dolore e la paura..
        Persino un evento bello come il matrimonio può indurre ansia e depressione perchè è un cambiamento di vita radicale che può scatenare tante paure.
        Credo che la psicoterapia possa aiutarti a capire meglio le tue paure e così facendo vedrai che l’ansia si ridurrà e tu sarai più presente nella realtà.

  40. toto 27 Maggio 2015 at 11:42 - Reply

    Voglio premettere che io di carattere sono impressionabile e ansioso per quanto riguarda la mia salute, e se qualcosa la minaccia anche solo vagamente, mi metto sempre in allarme con forte ansia e agitazione. Ovviamente è raro che capiti qualcosa che mini la mia salute e mi metta in allarme con mille paranoie che poi si rivelano anche infondate, esagerate. Per il resto sono una persona serena, sorridente, sempre scherzosa, e sto bene con me stesso. Bene a questo punto passo a raccontare la mia esperienza. io, (ho 26 anni) fumo in media solo UNA canna (cannabis con tabacco) l’anno, e non uso altre sostanze, se non mezzo bicchiere di vino al giorno, e nemmeno, e una 15-20 sigarette al giorno. circa 65 giorni fa dopo due-tre tiri resto sotto l’effetto della canna per circa 5 ore! L’effetto dura così tanto (non mi era mai successo), ed è più forte delle altre volte, così mi vengono delle paure del tipo “resterò sempre così?”, “tornerò mai in me?” durante tutto questo trip sono in fila per un concerto, e la cosa mi stressa molto, spingono, fa caldo, ed io devo sopportarlo in quello stato. La sera, ad inizio concerto finalmente torno lucido al 100 per cento, mi diverto, canto, ballo come fanno tutti, mi godo la serata insomma. Il mattino seguente mi sveglio bene, sono lucido al 100 per cento, poi in tarda mattinata sento di nuovo un po’ di fattanza, è come se non fossi lucido al 100 per 100. Mi ponevo domande del tipo “sono lucido? Se ero lucido ragionavo così? e dovevo concentrarmi un pò mentre parlavo, come quando si è fatti o ubriachi.la cosa è durata anche se di meno, il giorno seguente, mi svegliavo lucidissimo e dopo una sigaretta iniziava lo stato di fattanza, ed iniziavo a preoccuparmi seriamente di aver subito dei danni permanenti. Di sera questa preoccupazione mi porta a fare ricerche su internet, trovo esperienze di persone che si lamentavano della stessa cosa, (anche se loro però erano fumatori abituali), leggo che a loro questo stato va avanti da mesi e mesi, e questo mi spaventa così tanto da farmi venire un attacco di panico e conseguente ansia. Vado a letto, e il mattino seguente ho forte depressione, e forte ansia, anche se ormai ero sempre più lucido, e infatti il quarto giorno ormai ero tornato lucido al 100 per 100, però purtroppo l’ansia non voleva sparire, restava in modo costante, ed era forte, la sentivo nella pancia. E infatti inizio a preoccuparmi più per l’ansia. poi scrivo ad una mia amica che mi ha tranquillizzato, dicendo che anche a lei è capitato spesso tuto questo, e che poi dopo qualche giorno passa. La cosa mi tranquillizza molto, io inizio a sentirmi sollevato, nei giorni gradualmente l’ansia decresce, fino a scomparire del tutto in 3-4 giorni. L’ansia è scomparsa per 8 giorni, e mi sono sentito felice, normale, sembrava tutto passato per sempre, però poi una sera mi metto nel letto e l’ansia è ricomparsa, e da lì inizia di nuovo il calvario. cioè quella giornata ero sicuro di me, riascoltai di mattina la canzone di apertura concerto di quando ebbi quel pesante trip di 5 ore, prima ne avevo paura, non volevo più saperne di quelle canzoni perchè mi facevano pensare alla brutta esperienza, e invece dopo che l’ansia passò per 8 giorni, la riascoltai con piacere, anche se questo mi fece ripensare un pò al trip, poi cancellai i messaggi rassicuranti della mia amica che mi portarono a togliere l’ansia perchè pensavo di non averne più bisogno (ogni tanto li rileggevo per calmarmi, ma i quei 8 giorni non ne ebbi più bisogno), poi di notte vado nel letto, e mi sale di nuovo l’ansia, non ci faccio molto caso, spero che sia solo un giramento di stomaco, ma il giorno dopo mi sale di nuovo l’ansia e tutto torna a 8 giorni prima quando avevo ancora ansia. Aspetto pazientemente qualche giorno, sapendo che passa, anche se demoralizzato dal fatto che sia tornata, e l’ansia dopo un po’ di giorni (tipo una settimana), sparisce di nuovo, il problema era che quando finalmente sparì di nuovo l’ansia dopo altri giorni di calvario, restava un senso di APATIA!!! una leggera INQUIETUDINE!!! non riuscivo a sentirmi felice che l’ansia fosse passata, (a differenza della prima volta) e dato che la cosa non si toglieva per diversi giorni mi spaventavo molto e quindi mi tornava l’ansia -.- poi dopo 45 giorni di questo calvario dal giorno del trip, chiedo a degli operatori se è normale questa situazione, e se passa. la risposta mi tranquillizza molto, mi fa capire che una sola canna non da danni permanenti, che sono stato io a condizionarmi, ad impressionarmi, e a spaventarmi,e mi rendo conto che in effetti l’ansia è data solo dalle mie paure di restare sempre così, e che passerà col tempo, e ciò mi rende felice, mi da un senso reale di sollievo, cosa che non provavo da quando era scomparsa la prima volta l’ansia, e mi rassereno molto, e l’ansia quasi va via del tutto. (cioè non mi hanno detto “va da uno psicologo che hai bisogno di aiuto”, se mi avessero detto così mi sarei solo spaventato molto e la situazione non sarebbe migliorata ma peggiorata, invece mi hanno rassicurato sul fatto che col tempo passa, e che è data solo dal fatto che sono una persona estremamente impressionabile, e a quanto pare la situazione migliora sempre più quanto più mi tranquillizzo sulle mie paure). Dopo tale avvenimento non ho più subito giorni violenti di ansia che mi laceravano dentro, nè rimase un senso di apatia comparabile a quello che restava quando sparì l’ansia in precedenza, però se guardavo un film, o pensavo a qualcosa che voglio fare di piacevole, non sentivo a pieno quel senso di entusiasmo che avevo in passato, certo almeno non mi sentivo apatico, o depresso, però c’era come una sorta di lieve e intangibile malumore che aleggiava in me. io penso che sia dato dal fatto che la mia mente è ancora rivolta all’esperienza negativa di provare ansia per quasi due mesi, e mi ripetevo che ci vuole tempo, ma avevo paura che questo stato di lievissima apatia, possa durare per sempre. Questa paura mi portò di nuovo ad ansia, certo non più un attacco di ansia forte come in passato, ormai non soffro più nemmeno minimamente come il primo mese e mezzo, cmq da quel momento capita durante il giorno di provare ansia e malumore per qualche ora, e poi il resto della giornata sono sereno, mi torna anche la voglia di fare le cose, ormai mangio ogni giorno, mi viene fame, (per un mese e mezzo ho quasi digiunato), però come ho detto, di tanto in tanto durante il giorno mi capita di ricadere nell’ansia e nel malumore, anche se molto lievi e controllabili adesso. Gli operatori di questo sito mi hanno detto che è molto probabile che dopo un periodo del genere il malumore sia presente e magari accompagnato da un senso di prostrazione e apatia… quindi la situazione attuale (da circa 10 giorni), è questa: Ansia e malumore che non sono più costanti tutta la giornata, ma tornano 2 o 3 volte, con durata variabile, pochi minuti, poche ore, poi ripenso alle parole degli operatori, e mi sento meglio, mi rassereno, provo anche lieve felicità. Fame tornata alla quasi normalità, non salto un pranzo da una decina di giorni, e anche se capita che durante il pranzo o cena avverto un po’ di malumore, mangio cmq perché come ho detto non è così forte come prima da farmi digiunare. Voglie di fare le cose che vanno e vengono, mentre prima le motivazioni stavano a zero, riuscivo solo a concentrarmi sul problema tutto il giorno e basta. ho letto di casi in cui le persone durante il trip della canna sono andate in attacchi di panico, fino a farsi portare in ospedale (a me non è successo, ero solo preoccupato che il trip non sparisse più, ma nessuno attacco di panico durante il trip), e queste persone sono tornate alla normalità dopo un periodo che va da 4 a 12 mesi, forse loro hanno subito un trauma più violento del mio, per questo l’ansia è sparita dopo tutto questo tempo, e a me dopo circa due mesi sembra già che tutto stia sparendo, anche se come ho detto, non del tutto. Ad es. questa mattina mi sono svegliato con un pò d’ansia e malumore, poi dopo un’oretta è svanita e non l’ho più avvertita tutta la giornata, durante la giornata due o tre volte ho avvertito come una specie di lieve ansia che è sparita dopo qualche minuto.quando non ho ansia, c’è uno stato che va dal leggero malumore a normalità di stato d’animo.
    Quello che vorrei sapere è la vostra opinione in merito. Mi devo preoccupare, o devo pensare che questi miglioramenti significano che con un po’ di tempo tornerò al 100 per 100? La cosa difficile per me è che, l’ansia che mi è comparsa per la paura di restare per sempre mezzo fatto, non è andata via, il problema è che dopo che tornai lucido come vi ho detto, l’ansia rimase, ormai avevo paura dell’ansia stessa, avevo paura che potesse restare per sempre, e la considerai un sintomo della cannabis e non il risultato della paura, non ci avevo pensato a questo, credevo davvero che l’ansia fosse un sintomo senza significato dato dalla cannabis che avesse scombussolato qualche equilibrio nella mia mente, e invece era la logica conseguenza della paura per quello che mi stava succedendo. Quindi si creò questo circolo vizioso, “ho l’ansia perché ho paura che l’ansia resti per sempre” e credo di non aver ancora spezzato del tutto questo circolo vizioso. Voi cosa ne pensate di tutto questo? Tornerò mai in me al 100 per 100?

    • Anna Zanon 7 Giugno 2015 at 20:38 - Reply

      Caro Toto, la tua è la classica ” paura della paura” che ingenera un circolo vizioso che alimenta l’ansia.
      La prima cosa da fare è cercare di distrarsi, nessuno è mai morto per un pò d’ansia (che tra parentesi, abbiamo tutti) senza prestare un eccessiva attenzione ai propri segnali corporei e ai propri pensieri.
      Quando ti vengono queste paure devi fare qualcosa di concreto, possibilmente di manuale e di faticoso che ti svuoti la mente o impegnati in un compito che richieda concentrazione.
      Il secondo punto è che tu fumi troppo: una canna al giorno è già dipendenza e se hai la tendenza a soffrire di depersonalizzazione è meglio evitare

      • toto 10 Giugno 2015 at 19:18 - Reply

        dottoressa mi scusi, io fumo una canna all’anno, (e solo un paio di tiri), NON fumo assolutamente una canna al giorno. e in vita mia non mi è mai venuta depersonalizzazione, l’unico caso è stato quello dopo aver fatto quei 2 o 3 tiri di cannabis, e anche in questo caso, leggendo quello che provano le persone con la depersonalizzazione non sono certo che sia stato il mio caso, perchè erano troppo lievi i sintomi di stordimento rispetto a quelli tipici della depersonalizzazione, forse è stata una forma lieve di essa. cmq lei dice che distraendomi e a poco a poco dimenticando questa paura, l’ansia scomparirà definitivamente e tornerò tranquillo come prima di aver fumato?

        • Anna Zanon 10 Giugno 2015 at 21:17 - Reply

          Mi scusi..avevo capito male..Si, la canna essendo una sostanza psicotropa può provocare ansia in alcune persone. Se i sintomi sono leggeri tanto meglio, stia tranquillo, alla larga della cannabis e vedrà che tutto regredirà spontaneamente

          • toto 10 Giugno 2015 at 23:32

            la ringrazio di cuore per le sue risposte. si in effetti quando mi distraggo non provo più ansia, svanisce, poi ritorna, ma non è di certo intensa come un mese fa. speriamo bene che tutto svanisca del tutto, che questa situazione è veramente estenuante. cordiali saluti.

          • toto 15 Giugno 2015 at 14:10

            non si è più ripresentato lo stesso fastidio. l’ansia in questi giorni sta scemando un pò.

  41. matteo 2 Giugno 2015 at 00:02 - Reply

    Cara dottoressa, sono un ragazzo di 15 anni e il giorno 23 aprile 2015 ho fumato una canna forse esagerando. Io non ho mai fumato seriamente, solo qualche tiro quando capitava, ma quel giorno ne feci una decina minimo e mi prese subito l’ansia. Oramai è passato più di un mese e non mi sento più me stesso, mi sento assente e stordito, derealizzato diciamo. I primi tre giorni dopo aver fumato sono stato malissimo pensavi di rimanere in quello stato per tutta la vita, non capivo proprio niente. Da quel giorno non ho più fumato e mai lo farò ancora. Le volevo chiedere se mi passerà questa sensazione di assenza dal mio corpo e di depersonalizzazione/derealizzazione da sola oppure devo prendere qualcosa? Mi sento strano ed è bruttissimo… ai miei genitori non l’ho ancora detto. Spero in una sua risposta, matteo.

    • Anna Zanon 7 Giugno 2015 at 19:22 - Reply

      Caro Matteo, ricevo ogni settimana almeno due mail come la tua. Si, la cannabis può innescare degli episodi di depersonalizzazione che a volte possono durare anche dei mesi. Dovrebbe passare, se non passa ti consiglio di andare da uno psicologo.
      La depersonalizzazione è solo una forma acuta di ansia ma con dei colloqui potrai capire meglio quali aspetti della tua vita ti creano disagio e come puoi gestire meglio le tue emozioni.

  42. ketty 7 Giugno 2015 at 18:45 - Reply

    Le chiedo gentilmente se mi puo rispondere..mi piacerebbe un consiglio da lei…se e normale e che prima poi finira. Questa sensazione..grazie

    • Anna Zanon 7 Giugno 2015 at 19:01 - Reply

      Cara Ketty, da parte mia non sarebbe professionale dare delle risposte senza conoscere bene la tua situazione. Perchè non vai da uno psicologo di persona? Potrebbe aiutarti ad inquadrare meglio il tuo problema e a darti delle indicazioni.

  43. Davide 10 Giugno 2015 at 08:44 - Reply

    Cara Dottoressa,

    ho iniziato a sperimentare questi sintomi da lei descritti dopo aver provato un po’ do cannabis (solo qualche tiro, credo neanche mezza canna in tutto, e non mi sono nemmeno sentito ‘fatto’), però questo evento mi ha spaventato talmente tanto che ora sono da un mesetto con questi sintomi (ricordo infatti che quando poi quella notte andai a dormire, mi sveglia la mattina e andai a vomitare, che è infatti la reazione che ho da sempre quando ad esempio vado a dormire e sono preoccupato per qualcosa).

    Credo mi sia preso un bello spavento e ora mi senta un po’ ‘sconnesso’ dalla realtà (il solo pensiero infatti mi ossessiona un po’, visto che è ad esempio la prima cosa che penso appena mi sveglio la mattina). Penso sia tutto nella mia testa, perché ora che ad esempio ho letto la sua risposta sul fatto che può capitare, e che passa da sola, mi ha subito tranquillizzato, e già da ora mi sento più connesso con la realtà.

    Ho anche notato che la sensazione è più forte la mattina (ho letto che ansia e depressione sono più forti in quel periodo della giornata), mentre la notte – a parte il fatto di avere sempre il pensiero fisso in testa – devo dire che riesco a rilassarmi e mi sento praticamente normale, tutto mi sembra reale e così via.

    Lei cosa mi consiglia? Restare tranquillo, distrarmi dal pensiero di avere qualcosa che non va, e aspettare che passi da solo?

    Grazie mille.

    • Anna Zanon 10 Giugno 2015 at 21:22 - Reply

      Credo che sia il pensiero di ” avere qualcosa che non va” che amplifichi l’ansia. Deve invece concentrarsi su altro, senza dare troppa importanza ad uno stato ansioso ( capita a tutti di sentirsi ansiosi in qualche periodo della nostra vita e un pò di ansia non ha mai ucciso nessuno).
      Se però l’ansia non passa, dovrebbe vedere uno psicologo per cercare di capire quali aspetti del suo modo di vivere le creano questa spiacevole apprensione.

  44. Matteo 17 Giugno 2015 at 10:07 - Reply

    Salve,
    perdoni la domanda intrusiva senza alcuna descrizione su di me o sui miei problemi, ma può essere considerata depersonalizzazione la sensazione di trovarsi alle spalle di se stessi in terza persona?
    Mi dilungo, la sensazione è al pari a trovarsi con tre diversi tipi di coscienze con i loro pensieri ed emozioni, ma il corpo è fermo ed immobile come quando si sta seduti e si parla con una persona e magari si fanno piccole azioni come bere ad esempio, ma in maniera totalmente estemporanea come se il mio “mix di coscienze” si trovasse al contempo fuori e dentro di me e mi vedessi da tre angolazioni diverse in contemporanea. Anche quattro se considero il mio corpo che lo percepisco come in contemporanea sia come “contenitore” che come “contenuto”.
    Non faccio uso di sostanze stupefacenti, ne cado nell’abuso delle sostanze fruibili quali bevande e cibarie varie, ricerco semplicemente un mio equilibrio personale nella mia vita e purtroppo ho subito un trauma grave.
    Sperimento queste sensazioni in momenti emotivamente forti, o di fronte a scelte d’azione importanti, anche se più che altro in queste ultime prevale e decide attivamente una delle tre.

    • Anna Zanon 18 Giugno 2015 at 07:13 - Reply

      Sì,però l’auto osservazione incrementa la depersonalizzazione..

  45. Emiliano 7 Luglio 2015 at 10:30 - Reply

    Buongiorno dottoressa.
    Ho letto l’articolo e tutti i commenti. Sarò sintetico e diretto: ho subito un abuso sessuale da piccolo, piuttosto traumatico, all’età di 6 anni, per fortuna isolato. Dal mio punto di vista ho superato la cosa e ho vissuto il mio sviluppo in modo sano. Da adolescente e per diverso tempo dopo ho fumato marijuana, ho smesso da circa 7 anni, ma ne ho fumata parecchia. Ho 26 anni.
    Ho iniziato un percorso da una psicologa (non psichiatra) e devo dire che non è servito a nulla. Dovrei vedermi con uno psichiatra, a breve, consapevole che ci vorranno molti soldi che non ho e che mi devo far prestare, con la paura che sia un altro buco nell’acqua.
    Partendo da premesse come le mie, e considerando che mi trovo in uno stato di depersonalizzazione cronica (così mi disse il medico) da quasi 4 anni, accompagnata da ansia, crisi di panico e chi più ne ha più ne metta, le posso chiedere con sincerità assoluta se esiste una via di uscita per la mia situazione? Io veramente non ne posso più.

    Non so come le persone che mi stanno accanto mi sopportano e per quanto tempo ancora. Sento proprio di essere al limite. Se esiste un metodo estremo o no per risolvere il problema, vorrei conoscerlo. Può dirmi qualcosa?
    Grazie anticipatamente.

    • Anna Zanon 7 Luglio 2015 at 12:26 - Reply

      Buongiorno, credo che il suo stato di depersonalizzazione possa essere una causa dell’abuso subito ( forse lei potrebbe soffrire di disturbo post traumatico da stress).
      Il mio consiglio, più che di limitarsi ad uno psichiatra, è quello di cercare un terapeuta specializzato nei traumi. Potrebbe valer la pena di provare l’EMDR , una nuova tecnica terapeutica che pare sia molto efficace nel superamento degli eventi traumatici.

      http://www.emdritalia.it/ita/index.html

  46. Emiliano 8 Luglio 2015 at 08:31 - Reply

    Grazie per la risposta.
    Terapia EMDR? Non se sono sicuro, ma penso di averla fatta.
    Ho seguito una terapia di diverse sedute basate sul movimento degli occhi e delle mani. Non so se parliamo della stessa cosa. Forse il mio approccio non era dei più propositivi, ma non è servito a molto. Ho paura, seriamente paura, che questa cosa non andrà via e dubito che esista un cervello che possa sopportarla a lungo…

    • Anna Zanon 8 Luglio 2015 at 10:57 - Reply

      Si, esatto è questa. Allora se ha già provato questa strada, deve cercare uno specialista con esperienza nella cura del trauma. Lei dov’è residente?

  47. Lua 6 Settembre 2015 at 20:36 - Reply

    Buonasera, ricordo bene il distacco da me stessa, autoimposto, vissuto all’età di 12 anni e mezzo. Mi trovavo in ospedale per effettuare accertamenti. Ero sola, mia madre era dovuta tornare a casa, sarebbe tornata dopo qualche ora. Andai in bagno e non riuscivo ad urinare. Avevo fortissimi dolori di pancia. Piangevo. In silenzio perché non ero capace di chiedere aiuto. Ricordo di avere pregato, recitando un'”Ave Maria, chiedendo disperatamente un aiuto a qualcuno che intercedesse per me, mi vergognavo. Alla fine venne un’infermiera, informò un medico. Subii una visita ginecologica, non sapevo nemmeno cosa fosse un ginecologo allora. Mi staccai da me, ero sola, ma non so se la situazione sarebbe stata migliore se fosse stata presente mia madre perché nella nostra famiglia di sesso e argomenti correlati non si parlava, di conseguenza anche fare una qualsiasi domanda diventava difficile, così quel poco che sapevo lo conoscevo attraverso i libri o le amiche. Ma ero del tutto impreparata sull’aspetto emotivo. Insomma in pratica era semplicemente il primo ciclo mestruale che non poteva uscire a causa di un imene completamente chiuso. Intervennero chirurgicamente, nulla di che da quel punto di vista ma per me che avevo il terrore dell’arrivo del ciclo proprio per la vergogna che provavo a dover parlare di certe cose, per reagire dentro di me fingevo di non essere io… e questo è stato il primo episodio che ricordi. Il problema è che n un certo senso ho creduto che questa “capacità” mi rendesse forte, ed ho affrontato altre situazioni brutte nello stesso modo, come se non fossi io a viverle, per non soffrire. Quando non ho retto lo stress invece mi sono completamente bloccata, come in una vertigine, ed il rimorso mi fa desiderare di morire. Ultimamente mi sorprendo a pensare questa cosa orrenda, e quello che più mi stupisce è che la sensazione è come se non fossi io. Forse non è questo l’ambito per parlarne, ma già vedere scritto il mio pensiero mi fa riflettere diversamente. Terrei un diario ma se i miei figli o mio marito leggessero questi pensieri. ..
    a

    • Anna Zanon 8 Settembre 2015 at 11:45 - Reply

      Credo invece che condividere i suoi pensieri e la brutta esperienza vissuta ( quell’operazione ginecologica a 12 anni è stata quasi uno stupro per lei) l’aiuterebbe moltissimo.
      Le darebbe la possibilità di sentirsi capita, ascoltata e accettata e di non sentirsi più diversa e ” anormale”( tutti abbiamo qualche pensiero strano).
      Certo non le sto consigliando di condividere i suoi pensieri con i suoi figli che non devono entrare in una sfera così intima e che devono essere protetti dalle angosce dei genitori ma con una persona con cui lei è confidenza sì.
      Perchè non parlarne con suo marito? E se con lui non se la sente, perchè non farlo con un amica, una sorella, una parente di cui fida?

  48. Emiliano 19 Ottobre 2015 at 07:30 - Reply

    Salve dottoressa Zanon,
    abbiamo scambiato qualche messaggio lo scorso Luglio, poco sopra è spiegata la mia storia.
    Volevo chiederle un ultimo consiglio! Il mio stato mentale in Estate non è migliorato, anzi.
    Ho provato diversi dottori, spendendo molti soldi; uno dei quali è specializzato in terapia EMDR. La mia famiglia forse un po’ stanca e i miei amici, si stanno muovendo per un possibile ricovero in un centro di neuoropsichiatria specializzato. Non so che fare se non aiutarli a cercare il centro migliore.
    Lei può condigliarmi un ottimo luogo, non importa dove sia in Italia, dove secondo lei è possibile trovare un aiuto?
    Grazie anticipatamente.

    • Anna Zanon 22 Ottobre 2015 at 08:40 - Reply

      Buongiorno, potrebbe provare con l’ Arp che ha sede a Milano, le giro il link http://www.arpmilano.it/
      Sono andata a diversi seminari tenuti da questo centro e so che trattano bene i disturbi dissociativi

  49. Francesca 29 Novembre 2015 at 21:08 - Reply

    Non posso crederci! E’ come avermi letto nel pensiero. Forse posso dare un nome a tutto quello che sento, è circa un mese che mi interrogo, ovviamente inutilmente, sul significato della vita, della morte, sulla caducità della vita, mi chiedo perchè sono viva, perchè io sono proprio io, cosa vivo a fare se poi moriremo tutti e queste cose mi portano a respirare male, mi viene voglia di piangere. Inoltre dormo male, ho bisogno di ascoltare la radio per tutta la notte per riuscire a distrarmi con la voce di uno speaker e non ossessionarmi, il sonno è così lieve che appena per qualche motivo si interrompe la radio mi sveglio in preda a tremori. La mattina mi sveglio e penso “sono ancora in questa trappola, la vita non ha senso”. Ho difficoltà a concentrarmi con l’università e l’attenzione cala. L’unica “pace” temporanea è cercare casi simili al mio su internet (forse sbaglio, ma mi calma). Ho 22 anni e figuriamoci quando ho cercato di parlarne con qualcuno! Nessuno mi prende sul serio, mi liquidano con frasi di circostanza tipo, “bella scoperta, tutti moriamo”, ma io sono consapevole che questa è una fissa e non è la normalità, perchè si è presentata all’improvviso. Non riesco mai a rilassarmi, a leggere un buon libro e dopo gli episodi mi sento esausta e penso che non mi passerà mai, alle volte mi “pento” di essere una persona pensierosa e razionale. Scusate lo sfogo assurdo, ma non ce la facevo più! Comunque ho a breve una visita dallo psichiatra, i miei genitori non lo sanno perchè quando ho provato a parlare di queste sensazioni abbiamo litigato violentemente, loro pensano che io sia solo capricciosa e mi hanno detto che sono “debole”. Pensavo si trattasse quasi di un dubbio esistenziale, non mi permette neanche di godermi in pace una giornata con gli amici e non riesco neanche a fare un commento su un ragazzo carino che passa in strada perchè subito mi sembra di vedermi da fuori. Mi sembra di aver smesso di pensare “giorno per giorno” e mi sento sempre un puntino sconosciuto ed insignificante nell’infinità dell’universo e dell’evoluzione…queste cose, per dire, le penso quando vado in palestra e mentre prima trovavo “divertente” osservare le altre persone, adesso è una tortura perchè penso subito a quando moriranno, che moriremo tutti e “cosa viviamo a fare” e “perchè siamo nati” e tutto diventa fastidioso. Questo trafiletto mi ha già sollevata tantissimo, sono così felice! Intravedo una speranza che così come si è presentato da un giorno all’altro se ne vada via

  50. Giovanna 1 Febbraio 2016 at 18:26 - Reply

    Ciao dottoressa sono giovanna e ho 15 anni circa verso la finè di ottobre io e una mia amica abbiamo provato a fumare una cannabis.. il giorno dopo stavo a scuola e mi è venuto un attacco di panico e di lì ho cominciato a pensare cose senza senso ..del tipo:perché sono qui? Perché esisto?ma se non sono io? Avvolte non mi sento qui come se fossi in un sogno.. avvolte scoppio a pianGere per la paura… io ho paura che non mi passa più ..Ma passerà?

    • Anna Zanon 3 Febbraio 2016 at 08:37 - Reply

      Passerà ma per favore non fumare più cannabis

  51. Sara 2 Febbraio 2016 at 21:06 - Reply

    Gentile dottoressa, spero non sia troppo tardi per commentare questo post. Ho 20 anni e sono una studentessa.
    Questo articolo mi ha un po’ spaventata; non pensavo che quello che credevo fosse uno stato d’animo o un principio di depressione,avesse un nome ed una spiegazione.

    Non so se la depersonalizzazione possa trattarsi del mio caso, sono molto confusa.
    Intanto premetto che non fumo cannabis.
    Io sono di indole riflessiva, faccio meditazione per mettere in contatto mente e corpo, ragioni molto sulle cose e sulle decisioni. Sono molto introspettiva. Ma ho sempre avuto dei momenti in cui l’impulsività prende il sopravvento, e faccio cose senza rendermi conto che le sto davvero facendo.
    Mi capita di fare delle cose che mi mettono in pericolo, come atti di autolesionismo, ma mentre l ifaccio io sono in preda all’impulsività, non sono io. È come se la mia mente si spegnesse e non fossi io stessa a farlo. Ultimamente mi è capitato e in modo più grave. E ogni volta che succede (è come se fossi incoscente per qualche minuto) mi spavento e mi ripeto “cos’ho fatto!”. È spaventoso e frustrante, ho paura di impazzire. Non è da me. Non sono io.
    E forse ho capito quando mi capita: quando mi sento sola. Quando passo troppo tempo da sola.
    E ora ho paura di stare sola, ho paura d’impazzire e farmi del male.

    Io amo la vita e sono una persona positiva, riflessiva. Ma ho ogni tanto questi momenti in cui non sono in me.
    Ho paura, anche perchè non posso permettermi uno psicologo nella mia situazione economica.
    Mi può cortesemente a capire se si tratta di depersonalizzazione?

    • Anna Zanon 4 Febbraio 2016 at 09:40 - Reply

      Cara Sara, lei soffre di dissociazione. Quello che mi ha scritto mi preoccupa molto e penso che lei abbia bisogno di aiuto urgentemente. In quei terribili momenti in cui si fa del male, è come se una parte autodistruttiva della sua mente prendesse il controllo e lei non si rende conto di quello che fa.

  52. Alice 15 Aprile 2016 at 17:20 - Reply

    Buonasera, cercavo su internet i sintomi che ho da qualche giorno e finalmente li ho trovati. Da qualche giorno, ma senza alcun apparente motivo, mi sento come fossi estranea a me stessa, al mio corpo. Lavoro in modo automatico, e anche le persone che ho intorno e conosco da sempre mi sembrano diverse. Mi ripeto in continuazione il mio nome perché mi sembra di impazzire. non riesco a capire nemmeno che sentimenti provo per le persone che mi circondano e ho perso completamente l’apperito. Sono sempre stata una persona molto introspettiva e meditativa. Pensa che mi debba rivolgere ad uno specialista ?
    Grazie e scusi.

    • Anna Zanon 18 Aprile 2016 at 09:53 - Reply

      Di solito questi episodi che sono molto più comuni di quanto non si creda, passano da soli. Se però questa condizione continua, sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista

  53. andrea 21 Maggio 2016 at 23:45 - Reply

    Salve dottoressa
    Mi chiamo andrea e ho 23 anni… La mia vita e cambiata da circa 2 mesi a questa parte, La realtà e che mi sento non come prima, Brillante, Forte, confortevole, e appagato, Ero felice della mia vita con tutte le mis problematiche…Ero me stesso e avevo tutto sotto controllo, Poi da due mesi che è morta mia zia non mi riconosco più… mi sento estraneo, Mi sembra tutto così in reale e sembra che io viva in un brutto incubo, L’unica cosa che posso dirle e che a me vivere così non piace, ma a me è ne alla mia famiglia amico e ragazza… Spero solo di poterne uscire al più presto… Ma come ?? Chiedo aiuto!

    • Anna Zanon 24 Maggio 2016 at 11:19 - Reply

      Buongiorno, ha pensato di farsi aiutare ? Seguire una terapia potrebbe esserle d’aiuto per superare questo difficile momento

  54. Arian 4 Ottobre 2016 at 09:58 - Reply

    Cara dottoressa,
    Premetto CHE sono sempre stato un tipo ansioso e ipocondriaco, a 14 anni pensavo mi venisse un infarto perché avevo tachicardia e questa paura era rimasta per un bel po’ di tempo, ora ho 20 e circa due mesi fa assunsi la cannabis in vacanza, l’unico episodio di assunzione. Da li a pochi minuti sono stato davvero male, estraniato da me stesso con tachicardia e paranoia, pensavo di non poter mai più normale e di rimanere cosi per sempre, i miei amici mi tranquillizzarono mettendomi la testa sotto l’acqua fredda etc. Passata quell’ora di forte paura poi mi ripresi anche se dentro mi sentivo un po’ cambiato. I giorni successivi li vissi in maniera tutto sommato tranquilla ma con il pensiero di quello che accadette il giorno fatidico. Circa due settimane dopo in vacanza con i miei mi capitava di pensare all’evento e mi saliva come un senso di preoccupazione CHE mi portava a leggere e guardare video di ogni genere che mi portavano sempre di più a sentirmi a disagio e con qualche sintomo di depersonalizzazione. Per un po’ di giorni avevo meno fame e sempre più disagio a cui non facevo tanto caso. Tornato a casa in Italia e dopo aver visto quei amici mi tornò in maniera più marcata la sensazione di testa leggera e di stanchezza fisica, alche cercando su internet leggevo di casi di depersonalizzazzione. Raccontai dell’episodio del biscotto ai miei e durante il racconto avevo una forte mancanza di respiro e battitio accelerato seguito da pianto, i miei mi capirono e non dissero nulla ma io mi sentivo ancora diverso. I giorni seguenti ero in forte disagio fino a quando inziai a sentire il bisogno di piangere senza effettivamente sapere il perché come se non fossi io quello che piangeva, non mi capacitavo del perché piangessi e non mi sentissi me stesso. Piano piano ho perso il piacere nel fare tutte le cose che prima mi divertivano, giocare a bascket, all’xbox fino a quando ho contattato una psicologa/psicoterapeuta. Ho avuto episodi di pianto ricorrenti durante i giorni, come se non potessi più tornare quello di prima e solo il fatto di scrivere queste cose adesso mi porta a sentire una certa preoccupazione molto inferiore a quello che mi accadeva i primi giorni. La notte ho sintomi di iperallarmismo e faccio fatica a dormire risvegliandomi molto spesso ( soprattutto questi giorni). Pensavo di essere esaurito o depresso oppure ancora di aver preso un disturbo post traumatico da stress dopo l’episodio. Penso anche CHE possa essere solo ippcodria e a furia di leggere cose qua e la mi sia messo in testa di avere la depersonalizzazione. Ho passato giorni disastrosi da cui pensavo di non poter uscirne più i miei genitori sono distrutti emotivamente e io pure. La prego mi risponda

    • Anna Zanon 11 Ottobre 2016 at 10:37 - Reply

      Gentile Arian, i sintomi che lei mi descrive sono dovuti all’ansia. Purtroppo più ci si concentra sull’autosservazione e sulla sintomatologia fisica, più si diventa ansiosi e peggio ci si sente. Il mio consiglio è smettere di guardare blog su internet e non rimuginare sul malessere che lei percepisce. Tutti abbiamo occasionalmente dei malesseri, solo che la maggior parte delle persone non ci dà troppo peso.
      Detto questo, non sarebbe male rivolgersi ad un psicologo per cercare di capire come gestire al meglio l’ansia

  55. Giusy 4 Ottobre 2016 at 14:28 - Reply

    Salve ho 39 anni sono stata sempre ansiosa nove anni fa ho perso mio padre per un brutto male ho riversato tutto il mio dolore in amore verso mio figlio di un mese . Ora dopo nove anni questa estate il compagno di mia madre ha avuto un’ischemia transitoria davanti i miei occhi da quel momento tutto è cambiato …….ansia a palla una forte anemia mi ha debilitato ho iniziato ad avere problemi attacchi di panico voglio stare solo sdraiata ho paura di morire ogni istante sembra l’ultimo , e ora x finire i sintomi che scriveva qui sopra tutti …….testa sempre confusa non provo più sentimenti x nessuno non riesco a vivere mi dico tanto sto x morire mi sento in un film horror tutti mi sembrano estranei e inizio a pensare che sono felici ma lo sanno che moriranno perché loro non hanno paura e io si?mi sento inutile un puntino mi fa paura anche la grandezza dell’universo , ora la notte non dormo più ho tanta paura di impazzire . Sono stata da un neuro psichiatra ma la cura mi dava strani sintomi, ora ritornerò Giovedì sono stanca voglio tornare la Giusy di prima un po’ ansiosa ma Felice di mio marito e dei miei figli provo a darmi lei una risposta

    • Anna Zanon 11 Ottobre 2016 at 10:41 - Reply

      ritornerà la Giusy di prima..Ha vissuto un periodo molto difficile e stressante in cui ha perso suo padre che era una figura di riferimento importante. Forse la sua depersonalizzazione le sta dicendo che si sente sola, sperduta, senza punti di riferimento e che ha paura di perdere le persone care

  56. Sara 2 Novembre 2016 at 10:37 - Reply

    Gentile Dottoressa, mi chiamo Sara ed ho 35 anni. Soffro da 12 anni di ansia ed attacchi di panico, e sono stata curata con Paroxetina per molto tempo. Ho svolto una psicoterapia per tanti anni, ma non vedendo miglioramenti ho cambiato psicoterapia. Svolgo questa nuova terapia da 6 mesi e, anche se l’ansia di fondo c’era sempre, notavo finalmente molti cambiamenti positivi, e soprattutto mi stavo riscoprendo in maniera autentica. Nell’ultimo mese di terapia è emerso quello che probabilmente è stato il mio trauma infantile…era qualcosa che a livello “cognitivo” già sapevo (da piccola mi sono sempre sentita voluta bene meno dei miei fratelli, la pecora nera della famiglia), ma in terapia l’ho rivissuto a livello emotivo, ho sentito proprio quello stesso dolore che sentivo da piccola. Credevo di aver già capito che i miei problemi di ansia derivavano da lì, ma riprovare quel dolore mi ha devastato. Ho iniziato a sentirmi depressa, la notte dormo poco e male, non ho fame, mi sento senza energie. Ma la cosa più brutta è che mi sento spesso come se mi guardassi da fuori, come se mi ascoltassi parlare dall’esterno, come se mi separassi per degli attimi dal mio corpo e ne perdessi il contatto guardandomi da fuori. Oppure mi capita anche di guardare i miei familiari, compresi mio marito e mio figlio, e vederli diversi, ma non diversi “oggettivamente”, semplicemente come se avessero perso di familiarità. Tutte queste bruttissime sensazioni mi mettono un’ansia terribile, temo continuamente di stare per impazzire, di diventare psicotica o di arrivare a non riconoscere più le persone che amo. E diventa un’ossessione, non faccio altro che pensarci, cerco continuamente rassicurazioni su internet ma non mi rassicuro mai e l’ansia aumenta sempre di più, e più aumenta l’ansia più aumentano queste sensazioni. Vorrei sapere se queste sono esperienze di depersonalizzaione e derealizzazione, se rientrano nel disturbo d’ansia o se possono veramente portare ad una psicosi (questo al momento è il mio più grande terrore). Mi auguro che continuando la psicoterapia riuscirò a superare questo momento, che forse è proprio una reazione di difesa rispetto al dolore che ho provato da bambina e che ho ricontattato… La ringrazio per l’attenzione e per la disponibilità.

    • Anna Zanon 15 Novembre 2016 at 15:11 - Reply

      Di solito preferisco non rispondere alle domande sulla depersonalizzazione, trattandosi di una questione delicata che andrebbe approfondita in altra sede e con la dovuta cautela.
      E’ possibile che la sua ansia sia dovuta al riattivarsi di ricordi e vissuti traumatici di cui prima non era pienamente consapevole.
      Cmq meglio parlarne con la sua terapeuta.

  57. Mattia 16 Novembre 2016 at 08:14 - Reply

    Gentile Dottoressa, sono un ragazzo di 19 anni che fa uso di Cannabis da ormai 2 anni, con amici e poche volte da solo.
    Esattamente ieri, giornalmente, non ho fatto uso di questa sostanza, fino alla sera dalla mia ragazza, fumando ben 4 ”canne”.
    Tornando a casa mi sentivo strano, ma stavo bene non avevo nessun pensiero strano e non ero ansioso, fin che, ad un tratto, guardandomi allo specchio in bagno, non riuscivo a riconoscermi, avevo la nausea e mi sembrava di non essere me stesso… mi girava la testa e non mi ricordavo nulla di quello che è successo 10 minuti prima… ho parlato con Mio padre di questa situazione, visto che lui sa che faccio uso di cannabis e mi vorrebbe portare da uno psicologo per vedere cosa mi è successo… Stamane, il risveglio non è stato gradevole, dopo questo avvenimento durato pochissimo tempo, mi sento bene e non ho più questo sintomo, però ho paura che possa riaccadere questa spiacevole emozione, se si può definire così. La ringrazio per la sua attenzione.

    • Anna Zanon 16 Novembre 2016 at 18:19 - Reply

      Quattro canne sono effettivamente tante e potrebbero spiegare i suoi sintomi. Da parte mia le posso dire che ci sono modi più efficaci della cannabis per gestire gli stati emotivi dolorosi

  58. Barbara 17 Marzo 2017 at 09:57 - Reply

    Buongiorno dottoressa, le scrivo perche dopo anni si relativo benessere a seguito di forte ansia e DOC e derealizzazione da un po di tempo a questa parte dopo un lutto in famiglia per le esattezza sono ripiombata nell abisso ed e’ successo che una sera relativamente tranquilla mi sono guardata allo specchio e non mi riconosceva e se fosse capitato a chi non ha comunque una personalità ossessiva probabilmente non ci avrebbe fatti caso io invece mi sono spaventata perche ho l ossessione e l ho sempre avuta di essere psicotica cosa che non e’ e che penso sia difficile succeda dal momento che ho fin troppo controllo di ciò che mi succede…quindi da quel momento ho avuto le solite paure di provare questa sensazione di depersonalizzazione e de realizzazione per sempre e mi ci sono fissata talmente tanto che ora anche quando non ce l ho penso…ecco non ce l ho…e ovviamente mi viene.a Ho seguito la tcc per un periodo e sono stata bene anzi ogni tanto mi succedeva di provare queste cose ma con esercizio cognitivo e non pensandoci mi andavno via…ora mi e’ difficile riuscirci e voglio solo la conferma che questo tipo di esercizio funzioni con questi sintomi e che quindi provando a metterli in atto sono sulla strada giusta per eliminarli. Grazie per l attenzione. Barbara

  59. Barbara 17 Marzo 2017 at 11:11 - Reply

    Inoltre dottoressa mi e’ capitato questo. Un pomeriggio a lavoro un mio collega mi ha fatto notare che erano già le 16 e ho avuto la percezione che il tempo fosse passato in frettissima e mi sono spaventata…anche qui cosa molto ossessiva dal momento che c’ e’ chi pagherebbe perche il tempo passasse cosi velocemente e da quel momento presto attenzione alla percezione del tempo in maniera troppo insistente cosa che mi fa percepire ricordi lontani come fossero recenti e viceversa cose recenti come fossero lontanissime può essere dato anche questo dal solito meccanismo del DOC che ci fa credere tutto ciò che vuole?

    • Anna Zanon 17 Aprile 2017 at 22:19 - Reply

      Gentile Barbara, forse questo lutto ha risvegliato qualche suo aspetto fragile. Credo che potrebbe esserle d’aiuto parlare con uno psicoterapeuta per gestire questo momento difficile

  60. Arianna 20 Marzo 2017 at 07:10 - Reply

    Salve dottoressa
    mi chiamo Arianna e sono dissociata dal mio corpo ormai da 4 giorni,anche ora che le scrivo provo una sensazione molto intensa di separazione dal mio corpo(se sarò poco chiara con le mie parole è dovuto proprio da questo)
    Non riesco a sentire più nessuna emozione,ho tanta paura, vorrei un aiuto
    Vorrei che qualcuno mi abbracciasse solo per sentire il mio corpo,ormai anche il tatto è compromesso,scrivo sulla tastiera ma mi sembra che le mie mani non stiano toccando nulla
    I miei piedi e le mie mani non sono miei,il mio vero io è rinchiuso in questo corpo,quella che prima era la mia carne ora è un involucro inutile che rende difficile ogni contatto con l’esterno
    faccio fatica ad osservare le cose,sono così diverse da prima
    raramente faccio uso di sostanze ma la mia dissociazione è dovuta dal fatto che ho mischiato alcool e psicofarmaci (cipralex)4 giorni fa
    da allora sono così,oggi ne parlerò con il mio psicologo ma ho tanta paura che non ne uscirò mai più
    ho scritto qui solo per sfogarmi scusi il disturbo che le ho dato

    • Anna Zanon 18 Aprile 2017 at 08:32 - Reply

      Cara Arianna, lei non mi ha dato alcun fastidio o disturbo..anzi, già solo questa frase mi fa capire quanto poco sia abituata ad essere vista e considerata dagli altri. Ma trattandosi di una situazione delicata non è indicato banalizzarla in un web

  61. Marco 28 Marzo 2017 at 14:33 - Reply

    In un articolo ho capito cos’ho e da cosa potrebbe essere stata scaturita la mia depersonalizzazione. Era più di un anno che cercavo di capire che problema avevo, la maggior parte degli articoli su internet parlavano di “principi di Alzheimer”, “schizofrenia”, “sintomi di una sclerosi multipla”, “SLA”, ecc. facendomi solo preoccupare di più.

    Ho 32 anni e dico la verità, dai 14 ai 18 anni mi sono sfondato di alcol e canne (saltuariamente cocaina), sono sempre stato il “bulletto” casinaro che faceva baldoria e gli piaceva divertirsi in qualsiasi modo.
    A 18 anni sono partito per il militare (leva) e ho lasciato la scuola, pochi mesi prima ho conosciuto una ragazza (la mia attuale moglie con cui ho un bambino di quasi 1 anno). Probabilmente la combo militare + ragazza (seria) mi ha salvato da una vita in declino visto che i miei genitori si, mi vogliono bene, ma sono sempre stati assenti e superficiali con me (non gliene faccio una colpa, sono un po’ ignoranti).

    Tornato dal militare (3 anni perché restai da volontario) trovai subito lavoro, ho lavorato sempre ma sempre cambiando lavoro fino all’età di 28 anni quando mi sono stabilizzato (spero) aprendomi un’attività in proprio di un lavoro che mi piace (campo informatico).
    3 anni fa con un gruppo di amici iniziai a fumare di nuovo spinelli ma saltuariamente, uno spinello il fine settimana o poco più, a volte anche la mia ragazza fumava ma di radio, non le piaceva molto essendo maniaca del controllo, tutto ok fino a quando a lei non gli venne una paranoia che potesse restare “scema a vita”, inizió ad impanicarsi pensando che l’erba fumata “era andata a male”(stessa erba fumata altre volte della stessa pianta) voleva andare a pronto soccorso, chiamó il fratello per farsi accompagnare perché anche io avevo fumato abbastanza e gli dissi che non era il caso che guidassi (più che altro volevo dissuaderla dal pensiero di andare al PS sapendo che gli sarebbe passato Fra qualche ora).
    Arrivato il fratello gli fece capire an He lui che era inutile andare al PS e doveva aspettare che passasse… gli era salita proprio male e io mi sentivo in colpa tanto che forse in quel momento provai il mio primo attacco di panico ma ero strafatto e non capivo, camminavo su e giù in casa e mi agitavo per il senso di colpa.

    Il mattino seguente andai a lavoro normalmente, ero lucido ma totalmente stranito, avevo paura di non so cosa, tremavo dal freddo (era estate), se nn avevo freddo mi tremano comunque le mani, ero in ansia per la mia ragazza e la chiamavo ogni mezz’ora, anche lei aveva queste sensazioni ma un po meno. Dopo un Po decisi di uscire dal negozio per andare a prendere un caffè con un amico che gli raccontai tutto ed ecco la mia prima depersonificazione: camminando potevo osservarmi dall’alto, ero dietro me stesso, mi fermavo e tornavo in me, camminavo e mi succedeva questo. Presi il caffè e ogni azione sembrava un loop infinito, giravo il caffè e sembrava che lo stessi girando da 1 ora, l’azione di alzare la tazzina e bere sembrava infinita e che fosse un loop ma alla vista del mio amico mi muovevo normalmente. Questa sensazione andò svanendo nel giro di 3 giorni. Decisi di non fumare più per un po anche sapendo che la colpa non era dello spinello ma della situazione che si creò, difatti dopo circa 15 gg fumai di nuovo e tutto ok, ero tornato quello di una volta, dopo 2 mesi circa smisi del tutto per scelta personale, mi bastò capire che in me non era cambiato nulla.

    Dopo circa 3 mesi la mia ragazza scopre di essere incinta, tutto ok, dopo 9 mesi partorisce e dopo 2 mesi dal parto, una sera a cena apro un barattolo di zucchine sott’olio, ne mangio qualcuna ma non erano proprio buone… cerchiamo su internet se avrebbero potuto farmi male e ci imbattiamo in articoli del tipo “butulino, morte” e bum! Attacco di panico! Ma io ancora non lo sapevo che era un attacco di panico, pensavo fossero i sintomi del botulino quindi mi accompagnarono subito in ospedale. Lavaggi, analisi.. nulla. Pulito. Mi dimettono il giorno dopo, dopo una notte in osservazione visto che deliravo e avevo paur
    a di morire, non perché abbia realmente paura di morire, non mi è mai interessato molto, ma avevo un bambino di 2 mesi e non potevo abbandonarlo.
    Dopo questa situazione il solo parlare di quella notte in ospedale mi faceva avvertire palpitazioni e debolezza nelle gambe e allora capii che il problema era nella mia testa e leggendo scoprii che erano “solo” attacchi di panico e tutto ciò mi rassicuró in un certo senso perché avevo capito cos’avevo realmente e mi autorassicurai. Questo duro poco a distanza di 3 mesi circa un nuovo attacco di panico improvviso, mentre parcheggaivo l’auto nel garage ma cercai di tenerlo fuori di me, facevo finta di nulla, salito a casa la mia ragazza mi chiese cos’avevo perché mi vedeva strano ed ecco che il panico prese il sopravvento. Mi sedetti sul divano e tremante aspettai che passava, da allora solo un secondo attacco meno intenso dopo poco tempo ma da questo attacco piu intenso ad oggi mi capita spesso di sentirmi estraneo a me stesso, a volte prendo un bicchiere d’acqua in mano ma sembra che il bicchiere non abbia un peso anche se avverto di tenerlo in mano, mi sento la parte posteriore destra del cervello intorbidita, a volte salgo le scale e faccio una fatica assurda, a volte mi sembra di volare e non toccarle nemmeno, non avverto più emozioni ma all’improvviso mi rattristisco per nulla, la voglia di vivere è quasi nulla, mi sento vuoto e privo della mia anima, dal che ero “l’anima della festa” ora mi sento un alieno.
    Pratico sport individuali e di gruppo ma non riesco a provare nulla.
    Mi sento meglio solo su una montagna ad alta quota, all’aria aperta, godendomi qualche ora da solo con me stesso… spero che questi disturbi presto spariscano, mi sento forte psicologicamente e riesco a condurre una vita normale agli occhi delle persone ma il “mostro” è sempre li in agguato ad aspettare che abbassi la guardia.

    • Anna Zanon 23 Maggio 2017 at 14:41 - Reply

      Più che mostro è una parte di se stesso spaventata che certe volte viene fuori . Bisogna fare amicizia con i propri mostri..e in questo potrebbe aiutarla qualche colloquio con uno psicologo.

  62. Claudio 10 Maggio 2017 at 00:38 - Reply

    Buongiorno,

    può il disturbo di depersonalizzazione (cronica) essere correlato a mandibola, rettilineizzazione del collo, schiena o, a suo

    avviso, si tratta di qualcosa meramente psicologico?

    • Anna Zanon 21 Maggio 2017 at 11:35 - Reply

      Corpo e mente sono strettamente interconnessi. A mio parere la rettilineizzazione del collo, schiena NON può provocare depersonalizzazione. E’ anche vero che una condizione di ansia cronica si ripercuote sul corpo e che i ricordi traumatici che possono causare la depersonalizzazione rimangono memorizzati sul corpo, per questa ragione agendo sul corpo ( in particolare sulle contratture muscolari) si calma anche la mente.

  63. Donatella 17 Maggio 2017 at 16:52 - Reply

    Salve dottoressa,
    le spiego in sintesi la mia situazione,
    ho 21 anni e mi sono trasferita da 9 mesi in Cina per lavoro, inizialmente pensavo sarei rimasta per poco ma mi trovo ancora qui, in fondo pur essendo un grande cambiamento mi trovo abbastanza bene, ho inoltre da poco iniziato una relazione sentimentale la quale mi rende molto felice, nonostante tutto cio’ e le normali difficolta’ che cambiamenti di questo tipo possono portare, mi ritrovo a vivere episodi di ansia e derealizzazione, come se non vivessi completamente la mia vita, a fine Giugno tornerò in Italia per pochi giorni e spero che il tornare mi rendera’ piu’ consapevole della scelta che voglio fare e di conseguenza che mi possa aiutare in qualche modo. Uso la meditazione per trasformare questa spiacevole sensazione, con la fede. Tuttavia avrei bisogno anche di un consiglio dal punto di vista psicologico per comprendere se effettivamente questi cambiamenti seppur felici possano portare stress e ansia. Nel momento dei miei attacchi, nutro dubbi sulle mie scelte e paure che alimentano il tutto, sento di voler vivere la mia vita qui con questa persona ma qualcosa ostacola cio’ che potrebbe essere cosi’ semplice. Il mio passato sentimentale e la lontananza? Quanto tempo necessito per abituarmi ad un cambiamento cosi’ forte? Grazie mille e distinti saluti.

    • Anna Zanon 21 Maggio 2017 at 10:21 - Reply

      Cara Donatella, preferisco sul blog non dare risposte sulla depersonalizzazione, essendo un argomento complesso e delicato.
      Si, i cambiamenti anche quelli felici, sono anche destabilizzanti perché tra i bisogni primari dell’ essere umano c’è quello di stabilità e sicurezza.
      Per adattarsi ad un cambiamento radicale come il suo ci vuole tempo ( almeno 1 anno e mezzo) e credo che ci siano dei momenti in cui si chieda che cosa fa in Cina e senta di vivere una vita che non le appartiene

  64. Eleonora 5 Giugno 2017 at 16:24 - Reply

    Salve gentile dottoressa,
    Sono una ragazza di 18 anni e penso di ritrovarmi molto in questo tipo di disturbo, mi trovo in una situazione molto complicata, sto con un ragazzo da un anno e mezzo e le cose sono andate abbastanza male in questi ultimi mesi, faccio uso di cannabis e a volte mi è capitato di sentirmi al di fuori di me stessa, ma in questo periodo tutto è diventato molto più pesante, l’ansia sovrasta ogni cosa, inizio a piangere dal dolore che mi causa tutto ciò che ho intorno e non so quando riuscirò a smettere, diventa ingestibile la situazione, non riesco a capire se ho bisogno che il mio ragazzo mi stia accanto oppure lasciarlo andare e provare a stare bene da sola… La situazione sta diventando molto stressante a livello psicologico, sono instabile a livello umorale e non riesco più a capire come mi devo comportare con me stessa, cosa mi fa stare bene e cosa mi fa stare male, non riesco a gestire la mia vita mi sento estranea a tutto tante volte… non capisco più quando sto bene e quando sto male, non riesco più ad avere nessun tipo di stimolo, niente mi suscita un particolare interesse, tutto è estraneo, indifferente… la ringrazio in anticipo se riuscirà a rispondere al mio messaggio e se riuscirà in qualche modo a trovare una soluzione…

    • Anna Zanon 13 Giugno 2017 at 09:00 - Reply

      Cara Eleonora, mi sembra che tu stia molto male e credo proprio che tu abbia bisogno d’aiuto per cercare di capire e di gestire questa forte ansia che hai.
      Su internet non è possibile affrontare queste situazioni così delicate che hanno bisogno di un ascolto e di un approccio diverso..Il mio consiglio è quello di rivolgerti ad uno psicoterapeuta

  65. Elisa 22 Giugno 2017 at 13:17 - Reply

    Salve Dottoressa, le sue parole rispecchiano ciò che sento ogni volta che accadono alcuni episodi durante le mie giornate. Sono sensazione sgradevoli e purtroppo li vivo ogni giorno e più volte al giorno. Non ho avuto ancora una diagnosi di depersonalizzazione, ma ho tutti i sintomi. Credo che la causa sia dovuta al parto traumatico che ho subito, ed è da allora che ho questi problemi. A volte mi sento come se non fossi una persona, mi sento un oggetto, una cosa che fa le sue azioni quotidiane come un’automa. Soffro anche d’ansia e di depressione, lei crede che potrebbe essere il mio un caso di depersonalizzazione? Grazie Dottoressa la saluto cordialmente

    • Anna Zanon 1 Luglio 2017 at 10:40 - Reply

      Cara Elisa, la depersonalizzazione può essere scatenata da traumi come ad esempio un parto in cui lei ha rischiato di morire. Mi sembra però che lei non viva bene la sua vita e non sia felice..perché non farsi aiutare a stare meglio? Esistono terapeuti con una specifica esperienza nel trattamento dei disturbi dissociativi che spesso si accompagnano ad ansia e depressione. Se lo ritiene posso cercare un nominativo nella sua zona

  66. Alex 11 Agosto 2017 at 15:38 - Reply

    Salve molto illuminante …
    Io spesso mi sento piccolo ,impotente ,non capisco quale sia lo scopo della vita , e soprattutto sono ossessionato dalla fantascienza e tutto quello di irreale perche mi fa sentire più forte ma poi guardando il mondo vero ,passa tutto e ritorno fuori luogo …
    Saluti Alex

  67. Rosario 26 Agosto 2017 at 13:47 - Reply

    Salve dottoressa le racconto la mia storia io sono vissuto in una casa dove ce stata violenza tra i miei genitori e ho cominciato da piccolo a soffrire di ansia col tempo si e aggiunta un po di depressione che col passare degli anni sono andati a peggiorare a causa delle situazioni che interferivano nella mia vita ho 19 anni un annetto fa ho fatto qualche tiro di canna e avevo molto lontanamente la depersonalizzazione 6 mesi fa lo fatto per l’ultima volta perche il suo seguito a portato ad un episodio molto forte che da quel giorno e rimasto costante vado da un psichiatra che mi sta dando gli ssri antipsicotici e ansioliti ma ho visto miglioramenti riguardanti l’ansia che ne pensa lei

    • Anna Zanon 4 Settembre 2017 at 08:57 - Reply

      Caro Rosario, quando un bambino cresce in una casa in cui c’è la violenza, non si sente al sicuro e vive il mondo come un posto pericoloso perchè i suoi stessi genitori che dovrebbero proteggerlo e dargli sicurezza sono proprio quelli che gli fanno paura.
      Le persone che crescono in famiglie come la sua soffrono spesso d’ansia ( l’ansia non ci fa rilassare e ci permette di stare vigili per poter far fronte ad eventuali pericoli).
      Se ha visto dei miglioramenti nell’ ansia con la terapia farmacologica va benissimo! Magari ne parli con il suo psichiatra e valuti la possibilità di fare una terapia psicologica con un psicoterapeuta specializzato nel trattamento dei traumi

  68. Luigi 8 Settembre 2017 at 08:45 - Reply

    Salve Dott.ssa,
    prima di parlare di depersonalizzazione, volevo fare una premessa.
    Nel 2001 ho avuto un trauma post-laurea causato dal fatto che non riuscissi a trovare lavoro e perchè mi sono dovuto trasferire a 1000 km da casa per andarlo a cercare. Periodo di 1 anno molto difficile durante il quale ho avuto dei fortissimi attacchi di panico. Tutto risolto l’anno successivo senza l’aiuto di farmaci, anche perchè non sapevo esattamente cosa fossero.
    Nel 2009 altro caso traumatico dovuto ad una relazione andata male e nella quale avevo creduto. Forti attacchi di panico e ansia e problemi anche alla vista (vedevo sdoppiato e annebbiato e continuo leggermente anche adesso). Ho inizialmente seguito una psichiatra e una cura farmacologica con Sertralina e poi Daparox 20 mg (Alprazolax all’occorrenza). Prendo ancora Daparox ma sono sceso a 10 mg.

    In questi anni, nonostante abbia sempre lavorato, fatto dei viaggi (non prendo più l’aereo però) e nonostante faccia tante cose, sento sempre e costantemente una leggera depersonalizzazione o derealizzazione (molto meno rispetto a qualche anno fa).

    Cosa posso fare per tenere sotto controllo la situazione e far sì che le cose siano reali al 100%
    Posso integrare con un farmaco più specifico?

    grazie

    • Anna Zanon 16 Settembre 2017 at 09:45 - Reply

      Gentile Luigi, io mi sento di consigliarle un percorso psicoterapeutico per capire meglio le sue ansie e imparare a gestirle

  69. Daniela 16 Settembre 2017 at 14:16 - Reply

    Buongiorno, dott.ssa che fortuna essere capitati su questo post. Le racconto brevemente le prime crisi sono iniziate con le crisi di panico quando ero piccola e gli stati di derealizzazione duravano giusto il tempo della crisi poi tutto tornava alla normalità. Ma è da un po di mesi che a causa della chiusura del rapporto con un ragazzo con cui ci sono stati dei tira e molla molto frequenti ho iniziato a sperimentare quasi un ritorno alla realtà ma con molta debolezza e a poco a poco sintomi come perdita del contatto con il mio corpo ma molto lieve, fino alla sensazione tuttora di non avere più un braccio (quello sinistro legato al cuore) e una tachicardia che non mi lascia da giorni che si aggiunge a debolezza, per ora sono sotto cura con psichiatra e psicologo hanno provato l introduzione di un antidepressivo ma mi ha creato l effetto allucinatorio opposto e ora mi sento davvero in crisi ( tampono con Tavor) ma le giornate passano a vivere in un altra dimensione e la tachicardia che peggiora tutto perché non mi permette di svolgere le cose come prima per riprendere contatto con il mio corpo (anche semplicemente fare sport). Ho paura di essere malata ( ma ho fatto parecchi esami con esiti negativi, ho un disturbo allo stomaco che crea acido e peggiora il tutto ma tutti dicono che è l umore) dovrei sentire un neurologo ? Ha qualche consiglio? Grazie .

    • Anna Zanon 22 Settembre 2017 at 09:53 - Reply

      Gentile Daniela, a volte la rottura di una relazione importante può essere un trauma che risveglia altri traumi, altri abbandoni subiti nella vita che non sono mai stati elaborati. E’ possibile che lei sia cresciuta in una famiglia dove non si è mai sentita a casa e al sicuro. Questi argomenti andrebbero affrontati nella psicoterapia che dovrebbe aiutarla a costruirsi un senso di sicurezza interiore.

  70. Luigi 19 Settembre 2017 at 09:30 - Reply

    Gentile dottoressa,
    speravo mi dicesse qualcosa in più sul perchè non vedo le cose reali al 100% (fino a qualche mese fa era peggio… adesso va molto meglio). Dipende dal trauma avuto qualche anno fa di cui ho ancora qualche strascico o è l’ansia che sto cercando di tenere a bada con il Daparox (10mg) ?
    Comunque cercherò di trovare uno psicoterapeuta vicino casa che mi possa aiutare.

    • Anna Zanon 21 Settembre 2017 at 10:16 - Reply

      Gentile Luigi, non sarebbe professionale da parte mia esprimermi su un argomento così delicato senza avere sufficienti elementi per farlo

  71. Sara 12 Gennaio 2018 at 03:45 - Reply

    Professoressa, buonasera. In seguito al suicido di mio padre (non ne sono sicura se sia suicidio o omicidio) ho sviluppato il qui presente Depersonalizzazione, perché non so se aggrapparmi alla realtà (suicidio) oppure il mio perenne dubbio (omicidio) a volte guardo mia madre, le mie amiche e penso “è questa la realtà?” “Sono un essere umano?” “Cosa sono questi corpi, queste voci?” Un’altra voce in me dice però “col tempo passerà” ma non è facile passare un suicido familiare… a volte rimprovero mia madre.. dicendole che non doveva dirmi che si era impiccato.. magari era meglio se mi diceva che l’avevano investito..’perché non è facile pensare al proprio padre che ha fatto una cosa così…
    Saluti..
    Sara, 8/1/1998

    • Anna Zanon 13 Gennaio 2018 at 15:52 - Reply

      Cara Sara, credo che il suicidio di un genitore sia uno dei traumi peggiori che si possano subire nella propria vita, un trauma che lascia ferite terribili.
      La depersonalizzazione è un meccanismo di difesa che permette di tenere a bada ricordi ed emozioni troppo dolorose e devastanti per poter essere affrontate.
      Ci si anestetizza per non sentire perché così le brutte cose che sono successe è come se non fossero successe veramente. Io che tu abbia bisogno d’aiuto: esistono dei terapeuti con una formazione specifica sul trauma.
      Se hai difficoltà a trovarne uno, scrivimi a info@ilmiopsicologo.it, dicendomi anche dove sei residente.
      Coraggio!

  72. David 5 Febbraio 2018 at 12:40 - Reply

    Buongiorno dottoressa, 10 anni non so di che cosa: depressione, ansia, panico, ecc. Il sintomo principale è quello della derealizzazione, depersonalizzazione, con conseguente ansia di diventare pazzo, di non essere più grado di controllarmi.
    La prima volta è successo a 16 anni a seguito di uso di cannabis: fu un attacco di panico a seguito delle sensazioni che ho avuto. Dopo quell’episodio ho smesso.
    Poi fino a 40 anni sono stato bene senza problematiche in merito, poi a 40 anni è scoppiato il problema con tutti I suoi sintomi: un attacco d’ansia al lavoro (pensavo di diventare pazzo, perche mi sentivo fuori dalla realta , stavo rimuginando tropposu un problema di salute.
    Ora ne ho 50 ed il problema non è risolto, sto curandomi con lo zooloft, e da due anni sono in psicoterapia (non troppo assidua). Devo essere sincero, in questi 10 anni ho fatto di tutto quello che la mia vita mi richiedeva: famiglia, lavoro, passioni, sport ( tuttooooo), ma con una fatica enorme, con avolte la sola voglia di chiudermi in casa, perche il dasagio era veramente alto.
    Tutt’ora questa è la mia condizione, ci convivo e cerco di accettare la situazione ed il mio stato (me stesso).
    Il problema è che lo controllo troppo e più lo controllo, questo aumenta sistematicamente.
    Ci sono periodi buoni e periodi veramente neri, il problema è che come si rialza l’ansia, mi porta a rimuginare per risolvere la cosa, ma tutto questo è benzina sul fuoco.
    Gradirei il piacere di un suo parere.
    Grazie

    • Anna Zanon 11 Febbraio 2018 at 11:14 - Reply

      Gentile Davide, non è possibile dare un parere su una questione così delicata su un forum e senza averla mai vista. Credo che un percorso assiduo però di psicoterapia personale potrà darle le risposte che sta cercando

  73. Alessandra 13 Febbraio 2018 at 15:44 - Reply

    Salve, sono una ragazza di 17 anni e mi ritrovo totalmente dell’articolo appena letto. Circa un mese fa ho fatto uso per la prima volta di cannabis, e dopo aver fatto molti tiri sono impazzita. Ho iniziato a urlare, non riuscivo a controllare me stessa, era come se non fossi io a controllare il mio corpo. Tremavo, urlavo, ed avevo la tachicardia. Dopo essere tornata a casa ed essermi addormentata a fatica, il giorno dopo la sensazione era più lieve ma sempre presente. Successivamente mi sono ricapitati lievi episodi del genere, ma da quasi una settimana la sensazione è tornata fortissima e mi sento come se io non sia parte del mio corpo. Mi viene da piangere, non capisco perché io sono io e perché esisto, tremo e ho la tachicardia. Prima di fumare cannabis mi erano già capitati brevissimi episodi del genere, dove mi sembrava di non vivere la mia vita. Ne ho parlato con mia madre ma sembra non capirmi. Secondo lei è una cosa che mi rimarrà per sempre? Ho paura che con l’assuzione di farmaci la sensazione possa aumentare e non diminuire.

    • Anna Zanon 16 Febbraio 2018 at 10:58 - Reply

      Cara Alessandra, di solito questi episodi poi passano..ma perché non vai a parlarne con uno psicologo che può valutare la tua situazione molto meglio di quanto io possa fare virtualmente?

  74. Guglielmo 3 Marzo 2018 at 11:46 - Reply

    Salve, sono un ragazzo di 14 anni volevo farle due domande visto che questo disturbo mi è successo per la prima volta questo martedì e i giorni dopo mi è ritornato. La prima volta fu molto forte e credo sia anche colpa dell’ansia e del panico che mi è venuto in quel momento per il fatto che non capivo cosa fosse e per il fatto che fossi a scuola, i giorni successivi mi è ricapitato ma lievemente anche perché sono riuscito a tranquillizarmi e pensare ad altro però preferirei non riaccadesse e ormai vivo con l’ansia che mi possa accadere di punto in bianco e andando a scuola mi provoca molte difficoltà. Lei pensa che questo disturbo sia grave e può danneggiare il mio cervello?mi consiglia di andare da un dottore o pensa che di mio riesco a farlo passare e a non farlo più tornare?

    • Anna Zanon 25 Marzo 2018 at 20:04 - Reply

      Caro Guglielmo, la depersonalizzazione è una forma acuta di ansia. El’ansia è un emozione molto spiacevole ma NON può in alcun modo danneggiare il cervello. NON SEI MALATO NE’ PAZZO!
      Detto questo se la cosa continua, varrebbe la pena capire come mai ti senti così e come puoi sentirti più sicuro

  75. Federica 20 Marzo 2018 at 00:55 - Reply

    Buonasera Dottoressa,
    Mi chiamo Federica e ho 22 anni, premetto che non sono solita a scrivere su questi siti nonostante io abbia letto veramente tantissimi articoli perché negli ultimi tre – quattro anni mi sono informata quanto più possibile riguardo i miei sintomi. La mia “storia” è davvero lunga e se avrà voglia di leggerla e successivamente di rispondere alle mie domande le sarò davvero grata e la ringrazio anticipatamente!
    Allora, è iniziato tutto più o meno all’età di 16 anni, mi sembra passata una vita, e la cosa che mi rincuora quando ho degli “attacchi” è pensare al fatto che appunto essendo passati così tanti anni, ce l’ho fatta tante volte ad andare avanti. Comunque, non ricordo precisamente come è iniziato tutto, non ho mai subìto violenze, anzi, i miei genitori mi hanno sempre amata e coccolata, e sono anche figlia unica quindi anche un pò viziata, sono sempre stata una ragazza solare, estroversa, fin da bambina son sempre stata allegra e spensierata, ricordo solamente che qualche volta i miei genitori litigavano, si gridavano addosso ma poi tutto tornava alla normalità, come penso nella maggior parte delle famiglie, ricordo solamente di un episodio particolare nel quale mia madre gridava addosso a mio padre non mi ricordo per quale motivo e io che piangevo (ero piccola) e mia zia che è venuta a prendermi e mi ha presa in braccio e portata fuori casa perché io ero spaventata.. Ma comunque nonostante questo episodio, poi la mia vita e quella della mia famiglia è continuata senza problemi e io ricordo che crescevo come tutti i miei coetanei, andavo a scuola, giocavo con i miei amici, ecc… All’età di 12 anni sono stata ricoverata per un’infiammazione all’occhio (uveite ipertensiva acuta) e ricordo di essermi spaventata perché sentire dire quel nome mi faceva pensare a chissà cosa di grave (non avendo mai avuto problemi di salute prima di allora, tranne all’età di 3 anni che ero stata ricoverata per quasi un mese a causa di una complicazione per una broncopolmonite, di cui però non ricordo quasi nulla data l’età), insomma dopo una settimana e dopo aver trovato la cura, mi hanno dimessa e son tornata a casa felicissima come prima.. Non sono mai stata troppo sicura di me stessa e con moltissima autostima nonostante tante persone mi abbiano sempre detto fin da piccola e tutt’ora che sono una bella ragazza, insomma son sempre stata una ragazza normalissima, né troppo sicura di me ma neanche troppo timida, e non ho mai avuto difficoltà a trovare il fidanzato o ad uscire con qualche bel ragazzo, nemmeno ad espormi e a dialogare con persone esponendo le mie idee, anzi.. cosa che invece ultimamente mi crea parecchie difficoltà e disagi. Insomma all’età di 13 anni ho conosciuto il mio primo fidanzato con il quale sono stata insieme per quasi 3 anni, per l’età che avevo potevo dire di essere innamorata per la prima volta; le prime esperienze, la mia prima volta ecc.. Quando poi a 16 anni (era Settembre 2011 e lo stesso mese una decina di giorni dopo è morto mio zio a causa di un tumore e vederlo nel letto dell’ospedale stare così mi ha fatto molto effetto, in più sono stata sempre una persona molto sensibile) io e Marco abbiamo deciso di lasciarci perché io avevo conosciuto un altro ragazzo che mi faceva sentire importante e mi dava quelle attenzioni che lui non mi dava più, all’inizio non ci sono stata più di tanto male, ma dopo una ventina di giorni circa ricordo di aver cominciato a “realizzare” del tutto la cosa, per di più ci vedevamo ogni giorno perché abitavamo nello stesso paese e io stavo davvero male a vederlo e sapere che non stavamo più insieme, e per di più io mi sentivo davvero in colpa per quello che avevo fatto, nonostante fossi stata del tutto sincera con lui e gli avessi raccontato tutto quello che avevo fatto.. Insomma, da lì ho cominciato ad implorarlo di tornare con me ma lui (giustamente) non voleva saperne più niente e io ricordo che piangevo giorno e sera, stavo male, facevo di tutto per uscire ma andando in posti in cui lui non c’era perché sapevo che se l’avessi visto sarei stata malissimo, era diventato un incubo e mi chiedevo se era normale a 16 anni stare così male per un ragazzo.. Stavo così male che per capodanno sono andata in montagna con i miei genitori e la sera del 31 Dicembre ho avuto il mio primo attacco di panico, è stato orribile, ricordo poco quella sensazione, ricordo solo che mi sentivo terrorizzata, non sapevo neanche fosse un attacco di panico perché non ne avevo mai avuti prima, i miei genitori mi hanno fatto calmare, abbiamo fatto una passeggiata e dopo un’oretta o due mi sono sentita meglio, poi mi è venuto tanto sonno e ho dormito, il giorno dopo stavo bene e dopo quel brutto episodio non gli ho dato molto peso, ci ho pensato un pò sperando non mi fosse mai più ricapitato e basta.. (Premetto che quando avevo quell’età ogni tanto in compagnia capitava che facevo qualche tiro di canna, a periodi capitava più spesso e altri periodi un pò meno, ma uscivo in una compagnia nella quale quasi tutti fumavano e quindi era abbastanza facile farsi anche solo due tiri e allora anche io ogni tanto facevo qualche tiro appunto, ma sempre con “testa” non mi sono mai fatta condizionare e son sempre stata in grado di dire “No” quando non mi andava). Dopo qualche mese ho cominciato a sentirmi piano piano sempre meglio, i ragazzi della compagnia nella quale uscivo facevano gli “scemi” provandoci perché ero tornata single ma io non sono mai stata una facile e alla fine mi sono fidanzata con un ragazzo della compagnia con la quale però è durata pochissimo, insomma così per un pò, qualche storiella di quelle che si possono avere a quell’età, ma nulla di serio, fino a che, all’età di 17 anni quindi un anno dopo circa ho conosciuto questo ragazzo più grande di me di ben nove anni, insomma ricordo che era il periodo nel quale mi frequentavo con lui in cui ho iniziato a sentirmi “strana”.. Non sapevo neanche spiegare strana come, in che senso, non riuscivo a spiegarmelo neanche io da sola, ricordo che andavo a scuola e facevo lo stage in un negozio di abbigliamento a Pavia e ogni giorno era una battaglia riuscire ad affrontare la giornata sentendomi in quella maniera così strana, ho cominciato a sentirmi distaccata da me stessa, come se quando parlavo con le persone; mia madre, mio padre, la mia migliore amica, mia cugina, il mio fidanzato sentissi la mia voce ma era come se non fosse la mia, come se io ero un’altra persona e non io, avevo quasi paura a guardarmi allo specchio per il timore di non riconoscermi, mi sembrava di impazzire, mi sentivo pazza solo a pensarle queste cose e la cosa mi terrorizzava, la cosa che mi faceva paura più di tutte era il fatto che provavo a pensare a tutti gli avvenimenti importanti della mia vita e a cercare di comprendere se avessi avuto qualche particolare trauma per arrivare a stare così di punto in bianco, ma niente.. non capivo cosa avesse potuto scatenare tutto quel mio malessere, provavo a pensare “Sarà per caso stata la rottura con Marco dopo tre anni?” ..però mi sembrava assurdo, mi dicevo “ma va, allora chiunque dovrebbe sentirsi così, non è possibile, adesso sto bene, mi è passata, l’ho superata eccome..” ..insomma ricordo che son stata 9 mesi con questo ragazzo e per tutti i mesi mi son sentita così, non ho smesso di uscire, anzi uscivo spesso e quando ero in giro avevo degli attimi nella quale ci pensavo e mi sentivo in quello strano modo ma diciamo che cercavo di distrarmi chiacchierando, provavo a divertirmi nonostante tutto e riuscivo a pensare ad altro, mi ricordo però che avevo una paura ogni notte di svegliarmi il giorno dopo sentendomi sempre in quel modo e speravo quindi di svegliarmi e che tutto finisse come era iniziato, dal nulla.. Mi è sempre piaciuto uscire e divertirmi, essere spensierata ma sempre con la testa sulle spalle senza fare cavolate, son sempre stata così fin da bambina.
    Comunque, mentre ero fidanzata con questo ragazzo ce n’era un altro che mi cercava assiduamente e mi faceva capire di “volermi” , lui sapeva che io ero fidanzata ma gli interessavo troppo e non smetteva di cercarmi, con questo ragazzo ci conoscevamo da anni perché facevamo le vacanze estive nello stesso posto fin da piccoli, ed eravamo amici, a me piaceva molto come ragazzo ma mi sentivo in colpa per il mio attuale fidanzato, fino che un giorno, a inizio agosto lui mi lascia con un pretesto assurdo, io non stetti così male anzi mi sentii quasi sollevata e scappai giù in Sicilia dove appunto faccio le vacanze ogni anno e dove ci sarebbe stato questo mio amico che voleva che andassi da lui.. Insomma, da quando sono partita basta, ho iniziato a non sentire più quella assurda sensazione e il che era veramente strano perché mi ero quasi messa l’anima in pace (per quanto brutta quella sensazione e angosciante) e mi ero detta “Basta Fede, devi fartene una ragione, devi convivere con questa cosa” , quindi quando pensavo che non avevo più quella sensazione e che stavo finalmente bene come prima ero super felice, mi sono divertita tantissimo e stavo bene, avevo sempre paura che “quella cosa” si fosse potuta ripresentare ma non ci volevo pensare perché sembrava essere svanita, mi sono fidanzata con quel mio amico e tutt’ora stiamo insieme, da quasi 5 anni! Mi sentivo forte e pensavo “Ce l’ho fatta da sola, l’ho combattuta, mi sono innamorata della persona giusta che mi ama e mi da le giuste attenzioni e sto bene, sono guarita, forse era di questo che avevo bisogno” ..ovviamente mi capitava di pensare “Chissà se ha un nome quella brutta sensazione che ho provato per tutti quei mesi e che se né andata da sola?”
    Niente, venne a mancare mia nonna qualche mese dopo, ci stetti male ma la superai, andò tutto bene, ovviamente qualche volta qualche discussione a casa che ci sta, qualche litigata tra me e il mio ragazzo per stupidate ma sempre tutto risolto, poi ricordo che per il mio compleanno forse dell’anno successivo il mio.ragazzo decise di portarmi al lago in questo hotel favoloso e una sera, mentre mi preparavo per andare fuori a cena, ricordo che mi stavo piastrando i capelli allo specchio e cominciai a sentirmi ancora in quel modo, tipo distaccata da me stessa, con la paura che stessi impazzendo e che se veramente fossi impazzita avrei potuto fare del male a qualcuno, o a me o al mio ragazzo, (assurda come cosa perché so benissimo che non farei del male neanche a una formica ma avevo la paura che se fossi impazzita veramente avrei potuto forse commettere una cosa tanto oscena), quando tornammo a casa dopo quel fine settimana ci pensai e parlai per la prima volta con il mio ragazzo di questa strana sensazione, spiegandogli che mi era già successo prima di stare con lui ma che mi era passata e ora si era ripresentata, e piangendo gli raccontai tutto, lui mi fece sentire subito meglio e la sensazione sembrava quasi essersene andata di nuovo, non ricordo se a momenti si è ripresentata, credo di sì ma durava molto poco e poi svaniva nuovamente.. dopo circa un anno faccio un brutto incidente in macchina con le mie amiche, non guidavo io, un incidente che poteva essere mortale che ci ha scombussolate tutte quante, riportando lesioni a cervicale e quant’altro, inzialmente ero particolarmente spaventata, avevo paura ad andare in macchina con chiunque, anche con mia madre di cui mi son sempre fidata ciecamente alla guida, quasiasi macchina che vedevo per la strada mi sembrava che ci venisse addosso a tutta velocità, a volte mi mettevo a piangere da sola da un momento all’altro pensando all’incidente e pensando “E se fossi morta? Avrei provocato un dolore immenso per le persone che mi amano e non avrei mai voluto..” il mio fidanzato come anche i miei genitori mi hanno aiutata a superare anche questa, e piano piano ho iniziato a riacquistare fiducia anche ad andare in macchina con le persone.. Quell’estate come ogni anno io e il mio ragazzo scendiamo in Sicilia per le vacanze, ero felicissima come sempre di andare giù come sempre, ero con il mio fidanzata per un mese nella nostra terra, al mare, a casa sua, stavo bene, ma piano piano mi ricordo che parlando con un nostro amico cominciò a venirmi un’ansia incredibile perché ci raccontò del padre che aveva avuto un tumore, era guarito ma raccontando i sintomi che aveva è come se io avessi cominciato a farmi condizionare e a sentirli pure io, la stessa estate sentii la notizia di un giovane ragazzo di un paese vicino al mio che morì che un arresto cardiaco e così più di tutte le altre paure, mi venne questa incontrollabile paura che potesse succedere anche a me; una sera decidemmo di uscire con i nostri amici fuori a cena (sempre in Sicilia), non appena entrammo in macchina per raggiungere il ristorante in un altro paese cominciai a sentirmi strana, cominciai ad avere questa sensazione di panico, di terrore, di catastrofe, come se mi stesse succedendo qualcosa di brutto e che non potessi fare nulla, così cominciai ad avere fiato corto, pensieri brutti come se stessi impazzendo o come se stessi per morire, ma non avevo ancora compreso che si trattava ancora una volta di un attacco di panico, così mi feci coraggio e arrivammo quasi al ristorante, una volta parcheggiato e scesi dalla macchina la.cosa è degenerata e l’attacco è peggiorato così ho detto al mio ragazzo come mi sentivo e abbiamo deciso di tornare indietro, tornati indietro la cosa non è migliorata, anzi, dolore a letto e braccia mi stavano convincendo sempre di più che stavo per avere un infarto e che sarei morta giovane lì, lontana dai miei genitori, è stato troppo brutto, chiamai mia madre per provare a tranquillizzarmi e le spiegai come mi sentivo e lei riuscii a farmi tranquillizzare un pò, tornammo a casa, e ricordo che non soo riuscita a mangiare niente quella sera, andai a dormire e con fatica e tachicardia presi sonno.. Tornata a casa dalla mia famiglia tutto riprese alla “normalità”..
    Poi, piano piano ho cominciato a sentirmi male, soprattutto quando ero in giro, mi girava sempre la testa, ma ovviamente davo la colpa all’incidente, avendo sbattuto dappertutto, così cominciò il mio calvario, ad andare quasi ogni settimana dal mio medico curante e parlandogli dei miei sintomi e lui mi disse che era ansia, così cominciai ad andare dal neurologo che mi disse che era ansia e mi prescrisse Bromazepam, inizialmente mi disse di prendere giusto qualche decina (neanche) di gocce la mattina e la sera, le presi per qualche mese poi piano piano smisi di prenderle e stetti “bene”, feci visite di ogni genere; otorino-laringoiatra, lastre alle schiena, esami del sangue, prolattina, di tutto, non me li ricordo nemmeno tutti.. Insomma ci son stati due annetti circa nei quali ho vissuto costantemente con la paura di avere qualche malattia, tipo qualche tumore, e che era per quello che stavo così male e che mi girava così tanto la testa, visto che non capivo cosa avevo, e di ansia mi sembrava di non averne, o magari ce l’avevo e si manifestava solamente così a quei tempi.. Inziai a lavorare in un negozio di abbigliamento dal marchio importante e conosciuto con tutti bei ragazzi e belle ragazze del quale facevo parte anche io e della quale sarei dovuta essere fiera perché mi trovavo bene, mi piaceva quello che facevo, ma andavo molto a momenti, all’inizio di questa esperienza lavorativa (aprile 2016) sembrava andasse tutto bene, poi ho iniziato di nuovo ad accusare questi giramenti di testa assurdi e improvvisi che mi destabilizzavano perché immediatamente dopo mi assaliva questa paura di sentirmi male lì davanti a tutti e di fare una brutta figura e poi avevo tantissima pura di svenire e che questo fosse il sintomo di una malattia grave, pensavo “Ma perché non posso essere tranquilla, serena e spensierata come tutte le ragazze della mia età?” , mi arrabbiavo con me stessa per questo …tante volte riuscivo a fare finta di niente e a scappare in bagno cercando di calmarmi, e altre volte dovevo tornare a casa, ma è capitato pochissime volte perché ho sempre cercato di farmi forte e combattere questa cosa perché altrimenti sapevo che mi sarei sentita abbattuta e non volevo, soprattutto sul posto di lavoro.. Nonostante tutto questo, tutti i pianti disperati e i tentativi di “guarirmi da sola” o parlandone con i miei cari e sentendomi dire sempre “Non hai niente, ti sei fatta visitare e non hai nulla, sei tu che ci pensi..” io mi sentivo sempre così, al punto di cominciare a voler uscire di casa sempre meno, uscivo ancora la sera con i miei amici o con il mio fidanzato, ma sempre con la paura di sentirmi male in giro, e spesso succedeva, senza mai svenire, ma mi girava la testa, e piano piano ha iniziato a venirmi l’ansia insieme ai giramenti di testa, tachicardia, vampate di calore, tremori, vista annebbiata, dolori al petto o alle braccia, mal di testa o cefalea (quest’ultima che durava anche per giorni a volte).. Ho notato inoltre che questi attacchi, si intensificano maggiormente sempre nello stesso periodo dell’anno e ovvero più o meno da novembre/dicembre fino a marzo/aprile ..non che durante il resto dell’anno io stia benissimo, però diciamo che mi sento sempre meglio rispetto il periodo precedentemente descritto. Inoltre, negli ultimi mesi ho quasi completamente evitato di uscire, esco con gli amici raramente e solo se strettamente necessario altrimenti sto a casa, infatti mi sento un “pesce fuor d’acqua” e cerco di giustificarmi sempre perché non esco mai e cerco sempre di trovare qualcuno che come me, non abbia voglia di uscire nonostante la giovane età perché magari deve fare i conti con i propri pensieri.. esco solamente per andare a lavorare, per fare la spesa con mia mamma perché da sola non ce la farei e per vedermi con le amiche ma in luoghi tranquilli e non troppo affollati, infatti spesso faccio venire le mie amiche a trovarmi a casa usando la scusa che tanto fa freddo per uscire, ultimamente faccio fatica perché stare troppo a contatto con le persone, a volte, mi crea disagio e difficoltà a tal punto da dovermi scusare per allontanarmi e tranquillizzarmi, non mi capita con tutti, di più con persone con le quali non ho molta confidenza, quando mi ritrovo in luoghi troppo grandi o affollati mi prende l’ansia e mi sento come intrappolata, in gabbia, e devo scappare, per farle un esempio: a gennaio di quest’anno, una domenica pomeriggio avendo appena finito di lavorare, sono uscita dal negozio in cui lavoro per raggiungere mia cugina in un negozio lì vicino, era molto affollato il posto quel giorno (è un outlet all’aperto) io ero stanca e anche leggermente agitata per tutta la gente che vedevo, ma non ero particolarmente allarmata, ho raggiunto il negozio dove mia cugina ha detto che si trovava, non appena sono entrata ha cominciato a mancarmi l’aria ma mi succede sempre quando sono ansiosa e ho pensato di riuscire a tenerla sotto controllo per qualche minuto così ho salito le scale per andare al piano superiore del negozio pensando di trovare mia cugina, non appena arrivata di sopra la testa ha cominciato a girarmi in una maniera esagerata, ho provato una sensazione di disagio mischiata a terrore che non so nemmeno come descriverla, ho smesso di respirare (o comunque la sensazione era quella!), così mi sono allarmata e ho cominciato a correre fuori disperatamente spingendo le persone e fregandomene di tutto, in quei pochi ma interminabili secondi ho seriamente pensato di morire, appena sono arrivata fuori ho visto mia cugina e mi sono calmata piano piano, lei mi ha accompagnata a casa e, secondo me per la troppa pressione dovuta alla sensazione di mancanza di respiro, ho avuto dolori al torace per circa tre giorni. Inutile dire che ho continuato a pensarci, da lì la cosa è degenerata e ho sempre la paura che possa ripresentarsi una situazione di tale disagio simile a quella già vissuta, quindi evito luoghi troppo affollati oppure se mi capita di ritrovarmici, tengo sempre sott’occhio le uscite in caso dovessi scappare fuori..
    Sono andata a Roma con il mio ragazzo a fine Febbraio di quest’anno (e già per riuscire ad affrontare questo viaggio in treno ed i quattro giorni lì ci ho messo molto impegno a causa dell’ansia anticipatoria nel pensare “e se sto male lì?” “E se mi sento male in treno e non posso scappare?”), è andato tutto bene fino al momento in cui siamo andati a visitare il Vaticano e nel vedere tutta quella gente ho cominciato ad agitarmi, ma ho provato a mantenere la calma, l’ho fatto sia per me stessa ma soprattutto anche per il mio ragazzo perchè mi sarebbe dispiaciuto enormemente se fossimo dovuti scappare a causa mia e di questa ansia che mi perseguita (lui sa tutto di questa mi ansia infatti non mi constringe a far nulla, anzi) siamo entrati e una volta entrati ho avuto una forte crisi, ha iniziato a mancarmi il respiro, girarmi la testa, ed ecco il panico.. Lui ovviamente è stato super comprensivo come sempre e mi ha accompagnata fuori, poi ho riprovato ad entrare di nuovo ma niente da fare, siamo dovuti andare via perché non ce la facevo a stare lì dentro.. Inutile dire che, andando avanti, è sempre peggio, perché ogni volta che mi ricapita una “crisi” poi ci rimugino sopra tantissimo, continuo a pensarci e sono arrivata al punto di evitare di uscire per la paura che si ripresenti un nuovo attacco di panico, mi rendo conto che dipende da me e che sono io stessa a crearmi il problema ma quando arriva è più forte di me e mi sembra di non riuscire a calmarmi, prima non ero così, la cosa è andata peggiorando e a volte mi ricapita anche qualche episodio di depersonalizzazione, a volte mi dura qualche giorno, a volte qualche ora, a volte per settimane, e poi va via.. Ora, le mie domande sarebbero tantissime e mi piacerebbe tanto sentirmi dire che non sono la sola ad avere tutti questi sintomi, e sapere soprattutto che non sono pazza, perché a volte mi vengono delle paure che mi rendo conto che siano assolutamente irrazionali ma mi sembra di impazzire, mi sembra come se fossi l’unica ad avere questi malesseri.. Dottoressa, è possibile cominciare con sintomi di depersonalizzazione che poi svanisce come nel mio caso e si ripresenta dopo anni, ma solo a volte? È possibile soffrire di diversi tipi di ansia tutti insieme? Per esempio avere una specie di Agorafobia come nel mio caso e altre paure tipo quella di impazzire? Oppure la depersonalizzazione è alla base e tutte queste mie paure sono una conseguenza? Oppure viceversa? Tipo che soffro di ansia e quindi la depersonalizzazione è una conseguenza? E soprattutto, secondo lei, dal racconto che le ho descritto, quale potrebbe essere la causa di tutta questa ansia e queste paure? Oppure potrebbe essere anche più di una la causa scatenante? Potrebbe essere che la depersonalizzazione era cominciata in seguito all’uso di cannabis e poi una volta svanita sia rimasto qualche residuo di qualche paura in me che mi abbia causato tutta questa ansia e che soffro ancora adesso? Io ora quando mi sento un pò così prendo qualche goccina di Bromazepam, le prendo poco e al bisogno, va bene nel mio caso, secondo lei, questo tipo di farmaco? A volte, inoltre, ultimamente spesso, mi capita di sentirmi “sola”, so che non lo sono, ho i miei genitori che mi vogliono bene, il mio ragazzo che mi dimostra tanto e mi sta vicino in questi momenti e anche delle amiche comprensive, eppure a volte mi capita quando mi ritrovo ad esser sola di sentirmi come se avessi bisogno di qualcuno qui vicino a me che mi abbracci e mi dica che non ho niente e che va tutto bene, è come se avessi una immensa paura di rimanere sola un giorno e dover contare solo sulle mie forze e ho paura di non farcela.. Le chiedo scusa per tutte queste domande e soprattutto per il racconto lunghissimo, ma non ne ho mai parlato così con qualcuno, e ora mi son detta “Lo devo fare!”, non è facile per me perché ho paura di sentirmi dire qualcosa che non voglio sentirmi dire, e soprattutto perché è dura ammettere a se stessi di avere qualcosa che non va e di dover farsi curare, so che dovrei rivolgermi fisicamente ad una persona che possa aiutarmi e sicuramente non sarà una cosa che passerà velocemente, ma voglio veramente tornare ad essere serena come lo ero prima e penso che anche solo averle scritto tutto questo per me sia già un passo importante, quindi la ringrazio di nuovo se avesse voglia e tempo di rispondermi! Buona notte 🙂

  76. Mariasole 7 Dicembre 2020 at 11:16 - Reply

    Buongiorno dottoressa sn una ragazza di 22 anni e 1 mese mezzo fa ho partorito la mia seconda figlia..la prima ha due anni..da qnd ho partorito dopo qualche giorno ho accusato derealizzazione e depersonalizzazione e da un mese e mezzo a qst parte 24 ore su 24 nn mi lascia più ..nn vivo più le mie giornate mi faccio le solite domande ma esisto sn davvero qui?xké nn sento più di esistere xké sto sempre lì ferma a nn voler fare nulla …mi dicono che o e depressione post parto cn sintomi di derealizzazione..o e qualche trauma del parto o vecchio…sn contraria ai farmaci ..ma voi dite che passerà da solo?xké e un mese e mezzo che mi tormenta e nn vivo più ..quanto tempo dura solito e cosa posso fare naturalmente x farmelo passare? ..grazie in anticipo x la vostra risposta …

    • Anna Zanon 12 Gennaio 2021 at 14:22 - Reply

      Buongiorno, è una domanda un pò delicata. Spero che stia meglio in caso contrario le consiglierei di rivolgersi ad un collega per cercare di capire meglio ( la consulenza on line non è indicata per tutte le problematiche).

  77. Dennis 14 Giugno 2021 at 07:27 - Reply

    Salve dottoressa sono un ragazzo di 21 anni a novembre ho avuto il Covid quando mi sono negativizzato ho avuto un periodo di ipocondria dove avevo paura di tutto, subito dopo ho una sera ho avuto degli episodi di depersonalizzazione, bevevo quasi ogni giorno da “normale” adesso dopo aver avuto altri episodi di depersonalizzazione dopo aver bevuto un po’ di più se è questo che ho avuto: mi sentivo strano fuori dal mondo parlavo senza pensare a quello che dicevo, ora ho smesso completamente di bere per paura di sentirmi così di nuovo, nonostante prima la vedevo difficile smettere perché non dico che era un vizio ma quasi, prima avevo paura di impazzire ora mi è passata un po’ ma adesso so che va meglio ma ho sempre questa angoscia, mi guardò sempre allo specchio e mi chiedo sempre se sono io nel mio corpo, mi chiedo se sono io a vivere la mia vita, vorrei un consiglio secondo lei è una fissazione? Ancora depersonalizzazione? Posso guarire da solo? E 4 mesi che va avanti nonostante sono consapevole che un po’ io sia migliorato vorrei tornare a vivere la mia vita a pieno sentire i sentimenti come prima e divertirmi.. se mi risponderà mi renderà felice grazie

    • Anna Zanon 5 Luglio 2021 at 08:53 - Reply

      Buongiorno Dennis, è possibile che l’esperienza di aver avuto il Covid abbia scatenanto in lei paure e insicurezze che prima erano latenti. Detto questo, penso che sia importante farsi aiutare. Quello che le sta succendo non è una malattia ma un disagio che va capito per poter vivere meglio. Percepisco da parte sua un pò di resistenza nel rivolgersi ad un professionista. Per molti andare da uno psicologo o anche ad uno psichiatra prendere temporanemente dei farmaci per abbassare il proprio livello d’ansia equivale ad essere deboli, malati o peggio ancora pazzi. Quando lei aveva il covid, imamgino che si sia rivolto ad un medico e abbia magari preso dei farmaci, perchè non curarsi per questa angoscia che prova ora?

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