Genitori e bimbi, Stop vi dice come ritornare a scuola senza più paure (Pubblicato su Stop 14/09/2012)

L ’esperta:” Prepariamo gradualmente i nostri figli agli orari delle lezioni. I compiti? Devono farli da soli e alternarli con il gioco”.
Ritornare in ufficio dopo le ferie, lo sappiamo bene tutti, è un vero incubo.
Ma il dramma del dopo vacanze non è esclusiva degli adulti: anche i piccoli di
casa, infatti soffrono di stress da rientro a scuola.I ragazzi infatti devono dire addio, almeno fino alla prossima estate, ai lunghi pomeriggi d’ozio sotto il solleone, per ritornare alla quotidianità scandita dalla sveglia mattutina e da una pesante cartella,
zeppa di libri e di responsabilità. Insomma pure i bambini possono essere soggetti ad uno stato psicologico transitorio caratterizzato da tristezza e di cattivo umore.
Mamma e papà sanno bene di che cosa si tratta : il ragazzo fa più capricci del solito per finire i compiti, scalpita per uscire a giocare e non tollera la frustrazione di un esercizio noioso.
Ma rendere più indolore il ritorno sui banchi dei figli è possibile.
Ecco come, con i consigli punto per punto, della dottoressa Anna Zanon (www.ilmiopsicologo.it).
“Insieme allo studio cose piacevoli”

GIOCARE D’ANTICIPO
“E’ fondamentale riprendere i ritmi scolastici con una certa gradualità. Con piccoli espedienti : la settimana prima dell’inizio della scuola, ad esempio, basta anticipare di poco la sveglia e l’orario di andare a letto. In questo modo i ragazzi si abituano poco alla volta a rientrare nei soliti ritmi”.
ASSOCIARE L’INIZIO DELLA SCUOLA A QUALCOSA DI BELLO
“La fine delle vacanze non deve coincidere con la fine del divertimento. Per rendere più indolore la ripresa scolastica bisogna quindi mettere in agenda qualche attività piacevole che ricrei lo stesso clima gioioso dell’estate.
Per esempio, si può organizzare un pomeriggio doposcuola al parco con i compagni di classe oppure invitare un amico a dormire. O ancora programmare una gita desiderata da tempo, un weekend in campeggio, un cinema tutti insieme”
NON ORGANIZZARE TROPPO IL TEMPO DEI  PROPRI FIGLI
“L’agenda di certi ragazzi assomiglia a quelli di certi manager. Passano dal corso di nuoto a quello di danza e spesso devono aspettare il fine settimana per avere un pò di tempo libero. Il risultato è che il bambino o il ragazzo viene stimolato e si stressi.
Un genitore dovrebbe invece resistere alla tentazione di strutturare troppo la giornata dei figli, permettendo che  nella sua giornata ci siano dei momenti di vuoto e di inattività.”
Lasciateli sognare ad occhi aperti
“I bambini hanno bisogno di tempo per sognare ad occhi aperti “continua l’esperta, ” inventare nuovi giochi e perchè no, anche di non fare assolutamente nulla o di annoiarsi. I momenti di inattività sono positivi perchè permettono al bambino sia di imparare a organizzare il suo tempo ( mi annoio e invento un gioco oppure chiamo un amico) sia perchè gli permettono un contatto con la sua interiorità: nei momenti di vuoto emergono fantasie, bisogni e pensieri.”
NON SOSTITUIRSI AI FIGLI NEI COMPITI
“Un errore molto comune è quello di sostituirsi ai figli nello studio, che invece i ragazzi dovrebbero imparare a fare da soli. Spesso il momento dei compiti  si trasforma in un vero braccio di ferro tra genitori e figli. Più il genitore si preccupa dei compiti e meno il figlio se ne occupa”
Diventare autonomi con i propri impegni
In fondo”, spiega la psicologa perchè dovrebbero farlo? Tanto ci sono papà e mamma che ci pensano, che si ricordano quello che si deve studiare e che si impegnano al posto suo. Un circolo vizioso che è anche rischioso: fintanto che un genitore si sostituisce al figlio, questo non sarà mai motivato a fare da solo e farà molta più fatica a diventare autonomo nella gestione degli impegni scolastici. Se il figlio non vuole fare i compiti oppure li fa male per disimpegno, meglio che vada a scuola con i compiti non fatti e prenda un brutto voto, piuttosto che andare a scuola con gli esercizi perfetti fatti però da mamma e papà.
E se i compiti sono una continua fonte di conflitti e sono una lotta di potere tra genitori e figli, è utile l’aiuto di un ‘altra figura : dell’ altro genitore, del nonno o anche di una persona estrenea alla famiglia.
NON ESISTONO SOLO I COMPITI A CASA
“Questo punto piacerà sicuramente a tutti i ragazzi. Personalmente consiglio ai genitori di non dedicare la maggior parte del tempo passato con i figli a fare i compiti, soprattutto se questi sono un’ occasione di tensione e di arrabbiature in famiglia”.
Si può anche cucinare insieme
Ogni giorno”, conclude la psicologa Zanon “bisognerebbe trovare del tempo a disposizione per parlare con i propri figli e soprattutto per fare delle attività insieme, per esempio, cucinare una torta oppure direttamente giocare: in questo modo i bambini saranno più sereni e renderanno anche di più a scuola”
Il presente articolo ha una valenza di carattere informativo.

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By | 2012-09-20T10:43:56+00:00 20 Settembre 2012|Lavoro e Studio, Articoli pubblicati su riviste|0 Comments

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